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Italia Cure Palliative, relazione al Parlamento (Marco Filippini)

Piccoli passi avanti ma ancora tante ombre, in Italia, in materia di cure palliative e terapia del dolore.

Ad esempio, solo in 4 Regioni (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Basilicata) e’ attiva la Rete pediatrica. E’ quanto emerge dalla Relazione al Parlamento (2012) sullo stato di attuazione della Legge 38 del 2010, inviata dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin alle Camere.

“Il nostro Paese – si legge sul sito del ministero della Salute – ha intrapreso un percorso virtuoso in materia di cure palliative e terapia del dolore ma e’ ancora molto lunga la strada da
percorrere per il pieno raggiungimento degli obiettivi, specialmente nell’assistenza al paziente in eta’ pediatrica”.

Dalla relazione emerge che solo 11 Regioni su 21 (52%) hanno formalizzato l’atto di delibera della Rete pediatrica. Ma quel che e’ peggio e’ che solo 4 Regioni hanno dichiarato che la rete e’ attiva
(Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Basilicata).

Cinque regioni (23%) dichiarano che la rete non e’ ancora attiva ma in via di organizzazione (P.A. Trento, Marche, Puglia, Campania e Calabria) e due Regioni dichiarano che la rete non e’ ancora attiva e ancora non in fase di organizzazione (Valle d’Aosta e Piemonte).

FONTE: marcofilippini.it

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Diclofenac e rischio cardiovascolare, aggiornamento sul sito di Marco Filippini

Rischio cardiovascolare, nuove avvertenze Aifa. Sul sito di Marco Filippini, aggiornamento costante sulla terapia del dolore.

Sulla questione del diclofenac, l’Italia si allinea all’Europa. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha infatti recepito le raccomandazioni del Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (PRAC) – il comitato della European Medicines Agency (EMA) per la Farmacovigilanza – che di recente ha completato un’approfondita revisione a livello europeo sulla sicurezza cardiovascolare di questo FANS, ampiamente usato per il sollievo del dolore e dell’infiammazione in una vasta gamma di condizioni, tra cui le condizioni artritiche e i disordini acuti muscoloscheletrici.

Secondo il PRAC, l’impiego di diclofenac, somministrato per via sistemica, causerebbe “un aumento del rischio di trombosi arteriosa, simile a quello degli inibitori selettivi della COX-2”. Pertanto, avverte l’AIFA, la terapia a base di diclofenac è ora “controindicata in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia accertata, cardiopatia ischemica, arteriopatia periferica e malattie cerebrovascolari”.

Inoltre, prosegue l’Agenzia, è consigliabile che il trattamento “venga iniziato solamente in seguito a un’attenta valutazione dei pazienti per i fattori di rischio di eventi cardiovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito e fumo)” e che, comunque, per tutti i soggetti venga impiegata “la dose minima efficace per la durata di cura più breve possibile, necessaria a controllare i sintomi”.

Assieme al diclofenac, altre tre categorie farmacologiche hanno subìto limitazioni da parte del Committee: le soluzioni per infusione a base di amido idrossielitico, i medicinali con codeina (quando usati per alleviare il dolore nei bambini) e i farmaci orali e supposte a base di flupirtina.

FONTE: marcofilippini.it

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Tabarelli Nomisma, condivide Scaroni su Russia e Nord Africa strada per Europa

“L’unica strada per l’Europa è la Russia e il Nord Africa: spetta a noi europei, italiani fare in modo che questo percorso sia più veloce e più positivo per entrambe le parti”. Così il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, commenta l’intervento dell’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, sui nuovi scenari mondiali dell’energia all’Atlantic Council. Lo shale gas è una delle priorità.


Tabarelli condivide la “visione ampia e profonda delle dinamiche mondiali” offerta nell’intervento di Scaroni e, in particolare, sotto il profilo geopolitico, del ruolo della Russia per l’Europa. Il presidente di Nomisma Energia evidenzia come, sul fronte energetico, i Paesi del Nord Europa “riescano a fare molto bene mentre in Italia si riesce a fare poco e male” a causa della burocrazia e delle resistenze territoriali.

“Lo shale gas è una delle priorità – spiega Tabarelli – le regole vogliono che i fattori produttivi siano forniti alle fabbriche in maniera economica. Negli Stati Uniti i prezzi dell’energia sono molto bassi grazie a questa rivoluzione che è lo shale gas. In Europa siamo molto distanti per vari problemi. Se negli Usa il gas costa un terzo che da noi – ribadisce il presidente di Nomisma Energia – è perchè i costi di produzione dello shale gas sono bassi ma – osserva – sono superiori ai costi di produzione di quello convenzionale in Nord Africa e Russia. Abbiamo delle potenzialità vicino a casa e dobbiamo lavorare con questi Paesi per comprare gas da loro a prezzi più vicini ai loro costi. E per fare questo dobbiamo continuare sulla strada difficilissima che Eni, così come l’Agip negli anni ‘30, ha intrapreso e che è inevitabile”.

Tabarelli sottolinea la presenza di ostacoli in Europa per lo sviluppo dello shale gas. “Viviamo in un continente ricco, ‘pensionato’ e ambientalista che ha paura di tutto. Nonostante mezzo secolo di sforzi per affrancarsi dalla dipendenza dagli idrocarburi, questi contano ancora per il 60% dei consumi”.

FONTE: Agi.it

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Marco Filippini: Progetto Teseo per migliorare la qualità di vita dei pazienti

Sito Marco Filippini, terapia del dolore, progetto Teseo, Totalmente dedicato ai medici di medicina generale per dare concreta attuazione alle Aggregazioni funzionali territoriali previste dalla legge 38/2010 e migliorare la qualità di vita dei pazienti.

Questo in sintesi il progetto Teseo: a partire da un primo intervento su 21 medici-formatori “con speciale interesse per le cure palliative” per arrivare a cascata al coinvolgimento di 335 colleghi sul territorio, con un’attività continuativa di audit.

Presentato in occasione di Impact 2013 e promosso da Simg. «Essere seguiti da un medico specificatamente formato sul dolore – dichiara Pierangelo Lora Aprile, segretario scientifico, responsabile area dolore e cure palliative della Simg e referente scientifico del progetto Teseo – permette al paziente di essere sottoposto a un accurato esame clinico dedicato e a un percorso terapeutico finalizzato verso obiettivi con lui condivisi».

I risultati sono incoraggianti ma partiamo di numeri piccolissimi: le visite cliniche specifiche
per il dolore, che prima del progetto non rientravano nella pratica clinica del Mmg, hanno portato a diagnosticare e a tipizzare il dolore per 3.820 pazienti (pari all’1,2% del totale), somministrando una terapia appropriata.

In circa la metà dei pazienti è stato diagnosticato un dolore di tipo infiammatorio, in un terzo di tipo meccanico strutturale e in 1 paziente su 5 è stato identificato un dolore neuropatico. Solo il 28% è malato oncologico, mentre gli altri sono affetti da altre patologie, in primis di natura cardiovascolare (16%).

Fonte Impact 2013

FONTE: marcofilippini.it

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Paolo Scaroni / Atlantic Council: gli Usa crescono e il nord Africa ci stupira’

Washington, intervento di Paolo Scaroni, ammistratore delegato Eni, all’apertura dei lavori sui nuovi scenari mondiali dell’energia all’Atlantic Council. Gli USA crescono e l’opportunità di ripresa per l’Unione Europea è la creazione di un new deal energetico. Il Nord Africa potrebbe stupire e diventare regione forte e florida.

Ieri a Washington DC l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, è stato invitato ad aprire i lavori sui nuovi scenari mondiali dell’energia all’Atlantic Council. Pubblichiamo una sintesi del suo intervento.


Energia e geopolitica sono da sempre legate tra loro: Stati Uniti, Russia e Nord Africa sono tra i protagonisti di questo periodo storico. Occuparmi di questi Paesi è il mio lavoro. Penso a Russia, Libia e Algeria ogni giorno ed è alla loro situazione che rivolgo il mio ultimo pensiero prima di addormentarmi. Questo perché Eni compra gas dalla Russia ogni anno per 8 miliardi di dollari, il che ci rende il primo cliente di Gazprom al mondo, ed è di gran lunga la prima società petrolifera internazionale del Nord Africa.

Paesi questi che, oggi più che mai, sono influenzati da ciò che succede negli Stati Uniti.

La rivoluzione dello shale gas in America ha cambiato le dinamiche della competizione globale. Gli Stati Uniti già godevano rispetto all’Europa di un vantaggio competitivo offrendo da sempre un contesto favorevole all’industria e al mondo degli affari con leggi e regole pragmatiche, una forza lavoro qualificata e flessibile e un grande mercato. Oggi la buon notizia per gli Stati Uniti è che possono contare su tutta l’energia di cui hanno bisogno a prezzi imbattibili.

Quella che è un’ottima notizia per gli Stati Uniti non lo è per la nostra Europa. La nostra industria, già mortificata dal calo della domanda e da un mercato del lavoro ancora troppo rigido, deve ora competere con l’industria americana che paga il gas un terzo di quella europea e l’elettricità meno della metà.

Come le buone idee e i capitali anche gli investimenti industriali hanno le gambe e non esitano a traslocare nella regione del mondo che offre tutto ciò che l’Europa stenta a dare. Questo ha contribuito alla diminuzione della domanda di gas in Europa del 15% rispetto al 2008, un fenomeno che non trova analogie dal secondo dopoguerra e che non si arresterà da solo.

Certo, la nostra industria potrebbe beneficiare dei prezzi dello shale gas americano quando sarà esportato. Ma ciò non basta per renderla competitiva con gli Stati Uniti perché tra costi di liquefazione, trasporto e rigassificazione il gas costerà comunque il doppio rispetto agli Stati Uniti.

Se l’Europa ambisce a un rinascimento industriale – con ricadute positive in termini di crescita e occupazione – deve inventarsi un «new deal energetico».

La prima priorità è lo shale gas, che probabilmente in Europa c’è e in quantità rilevanti. Per sfruttarlo appieno serve però un consenso politico, che manca. Proprio lo scorso fine settimana il presidente francese, Francois Hollande, ha dichiarato che fino a quando rimarrà in carica non ci sarà alcuna attività per lo shale gas in Francia. Quindi per poter accedere alle promettenti risorse di shale gas francesi l’Europa dovrà aspettare che il presidente Hollande cambi idea o che la Francia cambi il suo presidente.

Altri possibili interventi per assicurare energia a basso costo potrebbero essere il miglior sfruttamento degli idrocarburi convenzionali, l’efficienza energetica. In un mondo ideale ci potrebbe essere anche il nucleare. Ma c’è anche un’altra soluzione: l’Europa potrebbe rafforzare i legami politici con i suoi tradizionali fornitori di gas; Algeria, Libia e soprattutto Russia.

Gli interessi di lungo periodo dell’Europa coincidono con quelli dei suoi fornitori. Per sopravvivere, le nostre imprese hanno bisogno di poter contare su gas a prezzi competitivi. La Russia ha tutto l’interesse ad avere un’Europa industriale forte e in crescita essendo il mercato di sbocco naturale dei suoi idrocarburi. Se le compagnie europee emigrassero negli Stati Uniti sarebbe un danno per tutti: i giovani europei non avrebbero lavoro e i giovani russi non avrebbero a chi vendere il gas. Al contrario, se le nostre aziende potessero avere gas russo in abbondanza a prezzi competitivi sarebbe un grosso vantaggio per entrambi. Non credo che la Russia possa diventare il nostro Texas in tempi brevi. Vi è ancora molta diffidenza soprattutto politica, ma quando gli interessi economici sono così vicini una strada prima o poi la si trova. Altro tema fondamentale dello scenario energetico mondiale è l’evoluzione del Nord Africa.

L’Algeria, recente vittima di un grave attacco terroristico, sta per affrontare nuove elezioni presidenziali. Faccio parte di coloro che pensano che l’attacco al campo di In Amenas sia stato un evento isolato, e che l’Algeria, con le sue istituzioni solide e con una ricchezza petrolifera ben gestita, sarà capace di affrontare al meglio il proprio futuro.

Anche sull’Egitto sono ottimista. Certo, i recenti episodi di violenza sono motivo di preoccupazione. Ma l’Egitto ha dalla sua una classe media forte e istituzioni solide, elementi che sosterranno la stabilizzazione. La preoccupazione principale è che il Paese è sempre più povero. Le manifestazioni di Piazza Tahrir sono certamente positive per il processo di democratizzazione in Egitto ma non incoraggiano il turismo, la principale fonte di ricchezza del Paese. La situazione sembra migliorare, le piazze sono meno frequentate e spero che non sia solo un effetto del Ramadan.

Il guado più difficile lo sta attraversando la Libia, che si trova a costruire uno stato dopo più di 40 anni di dittatura. Al momento, in Libia, sono armati praticamente tutti – tranne il governo che non dispone di un esercito. Ma anche la Libia ha punti di forza sui quali fare leva. Politici e cittadini stanno affrontando la situazione con molta pazienza. Inoltre la Libia è potenzialmente un Paese ricchissimo, con meno di 6 milioni di abitanti e 2 milioni di barili al giorno di capacità produttiva di idrocarburi. Potrebbe essere un altro Qatar, Kuwait o Abu Dhabi, un buon punto di partenza per costruire uno Stato solido.

In conclusione, gli Stati Uniti hanno davanti anni di grande crescita, l’Europa dovrà reinventarsi per rimanere competitiva e il Nord Africa smentirà i pessimisti diventando una regione forte e florida.

FONTE: Corriere.it

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Terapia del dolore nel 2012 57,4 milioni di confezioni di farmaci senza ricetta

Terapia del dolore, le cifre della non prescrizione. Sul sito di Marco Filippini, per contribuire con informazioni, lavori clinici aggiornati, interviste a leader di opinione e le ricerche più recenti al raggiungimento degli standard medi europei in fatto di terapia del dolore.


Acquistate nel 2012 57,4 milioni di confezioni di farmaci contro il dolore senza ricetta. Questa classe terapeutica è seconda per importanza in termini di spesa e val circa 437 milioni di euro.

Gli antinfiammatori e gli analgesici generali (tra cui spiccano Paracetamolo, Ibuprofene e Diclofenac) rappresentano il 48,6% del mercato, i farmaci contro i dolori muscolari il 39,6%.

I medicinali per i dolori muscolari costituiscono un volume di affari pari a 217,7 milioni di € mentre la spesa per gli analgesici senza prescrizione ammonta a 174,7 milioni di €.

Una cifra enorme soprattutto se messa a paragone di farmaci analgesici con prescrizione: questi farmaci sono molto più efficaci, vengono prescritti dal medico con cognizione di causa e non devono essere pagati di tasca propria (e in ogni caso il mercato che vale meno di 90 milioni di €).

FONTE: marcofilippini.it

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Black out Eni, Raffineria Taranto, Capitaneria di porto tutto sotto controllo

Taranto, raffineria eni, la Capitaneria di porto assicura che la situazione è sotto controllo.


(ANSA) – ROMA, 8 LUG – In seguito a un black out nella raffineria Eni di Taranto, provocato forse da un fulmine, un grosso quantitativo di prodotto in serata è stato sversato in mare. Una chiazza che ha prodotto un odore sgradevole e messo in allarme i residenti. Sembrerebbe “prodotto idrocarburico molto leggero”, secondo la Capitaneria di porto, che assicura che la situazione è “sotto controllo: la chiazza non si disperde al largo ma è tutta sotto costa, non c’é necessità di circoscriverla in mare”.

FONTE: ansa.it

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Ernesto Monti nuovo Presidente, lo ha deciso l’assemblea dei soci

Editoria, Gruppo Corriere, Ernesto Monti nuovo Presidente, lo ha deciso l’assemblea dei soci

Si è riunita l’assemblea dei soci del Gruppo Corriere srl, società editrice della testata ‘Corriere’, nelle edizioni del Corriere dell’Umbria, Corriere di Viterbo, Corriere di Rieti, Corriere di Siena, Corriere di Arezzo e Corriere della Maremma, per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione, in seguito all’acquisizione, il 5 aprile scorso, da parte della finanziaria Tosinvest spa. L’assemblea – si legge in un comunicato della testata – ha nominato Ernesto Monti presidente e Daniele Cavaglià , Rocco Girlanda e Roberto Pagnotta componenti. Successivamente, il consiglio d’amministrazione ha conferito a Rocco Girlanda l’incarico di amministratore delegato ed a Maria Antonella Barbetti quello di presidente onorario. (ANSA).

primaonline.it

Ernesto Monti, presidente del gruppo Corriere

Si tratta della società che pubblica, tra l’altro, il Corriere dell’Umbria, Viterbo e Siena.

Si è riunita l’assemblea dei soci del Gruppo Corriere srl, società editrice della testata Corriere, nelle edizioni del Corriere dell’Umbria, Corriere di Viterbo, Corriere di Rieti, Corriere di Siena, Corriere di Arezzo e Corriere della Maremma, per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione, in seguito all’acquisizione, il 5 aprile scorso, da parte della finanziaria Tosinvest spa.
L’assemblea – si legge in un comunicato della testata – ha nominato Ernesto Monti presidente e Daniele Cavaglià, Rocco Girlanda e Roberto Pagnotta componenti. Successivamente, il consiglio d’amministrazione ha conferito a Rocco Girlanda l’incarico di amministratore delegato ed a Maria Antonella Barbetti quello di presidente onorario.

economiaweb.it

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Marco Filippini: Terapia del dolore, in occasione di Impact 2013

Terapia del dolore, sul sito di Marco Filippini. Quasi 5 a 1 il rapporto tra la spesa annua di farmaci antinfiammatori non steroidei e quella sostenuta per gli oppioidi forti e deboli descritto dal Ministero della Salute in occasione di Impact 2013. Il congresso multidisciplinare che ha riunito Istituzioni ed esperti impegnati nella lotta al dolore, la scorsa settimana a Firenze.

Diverse le proposte operative emerse per migliorare l’appropriatezza terapeutica e garantire ai cittadini cure adeguate su tutto il territorio nazionale in linea con quanto stabilito dalla Legge 38/2010. Puntare su una maggiore presa di coscienza dei cittadini e su impegno, sensibilità e concreta volontà degli operatori sanitari. Questi in sintesi i messaggi chiave dell’incontro.

In Italia la spesa annua per antinfiammatori è pari a 518 milioni di euro, con un consumo medio procapite di 8,55 euro, a fronte di 139 milioni per gli oppioidi suddivisi tra 89 per i forti (1,48 euro pro capite) e 50 per i deboli (0,83 euro pro capite). Il consumo di FANS si mantiene dunque elevato nel nostro Paese e la loro associazione con i gastroprotettori, il cui consumo è in costante aumento, determina un notevole impatto economico sulla spesa sanitaria.

Alla base del problema, la prescrizione non appropriata, che diventa ancor più pericolosa nei pazienti anziani. “Uno dei problemi più importanti nella cura del dolore – ha evidenziato Marco Trabucchi, Presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria – è sicuramente rappresentato dalle persone che hanno perso memoria del dolore fisico e non sono in grado di descrivere tipo, localizzazione, durata e gravità della loro sofferenza. Circa 1-1,5 milioni di cittadini sopra i 65 anni che soffrono di demenza senile. Di questi, circa il 70-80% ha problemi di dolore nel corso della vita; a loro quindi si deve rivolgere l’attenzione della medicina, perché la sofferenza venga diagnosticata e poi lenita con adeguati trattamenti. Spesso ciò non avviene e le persone con demenza devono soffrire ingiustamente. Abbiamo il dovere di porre in atto metodologie diagnostiche innovative, efficaci anche in assenza di una sintomatologia riferita: in chi ha perso la memoria ogni volta il dolore si presenta come un evento nuovo, drammatico e inspiegabile, che induce angoscia”.

Da Impact Firenze Giugno 2013

FONTE: marcofilippini.it

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Alloggi sociali: Torre Sgr finanzia Residenze Social Housing entro 2014

Pessina Costruzioni, Guido Stefanelli, Residenze Social Housing, Milano, Torre Sgr finanzia nuovi alloggi sociali entro 2014.

Nuovi alloggi sociali in arrivo a Milano su un’area edificabile di circa 25mila mq in Via Voltri.
Entro il 2014, sono previsti 319 nuove case (mono, bi e tri-locali), di cui 193 destinate alla vendita e 126 destinate alla locazione. Il tutto a prezzi e canoni calmierati, per un investimento complessivo di circa 41 milioni di euro. Il progetto è finanziato da Torre Sgr attraverso un fondo immobiliare denominato ‘Residenze Social Housing’. L’operazione rientra nella programmazione di edilizia residenziale del comune medesimo.

Nel progetto sono previsti anche spazi destinati a servizi di utilità collettiva, come lo sportello di ascolto donne, il centro aggregazione giovanile e il centro prima infanzia. La gestione sociale della componente in locazione a lungo termine sarà affidata a Dar-Casa, storica cooperativa milanese che opera nel settore dell’edilizia sociale a proprietà indivisa.

I partecipanti al fondo di Torre Sgr sono il Fondo Investimenti per l’Abitare (FIA) gestito da Cdpi Sgr, la società Pessina Costruzioni e il fondo immobiliare Fedora, gestito da Prelios Sgr e partecipato da enti previdenziali. Il progetto è sostenuto anche da Unicredit, attraverso una linea di finanziamento, e dalla Regione Lombardia, mediante un contributo a fondo perduto.

FONTE: fhs.it

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Massimo Pessina: Residenze Social Housing

Massimo Pessina, Pessina Costruzioni, ecco il progetto in grado di combinare, in un nuovo quartiere, esigenze abitative e sociali differenti, ponendo grande attenzione all’integrazione ed al mantenimento del verde pubblico e alla sostenibilità energetica. L’iniziativa costituisce una delle più importanti operazioni di Housing Sociale presenti sul territorio italiano.

Il 14 novembre è stato avviato il Fondo immobiliare denominato “Residenze Social Housing” promosso e gestito da Torre SGR, con la partecipazione di Fondo Investimenti per l’Abitare (meglio conosciuto come “FIA”) gestito da CDPI SGR nell’ambito degli interventi normativi previsti dal Piano Casa e dal Piano Nazionale di Edilizia Abitativa, Torre SGR S.p.A. ed il Fondo immobiliare Fedora gestito da Prelios SGR e la partecipazione di Pessina Costruzioni. Il Fondo immobiliare chiuso rappresenta una garanzia di solidità economica per il Comune di Milano, la Regione Lombardia e per i cittadini che usufruiranno degli alloggi rafforzata dalla continuità data dalla permanenza della Pessina Costruzioni come quotista del Fondo e General Contractor per la progettazione e realizzazione dell’opera.
Pessina Costruzioni è risultata infatti aggiudicataria della Concessione nel febbraio 2009, grazie ad un progetto in grado di combinare, in un nuovo quartiere, esigenze abitative e sociali differenti, ponendo grande attenzione all’integrazione ed al mantenimento del verde pubblico e alla sostenibilità energetica. L’intervento prevede la costruzione di 319 alloggi, di cui 193 destinati alla vendita convenzionata e 126 destinati alla locazione, a canoni moderati e sociali, per un investimento complessivo di circa 41 milioni. L’iniziativa costituisce una delle più importanti operazioni di Housing Sociale presenti sul territorio italiano, coinvolgendo operatori ed investitori di elevato standing e track record.
Pessina Costruzioni in questi ultimi anni ha partecipato a diverse iniziative di Housing Sociale, affermandosi come leader di settore. Nell’ultimo anno è risultata aggiudicataria provvisoria per la realizzazione di un nuovo quartiere in Housing Sociale a Roma Pietralata. Tale intervento prevede la realizzazione di 582 appartamenti di cui 82 in Edilizia Residenziale Pubblica, 152 in edilizia convenzionata in locazione con riscatto, 50 in edilizia convenzionata in locazione, 298 di edilizia convenzionata in vendita.
FONTE: affaritaliani.it

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Black out Eni: nessuna emergenza ambientale alla Raffineria di Taranto

Black out Eni: nessuna emergenza ambientale alla Raffineria di Taranto

Taranto, 9 luglio 2013 – Nella giornata di ieri le avverse condizioni metereologiche hanno generato una interruzione di alimentazione elettrica dalla rete nazionale e un successivo blackout che ha interessato tutte le utenze elettriche della Raffineria Eni di Taranto. Il blocco improvviso degli impianti ha attivato gli automatismi che garantiscono il mantenimento delle condizioni di sicurezza del sito.

La concomitanza delle avverse condizioni meteo e del blocco elettrico non ha consentito di escludere un effetto di “trascinamento” di tracce di acque oleose , causando un fenomeno di iridescenza. A scopo cautelativo, informata immediatamente la Capitaneria di Porto, sono state prontamente messe in atto tutte le azioni necessarie a circoscrivere il fenomeno, quali l’utilizzo di panne di contenimento e sistemi oleoassorbenti.

Le verifiche odierne hanno confermato l’efficacia delle azioni messe in atto . Non si è mai manifestata infatti una situazione di emergenza ambientale anche in considerazione delle ridotte dimensioni del fenomeno. Non è stata rilevata, infatti, traccia di idrocarburi al di fuori dell’area di contenimento.

Attualmente le operazioni procedono senza problemi e si prevede che saranno concluse nell’arco della giornata odierna.

FONTE: eni

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Terapia del dolore nei bambini ustionati, “realtà virtuale” al Mayer di Firenze

Terapia del dolore. Ambiente glaciale quello dell’ Antartide, con le mani afferra palle da neve e davanti a lui ci sono solo igloo e pinguini da colpire. Il bambino prende la mira e lancia preciso una palla a un abitante dei ghiacci. E’ il nuovo “antidoto” al dolore fisico dei bambini che arriva al Centro ustioni dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze grazie a un sistema di “realtà virtuale”.

L’innovativo progetto del Servizio terapia del dolore è diventato realtà grazie alla donazione di Atcrup, l’Associazione Toscana per la cura e la riabilitazione delle ustioni pediatriche, che ha consegnato un casco, un laptop e un software di realtà virtuale.

Si tratta di un’innovativa tecnica psicologica per il trattamento del dolore con una procedura basata sulla distrazione.

”La realtà virtuale – spiega Andrea Messeri, responsabile della terapia del dolore – è attualmente oggetto di uno studio coordinato dal servizio di terapia del dolore e condotto all’interno del Centro ustioni del Meyer dove se ne sta valutando l’efficacia nella riduzione del dolore durante il cambio del bendaggio, una delle procedure più dolorose a cui il paziente ustionato è sottoposto.

da Ansa 27 Giugno 2013

FONTE: marcofilippini.it

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Eni misura Gas: confermata dalla Corte di Cassazione la sentenza di proscioglimento

Eni: confermata dalla Corte di Cassazione la sentenza di proscioglimento per l’inchiesta sulla “Misura gas”. La Corte conferma che il fatto non costituisce reato

San Donato Milanese, 5 luglio 2013 – Eni informa che la Corte di Cassazione ha confermato in modo definitivo la sentenza di “non luogo a procedere” emessa dal GUP di Milano il 28 giugno 2012 perché il fatto non costituisce reato, rigettando il ricorso della Procura di Milano.

In particolare, la decisione fa riferimento al filone “Accise” del procedimento noto come “Misura gas”, avviato a seguito della contestazione nel 2010 su ipotesi di reato in materia tributaria, in relazione all’asserita “sottrazione all’accertamento e al pagamento dell’accisa sugli oli minerali per un importo di circa 0,47 miliardi e 1,3 miliardi di euro”.

In tale ambito erano indagati nove fra dipendenti ed ex dipendenti di Eni, inclusi i direttori generali della divisione Gas & Power in ruolo all’epoca dei fatti.

Già in precedenza la Corte di Cassazione, con ordinanza pronunciata l’11 febbraio 2013, aveva confermato in modo definitivo, relativamente a Eni, la precedente sentenza di “non luogo a procedere” del GUP di Milano, emessa il 24 gennaio 2012 in relazione a un altro stralcio del procedimento “Misura gas”.

In tale procedimento erano indagati 12 fra dipendenti ed ex dipendenti di Eni, inclusi due direttori generali, a seguito della contestazione del 2009 da parte della Procura della Repubblica di Milano su ipotesi di reato, tra le quali violazioni nell’accertamento e/o pagamento dell’accisa e ostacolo all’autorità di vigilanza, in relazione ad attività di misurazione e vendita di gas naturale.

FONTE: eni.com

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Arriva in Italia lo Spray contro Asma ad azione ultra-rapida

Arriva lo spray ad azione ultra-rapida per l’asma. Da pochi giorni disponibile in Italia, agisce in 1-3 minuti con una veloce broncodilatazione e una potente attività antinfiammatoria, garantendo un sollievo dai sintomi in tempi brevi.

Da pochi giorni e’ disponibile anche in Italia la combinazione fissa fluticasone-formoterolo, formulata per offrire una risposta alle esigenze di medici e pazienti, potrà contribuire a migliorare la gestione della malattia e l’aderenza alle cure.

Agisce in 1-3 minuti, con una veloce broncodilatazione e una potente attività antinfiammatoria, garantendo un sollievo dai sintomi in tempi brevi. Sono oltre 3,5 milioni gli italiani con il ‘respiro corto’ e secondo una recente ricerca, in Italia oltre 8 asmatici su 10 non risultano controllati e 3 su 5 non assumono con regolarità la terapia di mantenimento.

All’origine del mancato controllo dell’asma, vi è spesso una scarsa aderenza alle cure da parte dei pazienti, che sottovalutano le loro condizioni cliniche, non assumono con regolarità la terapia di base, essenziale per prevenire gli attacchi, e ricorrono solo ai farmaci salvavita, quando inevitabilmente sopraggiunge la crisi.

”Il controllo della malattia – spiega Stefano Centanni, che insegna Malattie dell’Apparato Respiratorio all’università di Milano – è un obiettivo ancora lontano dall’essere raggiunto e questo perchè l’asma è certamente sotto-diagnosticata. Solo una minoranza di pazienti viene valutata dallo specialista e soltanto una ristretta minoranza è sottoposta a indagini diagnostiche di primo livello, come la spirometria”. (ANSA).

FONTE: ansa.it

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PMS nominato Ernesto Monti nuovo presidente della società

Pms, Ernesto Monti presidente

Il cda di Pms ha nominato Ernesto Monti nuovo presidente. Monti era già consigliere indipendente. Prof. Ernesto Monti nuovo Presidente della società. Il Consiglio, su proposta del neo presidente, ha poi nominato un secondo vicepresidente nella persona del consigliere Elena Rodriguez Palacios, che affianca il vicepresidente vicario e cfo Giancarlo Fre’ Torelli. Il consiglio ha poi cooptato quale membro indipendente Roberto Mazzei. Al presidente sono stati conferiti i poteri di legge e di statuto e ai vicepresidenti sono state attribuite le deleghe per la gestione operativa della società.

Fonte: corriere.it

PMS/ Cda nomina Ernesto Monti presidente

Il consiglio di amministrazione di PMS ha nominato il consigliere indipendente Ernesto Monti nuovo presidente della società. Lo comunica la stessa società.

Inoltre, il Consiglio, su proposta del neo presidente, ha nominato un secondo vicepresidente nella persona del consigliere Elena Rodriguez Palacios, che affianca il vicepresidente vicario
e Cfo Giancarlo Frè Torelli. Il Consiglio ha infine deliberato di cooptare al suo interno quale membro indipendente Roberto Mazzei.

Al presidente sono stati conferiti i poteri di legge e di statuto e ai vicepresidenti sono state attribuite le deleghe per la gestione operativa della società.

Fonte: ilmondo.it

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Marco Filippini: Antinfiammatori non steroidei e dolore, attenti all’ uso prolungato

Marco Filippini, terapia del dolore, un nuovo studio olandese osservazionale recentemente discusso al congresso annuale della European League Against Rheumatism (EULAR) a Madrid, indica che un paziente su otto di quelli a rischio di sviluppare un grave evento avverso da farmaco, prende antinfiammatori non steroidei (FANS) da banco spesso per combattere dolori muscolo-scheletrici.

Di questi pazienti ad alto rischio che prendono FANS OTC, oltre uno terzo li ha presi per più di 7 giorni e il 3% ha superato la dose massima giornaliera raccomandata.

La ricerca è stata condotta su 385 pazienti adulti di quattro medici di medicina generale olandesi e aveva l’obiettivo di valutare la prevalenza dell’uso dei FANS OTC nella popolazione generale (120 pazienti) e nei pazienti ad alto rischio di sviluppare eventi avversi gravi (265 pazienti) da FANS.

I pazienti sono stati considerati ad alto rischio di un evento avverso grave da FANS da banco se avevano una storia di ulcera peptica o un’ulcera come complicanza, oppure avevano avuto un infarto miocardio, un ictus o soffrivano di scompenso cardiaco, se avevano più di 70 anni, una velocità di filtrazione glomerulare inferiore a 30 ml/l o presentavano una combinazione di due o più dei seguenti fattori: l’uso di un anticoagulante, aspirina, corticosteroidi o inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina; età tra i 60 anni e i 70 anni, una storia di artrite reumatoide grave o di diabete mellito.

I possibili effetti collaterali gravi sono sanguinamenti gastrointestinali, ulcera peptica, ipertensione e peggioramento dell’insufficienza cardiaca. “I FANS tendono ad essere considerati dai pazienti come antidolorifici innocui. Tuttavia, in realtà, anche quelli da banco possono causare una serie di effetti collaterali spiacevoli” ha detto l’autore principale dello studio Aafke Koffeman del Dipartimento di Medicina Generale dell’Erasmus Medical Center di Rotterdam. “Nella maggior parte dei casi, è probabile che ciò sia dovuto a una non conoscenza di questi possibili effetti indesiderati, piuttosto che a un ignorare deliberatamente i rischi e le controindicazioni” ha ipotizzato l’autore. “ Questi nuovi dati evidenziano l’importanza degli operatori sanitari nell’informare i loro pazienti dei rischi insiti nell’assunzione dei FANS OTC, in particolare nei casi in cui una nuova diagnosi o un aumento della prescrizione aumenta il rischio individuale”. E ancora: “ai pazienti ad alto rischio con disturbi muscoloscheletrici dolorosi si dovrebbero consigliare antidolorifici alternativi più sicuri” ha concluso Koffeman.

Due precedenti studi osservazionali olandesi hanno dimostrato che all’incirca il 5% di tutti i ricoveri ospedalieri non programmati è associato a eventi avversi da farmaci, di cui il 40-46% sono potenzialmente prevenibili.

Nella popolazione ad alto rischio, oltre il 30% degli utilizzatori di FANS da banco ha preso gli antinfiammatori per più di 7 giorni, così come più del 20% dei pazienti della popolazione generale.

Inoltre, i FANS OTC sono stati utilizzati a un dosaggio superiore alla dose massima giornaliera raccomandata rispettivamente al 3% e del 9% dei pazienti.

A. Koffeman, et al. Use Of Over-The-Counter Non-Steroidal Anti-Inflammatory Drugs In The General Population And In Patients With A High Risk Of Adverse Drug Events. EULAR 2013; abstract OP0202-PC.

FONTE: marcofilippini.it

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Pessina Costruzioni, aiuti per il terremoto in Emilia Romagna

Due monoblocchi prefabbricati della Pessina Costruzioni per il terremoto in Emilia Romagna

Disabile, non sapeva come fare dopo che il terremoto aveva reso inagibile la sua casa, a Finale Emilia. Ma a volte, nelle difficoltà, si dimostra il cuore grande degli imprenditori italiani. Così, a una donna di 43 anni, colpita da una grave disabilità, qualche giorno fa è arrivato un gradito regalo: due monoblocchi prefabbricati della Pessina Costruzioni.

Il primo monoblocco è finalizzato all’alloggio con impianto di riscaldamento e raffrescamento, porta d’accesso a due ante. Il secondo monoblocco è invece dedicato ai servizi, ed è munito di wc, lavabo, rubinetteria, maniglie per disabili, porta d’accesso con maniglione antipanico.

A “recapitare” i due monoblocchi è stata una gigantesca autogru. Ma non è finita qui: “Ci stiamo attivando per portare ulteriori aiuti nelle zone terremotate, interfacciandoci con la Protezione Civile per i beni di maggior necessità (fornelli da campo, attrezzature etc etc)”, fanno sapere da Pessina.

FONTE: affaritaliani.it

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Indagine Burson-Marsteller, la Lobby è utile alla politica ma deve essere regolamentata in modo chiaro e trasparente

Lo afferma un’indagine condotta da Burson-Marsteller su oltre 600 tra membri dei Parlamenti nazionali e del Parlamento europeo sull’efficacia della lobby in Europa. Gli intervistati dei 20 Paesi della UE considerano poco utili i social media per le attività di lobbying

Burson-Marsteller, una delle società leader nel mercato mondiale delle pubbliche relazioni e della comunicazione, ha presentato la sua quinta indagine sull’efficacia delle attività di lobbying in Europa. I risultati della ricerca hanno evidenziato interessanti differenze di opinione tra i politici dei 20 Paesi europei presi in esame. In particolare, i temi che hanno registrato risposte talvolta opposte sono quelli relativi all’esigenza di una maggiore regolamentazione delle attività di lobbying, all’utilità dei social media come canali di influenza e alla differenza tra un lobbista esperto e uno improvvisato.

Quasi 9 intervistati su 10 si sono detti d’accordo o fortemente d’accordo con l’affermazione secondo cui “un’attività di lobbying etica e trasparente aiuta l’attività politica” e hanno considerato i principali gruppi di lobbisti – in particolare le associazioni di categoria, organismi professionali, aziende, sindacati e ONG – efficaci e trasparenti nella maggior parte dei casi.

“È rassicurante constatare come, nonostante una serie di significativi scandali che hanno coinvolto alcuni lobbisti, un’attività di lobbying etica e trasparente costituisca la norma e come quest’attività sia ampiamente apprezzata dai policy-maker in tutta Europa”, ha dichiarato Vito Basile, Managing Director di Burson-Marsteller e responsabile delle attività di Public Affairs in Italia.

Ciò nonostante, gran parte degli intervistati ritiene che l’attività di lobbying non sia sufficientemente regolamentata, esprimendo anche poche speranze sulla possibilità che lo diventi nei prossimi 3 anni. L’83% dei politici italiani intervistati ritiene che un registro obbligatorio per i lobbisti sarebbe utile nel nostro Paese. Si tratta di un risultato che supera ampiamente la media europea (53%).

I risultati indicano anche che le associazioni di categoria sono percepite come le realtà di maggiore efficacia in termini di lobbying (62%), seguite dagli organismi professionali e dalle ONG. L’Italia supera di gran lunga la media europea, poiché ben l’80% degli intervistati attribuisce alle associazioni di categoria maggiore efficacia nelle attività di lobbying.

“Il campione di oltre 600 politici che è stato intervistato in un periodo di quasi 5 mesi ha evidenziato quali sono gli errori commessi più frequentemente in tema di lobbying da aziende private e organizzazioni non governative. Queste ultime, secondo quanto rilevato, tendono a basare il più delle volte la propria attività di lobbying sull’impatto emotivo piuttosto che su concrete evidenze. Per quanto riguarda le aziende e le associazioni di settore, invece, talvolta rischiano di non essere sufficientemente trasparenti in merito al reale interesse rappresentato”, commenta Robert Mack, Chairman of Public Affairs Practice of Burson-Marsteller Europe, Middle East & Africa.

La classe politica italiana ha comunque evidenziato la necessità di ricevere informazioni approfondite sui vari temi che deve di volta in volta affrontare. Quando le informazioni non sono ritenute sufficienti, si fa ricorso alle fonti online e, tra queste, vengono ritenute più utili: i notiziari specializzati (70%), i siti governativi (46%), i siti scientifici (37%) e i siti dei media tradizionali (33%). Ciò è confermato anche dal giudizio sui social media, laddove gli intervistati italiani assegnano ai social media un’utilità e una frequentazione superiore alla media europea.

Altri risultati di rilievo dell’indagine europea sono:

  • I lobbisti meno trasparenti sono i giornalisti (41%) e gli studi legali (38%)
  • La maggior parte degli intervistati (56%) di tutta Europa ritiene che l’attività di lobbying non sia sufficientemente regolamentata nel proprio Paese
  • I social media (47%) e i media tradizionali, compresi i siti web (il 26% per entrambi) sembrano essere considerati come non particolarmente utili
  • I policy-maker consultano spesso i siti delle aziende (43%) – utilizzandoli quotidianamente o almeno una volta a settimana – i siti web delle associazioni di categoria (41%), i siti web delle ONG (37%) e Wikipedia (38%)
  • I lobbisti che curano le aziende del settore energetico (68%) e del settore sanitario (60%) sono considerati i più efficaci mentre fra i lobbisti che seguono le ONG, coloro che vengono reputati più efficaci sono quelli attivi nei settori dell’ambiente (52%) e dei diritti umani (49%)
  • Fra i lobbisti al servizio di aziende e ONG, si ritiene che i meno efficaci siano quelli che operano per conto del settore delle vendite al dettaglio (13%) e del settore dei beni di consumo (15%)
  • Il 48% dei rispondenti ritiene che le ONG non siano sufficientemente trasparenti rispetto agli interessi che rappresentano e il 56% crede anche che le ONG assumono posizioni che fanno leva sull’emotività più che sui fatti.

Indagine:
Questa è la quinta indagine di Burson-Marsteller sulle attività di lobbying, ma il presente rapporto ha ampliato la copertura a 20 Paesi europei e ai politici operanti nell’area di Bruxelles da un punto di vista politico-istituzionale. Questa edizione ha raccolto il maggior numero di risposte mai ricevute, con più di 600 interviste effettuate da agenzie locali di rilevazione e analizzate da Penn, Schoen & Berland (PSB) per conto di Burson-Marsteller fra gennaio e aprile 2013. Le interviste prevedevano una serie di 23 domande di base per raccogliere le percezioni delle élite politiche in merito alle attività di lobbying e dei lobbisti. Le interviste sono state condotte online o per telefono con politici (parlamentari nazionali ed europei) e con alti esponenti dei Governi nazionali e delle istituzioni europee.

Burson-Marsteller: (www.burson-marsteller.com e www.burson-marsteller.eu), fondata nel 1953, è una delle società leader nel mercato mondiale delle pubbliche relazioni e della comunicazione. La società offre ai clienti elaborazioni strategiche e l’esecuzione di programmi nell’ambito di relazioni pubbliche, public affairs, pubblicità e servizi internet. La società è organizzata in una rete omogenea di 72 sedi e 58 uffici affiliati che, insieme, operano in 83 Paesi di tutto il mondo. Burson-Marsteller è parte del gruppo Young & Rubicam, una controllata di WPP, una delle principali reti mondiali che offre servizi di comunicazione.

Penn, Schoen & Berland Associates (www.psbresearch.com ), che appartiene al gruppo WPP ed è parte di Burson-Marsteller, è una società globale di ricerca che offre servizi di consulenza strategica nella messaggistica e nella comunicazione per clienti di primo piano nei settori della politica, delle aziende e dell’intrattenimento. PSB opera da più di 30 anni ed è specializzata nell’uso dell’esperienza acquisita nel corso delle elezioni politiche a beneficio dei consigli di amministrazione per consentire ai clienti di sviluppare le intuizioni strategiche necessarie a battere la concorrenza. PSB ha partecipato a circa 200 campagne elettorali ed ha operato in veste di consulente politico e strategico per più di 30 capi di stato o primi ministri.

Per ulteriori informazioni:
Piergiorgio Gambardella, Burson-Marsteller, Cell: 345 1191909, [email protected]


FONTE:
burson-marsteller.it

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Terapia del dolore: Artrite reumatoide, attenti a quale antinfiammatorio (Marco Filippini)

Dolore artrite reumatoide, altra pubblicazione, a poco più di 15 giorni di distanza, sull’uso degli antinfiammatori non steroidei. Pubblicato su Annals of Rheumatic Diseases uno studio osservazionale che dimostra come, in pazienti affetti da artrite reumatoide (AR), il rischio CV associato all’impiego di questa classe di farmaci sia modesto e significativamente ridotto rispetto ai soggetti non affetti da questa condizione. Sul sito di Marco Filippini, per il raggiungimento degli standard medi europei in fatto di terapia del dolore.

I risultati di questo studio che, pur non avendo la forza dell’evidenza delle metanalisi, ha fotografato cosa succede in un set di pazienti reale, suggeriscono una valutazione dell’opportunità di prescrivere questi farmaci in base al rapporto rischio-beneficio per il singolo paziente, anziché la messa al bando totale di questa opportunità terapeutica sulla base esclusiva del rischio di sviluppare severi outcomes CV.

Gli autori del lavoro hanno messo a punto uno studio volto ad esaminare la questione, valutando l’incidenza di eventi avversi cardiovascolari in una coorte nazionale non selezionata di pazienti affetti da AR in relazione al loro impiego di FANS nel periodo 1997-2009.

A tal scopo hanno messo a confronto i dati relativi all’outcome sopramenzionato provenienti da 17.320 pazienti e quelli provenienti da 69.280 controlli, incrociati in base all’età e al sesso. I risultati hanno documentato in un tempo mediano di 4,9 anni il verificarsi di 6.283 AEs CV. In particolare, il rischio CV associato con l’impiego di FANS era significativamente più basso nei pazienti affetti da AR rispetto ai controlli.

Lo studio, inoltre, ha mostrato che, mentre l’impiego di rofecoxib e di diclofenac è risultato associato ad un aumento del rischio CV in pazienti con AR , al contrario non è stato documentato un incremento significativo del rischio a seguito dell’impiego di FANS differenti in questo set di pazienti.

Nel complesso, – concludono gli autori – le nostre scoperte sono in linea con la raccomandazione generale sull’impiego della più bassa dose possibile di FANS per il minor tempo possibile, benché il rischio CV complessivo associato alla maggior parte dei FANS sia stato modesto nei pazienti con AR.E’auspicabile che una scelta informata del FANS da utilizzare in pazienti con osteoartrite o AR (ibuprofene, naprossene e celecoxib) possa avvenire in futuro sulla base dei risultati che saranno disponibili al completamento di trial clinici dimensionati per rispondere a questa esigenza”.

Lindhardsen J et al. Non-steroidal anti-inflammatory drugs and risk of cardiovascular disease in patients with rheumatoid arthritis: a nationwide cohort study. Ann Rheum Dis

FONTE: Marcofilippini.it

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Dolore alla schiena, Marco Filippini, indagine su fattori predittivi

Terapia del dolore, dolore alla schiena, indagine sui fattori predittivi. Sul sito di Marco Filippini, informazioni, lavori clinici aggiornati, interviste a leader di opinione e le ricerche più recenti per il raggiungimento degli standard europei sulla terapia del dolore.

Un finanziamento da 6 milioni di euro è stato vinto nelle scorse settimane da uno dei principali gruppi di ricerca italiani nel campo della terapia del dolore, guidato da Massimo Allegri, ricercatore della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo – Università degli Studi di Pavia e a cui partecipa anche Guido Fanelli, dell’Università di Parma.

Scopo della ricerca è l’individuazione dei fattori predittivi, sinora mai indagati, del mal di schiena.

L’idea principale, è infatti quella di identificare marcatori nel sangue che possano dire a priori chi è a rischio di avere mal di schiena e discriminare il tipo di terapia.

L’Università di Parma, nella persona di Guido Fanelli, ha giocato un ruolo attivo nell’elaborazione e nella partecipazione a questo ambizioso progetto, ottenendo 500.000 euro per lo svolgimento della
complessa attività prevista.

A Parma in particolare, mediante particolari tecniche invasive, si cercherà di determinare sia come il mal di schiena possa manifestarsi nei soggetti a rischio, sia come possa essere trattato. Il mal di schiena rappresenta una delle cause più importanti di dolore lombare nella società moderna
e a esso sono associati importanti costi sociali e clinici.

FONTE: marcofilippini.it

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Dolore Post Operatorio e Antidepressivi Marco Filippini gli studi più recenti

Secondo uno studio francese la somministrazione di antidepressivi prima e dopo un intervento di bypass coronarico potrebbe ridurre il dolore post-operatorio. Sul sito di Marco Filippini le ricerche più recenti per raggiungere gli standard medi europei in fatto di terapia del dolore.

Somministrare un antidepressivo per 2-3 settimane prima di intervento di bypass coronarico e continuarla fino a 6 mesi dopo l’intervento chirurgico potrebbe accelerare il recupero della stato di salute mentale e ridurre il dolore post-operatorio. Queste le conclusioni di uno studio francese chiamato MOTIV-CABG pubblicato su Annals of Thoracic Surgery.

Sono stati 361 i pazienti con angina stabile, destinati a bypass coronarico ad essere inclusi nello studio. I risultati hanno mostrato che il trattamento con escitalopram non influenzava la mortalità o l’incidenza di complicanze dopo intervento di bypass coronarico, ma era in grado di migliorare la salute mentale del paziente.

Inoltre, il punteggio relativo alla qualità di vita per quanto riguarda la dimensione “dolore” è risultato essere migliore nel gruppo trattato con l’SSRI rispetto al placebo nei pazienti già depressi prima dell’operazione.

Chocron S et al. Antidepressant Therapy in Patients Undergoing Coronary Artery …Ann Thorac Surg 2013;95:1609-1618.

FONTE: marcofilippini.it

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Dolore Cronico: da una Survey Europea ancora al palo la Legge 38

Verrà pubblicato sul Journal of Pain Research 2013 di Giugno il lavoro relativo ad una Survey Multistato condotta in 13 paesi europei su un totale di 1039 medici di medicina generale. La stragrande maggioranza dei rispondenti (84%) percepisce il dolore cronico benigno come una delle più difficili condizioni da trattare sebbene sia ancora una scarsa priorità del sistema sanitario: purtroppo mediamente solo il 48% utilizza uno strumento per misurare il dolore.

In Italia,dei 100 medici di medicina generale intervistati che rappresentano statisticamente l’universo italiano, nonostante la legge 38 sia probabilmente la migliore al mondo e presa come model law dall’ONU, questa percentuale si abbassa al  39%   mentre il paese più virtuoso risulta la Polonia con il 65% di riscontri oggettivi effettuati.

I pazienti con dolore cronico benigno sono trattati nel 40% dei casi senza ricorso ad oppioidi mentre un restante 40% con oppioidi deboli. L’11% dei medici intervistati prescrive solo oppioidi forti mentre il 9 % prescrive oppioidi forti in associazione a quelli deboli. Tutti gli intervistati dichiarano maggior disponibilità alla prescrizione degli oppioidi forti nel dolore da cancro. Tra i medici non prescrittori le ragioni principali per il non utilizzo risiedevano nel 35% dei casi nella paura di addizione o di abuso e nel 22% dei casi per paura di effetti collaterali.

L’effetto avverso più temuto era la stipsi (86%) seguito da sonnolenza (52%) e da nausea (46%). Le conclusioni dello studio sono che questi dati potrebbero rappresentare la base di partenza per discutere gli strumenti (formazione, linee guida) per implementare anche nella medicina di base un corretto trattamento del malato con dolore cronico benigno. Molti dei pregiudizi infatti risiedono nella non preparazione della classe medica. Basti pensare ai dati presenti in letteratura in relazione all’abuso, o ai nuovi farmaci agonista – antagonista che implicitamente risolvono il problema.

FONTE: marcofilippini.it

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Numero Verde Gemelli, al via la campagna dedicata al Tumore Colon-retto

Tumore del colon-retto, chiamando il numero verde 800-101-151 sarà possibile sottoporsi a una visita con uno specialista presso l’Unità Operativa di Chirurgia Digestiva del Policlinico Gemelli di Roma a sole 48 ore dalla prenotazione telefonica.


Una visita specialistica presso l’Unità Operativa di Chirurgia Digestiva del Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma a sole 48 ore dalla prenotazione telefonica, chiamando il numero verde 800-101-151. E’ questa l’opportunità che viene offerta ai cittadini, a partire da oggi, grazie alla campagna“Pronto a chiamare? Il Numero Verde dedicato al tumore del colon-retto”, un progetto promosso dalla struttura ospedaliera romana – con il contributo non condizionante di Johnson&Johnson Medical S.p.A. – per arginare un’emergenza sanitaria sempre più diffusa nel nostro Paese: il tumore del colon-retto.

Secondo i dati raccolti nel registro “I Numeri del Cancro in Italia 2012” – volume realizzato dall’ Associazione Italiana dei Registri Tumori (AIRTUM) e dall’ Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) – attualmente in Italia vivono circa 300.000 persone alle quali è stato diagnosticato un tumore del colon-retto, patologia che si attesta come il tumore a maggiore insorgenza nella popolazione italiana con quasi 52.000 individui che si sono ammalati solo nel corso del 2012.

Uno scenario ancora più allarmante se analizzato alla luce del tasso di mortalità: ogni anno nel nostro Paese sono circa 20.000 i pazienti che perdono la vita a causa della neoplasia che si colloca al secondo posto nella mortalità per tumore.

Ad aggravare ulteriormente le prospettive future sono le previsioni formulate dagli esperti, secondo cui nei prossimi anni si riscontrerà in Italia un netto aumento del numero di persone che contrarranno la patologia: già a partire dal 2020, infatti, coloro che verranno colpiti dal tumore del colon-retto saranno più di 57.000 ogni anno, un significativo incremento dovuto principalmente all’aumento di alcuni fattori di rischio quali l’invecchiamento della popolazione, le cattive abitudini alimentari e l’eccessivo consumo di alcool e tabacco.

Al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema e di informare la popolazione sull’importanza che rivestono la diagnosi precoce e i percorsi terapeutici d’avanguardia, sarà possibile chiamare il numero verde 800-101-151 per prenotare la propria visita con uno specialista dell’Unità Operativa di Chirurgia Digestiva dell’ospedale romano, che risponderà a tutte le domande che ci si pone quando si vuole avere un consulto specialistico di eccellenza nel caso in cui sia già stato diagnosticato il tumore del colon-retto.

“Questa campagna di prevenzione e diagnosi precoce di una grave e diffusa neoplasia bene esprime il nostro costante impegno di essere vicini ai cittadini – afferma il Dott. Maurizio Guizzardi, Direttore del Policlinico A. Gemelli –, dando risposte ai lori bisogni di salute e facilitando l’accesso all’ospedale che, è giusto ricordarlo, è la più grande struttura sanitaria oncologica del Paese, con una leadership riconosciuta da numerose rilevazioni”.

L’Unità Operativa di Chirurgia Digestiva del Gemelli, con i suoi 25 posti letto che garantiscono 1.000interventi all’anno, è un reparto specializzato in programmi di screening per individuare l’insorgere della patologia e in percorsi terapeutici d’avanguardia per il trattamento del tumore del colon-retto.

“Oggi, se diagnosticato in tempo, la percentuale di guarigione del tumore del colon-retto è alta”, commenta ilProf. Sergio Alfieri, Responsabile UOS Laparoscopia in Chirurgia Digestiva Università Cattolica del Sacro Cuore Policlinico Universitario A. Gemelli. “ Ecco il valore anche di educazione alla salute e ai corretti stili di vita che con questa campagna – che ha una valenza anche informativa – vogliamo raggiungere: grandi e importanti sono le novità sia nell’ambito della ricerca sia nel campo dei trattamenti per la cura di questa neoplasia. In particolare la tecnica chirurgica, che rappresenta il trattamento di elezione, è sempre più mini-invasiva e precisa, garantendo al paziente un minore stress operatorio e un più rapido recupero”.

L’intervento chirurgico costituisce spesso il primo, fondamentale, passo terapeutico per la cura del tumore del colon-retto. In particolare la chirurgia laparoscopica, per alcune forme tumorali agli stadi iniziali, rappresenta oggi una valida opzione terapeutica in grado di garantire i principi di radicalità oncologica e di permettere al paziente una riabilitazione più agevole che si traduce, nei centri dedicati, in minori complicanze post-operatorie e in costi sanitari ridotti. Non ultimo i pazienti sono maggiormente soddisfatti per le ridotte dimensioni delle cicatrici.

“Come riconosciuto anche da Sportellocancro.it, il nostro centro è quello con la maggiore casistica nazionale e con uno dei più alti indici di complessità dei casi trattati”, conclude il Prof. Giovan Battista Doglietto, Direttore U.O.C. Chirurgia Digestiva Università Cattolica del Sacro Cuore Policlinico Universitario A. Gemelli. “La fiducia con cui i cittadini di Roma, del Lazio e di tutto il Centro Sud si affidano alle nostre cure trova le sua ragione nella qualità globale dell’assistenza offerta dal nostro centro, che può contare su un approccio multidisciplinare alla cura del tumore del colon retto, che integra al massimo livello chirurgia, radioterapia e oncologia medica (chemioterapia)”.

Il programma di visite organizzato dal Policlinico Universitario “A. Gemelli” rafforza ulteriormente il ruolo della struttura non solo nella Città di Roma, ma anche all’interno di tutto il territorio nazionale, offrendo un valido supporto clinico a tutti gli italiani che necessitano di assistenza specifica ed efficace per il trattamento della patologia colo-rettale.

Oltre alle ovvie prescrizioni di tipo medico, il numero verde ha anche l’obiettivo di rispondere ad una sempre maggiore richiesta di informazioni da parte dei pazienti per un patologia, quella colo-rettale, che necessita sempre di più di un apparato multidisciplinare complesso che vede interessati oltre il chirurgo, l’oncologo medico, il radioterapista e l’anatomopatologo. Il numero verde ha l’obiettivo di informare, di facilitare l’incontro del cittadino con lo specialista, di rispondere alle esigenze del paziente che ha bisogno di riferimenti certi e competenti.

FONTEPoliclinico Gemelli

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Dolore Viscerale: I numeri sul sito di Marco Filippini

L’Anno Europeo contro il dolore 2012-2013 è dedicato al dolore viscerale, che praticamente ogni persona ha avuto modo di conoscere nella sua forma acuta e che è sottovalutato nella sua forma cronica. I numeri sul sito di Marco Filippini, nato per contribuire con informazioni, lavori clinici aggiornati, interviste a leader di opinione e le ricerche più recenti al raggiungimento degli standard medi europei in fatto di terapia del dolore.

La prevalenza del dolore viscerale è tanto impressionante quanto allarmante, come dimostrato da una serie di dati:

– il 20-30% della popolazione soffre di dispepsia, ma solo nella metà di questi pazienti viene individuata una causa organica;

– si stima che la sindrome dell’intestino irritabile (IBS) colpisca tra il 6% e il 25% della popolazione, a seconda dello studio e anche del sesso, e motiva circa metà delle richieste di consulto dei gastroenterologi;

– il dolore vescicale colpisce più frequentemente le donne rispetto agli uomini, 900 le donne che ne soffrono su 100.000;

– una donna su due soffre di dolori mestruali, nel 10% dei casi questo dolore è così grave che è causa di assenza per malattia ogni mese;

– globalmente, le donne soffrono di dolore viscerale con un’incidenza tre volte superiore rispetto agli uomini.

Questo disturbo è spesso messo in relazione a gravi situazioni di stress, a cui si presta altrettanta scarsa attenzione. L’Anno Europeo contro il dolore 2012-2013 è dedicato a questo tipo di dolore, il dolore viscerale, che praticamente ogni persona ha avuto modo di conoscere nella sua forma acuta e che è sottovalutato nella sua forma cronica.

FONTE: marcofilippini.it

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Bonfrisco: Giusto il monito di Napolitano Ora al lavoro su crisi e riforme

“Giusto il monito di Napolitano Ora al lavoro su crisi e riforme”. Sferzata ai partiti. I parlamentari veronesi di Pd e Pdl si dicono d’accordo sulle priorità.

Testo integrale dell’articolo apparso su larena.it del 3 giugno 2013

Fa breccia nei parlamentari veronesi di Pd e Pdl la sferzata di Napolitano alle forze politiche che sostengono il governo affinché si smetta «di perdere tempo con polemiche sterili e pericolose per la stabilità politica e istituzionale». Il presidente ha poi richiamato alla «responsabilità» e alla «operosa laboriosità» per «aggredire la crisi e riformare lo Stato attraverso profonde riforme istituzionali, a partire da quella elettorale». Parole che per la deputata del Pd Alessia Rotta «sono musica per le nostre orecchie perché siamo stati eletti per questo». E aggiunge: «Speriamo che anche i nostri alleati, ma non solo, ascoltino Napolitano, che è il presidente di tutti non solo quando lo si deve eleggere». La parlamentare, che fa parte della commissione Trasporti di Montecitorio, sottolinea: «Noi come Pd le nostre responsabilità ce le siamo prese, anche quando c’era da sostenere il governo Monti e abbiamo pagato un prezzo politico».

Per la senatrice del Pdl Cinzia Bonfrisco, membro della commissione Bilancio di Palazzo Madama, «quella del capo dello Stato è un monito efficace e importante in una fase in cui i due principali partiti hanno dato vita a un governo di grande maggioranza per affrontare i problemi del Paese». In primo luogo, secondo la senatrice del Pdl «bisogna dare una risposta adeguata alla crisi che spazza via migliaia di posti di lavoro e contro la disoccupazione servono forti incentivi ai lavoratori e alle imprese, dal punto di vista degli sgravi fiscali e della flessibilità, ma tutto ciò ha costi notevoli. Ma», si dice sicura la parlamentare veronese, «questo per il governo sarà la priorità. In questi giorni», continua, «si parla moltissimo di disoccupazione giovanile ma non dimentichiamo che perdere il lavoro a un’età tra i 45 e i 50 anni è una vera tragedia, umana e sociale. Dobbiamo pensare anche a questi».

Secondo la democratica Rotta sia i provvedimenti contro la crisi che le riforme istituzionali «sono entrambe indispensabili, e soprattutto non bisogna ritardare la nuova legge elettorale che, in teoria, tutti vogliono, quindi, basta con le ipocrisie», esclama.

Ma prima di cambiare la legge elettorale, dice però la senatrice Bonfrisco, si deve «mettere mano alle riforme costituzionali per ridurre la rappresentanza parlamentare e per modernizzare la forma di governo in senso presidenziale o semipresidenziale». Quanto al sistema elettorale che soppianti il famigerato “Porcellum”, Bonfrisco confessa di vedere con favore un ritorno ai collegi. «Il Mattarellum», afferma, «è un modello che personalmente apprezzo, ma il dibattito è ampio e aperto… Tuttavia, ripeto, in questo momento la priorità è la crisi economica e sono convinto che questo governo ce la può fare».

Previsioni, invece, Alessia Rotta non vuole farne. «Mi basterebbe», dice, «che il governo Letta facesse lo stretto necessario, che però non è poco, perché significa affrontare l’emergenza sociale-economica. Altrimenti nessuno potrà più presentarsi davanti agli elettori, perché la gente non ne può più di chiacchiere».

FONTE: larena.it

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Terapia del dolore: Dolore neuropatico pubblicato nuovo studio (Marco Filippini)

Pubblicato in internet (ahead of pubblication) un nuovo studio sull’impiego di un cerotto di capsaicina all’8% nel trattamento del dolore neuropatico, inclusa la nevralgia post-erpetica (PHN) e quella associata al virus HIV (HIV-AN), sulla rivista Pain. Sul sito di Marco Filippini le ricerche più recenti per contribuire al raggiungimento degli standard medi europei in fatto di terapia del dolore.


La metanalisi ha infatti raccolto tutti i dati disponibili al momento sul cerotto e ha confermato l’efficacia di questo presidio nel trattamento delle condizioni sopra menzionate. Si sono utilizzati i dati individuali dei pazienti provenienti da 7 trial randomizzati e controllati sull’impiego di capsaicina e trattati con le dosi appropriate del cerotto a base di capsaicina 8% o con cerotto a base di una dose più bassa dell’alcaloide (capsaicina 0,04% – gruppo di controllo).

I pazienti considerati sono stati 1458. Di questi, 1120 erano affetti da PHN e 338 da HIV-AN.
Lo studio assume particolare importanza perché ha incluso nella valutazione metanalitica sia i dati pubblicati che quelli non pubblicati negli studi clinici controllati e randomizzati vs placebo che sono serviti per l’indicazione, nella procedura di registrazione agli enti regolatori, al trattamento del dolore neuropatico.

Le opzioni di trattamento orale attualmente disponibili per il dolore neuropatico comprendono le classi farmacologiche degli antidepressivi, degli antiepilettici e degli analgesici oppiacei. Tra i trattamenti locali, invece, si possono annoverare l’impiego topico di lidocaina (in crema o mediante cerotto), l’uso di creme a basso contenuto di capsaicina oppure di un cerotto ad elevato contenuto dell’alcaloide sopra menzionato.

“Un limite osservato dei trattamenti a base di cerotto di lidocaina o delle creme a basso contenuto di capsaicina risiede nella necessità di ricorrere a frequenti applicazioni – scrivono gli autori nell’introduzione del lavoro – Ciò potrebbe compromettere l’aderenza e l’efficacia del trattamento.”

Mou J et al. Efficacy of …….. : A Meta-Analysis of the Qutenza Clinical Trials Database. PAIN (2013)

FONTE: marcofilippini.it

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Terapia del dolore: Anti-infiammatori Fans, nuovo stop da Lancet

Nuovo, importante e speriamo ascoltato lavoro sul rapporto rischio beneficio dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Sul sito di Marco Filippini, l’esperienza a difesa del malato per raggiungere gli standard europei in fatto di terapia del dolore. Da: Coxib and traditional NSAID …: meta-analyses of individual participant data from randomised trials. The Lancet, 2013.

A ribadirlo è un’ampia metanalisi appena pubblicata su The Lancet, la più completa mai fatta, dalla quale si evince che l’uso di diclofenac e ibuprofene ad alto dosaggio aumenta di circa un terzo il rischio di eventi vascolari maggiori.

Lo studio, coordinato dalla Clinical Trial Service and Epidemiology Studies Unit dell’Università di Oxford conferma, invece, che il naprossene ad alto dosaggio è gravato da rischi vascolari minori rispetto agli altri FANS.

Tuttavia la pubblicazione suggerisce che l’entità del rischio può essere prevista, il che potrebbe aiutare medici e pazienti nel prendere decisioni cliniche.

I FANS ad alto dosaggio, ampiamente utilizzati come analgesici nei disturbi infiammatori, sono notoriamente gravati da un aumento del rischio di complicanze gastrointestinali. I coxib, sviluppati proprio per ridurre questo problema, hanno poi generato dubbi sulla sicurezza cardiovascolare (possibile aumento del rischio di infarto e di morte).

Finora, però, non erano ancora chiari gli effetti su cuore e vasi dei FANS tradizionali – diclofenac, ibuprofene e naprossene – al dosaggio, rispettivamente, di 150, 2400 e 1000 mg al giorno.
Per questo gli autori della metanalisi, riuniti nella Coxib and traditional NSAID Trialists’ Collaboration, che include anche il Prof. Patrono dell’ Università Cattolica di Roma, hanno analizzato i dati di 639 studidi cui 280 su FANS tradizionali confrontati con placebo e 474 di confronto tra un coxib verso un altro FANS, che hanno coinvolto in totale 353.809 pazienti.

I coxib studiati erano principalmente celecoxib, rofecoxib (ritirato dal mercato nel 2004), etoricoxib e lumiracoxib (in commercio solo in pochi Paesi e mai approvato negli Usa).
Gli outcome principali erano gli eventi vascolari maggiori, tra cui infarto miocardico non fatale, ictus non fatale o decesso per cause vascolari, gli eventi coronarici maggiori, l’ictus, la mortalità, l’insufficienza cardiaca e le complicanze del tratto gastrointestinale superiore.

L’analisi dei dati ha dimostrato un aumento di un terzo degli eventi vascolari maggiori con i coxib e con diclofenac. L’uso di ibuprofene, invece, ha mostrato di aumentare significativamente gli eventi coronarici maggiori. Inoltre, tutti i FANS hanno mostrato di raddoppiare approssimativamente il rischio di scompenso cardiaco e confermato di aumentare le complicanze del tratto gastrointestinale superiore . Ogni 1000 pazienti trattati con questi farmaci, anziché con un placebo, ci sono stati tre eventi vascolari maggiori in più, uno dei quali fatale.

Fino a quando non si saranno trovate giuste e migliori strategie per il trattamento del dolore cronico, conclude l’esperta Marie Griffin di Nashville, “l’uso prolungato dei FANS ad alto dosaggio dovrebbe essere riservato a coloro che traggono un beneficio sintomatico notevole dal trattamento e ne comprendono i rischi”.

Fonte: Coxib and traditional NSAID …: meta-analyses of individual participant data from randomised trials. The Lancet, 2013

FONTE: marcofilippini.it

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Marco Filippini: Indagine sui fattori predittivi dolore alla schiena

Il mal di schiena rappresenta una delle cause più importanti di dolore lombare nella società moderna e a esso sono associati importanti costi sociali e clinici. Sul sito di Marco Filippini, l’esperienza a difesa del malato, per il raggiungimento degli standard europei sulla terapia del dolore.

Un finanziamento da 6 milioni di euro è stato vinto nelle scorse settimane da uno dei principali gruppi di ricerca italiani nel campo della terapia del dolore, guidato da Massimo Allegri, ricercatore della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo – Università degli Studi di Pavia e a cui partecipa anche Guido Fanelli, dell’Università di Parma.

Scopo della ricerca è l’individuazione dei fattori predittivi, sinora mai indagati, del mal di schiena.

L’idea principale, è infatti quella di identificare marcatori nel sangue che possano dire a priori chi è a rischio di avere mal di schiena e discriminare il tipo di terapia.

L’Università di Parma, nella persona di Guido Fanelli, ha giocato un ruolo attivo nell’elaborazione e nella partecipazione a questo ambizioso progetto, ottenendo 500.000 euro per lo svolgimento della
complessa attività prevista.

A Parma in particolare, mediante particolari tecniche invasive, si cercherà di determinare sia come il mal di schiena possa manifestarsi nei soggetti a rischio, sia come possa essere trattato. Il mal di schiena rappresenta una delle cause più importanti di dolore lombare nella società moderna
e a esso sono associati importanti costi sociali e clinici.

FONTE: marcofilippini.it

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Eni capolavori arte: Pugilatore in riposo per la prima volta negli Usa

New York. Da Roma è sbarcato al Metropolitan Museum di New York, dove resterà fino al 15 luglio, il bronzo del Pugilatore in riposo, capolavoro del periodo ellenistico per la prima volta esposto negli Usa grazie a Eni, principale sponsor della mostra. L’evento, organizzato in collaborazione con l’Ambasciata italiana a Washington e con il Met, si inserisce nelle celebrazioni per l’Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti, di cui Eni è Corporate Ambassador.


L’esposizione del “Pugilatore in riposo” è una delle iniziative più importanti tra gli oltre 200 eventi culturali in calendario che coinvolgeranno 50 città statunitensi e oltre 80 istituzioni ed organizzazioni dei due Paesi.

“Sostenere l’esposizione del Pugilatore in riposo e aderire con un ruolo di primo piano all’Anno della Cultura Italiana degli Stati Uniti esprime un valore identitario di Eni – spiega la società – a cui si somma il rapporto costante e proficuo che segna la relazione con gli Usa”.

La statua, ora esposta nella Mary and Michael Jaharis Gallery, fu rinvenuta a Roma nel 1885 sotto il Quirinale, nei pressi delle Terme di Costantino, di cui si pensa fosse uno degli arredi. Era stata nascosta sottoterra per sottrarla alle invasioni barbariche che devastarono Roma nel V Secolo d.C. La figura del pugile dal corpo muscoloso e spalle possenti viene mostrata in un momento di riposo dopo il combattimento. I suoi guantoni, scolpiti nel dettaglio, lo identificano come pugilatore. Le numerose ferite al capo dell’atleta sono compatibili con le antiche tecniche del pugilato, in cui la testa era il bersaglio principale. Gli inserti, in rame per rappresentare il sanguinamento delle ferite, ne accrescono l’effetto.

L’occhio destro del pugile è tumefatto, il naso è rotto ed è evidente che respira con la bocca, probabilmente perché le narici sono ostruite dal sangue. Le labbra del pugile, segnate da cicatrici, sono scarnite e ritratte, il che suggerisce che abbia perso alcuni denti. Le orecchie, gonfie per effetto dei colpi, indicano che probabilmente ha perso l’udito. Gocce di sangue scendono dalle ferite del volto sul braccio e sulla gamba destra. L’usura di mani e piedi della statua fanno pensare che nell’antichità venisse toccata spesso, probabilmente in segno di venerazione.

Per via di una connessione iconografica con le statue di Eracle scolpite da Lisippo nel IV secolo a.C., si pensa che il Pugilatore in riposo potrebbe essere stato realizzato per celebrare un pugile, mitico o reale, esaltato per il proprio coraggio e la sua resistenza. Gli studiosi hanno a lungo discusso sull’età della scultura, collocandola tra la seconda metà del IV secolo a.C. e la prima metà del I secolo a.C. La scultura, un’eccezionale opera bronzea del periodo ellenistico (323-31 a.C.) di alta maestria, è considerata tra i massimi capolavori dell’antichità.

FONTE: agi.it

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