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ECCO PERCHÉ SCEGLIERE UN HOSTING DEDICATO

Se sei alla ricerca di un server o di una piattaforma di hosting per la tua attività e non riesci a trovare la giusta soluzione, ti può essere utile sapere i motivi per cui scegliere un hosting dedicato.

Ma cosa rende migliore un hosting dedicato da una soluzione in colocation, o di un hosting shared?

  • La possibilità di personalizzazione: con un hosting dedicato interamente a te e alla tua azienda, hai il vantaggio di avere un’infrastruttura dove poter ospitare tutto ciò di cui hai bisogno, e personalizzarlo con le componenti software necessarie per il tuo lavoro.
  • Se ti serve un’interfaccia Web da cui poter gestire in autonomia i tuoi siti, c’è ISPConfig: si tratta di un pannello di gestione basato sullo stack LAMP simile a Plesk, ma Open Source e libero da esose licenze – da cui potrai amministrare spazi Web, accessi FTP, database e utenti MySQL, e altro ancora.
  • Accedere alla tua macchina da remoto: se hai una certa esperienza e preferisci gestire in autonomia il tuo hosting dedicato, non c’è nessun problema: la connessione SSH ti permette di svolgere i tuoi compiti come se fossi davanti al tuo server ed è sicuro, grazie alla cifratura dei dati. In più, puoi consentire l’accesso alle tue persone di fiducia limitando i permessi e i task che possono eseguire, con la certezza di poter tracciare ogni comando eseguito.

Hosting-dedicato

  • Le risorse sono tue, e di nessun altro.
    Con un server in colocation, o un hosting shared, sai già che le risorse di sistema andranno condivise, e se hai bisogno di potenza di calcolo, tutto questo non gioca certo a tuo favore. Con un hosting dedicato invece, hai la certezza di avere RAM, processore e banda esclusivi, non condivisi.
  • Un server di posta personalizzato: perché affidarsi a costosi servizi esterni, quando puoi avere la possibilità di gestire domini e caselle di posta direttamente sul tuo hosting dedicato? Con la webmail ed il pannello di amministrazione a tua disposizione è davvero semplice amministrare le tue email.
  • Backup personalizzato: vuoi avere una sicurezza in più con i dati in backup? Con noi puoi scegliere anche di personalizzare ciò che vuoi archiviare al sicuro e la cadenza con cui effettuare quest’operazione – quotidiana, settimanale, mensile.
  • Task schedulati: se hai bisogno di eseguire delle operazioni ad orari specifici, cron è lo strumento giusto. Semplice e potente.

E se pensi che tutto questo non sia possibile, beh… torna con i piedi per terra, è tutto vero! Contattaci, sapremo stupirti.

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App hosting: facciamo un pò di chiarezza?

Ultimamente si sente spesso parlare di App Hosting, per alcuni si tratta di hosting dedicato ad applicazioni mobile, per altri si tratta di una forma di hosting “infrastructure as a service”.

Se siete familiari con Ruby, Phyton, Scala, Node.js, avrete probabilmente già sentito parlare di app hosting e lo avrete probabilmente associato a servizi quali Heroku oppure Google Apps.

Se poi questi servizi effettuino l’hosting di applicazioni dedicate al mobile oppure applicazioni web, questo è un altro paio di maniche: una piattaforma IAAS può ospitare sia app dedicate al mobile che servizi web 2.0 tradizionali e, più in generale, anche un banalissimo server dedicato può farlo, dipende da come lo si configura.
Perchè questa confusione? E’ tutto un problema di marketing.

Non è un mistero che il mercato dei servizi hosting è un mercato di sostituzione dove un fornitore potrebbe valer l’altro a meno di prezzo e dati di targa del servizio. Per questo motivo, gli hosting provider concorrono in modo molto serrato e, per sopravvivere o guadagnare quote di mercato, tendono a differenziarsi dalla concorrenza. C’è chi si differenzia tagliando i prezzi e c’è chi offre prodotti alternativi magari a prezzi un po più alti.

In questo senso l’app hosting è un prodotto alternativo. Se poi sia un prodotto adeguato ai tuoi bisogni, dipende da una serie di fattori.

Innanzitutto ci sono un paio di ostacoli:

In primo luogo, le principali piattaforme di app hosting IAAS non sono su territorio italiano. Sono convinto che se cerco un po su google posso trovare dei nomi italiani, così come sono convinto che si tratti per lo più di servizi di hosting tradizionali che stanno cercando di fare pivot su di un mercato alternativo.

Questo significa esporsi a legislazione straniera oppure a provider che potenzialmente troppo piccoli per essere affidabili.

In secondo luogo esistono una serie di barriere tecniche all’utilizzo dell’app hosting IAAS, in particolare nella scelta degli ambienti di sviluppo, nel modo in cui il software deve essere scritto ed una serie di barriere tecniche in uscita dalla piattaforma condivisa. Nulla che non si possa superare, ma che sicuramente ha un costo.

Poi ovviamente ci sono anche i pregi.

Ospitare le proprie applicazioni in nei server cloud di Heroku o Google può conferire una buona scalabilità all’applicazione, sebbene non illimitata. Inoltre l’app hosting condiviso è una sistemazione relativamente comoda per tutte le aziende che stanno facendo start-up oppure che stanno esplorando le potenzialità di una app e/o di un servizio web.

E tuttavia non si tratta di una scelta facile.

Infatti, quando un’azienda italiana crea un’applicazione dedicata al mercato italiano potrebbe convenire che questa risieda sul territorio italiano per ragioni legali, fiscali e anche tecniche: penso al gioco digitale, alle applicazioni dedicate al giornalismo oppure che manipolano dati medici… e potrei continuare.

In questo caso cosa puoi fare? Puoi comprare il classico server VPS da un hosting provider italiano, puoi prendere in hosting alcuni server da un datacenter italiano, puoi comprarti direttamente i tuoi server e metterli in housing in una webfarm italiana oppure direttamente nella tua sede.

E poi ti configuri il tuo app hosting su misura all’interno di un normale servizio di hosting.

Come vedi, le tre alternative che hai attualmente sul mercato italiano sono abbastanza tradizionali. Poi, se vuoi, ci sono io a poterti offrire una via di mezzo, un app hosting di taglio sartoriale, se ti va di intenderla così.

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Hosting e Hosting dedicato: qual è la differenza?

Una delle domande più frequenti quando si parla di servizi hosting, riguarda la differenza tra Hosting e Hosting Dedicato.

Una domanda non banale perchè la parola dedicato implica a volte la costruzione di infrastrutture specializzate nell’erogazione ad altissima volumetria di uno stack specifico.

Un esempio di questo tipo di hosting è il sito wordpress(dot)com: una piattaforma di hosting dedicata al famoso motore di blog; altri esempi potrebbero essere le piattaforme dedicate ad ospitare stack Magento, Joomla, Ruby.

 

Quando l’hosting dedicato è cucito su misura della piattaforma che deve erogare, smette di definirsi hosting e si chiama – in gergo – platform as a service.

L’elevata specializzazione della piattaforma fa sì che una piattaforma Magento non possa girare su di un servizio PaaS destinato a WordPress. Tuttavia l’elevata standardizzazione dell’infrastruttura consente di contenere i costi e tende ad essere e più affidabile dell’hosting tradizionale.

Inoltre, guardato dalla prospettiva del cliente, il PaaS costringe a scegliere fra provider di hosting che siano in grado di supportare in egual misura una certa piattaforma tecnologica.

Esistono quindi dei vincoli in ingresso ed in uscita da un Platform as a Service ed in genere questi sono compensati da performance e scalabilità, ma è sempre cosi?

Iniziamo a dare uno sguardo allo stack di WordPress.com

Si tratta di una piattaforma PaaS dai numeri vertiginosi: 70.000 richieste al secondo, 15 Gigabit/s di traffico.
Niente male.

Tuttavia, i grandi numeri non sono sempre rappresentano la garanzia che la piattaforma possa adattarsi a tutte le esigenze di uso. Ad esempio:

> se sei una testata italiana, la legge potrebbe richiederti di ospitare i tuoi dati in Italia;
> se sposti i tuoi dati all’estero potrebbe non essere semplice recuperarli in caso di problemi;
> se hai bisogno di forti personalizzazioni dovrai richiedere l’aiuto di tecnici stranieri, magari per te non è un problema, magari lo è;
> se effettui forti personalizzazioni, cambiare provider potrebbe diventare difficile, puoi rischiare un vendor lock in?

Ciò non vuol dire che non si deve utilizzare un PaaS americano, specie per le infrastrutture low-cost può infatti essere la soluzione ideale.

Se invece devi effettuare delle forti personalizzazioni, allora potrebbe essere utile utilizzare un servizio PaaS italiano e personalizzato (ci sono tante start-up interessanti in questo settore, anche in italia).

Questo è tanto più vero se hai bisogno di personalizzare hosting, infrastruttura di erogazione, le policy di backup, magari remoto, i livelli di assistenza tecnica.

In questo caso, penso sia bene avere un contatto italiano, sia tecnico che commerciale, al quale appoggiarsi.

Infine vorrei spendere un paio di parole relativamente al costo di un PaaS: il basso costo di questo tipo di hosting dedicato può dare l’idea – a volte – di estrema concorrenzialità rispetto all’acquisto di server dedicati.

In effetti non è sempre così. Se con la tua presenza web fai business avere un provider italiano con approccio “su misura” può essere molto più conveniente.

> In caso di problemi tecnici puoi interagire facilmente con gli amministratori di sistema;
> Per garantire la perennità del dato puoi andare direttamente in datacenter ed effettuare una copia;
> Puoi affidarti a dei sistemisti che conosci personalmente e farti consigliare se scalare l’infrastruttura orizzontalmente o verticalmente in base alle necessità che ti si presentano.

Ti potranno sembrare cose banali, ma non lo sono. Specialmente se non hai dei sistemisti interamente dedicati alla tua piattaforma.

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Tre buoni motivi per preferire un server dedicato ad un semplice housing

Quali sono le difficoltà nello scegliere tra server dedicati ed housing puro: perchè – intendiamoci bene – la difficoltà c’è, solo che il potenziale cliente non sempre la vede.

Iniziamo con lo sfatare un mito: l’housing conviene meno rispetto al noleggio operativo di un’infrastruttura dedicata (solo in alcune condizioni è più conveniente) e in più non è detto che costi di meno.
Eccoti tre buoni motivi per scegliere server dedicati al posto delle stesse macchine in housing.

#1 – Potresti avere un modello di costo più semplice
Se scegli il noleggio operativo di una o più macchine dedicate, e se ti assicuri un servizio veramente full managed, il costo mensile sarà pari a quello concordato contrattualmente, non vi saranno sorprese, avrai un costo lineare.

Però che sia ben chiaro, i provider hosting che fanno ‘low cost’ dovranno pur guadagnarsi il pane, quindi se opti per un hosting a basso costo le sorprese ci saranno e verranno tipicamente dalla componente di costo maggiore per il provider: la manodopera.

L’housing ha un modello di costo più complesso perchè questo è ‘scalettato’ in unità discrete di Unità/Alimentazione. Chi vende veramente housing lo fa a quanti di mezzo armadio oppure armadi interi, non aspettarti di poter ottenere facilmente la quotazione di una unità, 100Mbit/s e 256IP. (E se chiedi questi tre insieme probabilmente devi fare spam, e lo sai!)

Quindi, o riempi per intero lo spazio che prendi in housing oppure stai sprecando denaro.

#2 – Potresti evitare di essere responsabile dell’hardware
Qualunque cosa si rompa deve intervenire il tuo provider… Bella! Tuttavia ti invito anche in questo caso a valutare attentamente le condizioni contrattuali, perchè chi fa low cost deve pure guadagnare… un pò come nel mercato degli inchiostri per stampanti, un buon modo di vendere qualcosa è quando il cliente ha una sofferenza: quale miglior momento di un guasto?

Quindi, o eviti i provider low cost, oppure compri più di un server dedicato e ridondi.

D’altro canto con l’housing è lo stesso e, visto il punto sopra, probabilmente avrai acquistato almeno mezzo armadio: a questo punto tanto vale acquistare un paio di switch, un paio di server e magari una SAN.

Non hai budget? Ooops! Ma non eri convinto che l’housing fosse più economico?

Hai il budget? Ok! Scommetto che i tuoi sistemisti sono in grado di effettuare una configurazione HA su SAN con la stessa facilità con la quale un coltello caldo taglia il burro.

Però a questo punto, il costo dei sistemisti e dell’hardware deve essere sommato al costo dell’housing, a maggior dimostrazione che il modello di costo di un housing non è lineare come sembra.

#3 – Potresti ottenere un risparmio fiscale
Se noleggi acquisti dei server direttamente questi finiscono nel tuo libro cespiti – devono essere ammortati – e saprai bene che l’ammortamento di componenti hardware dura cinque anni, se la legge non ti cambia sotto i piedi.

Se consideri poi che la vita operativa utile dei server è di 3-4 anni, puoi scegliere se buttare i server prima della fine dell’ammortamento oppure sottoscrivere un’estensione di garanzia, oppure correre un rischio.

Va da se che stimare questi costi futuri e potenziali non è semplice.

Se invece prendi dell’hardware a noleggio operativo in datacenter, allora potrai ribaltare questo rischio sul tuo provider ed in più scaricherai contabilmente tutto il canone di noleggio all’interno dell’anno fiscale.

Niente male!

 

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