Come per tutti gli italiani, anche per i romani che vogliono affrontare un inverno al caldo e senza sprechi il governo ha messo a disposizione il famoso Ecobonus, che consente di poter detrarre dall’Irpef fino al 65% delle spese sostenute per migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione.
Tuttavia, le modifiche apportate a un altro strumento di detrazione, il Conto Termico, hanno portato molti consumatori a valutare quale tra i due sistemi di incentivazione convenga di più. A chiederselo sono soprattutto coloro che per riscaldare la propria abitazione capitolina hanno deciso di utilizzare delle pompe di calore. Per acquistarle è sufficiente rivolgersi ai professionisti di Climastore e consultare il loro ricco catalogo prodotti. Climastore è l’azienda perfetta per chi vuole acquistare delle efficienti pompe di calore Daikin a Roma con potenza modulabile, facili da installare e con triplice funzione (caldo, fresco e acqua calda sanitaria).
A una prima analisi il Conto Termico sembrerebbe più vantaggioso dell’Ecobonus, ma perché?
Il Conto Termico di fatto permette di ricevere un contributo variabile che viene calcolato in base a una serie di parametri come la fascia climatica di appartenenza; le zone D (Roma), E (Milano) e F (Cuneo), ad esempio, sono considerate le più fredde e quindi le più “incentivabili”, al contrario la zona C (Bari) è ritenuta una della più calde e riceverà un bonus inferiore. Il vero vantaggio risiede nel fatto che questo incentivo può essere richiesto da tutti, indipendentemente dalla fascia di reddito, operazione impossibile da effettuare con l’Ecobonus, che, per essere sfruttato, esige il versamento di una determinata quota di tasse.
Un altro punto a favore del Conto Termico riguarda i tempi più rapidi di recupero degli investimenti; per spese inferiori ai 5.000 €, infatti, il contributo viene erogato entro un anno, a differenza dell’Ecobonus che permette di rientrare delle spese sostenute nell’arco di 10 anni
Secondo una simulazione dell’Energy Strategy Group del Politecnico di Milano in collaborazione con Il Sole24Ore, per una pompa di calore del valore di circa 7.000 € da utilizzare in un appartamento di 90 mq per soddisfare le esigenze di una famiglia di 3 persone, il ritorno è di 2 anni per le zone più fredde e di 4 anni per le zone climatiche più calde. Il cosiddetto pay-back time viene calcolato in base al risparmio energetico ottenuto e in base al contributo dell’agevolazione, il quale a sua volta viene calcolato a partire dalla misurazione delle prestazioni dell’impianto.
La velocità è sicuramente un grande vantaggio, ma forse non per tutti. Come già detto in precedenza chi effettua dei lavori di efficientamento energetico in zone fredde potrà sicuramente aspirare a raggiungere anche il 65% di spese detraibili, ma chi risiede in zone calde certamente non potrà mai ottenere una percentuale di incentivazione così alta. Per queste zone conviene dunque avvalersi dei vantaggi offerti dall’ Ecobonus e arrendersi a tempistiche di recupero più lunghe.