Felici di ospitare un’artista unica, e le sue ‘donne’, meravigliose creature mostrate attraverso i suoi occhi.
Disinvolti è l’urlo muto della bellezza che, a labbra serrate, si staglia dall’inarticolato della notte, della selva, del corallo, di un riflesso cangiante di un amplesso di fuoco, financo dal chiarore invernale di un’industria moscovita.
Il concetto di “non coinvolgimento” la fa da padrone in questa riappropriazione tutta al femminile del proprio spazio cinetico incurante dell’approvazione del contenitore culturale, o del chiacchiericcio puntiforme nel quale un sorriso beffardo e, perché no, anche cattivo non è che una percezione esterna che si ferma alla frontiera di quei grandi occhi. Occhi che non guardano per coinvolgere, né per sedurre; occhi che esistono perché sempre appena nati, in quell’impeto di conquista dello spazio esistenziale che è la nascita stessa.
Dagli sfondi appena intuibili risale una marea di autodeterminazione quasi come “dovere dell’esistenza”, senza chiedersi come, senza programmare il proprio vissuto, senza sterili pianificazioni, senza vendersi, né tantomeno svendersi in nome di chissà quale futuro benessere.
Disinvolti è qui, è adesso…
Domani chissà, ma non importa, è questo il bello.
Julia Maurer è una designer ed artista tedesca che fin da piccola mostra amore per tutto ciò che è arte.
Affascinata dai colori, dalle molteplici combinazioni possibili, le tonalità che si possono ottenere dalle varie tinte, la magia del cambiamento con un tocco le danno un senso di infinito che le permette di osservare il mondo con gli occhi del creatore che ammira, scruta, interpreta e reinterpreta.
A cura di Linda Ferrari
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