La camicia sartoriale italiana è da secoli sinonimo di qualità, viene imitata in tutto il mondo, ma resta sempre la più apprezzata. Il passato glorioso della camicia sartoriale, però, non può bastare per difendersi dai continui attacchi che giungono soprattutto dalla Cina, capace di rendere le sue copie sempre più simili agli originali, ma a prezzi nettamente più bassi.
Quindi la sartoria italiana guarda al futuro, e la tecnologia diventa un alleato di vitale importanza. Certamente un prodotto artigianale, come una camicia sartoriale o un maglione di lana cucito a mano, sono pezzi pregiati, di sicuro valore e qualità.
Questo fenomeno è ancora valido per le piccole realtà, ma per le imprese più grandi il mercato di oggi impone una produzione accelerata, per non perdere terreno rispetto alla concorrenza.
I macchinari moderni permettono, ad esempio, di tagliare il disegno di dieci completi in pochi secondi, mentre con la nanotecnologia il cachemire si può rendere idrorepellente tramite la manipolazione delle molecole all’interno delle sue fibre, invece di utilizzare una finitura che si perde dopo più di tre lavaggi a secco.
É anche possibile rendere i tessuti dei maglioni profumati e, ad esempio, l’importante griffe di Mantova, Corneliani, ha realizzato un maglione per uomo all’odore di tè verde.
O ancora, si possono realizzare dei tessuti naturali al 100%, che però non fanno pieghe, così da essere perfetti da mettere in valigia per i viaggi.
La tecnologia, in questi casi, rappresenta il valore aggiunto della qualità, acquisita con il lavoro di intere generazioni.
Le parole chiave sono dunque tradizione e modernità. La camicia sartoriale riflette ancora la mentalità italiana da secoli: la ricerca dell’eccellenza in ogni essenza del vivere quotidiano.