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matteolac81

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Le leggende del lago di Scanno

Nel repertorio leggendario abruzzese, del lago di Scanno possiamo trovare diverse fiabe, narrazioni popolari e fantastiche , rese rare dal carattere peculiare dei luoghi, che spesso ne furono il motivo ispiratore.

Racconti su Carlo Magno, storie d’acqua romantiche e affascinanti,  storie di maghi, donzelle, imprese avventurose. Le leggende di Scanno venivamo da lontano, dai poemi cavallereschi che i pastori del luogo raccontavano e reinventavano adattandole agli stimoli dei luoghi in cui vivevano.  Storie perse nel tempo, dissolte nei viaggi di pastori emigranti, ma fortunatamente riprese e reinterpretate dopo un lavoro di ricerca in un piccolo volume da Italia Gualtieri e Diana Cianchetta.

Le pietre stregate di Madama Angiolina apre il libro, un racconto ambientato ai tempi di Orlando. Questa maga viveva proprio al centro del lago di Scanno e suo fratello Corbulante, re di Corfinio, decise di prendere moglie. Non una moglie qualsiasi, ma voleva la più bella del mondo. Così la maga interpellò il suo specchio magico, che di certo non rese la vita facile a qualcuno, infatti scelse Alda, una fanciulla vergine, ma già sposa di..Orlando.

La maga rapì la fanciulla e la portò con sé al castello, dove rimase a custodirla in previsione di una vendetta di Carlo Magno, padre della donna rapita. La maga era in possesso di innumerevoli e terrificanti poteri e non si spaventava certo di tenere a bada una fanciulla.

Non ci volle molto perché la notizia arrivò alla corte di Carlo Magno, che apprese con dolore la notizia da un pellegrino dopo un colloquio con il re Corbulante. Dopo aver organizzato il suo esercito partì alla volta del lago di Scanno cavalcando per notti e giorni.

Arrivò all’alba e aspettò per far riposare uomini e cavalli e decise di sfoderare l’attacco al castello sul lago appena questo fu illuminato dai primi raggi del sole. Fu tutto inutile perché la maga estrasse la sua bacchetta magica e infinita perfidia infuocò delle pietre rotonde poste sulle montagne lanciò una tempesta infuocate di sassi che raggiunsero gli uomini. Carlo Magno dovette indietreggiare e rinunciare all’impresa, nulla poteva contro quella pioggia di fuoco.
Ancora oggi possiamo trovare quelle tipiche pietre sulla riva del lago e suoi monti…chissà se un giorno spunti di nuovo un castello in mezzo al lago di Scanno.

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