insem

I dati parlano chiaro: la pubblicità online in Italia cresce in maniera esponenziale, registrando un significativo 16% nei primi mesi del 2011. In particolare, l’Osservatorio FCP-Assointernet registra un aumento del fatturato soprattutto in merito alle tipologie Display e Affiliate.

Si tratta di una notizia in controtendenza rispetto all’andamento negativo del panaorama pubblicitario italiano. Mentre quest’ultimo, infatti, registra un calo complessivo dello 0,7%, crescono gli investimenti nel  web marketing con campagne tabellari, advertising video, mobile, web, Email marketing, campagne performance e Classified-Directories.

In particolare, il dato da registrare è che con il calare degli investimenti nel settore comunicazione, marketing e pubblicità digitale a parte, cala anche la qualità degli spot che le agenzie di comunicazione producono.

Questo dipende da una politica definita “disastrosa” da  Peter Grosser, vice presidente dell’associazione delle imprese di comunicazione, nell’ultimo incontro di Asso Comunicazione “comunicare domani”. Infatti, le Agenzie di comunicazione hanno abbassato la qualità dei loro spot e delle loro campagne pubblicitarie puntando su una ricorsa al ribasso dei prezzi, danneggiando l’immagine di un settore così importante come quello dell’Adv.

I risultati positivi degli investimenti nel web marketing e la crescita degli users e dei Social Networks fanno però ben sperare in un rialzo globale, con l’entrata del web tra i grandi medium della comunicazione globale.

In questo senso le agenzie di comunicazione devono ripensare ad un modo per comunicare 365 volte l’anno e prendere atto del cambiamento delle strategie di comunicazione e del mercato pubblicitario in generale.

Insem S.p.A. ha già registrato da tempo questo cambiamento, con i servizi per i Social Media e con il nuovo servizio Blog. Perché oggi, per esserci, occorre comunicare 356 giorni in maniera mirata e targettizzata il più possibile.

Cos’è la Gamification? Si tratta della nuova frontiera del web marketing. In un mondo come quello del World Wide Web, dominato dai Social Media, dai giochi interattivi presenti sulle principali piattaforme di aggregazione sociale della rete come Facebook, Gamification è una trovata per rendere anche il marketing una sorta di videogioco a punti per l’utente con il fine principale di creare una relazione tra il brand o il prodotto e il consumatore.

In pratica, l’idea è di fatto mutuata dal mondo dei videogiochi, con un sistema di bonus e di punti, uno share o punteggio, una classifica, la possibilità da parte del cliente di modificare il prodotto/servizio scelto partecipando attivamente e interattivamente al processo di consumo.

La gamification offre la possibilità all’internauta di accumulare un punteggio e di vincere anche dei premi, incentivato da una classifica a spendere il suo tempo in un dato spazio web e a ritornarci il più possibile. Tutto questo supera la logica tradizionale della pubblicità, in cui un dato messaggio si rivolge ad un target preciso di utenti. Qui l’utente è coinvolto in tutto il processo di web marketing, viene attirato dal prodotto per farne parte egli stesso, con un sistema di fidelizzazione mirato e consapevole.

Si mira a creare un mondo intorno al brand, che, insieme ai Social Network e a tutto il Web 2.0 si pone al centro di un sistema di relazioni che privilegia un marchio piuttosto che un altro, un prodotto o un servizio pittosto che un altro generando una nuova modalità di profitto. La Gamification è la nuova frontiera del web marketing applicabile ad ogni tipologia di servizio o prodotto, dal settore salute e benessere a quello alimentare. Basta una piattaforma web, un prodotto, un sistema basato sulla sfida, il punteggio, la classifica, una vincita. La vincita può tradursi in prodotti per il corpo nel caso di un brand dedicato ai prodotti di bellezza oppure in un nuovo tipo di panino creati ad hoc dall’utente nel caso di una catena di fast food ( come sperimentato già negli Stati Uniti per la catena alimentare 4FOOD), una vincita in denaro per la creazione di contenuti per una piattaforma web e via dicendo.

Il segreto è inserire l’utente all’interno di una community in cui egli avrà una nuova identà. Le stesse logiche applicate spesso ai social network e al contempo ai videogiochi. Per concludere, la gamification punta verso una forma di pubblicità partecipativa, e soprattutto su un tipo di utente motivato: si tratta dell’internauta che non arriva per caso ad un sito web ma ne segue tracce precise sul web (le keywords)e nei motori di ricerca.

Il tipo di utente cui si rivolge la nuova tendenza del web marketing è profondamente targettizzato, si muove con sicurezza nel web alla ricerca mirata di ciò che gli serve. Esattamente quello che proprone di fare Insem S.p.A., con il suo sistema di posizionamento sui motori di ricerca e le sue strategie di web marketing. In Italia non siamo ancora arrivati alla gamification, ma, per il momento, sappiamo che per targettizzare l’utente già motivato nella scelta di un prodotto o servizio, ci sono altri sistemi di comprovata efficacia che mettiamo in pratica con successo ogni giorno.

In principio era la “Procal”, una grande iniziativa imprenditoriale con partner internazionali che avrebbe dovuto garantire una pioggia di denaro e sicura occupazione ad almeno cinquecento persone. Ma secondo il pm Giuseppe Cozzolino si sarebbe trattato di un ipotetico megaimbroglio finalizzato a perceprire indebitamente un fiume di contributi pubblici. Una gigantesca torta che, sempre a parere dell’accusa, avrebbero dovuto spartirsi alcuni partner italiani e stranieri. Il troncone cosentino dell’inchiesta “Senza frontiere” è stato definito nelle ultime ore dal pm Giuseppe Cozzolino nei confronti di quindici gl’indagati che hanno ricevuto il rituale avviso. Si tratta di nove persone fisiche e sei giuridiche: Antonio Mazzei, 62 anni, di Rende; Luigi De Filippis, 51, di Cosenza; Francesco De Filippis, 53, di Castrolibero; Franco Vecchio, 61, di Corigliano, Massimo Tunnera, 36, di Acri; Giuseppe Costero, 64, Borgomanero (No); Josè Rodriguez Herrero, 62, Vecino De Donostia di Guipzkoa (Spagna); Luigino Balaudo, 64, Buguggiate (Va); Maurizio Ardito, 56, di Sarrezzano (Al); e le società: “Imcos spa” di Roma; “Tec Service srl” di Alessandria; “Formetec srl” di Castrolibero; “Imac spa” di Rossano; “Edilsud srl” di Avellino; “Franco Vecchio Holding spa” di Roma. Gl’indagati, che si protestano innocenti, sono difesi da un qualificato collegio d’avvocati di cui fanno parte: Lucio Esbardo, Ugo Celestino, Giuseppe Vuono, Nicola Carratelli, Giacinto D’Urso, Francesco Cappuccio, Antonio Caleca, Alexandro Maria Tirelli, Roberto Tava, Filomena Perna e Carlo Altieri.

Secondo l’accusa, l’obiettivo dell’ipotizzato gruppo sarebbe stato quello di percepire indebitamente sovvenzioni pubbliche già concesse al “Consorzio Procal Imprese”, nonchè ad altre imprese di fatto riconducibili agli stessi indagati, per un importo complessivo di 25 milioni di euro. Altamente sofisticato il preteso meccanismo truffaldino. Per garantire lo schermo societario ai soggetti coinvolti, sarebbero state create, su scala internazionale, undici società cartiere, operanti in Italia, a Panama, in spagna, Germania, Romania e, persino, a Dubai, negli Emirati Arabi.