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Maurizio Compagnone

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Conferito, dal Ministro alla Cultura del Governo Moldavo “Boris Focsa”, al nostro dirigente dott. Paolo Trotta il prestigioso incarico di “Consigliere Economico per l’Italia del Ministero della Cultura Moldava.

Nella capitale della Repubblica Moldova Chisinau, è stato conferito, dal Ministro della Cultura Boris Focsa, al nostro dirigente dott. Paolo Trotta originario di Montalto Uffugo in provincia di Cosenza, il prestigioso incarico di “Consigliere Economico per l’Italia del Ministero della Cultura Moldava”. La nomina e stata conferita a Chisinau dal Ministro in persona Boris Focsa.
Il dott. Paolo Trotta è un giovane calabrese che ha maturato importanti esperienze in campo nazionale ed internazionale sui temi  migratori, ha approfondito le problematiche inerenti l’integrazione sociale tra popolazioni multietniche, riservando particolare attenzione alle popolazioni del bacino del Mediterraneo. E’ stato più volte relatore sui temi migratori, al Parlamento europeo e in convegni nazionali e internazionali.

Nota del Ministero della Cultura Moldava; “il Mandato riguarderà lo sviluppo di scambi culturali e commerciali, di attività di attrazione di investimenti, di sviluppo di progetti e quant’altro possa facilitare lo sviluppo delle relazioni culturali, sociali ed economiche tra la Repubblica Moldova e l’Italia”.

Breve storia della Repubblica della Moldova: – la Repubblica della Moldavia o Moldova, è una appendice dello stato della Romania  si affaccia sul Mar Nero e confina con l’Ucraina. Nella sua storia è stata segnata da molte dominazioni, dall’impero ottomano a quello zarista, per poi essere annessa alla Grande Romania, e infine alla grande madre sovietica. Durante la dominazione sovietica  la lingua   moldava fu soppressa, la città di Chisinau oggi Capitale dello Stato prese il nome sovietico di Kishinev. Con l’indipendenza, la Moldova ripristinò la lingua originaria moldava e l’antico nome Chisinau.

La Moldova senza disconoscere il suo passato, è in una fase di crescita economica e culturale, e proprio per la sua storia ne ha fatto un valore aggiunto per la promozione turistico-culturale.

Lo stato ha spostato il suo asse forzamente industriale, impostole dall’ex unione sovietica, ad un interesse prettamente storico, culturale eno-gastonomico.

Sono stati rivalutati i Monumenti, luoghi di Culto, i mercatini caratteristici, che rappresentano le varie culture e etnie che conformano lo Stato della Moldovia.

La sua popolazione oltre al popolo moldavo ha una forte rappresentanza di armeni, bulgari, turchi, ucraini e rom.

La capitale Chisinau, è il cuore dei fermenti culturali rappresentati dall’Università e dall’accademia delle Scienze .

Ci onoriamo di poter  annoverare nel nostro movimento validi giovani.

Al dott. Paolo Trotta auguriamo buon lavoro per il prestigioso incarico ricoperto

La Segreteria dei Popolari

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L’EUROPA DELLE PROCEDURE VUOLE UN’ALTRA GUERRA?

L’economia giapponese si trova ad affrontare oltre al disastro ecologico, anche un ripensamento del suo modello produttivo nel quale il fattore energia avrà un peso diverso.

Questi aspetti si ripercuoteranno sul debito pubblico americano, per la parte in mano all’economia giapponese che avrà bisogno di grandi cifre per assorbire il cataclisma di cui è stata vittima.

In contemporanea i giovani dei Paesi dell’ex “terzo mondo”  hanno deciso che non possono continuare a morire di fame, di malattie e di stenti, mentre i loro Paesi vengono depredati dalle materie prime e dalle risorse energetiche, per continuare a far vivere nello spreco un occidente in fase declinante sul piano storico.

Il problema che deve affrontare l’economia giapponese interessa anche molte economie occidentali che hanno fondato, prevalentemente, sul nucleare le loro esigenze energetiche, aggiungendo così fattori di vantaggio al loro sistema produttivo.

Solo alcuni Paesi che hanno detto no al nucleare, come l’Italia, non saranno toccati, almeno teoricamente, dal problema energia nucleare. Infatti anche l’Italia importa circa un quarto della sua energia dai Paesi confinanti, energia prodotta dal nucleare. Se questi Paesi confinanti dovessero cominciare a chiudere delle centrali, ritenute poco sicure, anche noi italiani dovremo cominciare a ripensare a come garantire il nostro fabbisogno energetico.

In questo passaggio epocale cosa fa l’Europa?. Invece di cercare di aiutare queste nuove generazioni africane, sfruttate per secoli, lascia spazio alla Francia e all’Inghilterra di iniziare una nuova guerra neocoloniale per tentare di mettere le mani, tanto per cominciare, sui pozzi di petrolio libici.

Il cambiamento epocale sta dimostrando che le modalità con cui si sta costruendo l’Europa, mediante forme di competizione e regolamentazione di fatto, sono superate dalla storia e che il trattato di Lisbona è un trattato non più al passo con i tempi e che il passaggio da un ruolo prettamente burocratico ad uno più prettamente politico doveva essere fatto già da anni.

Non è pensabile che la politica estera dell’Unione Europea venga messa in mano ad una persona poco conosciuta ma di fiducia delle lobby.

L’Europa deve essere una Europa dei popoli non di una élite a basso contenuto etico.

Il comportamento di alcuni Paesi europei, come la Francia, che si gratifica del suo senso della libertà, giustizia e uguaglianza, mentre accoglie terroristi omicidi condannati, fa ricorso a dei cavilli burocratici, del trattato di Schengen, per non riconoscere i permessi temporanei concessi dall’Italia ai figli del suo ex impero, in modo da respingerli dal territorio francese.

Come cittadini italiani ci ricordiamo che la nostra Costituzione prevede il Ministero della difesa e non quello della guerra e già gli americani ci hanno coinvolto in diverse guerre nel medio oriente.

Non possiamo accettare di essere coinvolti in una nuova guerra anglo-francese, anche perché la storia ci ha dimostrato quanto sono state disastrose altre esperienze simili medio-orientali.

Preso atto dello stallo dell’Unione Europea e la sua mancanza di capacità politica nell’affrontare le vere emergenze collegate al cambiamento globale, forse sarà opportuno cominciare a ripensare la presenza di Paesi come l’Italia, la Spagna, il Portogallo, la Grecia, la Bulgaria e la Romania, all’interno di una Europa caduta in mano a lobby con aspirazioni guerresche neocolonialiste che tentano di far rivivere situazioni ottotecentesche.

Il Segretario Politico dei Popolari
Corrado Tocci

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L’Ambasciatore di Malta in Italia protesta duramente durante la trasmissione di Rai “L’Arena”

L’ambasciatore maltese a Roma Walter Balzan, ha protestato con forza durante la trasmissione di Massimo Giletti, il presentatore del popolare programma della Rai, “l’Arena” durante la trasmissione ha riferito senza prove che gli immigrati sbarcano a Lampedusa in quanto il Governo Maltese spara sulle imbarcazioni.

Il commento di tale gravità ha indignato il glorioso popolo maltese. L’ambascaitore Balzan è intervenuto in trasmissione per negare quanto affermato a sproposito. Il sig. Giletti con una ipotesi che non ha nessun fondamento, partendo dall’assunto che i profughi sbarcano su Lampedusa piuttosto che Malta deve esserci per forza una ragione…….

Questo come correttamente ha riferito l’Ambasciatore Walter Balzan è completamente diverso dal asserire che gli emigranti non sbarcano a Malta perchè si spara loro contro. Malta è stata sempre rispettosa del diritto internazionale e questo è riconosciuto in ambito internazionale. Nonostante le spiegazioni

Ambasciatore di Malta Walter Balzan con Giorgio Napolitano

dell’Ambasciatore, Giletti ha continuato nel tono vergognosamente sarcastico, perchè spiegava i flussi  sono diretti verso Lampedusa visto che lo Stato di Malta è molto più accaogliente, grande ed organizzato? Si è capito subito che la trasmissione doveva essere un parafulmine per il Governo italiano incapace di risolvere il problema dell’immigrazione. Il tono della trasmissione era indirizzato a giustificare le vergognaose scene che tutti abbiamo visto nella tv italiana, uomini per lo più giovani trattati alla stregua di animali, costretti a bivaccare nel porto, trovando rifugio tra le ruote dei Tir parcheggiati o in rifugi di fortuna, se non fosse per il buon cuore dei lampedusani la situazione sarebbe catastrofica. Un piccolo popolo di pescatori con il cuore grande sta mettendo una toppa alle inadempienze del Governo Italiano.

Il portavoce del Ministero degli Affari Esteri ha riferito che il Ministro degli esteri Tonio Borg si risentito aspramente sulla conduzione e sul confezionamento del programma andato in onda su RAI 1, le autorità maltesi hanno protestato anche per un programma andato in onda sulle reti Mediaset “Le Iene”, in cui si affermava che Malta non avrebbe soccorso emigranti in mare.

Maurizio Compagnone (Segretario Organizzativo dei Popolari)

balzan

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Convegno Facoltà di Economia Palermo: “Sicilia chiama Londra: E’ possibile un Governo Mondiale dell’Economia?”

COMUNICATO STAMPA

Oggetto: Anche l’Università di Palermo partecipa alla ricerca sulla nuova Moneta

GLOCAL

E’ stata approvata dalla Facoltà di Economia dell’Università di Palermo la partecipazione alla ricerca applicata ROBIN People promossa dalla scrivente Scuola di Etica ed Economia, avente per tema la sperimentazione pratica sul territorio siciliano di una Moneta GLOCAL, ribattezzata nell’anno 2000 dall’Osservatore Romano quale “Moneta della Pace”.

Le caratteristiche di tale ricerca saranno illustrate in un apposito evento programmato per il prossimo 21 Marzo 2011 alle ore 9,00 presso l’Aula Magna della medesima Facoltà, alla presenza delle principali categorie sociali ed economiche interessate.

Alla fine dei lavori si illustrerà un documento da inoltrarsi al Santo Pontefice ed all’Ambasciatore Inglese in Italia quali “garanti” morali delle intenzioni di istituire il primo mercato On-Line solidale dove si pagherà con la predetta Moneta Virtuale della Pace YES!

Presentazione della Ricerca

“ROBIN PEOPLE” sull’utilizzo della Moneta GLOCAL

21 Marzo 2011

Palermo, Aula Magna della Facoltà di Economia

Convegno

Sicilia chiama Londra:

E’ possibile un Governo Mondiale dell’Economia?

Un progetto di una Moneta GLOCAL

PROGRAMMA :

Ore    9,00   Apertura dei lavori e saluto ai partecipanti da parte del  Magnifico Rettore
dell’Università di Palermo Dr. Roberto Lagalla

Ore    9,15   Interventi di saluto delle Autorità Civili ed Ecclesiastiche


Ore 10,00    Relazione Introduttiva di Presentazione della Ricerca

Dr. H.C.  Francesco Strafalaci Presidente della ROBIN MIND
Scuola di Etica ed Economia

Ore 10,30  Interventi programmati sul tema della ricerca

Prof. Fabio Mazzola  (Preside della Facoltà di Economia)
“Il ruolo della Facoltà in un ottica di allargamento della sperimentazione”

Prof. Antonino La Spina  (Docente Universitario di Scienze Sociali)
“La necessità di uno sviluppo parallelo della Moneta complementare nelle relazioni sociali”

Prof. Corrado Tocci (Segretario Politico Popolari Glocalizzati e Presidente Mutua Etica MAG per il Microcredito)
“Una rete protettiva alle fasce deboli per una maggiore produttività nel territorio”

Gen. Antonio Pappalardo (Presidente Movimento Civico ITALIA UNITA  FEDERALE)

“ Dalla Sicilia una proposta di Pace per il Mondo”
Ore 12,00  Presentazione dei Componenti il Comitato Scientifico della Ricerca

Arch Vincenzo Antonuccio (Componente Commissione Herit al MIUR)

Prof. Manlio Cardella (Segretario Unione Nazionale Consumatori)

Dr. Fabio Crapitti  (Vice-Presidente AIF Sicilia – Ass.ne Italiana Formatori)

Dr.ssa Patrizia Di Dio (Vice Presidente CONFCOMMERCIO Palermo)

Dr. Paola Marchetta (Giudice Monocratico Pretura di Carini)

Dr. Domenico Milazzo  (Segretario Generale CISL Palermo)

Dr. Salvatore Pappalardo  (Esperto di Nuove Tecnologie della Comunicazione)

Dr. Santo Russo  (Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti di Palermo)

Dr. Marco Strafalaci  (Esperto di Cooperazione Internazionale)

Dr. Domenico Totaro (Ricercatore Fondazione Curella)


Ore 12,30 Eventuale Dibattito sul tema

INVITO

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PMI: SEMPLIFICAZIONI AMBIENTALI

Segreteria Nazionale
Dipartimento Ambiente
Avv. Francesca Lalli

Il 3 marzo 2011 è stato approvato in Consiglio dei Ministri, e dovrà essere emanato dal Presidente della Repubblica, il Regolamento che prevede semplificazioni degli adempimenti amministrativi in materia ambientale per le PMI.

Sono interessati gli scarichi di acque reflue e l’inquinamento acustico.


IN MATERIA DI ACQUE REFLUE:

In primo luogo, viene previsto che sono assimilate alle acque reflue domestiche, e quindi beneficiano del medesimo regime di queste ultime:

– le acque che prima di ogni trattamento depurativo presentano le caratteristiche qualitative di cui alla Tabella 1 dell’Allegato A del Regolamento; e cioè che non contengano le sostanze elencate in quantità superiori ai limiti previsti; per le sostanze non previste valgono i limiti del T.U.A. per le emissioni in acque superficiali e in fognatura (Tab. 3, All. 5, Parte Terza, T.U.A.);

– le acque reflue provenienti dalle categorie di attività elencate nella Tabella 2 dell’Allegato A del Regolamento.


Le attività che generano acque reflue assimilate alle acque reflue domestiche di cui alla citata Tabella 2,
sono:

1) Attività alberghiera, rifugi montani, villaggi turistici, residence, agriturismi, campeggi;

2) Attività ristorazione (anche self-service), trattorie, rosticcerie, friggitorie, pizzerie, osterie e birrerie con cucina;

3) Attività ricreativa;

4) Attività turistica;

5) Attività scolastica;

6) Attività sportiva;

7) Attività culturale;

8) (Lo schema di regolamento non reca il punto 8);

9) Servizi di intermediazione monetaria, finanziaria, e immobiliare;

10) Attività informatica;

11) Pubblica amministrazione e difesa;

12) Laboratori di parrucchiera barbiere e istituti di bellezza con un consumo idrico giornaliero inferiore a 1 m al momento di massima attività;

13) Lavanderie e stirerie con impiego di lavatrici ad acqua analoghe a quelle di uso domestico e che effettivamente trattino non più di 100 kg di biancheria al giorno;

14) Attività di vendita al dettaglio di generi alimentari, bevande e tabacco o altro commercio al dettaglio;

15) Laboratori artigianali per la produzione di dolciumi, gelati, pane. Biscotti e prodotti alimentari freschi, con scarichi inferiori a 2000 mc/anno;

16) Grandi magazzini, solamente se avviene la vendita di beni con esclusione di lavorazione di carni, pesce o di pasticceria, attività di lavanderia e in assenza di grandi aree dì parcheggio;

17) Case di riposo (senza cure mediche);

18) Bar, caffé, gelaterie (anche con intrattenimento spettacolo), enoteche-bottiglierie con somministrazione;

19) Mense;

20) Asili nido, istruzione primaria e secondaria dì primo e secondo grado, istruzione universitaria;

21) Discoteche, sale da ballo, night pubs, sale giochi e biliardi e simili;

22) Stabilimenti balneari-(marittimi, lacuali e fluviali);

23) Servizi dei centri e stabilimenti per il benessere fisico e l’igiene della persona;

24) Piscine – Stabilimenti idropinici ed idrotermali;

25) Vendita al minuto di generi di cura della persona;

26) Palestre;

27) Piccole aziende agroalimentari appartenenti ai settori lattiero-caseario, vitivinicolo e ortofrutticolo, che producano quantitativi di acque reflue non superiori a 4000 m3/anno e quantitativi di azoto, contenuti in dette acque a monte della fase di stoccaggio, non superiori a 1000 kg/anno;

28) Ambulatori medici studi veterinari o simili, purché sprovvisti di laboratori di analisi e ricerca;

29) Ospedali, case o istituti di cura con un numero di posti letto inferiore a 50, purché sprovvisti di laboratori di analisi e ricerca;

30) Conservazione, lavaggio, confezionamento, di prodotti agricoli e altre attività dei servizi connessi alla agricoltura svolti per conto terzi esclusa trasformazione;

31) Macellerie sprovviste del reparto di macellazione;

32) Agenzie di viaggio;

33) Call center;

34) Attività di intermediazione assicurativa;

35) Esercizi commerciali di oreficeria, argenteria, orologeria;

36) Riparazione di beni di consumo;

37) Ottici;

38) Studi audio video registrazioni;

39) Gestori di carburanti senza impianti di autolavaggi;

40) Laboratori artigianali di sartoria e abbigliamento senza attività di lavaggi, tintura e finissaggio;

41) Liuteria;

42) Laboratori artigianali di oreficeria, argenteria, bigiotteria, orologeria.

Tali criteri di assimilazione dettati nel nuovo Regolamento (che è stato adottato previa ricognizione delle leggi regionali), verranno applicati in assenza di disciplina regionale a cui rinvia l’art. 101, D.lgs. 152/2006 T.U.A.

In secondo luogo, sempre in materia di acque reflue, il Regolamento prevede che per il rinnovo dell’autorizzazione allo scarico delle acque reflue industriali, qualora non si siano verificate modificazioni dei presupposti dell’autorizzazione concessa e gli scarichi non contengano sostanze pericolose di cui all’art. 108, T.U.A., è sufficiente presentare, sei mesi prima della scadenza, una istanza con autocertificazione ai sensi del D.P.R. 445/2000 con la quale si attesti la sussistenza delle condizioni richieste (lett. a-e, art. 2, Regolamento). In precedenza era necessario ottenere una nuova autorizzazione e il termine era di 1 anno prima della scadenza.

IN MATERIA DI INQUINAMENTO ACUSTICO, il Regolamento prevede che alcune attività (di cui all’Allegato B[1]), definite a bassa rumorosità, non sono soggette all’obbligo di presentare la documentazione di impatto acustico prevista all’art. 8, commi 2, 3 e 4 della L. 447/1995. Sono invece assoggettati: ristoranti, pizzerie, trattorie, bar, mense, attività ricreative, attività culturali, palestre, stabilimenti balneari che utilizzino impianti di diffusione sonora ovvero svolgano manifestazioni ed eventi con diffusione di musica o utilizzo di strumenti musicali.

Le attività di cui all’Allegato B al Regolamento, escluse dall’obbligo della documentazione, sono:

1. Attività alberghiera;

2. Attività agro-turistica;

3. Attività di ristorazione collettiva e pubblica (ristoranti, trattorie, pizzerie comprese quelle da asporto, mense, bar);

4. Attività ricreative;

5. Attività turistica;

6. Attività sportiva;

7. Attività culturale;

8. Palestre;

9. Stabilimenti balneari;

10. Agenzie di viaggio;

11. Sale da gioco;

12. Attività di supporto alle imprese;

13. Call center;

14. Attività di intermediazione monetaria;

15. Attività di intermediazione finanziaria;

16. Attività di intermediazione Immobiliare;

17. Attività di intermediazione Assicurativa;

18. Attività di informatica – software;

19. Attività di informatica – house;

20. Attività di informatica – intemet point;

21. Attività di acconciatore (parrucchiere, barbiere);

22. Istituti di bellezza;

23. Estetica;

24. Centro massaggi e solarium;

25. Piercing e tatuaggi;

26. Laboratori veterinari;

27. Studi odontoiatrici senza attività di analisi chimico-cliniche e ricerca;

28. Case di riposo senza cure mediche;

29. Lavanderie e stirerie;

30. Attività di vendita al dettaglio di generi vari;

31. Laboratori artigianali per la produzione di dolciumi;

32. Laboratori artigianali per la produzione di gelati;

33. Laboratori artigianali per la produzione di pane;

34. Laboratori artigianali per la produzione di biscotti;

35. Laboratori artigianali per la produzione di prodotti alimentari freschi;

36. Macellerie sprovviste del reparto di macellazione;

37. Laboratori artigianali di sartoria e abbigliamento senza attività di lavaggi, tintura e finissaggio;

38. Laboratori artigianali di oreficeria, argenteria, bigiotteria, orologeria;

39. Esercizi commerciali di oreficeria, argenteria, bigiotteria, orologeria;

40. Liuteria;

41. Laboratori di restauro artistico;

42. Riparazione di beni di consumo;

43. Ottici;

44. Fotografi;

45. Grafici

Per le altre attività, diverse da quelle di cui all’elenco, le cui emissioni non superano i limiti della classificazione acustica comunale o, in mancanza, quelli previsti dal D.P.C.M. 14 novembre 1997, la documentazione di impatto acustico può essere resa con autocertificazione ex D.P.R. 447/2000.

Le istanze per il rinnovo dell’autorizzazione agli scarichi e la documentazione acustica dovranno essere presentate allo Sportello unico per le attività produttive dell’amministrazione competente.

Le previsioni del regolamento in itinere, che semplificano la vita ad una serie di attività artigianali e commerciali, danno concreta attuazione dei principi dettati dal D.L. 78/2010 conv. con modif. dalla L. 122/2010, in ordine alla proporzionalità degli adempimenti amministrativi o alla eliminazione di quelli non necessari, in relazione alla dimensione dell’impresa e al settore di attività coinvolti.

Avv. Francesca Lalli (Responsabile Dipartimento Ambiente dei Popolari Glocalizzati,
Avvocato massimo esperto di diritto ambientale)


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PER L’ITALIA L’ECOSOSTENIBILITA’ NON E’ PIU’ UN PROBLEMA, LA RISPOSTA: “SPAZIO INFINITO”

Recanati, primo progetto pilota per 93 alloggi in Social-Housing

I Popolari da sempre sensibili allo spreco energetico soprattutto in un periodo di congiuntura economica, in cui le famiglie non riescono ad arrivare alla 3^ settimana, hanno sensibilizzato noti industriali marchigiani che operano nel settore del risparmio energetico e nella tutela dell’ambiente.

Martedì 8.2.2011, il Segretario Politico Corrado Tocci e il Segretario Organizzativo Maurizio Compagnone, hanno stilato un programma di intervento con gli industriali marchigiani del settore da sottoporre agli amministratori comunali, alle cooperative edilizie ai costruttori per lanciare un nuovo progetto di edificabilità ecosostenibile, ovvero edifici a impatto ambientale “Zero”.

L’incontro è stato accolto con favore da ambo le parti, i Popolari veicoleranno l’idea attraverso i Centri Multiservizi, dove entro il mese di Marzo i cittadini potranno avere qualsiasi informazione.

Il 21.2.2011 sul Sole24 ore, uscirà Un servizio sulla casa del 2020, mentre gli altri discutono di “Bunga Bunga” i Popolari proseguono nell’innovazione dello stato sociale di questo Paese.

Il progetto è finalizzato ad una casa a triplo zero ZERO CO2 EMISSION.

Una casa a zero emissioni è il sogno di tutti, degli ambientalisti ma anche alle persone attente agli sprechi energetici ed al degrado ambientale causato dall’immissione in atmosfera dei gas serra.

L’idea dopo le difficoltà iniziali è diventata realtà, “Spazio Infinito” è riuscito a rendere fattiva quella che sembrava solo una idea la prima casa ad emissioni zero di Co2 in atmosfera.

Il successo raggiunto è stato ottenuto anche grazie alla collaborazione instaurata con il mondo accademico del dipartimento Energia e Ambiente di varie Università.

I Popolari hanno scelto il progetto “Casaxylia” dell’azienda “Spazio Infinito” come progetto per l’innovazione in campo abitativo.

Le costruzioni saranno ad impatto ambientale “zero”, anticipano di dieci anni l’applicazione sul mercato della direttiva europea 2010/31/CE che stabilisce a partire dal 2018, che tutti i nuovi edifici pubblici o privati che siano vengano realizzati con sistemi di impianti che non fanno ricorso ad uso di combustibili fossili e che non emettono Co2 in atmosfera.

L’innovativo edificio determina il suo basso fabbisogno energetico dalla sua composizione strutturale estremamente passiva e grazie all’energia prodotta da fonti rinnovabili che rifornisce l’innovativa impiantistica dell’abitazione basata su funzionamento elettrico di apporti di energia verde certificata.

Un contributo determinante alla riuscita del progetto è stata l’applicazione di principi domotici di controllo e gestione dei consumi energetici dell’abitazione. Grazie ad un software realizzato su indicazione dei tecnici di “Spazio Infinito”, e commissionato alla società Tecnojest, si è riusciti a creare importanti relazioni funzionali tra utente finale e gestione del risparmio nelle abitazioni, tenendo in considerazione le esigenze di abitudine di ognuno.

Estremamente all’avanguardia ed efficiente , si propone anche per la realizzazione di edifici in Social Housing dove la determinazione del costo finale di vendita è legata anche a principi economici-sociali.

Un importante riconoscimento a tale innovativo sistema abitativo è stato l’invito ricevuto, e la successiva partecipazione il 21.1.2011, ad un work shop internazionale dal titolo “ Costruire la città sostenibile, inventare una nuova urbanizzazione” organizzato dal Ministero Francese dell’Ecologia, dell’Energia e dello sviluppo sostenibile tenutosi a Parigi presso il polo universitario Cluster Descartes nel territorio di Marne-la-Vallèe dove il sistema è stato apprezzato dai numerosi operatori europei presenti in rappresentanza di nazioni facenti parte della comunità europea e dai rappresentanti di paesi nord-africani della fascia mediterranea.

Il progetto ha ingenerato molta curiosità anche nei Media stranieri oltre che italiani.

i Popolari sono stati i primi ad aver compreso, il vantaggio per i Comuni, i Cittadini e le Imprese che vogliono specializzarsi in questo nuovo tipo di edificazione eco sostenibile.

I Popolari si impegneranno a promuovere il progetto di “Social-Housing” nei vari distretti comunali italiani.

L’azienda in collaborazione con primarie università e con la Società Tecnojest, partner ufficiali sta ponendo le basi per realizzare anche un protocollo di certificazione energetico-ambientale a cui far riferimento sul mercato dell’edilizia in generale per la certificazione energetica degli edifici.

Il primo insediamento pilota di Eco-Villaggio costituito da 93 alloggi in Social – Housing, basato sulla nuova tecnologia ed sui nuovi concetti abitativi, sorgerà nel Comune di Recanati.

La Segreteria Organizzativa

Ogni informazione sarà a vostra disposizione nei Centri Multiservizi dei Popolari
Tel. Nazionale +39.06.64821904

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EDITORIALE DEL SEG. POLITICO: ELITE E FALLIMENTO ETICO NELLA SECONDA REPUBBLICA

o sbandamento morale, sociale ed economico del Paese Italia è sotto i nostri occhi tutti i giorni, questo risultato ci permette di prendere atto del fallimento del progetto della Elite che ha guidato il Paese nella cosiddetta seconda Repubblica. Il tentativo di dar vita ad una democrazia individualistica, avulsa da principi morali e comportamenti eticamente orientati, in nome dell’uguaglianza di tutti gli uomini, ci ha portato all’egualitarismo di facciata, e sta dimostrando che non può esistere coscienza sociale fondata su una somma di “io autonomi” finalizzati al sostegno di soli interessi particolari.

Questa visione sta dando vita all’uomo incompiuto non più in grado di partecipare alla costruzione del bene comune.

La conseguenza più grave è che sta passando la convinzione che vivere rettamente sia inutile.

Il laicismo radicale che vorrebbe negare alla religione qualsiasi ruolo al di fuori della sua dimensione privata rischia di indebolire pericolosamente la civiltà occidentale.

La concezione che ogni persona si costruisce una propria verità, sulla base dei dettami della sua coscienza, sta dimostrando tutti i suoi limiti proprio sul terreno della convivenza e dei rapporti interpersonali, non è neanche accettabile la visione di quella società post moderna, definita “liquida”, dove ciascuno ha un proprio modo di intendere il bene comune.

Il disagio che viviamo ci fa tornare alla mente il monito di don Luigi Sturzo, “che la madre di tutte le crisi è spirituale”.

Una Elite storicamente è una minoranza che presenta un progetto ad una maggioranza evidenziando i vantaggi che tutti possono trarre dalla sua applicazione.

Questa Elite ha fallito il suo progetto di società rendendo più poveri milioni di cittadini che in alcuni decenni erano riusciti ad emergere socialmente ed economicamente.

Per ritrovare il senso e la passione della convivenza è necessario tornare alla forza ispiratrice e critica del “bene comune”.

Il Concilio Vaticano II ha definito il “bene comune” come “l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono, sia alle collettività che ai singoli membri, di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più celermente” (Gaudium et spes, n. 26). Il servizio del “bene comune” implica, dunque, la responsabilità e l’impegno per la realizzazione piena di tutti e di ciascuno come condizione fondamentale dell’agire politico. Questo è possibile solo se il “bene comune” non è la semplice risultante della spartizione dei beni disponibili, ma un obiettivo cui tendere in cui ciascuno spende i “propri talenti”.

E’, inoltre,  sbagliata l’idea che il “bene comune” sia definito nelle sue forme concrete una volta per tutte, invece, è da ricercarlo nelle forme possibili delle diverse situazioni storiche che si vivono.

L’impegno per il “bene comune” è allora piuttosto uno stile di vita, un agire caratterizzato da alcune scelte di fondo, da richiedere a chi è impegnato o voglia impegnarsi in politica, con l’augurio che la riforma dell’attuale sistema elettorale torni a dare ai cittadini la facoltà di scegliere le persone di cui fidarsi.

Come Popolari Glocalizzati riteniamo che sia indispensabile tenere comportamenti consoni al raggiungimento del bene comune, in primo luogo l’impegno per l’etica pubblica e la morale sociale deve essere indissociabile dall’impegno etico sul piano personale: va rifiutata la logica della maschera, che coniughi “vizi privati e pubbliche virtù”. Questo comporta il riconoscimento del primato della coscienza nell’agire politico e il diritto di ciascun rappresentante del popolo all’obiezione di coscienza su questioni eticamente rilevanti, ma vuol dire anche che la credibilità del politico andrà misurata sulla sobrietà del suo stile di vita, sulla generosità e costanza nell’impegno, sulla fedeltà effettiva ai valori proclamati. In secondo luogo  il politico deve essere vicino alla gente, ascoltarne i problemi, farsi voce delle istanze di giustizia di chi non ha voce e sostenerle. I politici non debbono essere al servizio del padrone di turno, ma del popolo. Lo Stato sociale”, l’istruzione e la tutela della salute per tutti, non sono una conquista opinabile, ma valori irrinunciabili, da tutelare e migliorare liberandoli da sprechi e assistenzialismi che non servono ai poveri. In terzo luogo, la dialettica politica andrà sempre subordinata alla ricerca delle convergenze possibili per lavorare insieme al servizio del “bene comune”: corresponsabilità, dialogo e partecipazione vanno anteposti a contrapposizioni preconcette o a logiche ispirate a interessi personali o di gruppo. Il “bene comune” va sempre preferito al proprio guadagno o a quello della propria parte politica. In quarto luogo, nel servizio al “bene comune” occorrerà saper accettare la gradualità necessaria al conseguimento delle mete: la logica populista del “tutto e subito” ha spesso motivato promesse non mantenute, quando non la violenza e l’insuccesso di cause anche giuste. Occorre puntare al fine con perseveranza e rigore, senza cedere a compromessi morali e ritardi ingiustificati e senza mai ricorrere a mezzi iniqui.

Questi cinque punti appena enunciati dimostrano il fallimento di questa Elite che ha gestito la seconda Repubblica, che cerca, attraverso l’occupazione militare dei mezzi di comunicazione, attraverso spettacoli guidati da canovacci ideologici o modelli di costume,  di far passare presso l’opinione pubblica false tematiche politiche e sociali che niente hanno a che fare con il vivere quotidiano e con il problemi che le persone debbono affrontare ogni giorno.

La Elite tramite i mezzi di comunicazione ha provato a ricreare delle corti da presentare come modello al popolo, tipo regno di Francia,  ma ha dimenticato che tale modello portò alla rivoluzione francese e al regime del terrore.

In una società dove i nuovi media garantiscono la comunicazione necessaria a salvaguardare la democrazia, bisogna cominciare a domandarsi se è ancora valido pagare un canone televisivo per garantire alla Elite di perpetuare le sue sceneggiate.

Il Segretario Politico
Corrado Tocci

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DALLA CULTURA DEL RECINTO ALLA CULTURA DELLA PRATERIALa Elite, da alcuni definita casta, che imperversa nel Paese preferisce suicidarsi storicamente piuttosto che prendere atto della fine di un modello di…

La Elite, da alcuni definita casta, che imperversa nel Paese preferisce suicidarsi storicamente piuttosto che prendere atto della fine di un modello di sviluppo che ha permesso ai padri di trasferire i debiti ai figli ed ai nipoti.

Questo trasferimento del debito è avvenuto mediante continui disavanzi di bilancio dello Stato. La Elite è riuscita a far passare il messaggio che il debito è dello Stato è degli Altri, per me singolo cittadino è più vantaggioso accaparrarmi questo  piccolo vantaggio che altrimenti non mi spetterebbe.

In questo modo la Casta è riuscita a spolpare tutto quello che era possibile, lasciando le macerie dietro di se; problema delle future generazioni, tanto i loro figli, per la maggior parte non vivranno in Italia, visto che la famiglia già li fa stare all’estero per studiare ed avviare attività economiche.

E questo non è un comportamento di destra o di sinistra, appartiene a tutti coloro che  in gradi diversi hanno partecipato a spolpare il Paese, secondo quanto veniva loro concesso.

Il problema sarà: dei figli di quella piccola borghesia che dopo la seconda guerra mondiale aveva alzato la testa e degli italiani figli di immigrati.

Una accurata regia della comunicazione, dove si preferisce parlare di “fiction” e non di problemi sociali, non fa passare il messaggio delle centinaia di migliaia di piccole imprese, commerciali, artigiane e dei servizi, che in questi anni sono state costrette a chiudere, il Censis parla di quasi mezzo milione.

E’ ingeneroso attribuire tutte le colpe alla casta, molte colpe le abbiamo come cittadini che in questi anni ci siamo fatti irretire il cervello dalla burocrazia, per cui non siamo più in grado di passare dalla cultura del recinto alla cultura della prateria.

Come italiani siamo famosi nel mondo per la nostra fantasia, la nostra inventiva, la nostra intelligenza nel saper sfruttare tutte le nicchie socio-economiche che il sistema offre, questa è la cultura di chi sa vivere nella prateria, di chi uomo libero organizza la sua vita, il suo avvenire.

Purtroppo negli ultimi trenta anni, una attenta regia socio-politica, che Marchionne, complice la storia, sta sconfiggendo, condivisa dagli uomini della politica e degli ordini professionali, sostenuti da un sistema sindacale di estrazione peronista, ha irretito tutte le intuizioni che i cittadini italiani potessero avere, relegandole in procedure e metodologie che non avevano la funzione di favorire la crescita e lo sviluppo ma di permettere alla Elite di avere sempre tutto sotto controllo. In questo favoriti da una Unione Europea burocratica e senza idee, da far apparire i notai come dei filosofi rivoluzionari. Speriamo che Schuman, Adenauer e De Gasperi ci proteggano.

Questa attenta regia ha ridotto molta parte dei cittadini italiani ad essere appendici di macchine sempre più automatizzate che giorno dopo giorno hanno bisogno sempre di meno dell’apporto umano. E’ stato fatto passare il messaggio che coloro che conoscono un mestiere, che si sporcano le mani sono cittadini seconda serie, come se il saper lavorare la materia per migliorare la qualità della vita delle persone sia un fatto degradante.

Una società che sbandiera il lavoro come diritto, senza più sapere quale è l’interlocutore, perché se dovesse essere lo Stato costoro debbono prendere atto che il comunismo è fallito e che il prossimo Stato Sociale dovrà essere sostenuto  dalla sussidiarietà orizzontale tesa a dare vita a forme di solidarietà socio-economica, una volta alleggerito il pesante fardello della burocrazia parassitaria.

La Segreteria Politica

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L’ULTIMO “ASSALTO ALLA DILIGENZA” DEL BILANCIO PUBBLICO CONTRO LO STATO SOCIALE.

Nel messaggio di auguri per il Santo Natale inviato a tutti i cittadini italiani, come Popolari Glocalizzati, abbiamo evidenziato come si sia fatta strada la mentalità di intendere la politica più come professione che come servizio alla collettività.

Abbiamo invitato i nostri iscritti ad essere vigili sul territorio, denunciando tutti gli abusi e le cattive abitudini presenti.

L’inizio del nuovo anno sta facendo emergere comportamenti equivalenti all’ultimo assalto alla diligenza nei confronti del bilancio dello Stato, non comparabili neanche con quanto è avvenuto alla fine della prima repubblica.

Una classe dirigente incapace di valorizzare le risorse presenti sui territori per creare sviluppo, e conseguentemente consenso elettorale, si appropria del servizio pubblico e al di fuori della legge piega la Pubblica Amministrazione ai suoi voleri facendo assumere decine di migliaia di persone, eclatante è il caso della Regione Siciliana che è arrivata al oltre centoquarantaquattromila dipendenti tra diretti e finanziati. Questo fenomeno non è solo siciliano ma avviene, soprattutto tramite le aziende controllate, dal sud al nord, basta leggere i trafiletti che compaiono sui quotidiani.

Questi assalti alla finanza pubblica rischiano di creare confusione tra la gente, facendo passare il principio che lo spreco di risorse pubbliche per avvantaggiare degli amici, giustifichi la riduzione  dei servizi dello Stato Sociale.

Come Popolari Glocalizzati non permetteremo mai che passi questa mentalità  e ci batteremo ogni giorno sul territorio per denunciare le malversazioni che vanno a danno dei finanziamenti necessari ai Piani Socio-Sanitari e ai Piani di Zona.

Riguardo ai rischi che corre la finanza pubblica, collegata all’uso quasi privatistico che è stato fatto negli anni passati del bilancio dei Comuni e sulla pericolosità dei derivati nei bilanci degli Enti locali, lo dimostra la recente presa di posizione dei nostri servizi segreti;  interessante è l’articolo riportato sull’ultimo numero della rivista “Gnosis”, rivista Italiana di Intelligence dell’Agenzia Informazioni Sicurezza Interna (AISI), che riporta una competente e dettagliata analisi dal titolo: “Sicurezza nazionale e supporto agli Enti locali: Intelligence economico-finanziaria contro il “virus” dei derivati”.

Consigliamo ai nostri lettori di collegarsi al sito della rivista e leggere attentamente l’articolo per comprendere quanto sia importante in questo momento vigilare sull’uso delle risorse finanziarie pubbliche.

http://gnosis.aisi.gov.it/Gnosis/Rivista24.nsf/ServNavig/11

Popolari Glocalizzati

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I Popolari lanciano un nuovo concetto di Sanità che si affianca al SSN lo ‘ScudoSanitas’

I Soci della MAG SORRIDI ANCORA “La Mutua di Autogestione” pur nella difficoltà che attraversa il Sistema Sanitario Nazionale, potranno beneficiare dei Servizi dello Stato Sociale rivolgendosi alla Struttura Sanitaria

“SCUDOSANITAS s.r.l.

– Il progetto sanitario è stato fortemente voluto dai popolari per ridurre i tempi di attesa per una visita o una prestazione. Al momento il progetto è operativo solo nella città di Roma ma contiamo di replicarlo nelle città dove sono presenti i

nostri centri multiservizi.

Il Nostro progetto si affianca al Servizio Sanitario Nazionale ma a differenza del SSN è in grado di dare risposte tempestive alle richieste.

COSA OFFRE:

Il servizio offre visite specialistiche, attività cliniche e diagnostiche

QUANTO COSTA

Siamo riusciti a ridurre fortemente i costi equiparandoli al valore del ticket

Il progetto “Diritto alla Salute” sarà coordinato dal Prof. Enzo Maiorana

COME FUNZIONA:

– Possono aderire al progetto solo i soci della MAG

– Per prenotare la prestazione o visita basta una telefonata senza file ne attese fastidiose

– Una volta che si è aderiti al progetto il socio può fare tutte le visite senza richiesta del medico di base.

– Il servizio è aperto anche ai familiari dei soci

COSTI

Quota adesione annuale 2011

1 persona                 100 Euro

Fam. 2 persone         150 Euro

Fam. 3-5 persone       200 Euro

Fam. oltre 5 persone   250 Euro

PRESTAZIONI

Allergologia – Anestesiologia

Andrologia

Angiologia

Cardiologia

Chirurgia

Checkup Personalizzato

Dermatologia

Diabetologia e malattie del ricambio

Diagnostica strumentale

Dietologia

Endocrinologia

Epatologia

Fisiokinesiterapia

Gastroenterologia

Ginecologia

Kinesiterapia

Medicina Generale

Medicina dello Sport

Neurologia

Oculistica

Odontoiatria

Ortopedia

Otorinolaringoiatria

Psichiatria

Psicologia

Reumatologia

Senologia

Traumatologia

Urologia

Viisite sul lavoro preassunzionali

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