Stretta tra il mare e il Monte Tuttavista (805 m), Orosei si sviluppa sulla piana bonificata della foce del fiume Cedrino, nella sardegna nord orientale. Tutt’intorno si estende la Baronia, di cui Orosei è capoluogo storico.
Grazie alle incredibili bellezze e alla facilità dei collegamenti tramite l’orientale sarda (SS 125), sia al porto Isola Bianca che all’aeroporto Costa Smeralda di Olbia, Orosei è una meta tra le più desiderate per i viaggi in sardegna. È dotata di strutture ricettive in grado di soddisfare le svariate esigenze dei visitatori che desiderino trascorrere una vacanza Orosei per scoprirne le ricchezze e non mancano le occasioni di svago e di arricchimento culturale ed eno-gastronomico.
Scoprire Orosei significa avere l’occasione di entrare in contatto con un territorio dal grande valore naturalistico. Basti solamente pensare che questa zona è parte dal 1998 del Parco nazionale del Gennargentu – Golfo di Orosei, uno dei più belli e selvaggi parchi italiani, che racchiude tra i suoi confini ambiti montani e costieri incontaminati di alto pregio. È possibile fare delle escursioni nell’entroterra per scoprire località meno note, paesaggi impensabili e i prodotti tipici della terra.
La fascia costiera è altrettanto affascinante da scoprire: la sua bellezza e la sua qualità sono state premiate da Legambiente con 5 Vele. Da Osala, sormontata dall’omonimo nuraghe, a sud di Orosei, all’oasi faunistica di Bidderosa, che segna il confine con Siniscola, si estendono 14 km di spiagge di sabbia chiara fine e un mare dalle sorprendenti trasparenze e dai colori variegati, circondato da pinete, macchia mediterranea e scogli di granito rosa e basalto.
Nell’area di Bidderosa si trova lo stagno di Sa Curcurica, immerso in una fitta vegetazione palustre, di grande interesse naturalistico. Un altra zona umida ricca di avifauna è lo stagno Su Petrosu, che si estende alle spalle della Marina di Orosei.
Da non perdere è Cala Liberotto, sulla strada per Siniscola: un tratto di costa caratterizzato da piccole cale e baie circondate da una fitta pineta. 2 km più avanti si trova Capo Comino, il punto più orientale della Sardegna, una località molto selvaggia e piena di rocce frastagliate e distese di macchia mediterranea.
Il centro storico vanta un interessante tessuto urbano e notevoli edifici religiosi e civili. La piazza del Popolo è il cuore del paese dove si affacciano ben quattro chiese: San Giacomo Maggiore, con delle bellissime cupole maiolicate, Santa Croce, la chiesa del Rosario e la chiesa delle Anime. Isolato in campagna fino a poco tempo fa, anche il Santuario della Madonna del Rimedio, è meta di pellegrinaggi e mostra le caratteristiche “cumbessias”, che servivano per ospitare i poveri e i pellegrini.
Interessante da vedere il Santuario di Sant’Antonio Abate all’ingresso del paese, anch’esso un tempo in campagna. Mostra ancora la tipica architettura campestre, con il portico a pilastri lungo il fianco sinistro. A recinzione si trovano numerose “cumbessias”. Nel cortile della chiesa si eleva la torre di Sant’Antonio, dalle tipiche forme romanico –pisane.
Alla foce del fiume Cedrino sorge inoltre la chiesa di Santa Maria ‘e Mare, eretta nel secolo XIII da mercanti pisani. L’ultima domenica di Maggio una processione di barche adornate con fiori, percorre il tratto di fiume tra il ponte del Cedrino e la chiesa, portando in processione la statua della Santa.