All Posts By

Materassi Marion

Comunicati

ALLERGIE ALIMENTARI

VEGA test, DRIA test, CITO test, test dell’iride o del capello: sono nomi che ti dicono qualcosa? Molto probabilmente ne avrai sentito parlare o, se sei un soggetto allergico, forse ti sarai anche sottoposto ad uno di questi!

 

Quelli summenzionati infatti, sono test per allergie molto diffusi e alla “moda”, consigliati da diversi medici, soprattutto da naturopati e osteopati, ma non ufficialmente riconosciuti dalla comunità scientifica a causa della loro inaffidabilità.

Ogni anno sono circa 4 milioni gli esami fasulli che vengono eseguiti in Italia per scoprire allergie e intolleranze alimentari che fanno sprecare ben 300 milioni di euro l’anno.

 

ALLERGIA O INTOLLERANZA?

Il più delle volte il termine allergia alimentare viene usato genericamente per indicare qualsiasi reazione sgradevole legata all’assunzione di alimenti. In realtà, si può parlare di allergia alimentare solo quando l’organismo reagisce in modo anomalo ed eccessivo, producendo anticorpi nei confronti delle sostanze che contengono alcuni alimenti. Quando il sistema immunitario non è coinvolto si deve parlare invece più propriamente di intolleranza alimentare. L’allergia alimentare generalmente rimane per molti anni, spesso per tutta la vita, anche se il cibo incriminato viene evitato scrupolosamente. L’intolleranza alimentare scompare se l’alimento non viene assunto, tuttavia può ricomparire se quel cibo viene consumato regolarmente.

 

UN PO’ DI NUMERI

Gli esperti della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (SIAAIC), affermano che sono troppi gli italiani (circa 20 milioni) che spendono centinaia di euro in test improbabili non validati con i criteri della medicina basata sulle evidenze. I veri allergici sono oltre 2 milioni e gli intolleranti a lattosio, nickel o altre sostanze negli alimenti sono complessivamente circa 10 milioni, ma si stima che siano almeno altri 8 milioni gli italiani che, solo per un condizionamento psicologico e per pura suggestione, imputano un malessere qualsiasi a qualche cibo.

 

QUALI SONO DA EVITARE?

Molte persone cadono in errore proprio perché si affidano a test diagnostici fasulli, spesso conosciuti attraverso il passaparola. La SIAAIC ne ha messi al bando 6:

  • il test del capello, che valuta anomalie nel metabolismo dei minerali semplicemente passando in rassegna le sostanze presenti in un capello;
  • il test sulle cellule del sangue, che valuta modificazioni subite dai globuli bianchi mettendo il plasma a contatto con estratti di alimenti “sospetti”;
  • il test della forza, che valuta variazioni della forza quando si manipolano alimenti presunti nocivi;
  • il VEGA test, che valuterebbe gli squilibri energetici causati dall’alimento incriminato;
  • la biorisonanza, che valuterebbe le alterazioni del campo magnetico della persona indotte dagli alimenti;
  • il pulse test o test del riflesso cardiaco auricolare, che valuta le variazioni della frequenza del polso a contatto con alimento che si presume generi intolleranza o allergia.

Perché questi test vengono molto richiesti e praticati? In primo luogo perché si tratta di metodiche poco o per nulla invasive e quindi accattivanti per molti pazienti; oppure, perché offrono una diagnosi immediata; infine, perché supportati da modelli di gestione dietetica, talvolta dei veri rituali, che promettono in pochi mesi di poter superare l’allergia.

Il fatto che questi test vengano effettuati su alimenti complessi piuttosto che su singole sostanze è un altro problema molto grave. Non ha alcun senso affermare che un soggetto è intollerante, ad esempio, alla pasta, poiché la pasta contiene diverse sostanze compositive. L’intolleranza può manifestarsi nei confronti di una molecola o di un gruppo di molecole, ma mai nei confronti di un alimento specifico. Le sostanze contenute negli alimenti sono migliaia e attualmente non esiste un test che ne comprenda più di qualche centinaio.

 

La domanda allora sorge spontanea: come si fa a capire se siamo realmente allergici?

Un semplice diario alimentare, ad esempio, è un primo e utilissimo passo per riuscire ad associare il consumo di un alimento a un’eventuale reazione; poi, occorre rivolgersi direttamente ad un allergologo evitando il fai da te. Utilissimo può essere il vademecum stilato dalla SIAAIC dedicato ai pazienti, una vera e propria “guida” per riconoscere i sintomi di possibili allergie e come comportarsi.

 

IL VADEMECUM PER IL PAZIENTE

CON ALLERGIA DA ALIMENTI

 

QUANDO SOSPETTARE UN’ALLERGIA ALIMENTARE? Quando tutte le volte che si ingerisce un determinato alimento compare la sintomatologia caratteristica. Non si nasce allergici per cui inizialmente l’alimento è tollerato. Dal momento della prima reazione sarà inevitabile il rapporto consequenziale alimento/sintomo.

COSA FARE NEL SOSPETTO DI ALLERGIA ALIMENTARE? Innanzitutto tenere un diario alimentare/sanitario nel quale si annoteranno quotidianamente gli alimenti ingeriti (si raccomanda: tutti) e gli eventuali sintomi comparsi, indicandone anche la relazione temporale con il pasto.

A CHI RIVOLGERSI? All’Allergologo. Specialista competente (attenzione a quanti millantano conoscenze non certificate).

COSA ASPETTARSI DALL’ALLERGOLOGO?

  • Una diagnosi etiologica, ossia l’individuazione degli alimenti responsabili delle reazioni, attraverso test allergologici affidabili;
  • Una dieta corretta anche da un punto di vista nutrizionale;
  • Consigli comportamentali e di stile di vita, ad esempio in casi specifici evitare attività fisica e antinfiammatori nelle 2/4 ore pre/post prandiali;
  • Prescrizioni terapeutiche di emergenza e istruzioni per l’uso.

QUALI SONO I COMPORTAMENTI VIRTUOSI DEL PAZIENTE?

  • Adeguarsi al regime dietetico prescritto;
  • Leggere le etichette, attenzione agli allergeni nascosti!!!
  • Non sottovalutare sintomi sentinella di reazione avversa grave (prurito al palmo delle mani e pianta dei piedi, angioedema, variazione del tono della voce, ecc…);
  • Tenere a disposizione i farmaci per l’urgenza medica qualora prescritti
  • Effettuare visite di controllo specialistiche periodiche, non solo in caso di nuovi sviluppi clinici!
  • Informare della propria allergia il Medico Curante, gli amici, i parenti e chiunque possa aiutarci in caso di necessità;
  • Dichiarare la propria allergia quando si va al ristorante o nei luoghi della ristorazione pubblica o privata richiedendo an-che la carta degli ingredienti utilizzati.
No Comments
Comunicati

Sognare: un mistero inspiegabile

Quante volte vi è capitato di svegliarvi nel bel mezzo della notte a causa di un brutto sogno? Vi siete mai chiesti cosa succede nel momento in cui andiamo a letto, ci addormentiamo e abbandoniamo lo stato di veglia?

 

Nei sogni tutto è possibile…

Mangiare chili di Nutella e avere lo stesso fisico di Naomi Campell.

Lanciare una torta in faccia al vostro capo senza subire conseguenze.

Scappare con un surfista australiano in sella ad un cavallo.

Fermare il tempo per aggiustare o cambiare qualcosa.

Volare.

Ahinoi, peccato che siano solo sogni perché al risveglio tutto torna come prima.

 

Ogni notte, nei nostri sogni la preistoria si mischia con la fantascienza, la logica con l’incongruenza per dar vita a storie irreali in grado di farci provare sensazioni reali come felicità, tristezza, paura, angoscia, euforia. Possono includere persone che conosciamo e perfetti sconosciuti, luoghi noti e posti mai visti prima. A volte si limitano a ricordarci eventi accaduti durante la giornata. Altre volte possono anche richiamare i nostri più oscuri segreti, le paure e le fantasie più intime.

 

QUANDO SOGNIAMO?

Fino a pochi anni fa, si riteneva che i sogni non ci tenessero compagnia tutta la notte ma che si verificassero unicamente durante la cosiddetta fase del sonno REM. A ridimensionare questo concetto sono stati diversi studi che hanno dimostrato come anche le altre fasi del nostro riposo notturno (sonno non-REM / NREM) ospitano i sogni. Il sonno REM è la fase più vicina al risveglio, per questo si è più propensi a ricordare i sogni REM rispetto a quelli in NREM. A ogni fase del sonno corrisponderebbero anche sogni diversi. Durante il sonno REM, per esempio, le persone di solito riportano di aver interagito con 2-3 personaggi, di solito persone che conoscono nella vita reale. La fase NREM invece può ospitare più personaggi, anche sconosciuti come in un film.

 

COSA SUCCEDE AL NOSTRO CORPO MENTRE SOGNIAMO?

Durante questo processo, il cervello si attiva quasi nella sua totalità, e ha bisogno che il flusso di sangue sia il doppio di quello necessario quando siamo svegli. Soltanto una parte del cervello smette di funzionare quando dormiamo: il suo centro logico. Per questo i sogni acquisiscono, molte volte, delle sfumature surreali. Inoltre, per non esteriorizzare ciò che sogniamo, il cervello invia segnali al midollo spinale paralizzando le nostre membra temporaneamente. L’unica cosa che muoviamo mentre sogniamo, vale a dire durante la fase di sonno REM, sono gli occhi, che si muovono in modo coerente con la nostra attività nel sogno. Tanto è vero che se stiamo sognando di assistere ad una partita di tennis, i nostri occhi, sotto le palpebre, si spostano da sinistra a destra come farebbero nella realtà.

 

PERCHE’ SOGNIAMO?

I sogni hanno affascinato i filosofi per migliaia di anni. Sono state proposte molte teorie sul perché si verifichi questa attività cerebrale, in nessuna però vi è un pieno consenso. Un fatto evidente è che le ragioni per cui sogniamo sono ancora misteriose. Ma questo non ha fermato gli scienziati dall’elaborare alcune ipotesi piuttosto affascinanti:

  • per esaudire i desideri, come sostiene Freud. Qualsiasi sogno, non importa quanto terrificante, può essere visto come un modo di ottenere qualcosa che si desidera, letteralmente o simbolicamente.
  • per risolvere i problemi, come afferma la Barret (psicologa dell’Università di Harvard). “Uno degli scopi del sognare potrebbe essere quello di aiutarci a trovare risposte creative alle difficoltà che ci tormentano durante le ore di veglia.”

 

E’ POSSIBILE RIPRENDERE UN SOGNO INTERROTTO?

Si, se questo avviene durante la fase REM. I sogni cosiddetti “a puntate” hanno a che fare con brevi risvegli notturni.

Ad esempio, siamo inseguiti da un personaggio inquietante e ci svegliamo di soprassalto per la paura (oppure a causa di un fattore esterno, come un rumore improvviso), poi rassicurati ci riaddormentiamo proseguendo il sogno laddove si era interrotto.

Come dimostrano gli studi della fisiologia del sonno, la possibilità di riprendere un sogno corrisponde al fatto che se esso si interrompe durante la fase REM, quasi sicuramente si riprenderà il sonno, completando il ciclo onirico interrotto.

 

Curiosità!

 

  1. Il 12% delle persone sogna in bianco e nero
  2. Il 90% dei dettagli che compongono i nostri sogni viene dimenticato nel primo minuto appena svegli
  3. Più fredda è la casa, più macabri saranno i sogni
  4. Durante tutta la notte, la maggior partedi noi sognaogni 90minuti.
  5. Se sogniamo, contemporaneamente non possiamo russare

 

…adesso è arrivato il momento di schiacciare un pisolino! Buonanotte!

No Comments
Comunicati

Omeopatia: che cos’è?

Argomento scottante e fortemente discusso soprattutto in questi ultimi anni in cui la percentuale di persone che si definiscono “salutiste” e che scelgono questo metodo per le cure è aumentata a dismisura. Tu cosa ne pensi? L’omeopatia si può definire una valida alternativa alla medicina tradizionale o è semplicemente un buon effetto placebo? 

Avrai sicuramente visto almeno una volta una puntata del suo show o, se non lo hai mai visto, in famiglia ci sarà qualcuno che ha pronunciato il suo nome. L’ormai celebre Dr. OZ (cardiochirurgo al Columbia Presbyterian di Manhattan) si occupa anche di quella vasta area di cura che ha a che fare con i rimedi della medicina, cosiddetta, “alternativa”: erbe, omeopatia e rimedi tradizionali. Lui è un vero medico e se cura i suoi pazienti anche con l’omeopatia forse è meglio se continui a leggere il nostro articolo!

Secondo gli ultimi dati Doxa, 4 italiani su 5 si dichiarano soddisfatti degli esiti delle cure omeopatiche. Sono ben 20 mila i medici iscritti all’Albo che prescrivono farmaci omeopatici e sono 11 milioni gli italiani che usano medicinali omeopatici.

Sai come funziona? L’azione dell’omeopatia è più simile all’azione di un vaccino che a quella di un antibiotico. Con la medicina omeopatica si somministrano infatti sostanze simili all’agente che produce quel tipo di malattia. In questo modo si stimola una reazione immunitaria adeguata che va a rinforzare le difese dell’organismo favorendo la guarigione o prevenendo la patologia, proponendosi di curare non tanto la patologia in sé quanto il “terreno” su cui la malattia sta agendo. I rimedi omeopatici vengono composti utilizzando dosi minime di ingredienti vegetali, animali e minerali. Ad esempio: per curare un’orticaria, si utilizzerà un farmaco omeopatico derivato dal veleno dell’ape, perché il veleno dell’ape, a contatto con il nostro corpo, genera una reazione analoga a quella dell’orticaria.

Per prescrivere e curare con medicinali omeopatici occorre essere prima medici. In Italia l’omeopatia è una competenza che si acquisisce dopo la laurea e le eventuali specializzazioni, a seguito di specifici corsi di formazione. C’è una sola differenza tra un medico tradizionale ed un omeopata: il dialogo! Il colloquio tra il paziente e l’omeopata è approfondito dall’esame e dall’ascolto dettagliato dei sintomi descritti, così come dei suoi sentimenti, dei suoi pensieri, del vissuto e di quanto ha potenzialmente contribuito a compromettere il suo stato di salute. A differenza della medicina tradizionale, l’omeopatia si pone come obiettivo quello di migliorare radicalmente il rapporto tra medico e paziente prestando maggiore importanza all’aspetto umano della malattia. A volte un sorriso, una pacca sulla spalla e una frase rassicurante possono fare molto di più di tanti medicinali veri o presunti. Non sarà mica questo il motivo per cui Dr. OZ è seguito in tutto il mondo?

Qual è il giusto punto di vista? Sarebbe il caso di cominciare a considerare l’omeopatia non come una medicina alternativa ma, piuttosto, di supporto. I medicinali omeopatici vengono infatti utilizzati da dottori in associazione alle medicine tradizionali. L’omeopatia si propone dunque come una medicina complementare. Non è certo un caso che la maggioranza delle persone acceda all’intervento omeopatico soltanto dopo aver subìto un trattamento con farmaci tradizionali ed averne constatato l’inefficacia o l’intollerabilità. Affiancando e/o sostituendo la medicina omeopatica a quella classica si possono così apportare notevoli benefici al malato. Questa commistione di cure non è assolutamente nociva, anzi molto spesso si nota una positiva complementarietà.

E tu, hai un’esperienza da raccontarci? Scrivici e saremo ben lieti di condividere la tua opinione!

(Fonte: my-personaltrainer.it)

No Comments
Comunicati

5 ricette a base di anguria facili da preparare e buone da gustare!

L’anguria è un frutto ricco di sali minerali e vitamine A/B/C. Durante il periodo estivo, mangiarla spesso è il miglior modo per fare il carico di queste vitamine in modo naturale.

Non dovremmo dimenticare che in questo periodo la nostra pelle soffre maggiormente di disidratazione a causa di  lunghe esposizioni ai raggi solari e alle alte temperature. Integrando nella nostra alimentazione questo prodigioso frutto di stagione, il nostro corpo verrà immediatamente idratato e la nostra pelle ne avvertirà i benefici.

 

  1. SANDWICHES CAPRINI

Per 4 persone

INGREDIENTI:

1/4 di un’anguria di media grandezza

Una manciata di foglie di menta fresca

250 gr. di formaggio di capra

Pane croccante affettato sottile

Olio d’oliva

Sale q.b.

Pepe macinato fresco a piacere

PREPARAZIONE

In una ciotola,  sbriciolate il formaggio di capra e aggiungete la menta precedentemente tritata. Mescolate il tutto regolande con sale e pepe a piacimento.

Nel frattempo, tagliate le fette di pane in modo da formare dei triangoli. Tostate e condire con olio d’oliva.

Spalmate il composto ottenuto con il formaggio di capra sulla parte superiore del pane.

Ricavate dall’anguria privata dei semi e della buccia, delle fette sottili che abbiano la stessa forma delle fette di pane. Adagiatele sulla crema di formaggio e condite ancora con sale e pepe q.b.

Servite i sandwiches a temperatura ambiente.

 

  1. SPIEDINI GRECI

Per 4 persone

INGREDIENTI:

2 cucchiai di erbe tritate (coriandolo, prezzemolo, basilico, menta)

4 cucchiai di olio d’oliva

16 spiedini di legno

16 cubetti di anguria privati dei semi

16 cubetti di formaggio feta

16 olive Kalamata denocciolate

Sale e pepe nero appena macinato q.b.

PREPARAZIONE

In una piccola ciotola, unite l’olio d’oliva al mix di erbe aromatiche. Condite con sale e pepe nero appena macinato e mettete da parte.

Prendete uno spiedino e fate scivolare un cubetto di anguria, un cubetto di feta e, infine, un’oliva. Fate in modo che una volta addentati, si possano gustare tutti e tre i sapori allo stesso tempo. Ultimate la preparazione della parte restante degli spiedini alla stessa maniera. Sistemate gli spiedini su un piatto da portata uno accanto all’altro e conditeli con sale e pepe nero appena macinato.

Irrorateli con il composto di olio ed erbe aromatiche già preparato. Servite immediatamente.

 

  1. INSALATA PANZANELLA

Per 4 persone

INGREDIENTI:

4 fette di pane tipo baguette

1/2 cucchiaino di aglio in polvere

4 cucchiai di olio evo

200 gr. di anguria tagliata a dadini

100 gr. di cetriolo tagliato a dadini

1 cipolla rossa tritata finemente

100 gr. di spinaci

Olive denocciolate

Aceto balsamico, sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE

Iniziate la preparazione preriscaldando il forno a 220 C°.

Tagliate il pane in piccoli pezzi, ponetelo in una ciotola e conditelo con olio d’oliva e aglio in polvere. Infornate e cuocete da 8 a 10 min. o fino a quando non vedrete il pane dorato. Togliete dal forno e lasciatelo raffreddare.

Successivamente, mescolate bene in una insalatiera tutti gli altri ingredienti

Aggiungete il pane croccante, condite con olio, aceto, sale e pepe e servite.

 

  1. LIMONATA DI ANGURIA

Per 12 persone

INGREDIENTI:

250 ml. di succo di limone fresco spremuto

350 gr. di purea fresca di anguria

200 gr. di zucchero

1 litro e mezzo di acqua fredda

PREPARAZIONE

Sciogliete lo zucchero nel succo di limone. Versate l’acqua e il succo di limone all’interno di una caraffa. Aggiungete la purea ricavata frullando nel mixer l’anguria privata dei semi e, infine, mescolate il tutto.

Servite con ghiaccio.

 

  1. PIZZA

INGREDIENTI:

1 fetta intera di anguria

Frutta di stagione

Scaglie di cocco in polvere

PREPARAZIONE

Con l’ausilio di un coltello, tagliate la fetta di anguria in 6 tranci, come una pizza.

Lavate e pulite la frutta di stagione, affettatela e adagiatela sull’anguria come se voleste guarnire una pizza.

Cospargete con scaglie di cocco in polvere e servite immediatamente o conservate in frigorifero fino al momento dell’uso.

No Comments
Comunicati

Hai problemi ad addormentarti? Vai in campeggio!

Scopri il motivo per cui una vacanza in campeggio è salutare per il tuo benessere.

 

Diversi anni fa, gli umani erano abituati ad andare a dormire non appena il sole tramontava e a svegliarsi quando sorgeva. Utilizzavano candele e, più tardi, lampade ad olio. Poi è arrivato Thomas Edison e, insieme a lui, la lampadina ad incandescenza. Da quel momento tutto è cambiato, comprese le nostre abitudini di sonno. Quindi, se hai problemi a dormire la notte o se ti senti frastornato al mattino, ora sai a chi dare la colpa! Studi dimostrano che anche un semplice week-end in campeggio può aiutarti ad affrontare l’insonnia.

Secondo il parere di alcuni scienziati, tutte le fonti di luce artificiale possono influenzare negativamente i ritmi circadiani (veglia-sonno). All’università Colorado Boulder è stato condotto uno studio su 8 adulti di età media intorno ai 30 anni che prevedeva il monitoraggio di tutte le attività di una normale settimana di vita (lavoro, studio, sport, cibo e sonno). La maggior parte della luce a cui sono stati esposti era artificiale. Gli stessi 8 individui sono stati invitati a passare una settimana in campeggio, esposti a sola luce naturale. I partecipanti, quindi, hanno vissuto in una tenda da campeggio, senza l’ausilio di alcuna luce artificiale. Durante tutta la durata dell’esperimento, la luce del sole, del tramonto e dei falò serali erano le uniche fonti di illuminazione. Questa piccola privazione ha sincronizzato immediatamente l’orologio biologico degli 8 volontari e ha permesso ai ricercatori di riscontrare che la luce artificiale provoca un ritardo di circa due ore nel ritmo circadiano di veglia/sonno, creando scompensi proprio nelle ore dedicate al riposo. Alla fine della permanenza in campeggio, i partecipanti hanno riscontrato una maggiore rilassatezza che contribuiva a farli sentire più riposati e attivi durante il giorno.

L’esposizione alla luce naturale dell’alba e del tramonto aiuta a sincronizzare l’orologio biologico interno all’organismo, favorendo sia l’addormentamento, sia il buon riposo. Perciò, per una volta non scegliere i soliti hotel lussuosi o residence da favola per passare le ferie. Lascia a casa tablet, portatile, consolle e smartphone (a limite porta con te un cellulare degli anni novanta, uno di quelli che non va su internet e si limita alle telefonate). Nessun ipod ed auricolari nelle orecchie. Sintonizzati su una frequenza che non ascolti mai: radio Natura. Ascolta lo scorrere dell’acqua del ruscello, il vento che accarezza l’erba, gli uccelli che cinguettano. Ti avvisiamo, all’inizio non sarà facile. Sarà un po’ come imparare una lingua nuova. Ma poco per volta ti abituerai e in breve tempo non saprai più farne a meno. E poi, quanto vale una vacanza senza suonerie dei cellulari, senza le angoscianti notizie dal mondo e senza le ormai immancabili trasmissioni di politica e attualità?

Se proprio non sei un camping addicted o per te vale la regola “home sweet home”, ti consigliamo di portare un piccolo pezzo delle tue abitudini quotidiane. Metti nello zaino il tuo inseparabile cuscino per dormire! Vuoi provarne uno che ti garantisca il massimo comfort? Prova Orione. Semplice da trasportare o da mettere sottovuoto, garantisce una perfetta igiene in quanto è lavabile a mano o in lavatrice in acqua fredda, senza centrifuga e senza detersivi.

Non ti resta che scegliere la meta e, zaino in spalla, preparati alla vacanza più bella della tua vita che ti aiuterà a rimettere in sincrono corpo e mente con il mondo che ti circonda.

No Comments