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Trading di materie prime

Le materie prime, secondo gli specialisti finanziari, possono e devono essere considerate come dei capitali a tutti gli effetti, e , il fatto che venga incoraggiato il trading di materie prime non è un caso: tutti gli esperti del settore infatti, sono d’accordo nell’affermare che esse non solo sono molto redditizie adesso, ma soprattutto avranno un futuro roseo.

In un periodo di forte crisi economica a livello mondiale, le materie prime come ad esempio oro, argento e petrolio,  hanno fatto da rifugio dei capitali quando intorno tutto colava a picco. Inoltre, si ritiene che, se paesi come la Cina o l’India stanno vivendo una forte espansione internazionale, è ragionevole che presto o tardi la domanda di tali materie a livello globale dovrà per forza di cose subire un aumento vertiginoso e quindi i guadagni si prospettano in salita.

Quali materie prime prediligere per il trading?

Le materie prime sulle quali è possibile tradare online sono diverse ovviamente e possono essere suddivise in relazione alla categoria di appartenenza:

  • oro, argento, nickel, palladio, zinco  per quanto riguarda i metalli preziosi;
  • petrolio, carbone e gas per quanto riguarda le fonti di energia;
  • zucchero, caffè, grano, soia, mais, cotone o cereali in genere per quanto riguarda l’ambito agricolo.

Tutte quante possono essere considerate redditizie e di grande interesse economico, anche se oggettivamente, tra tutte, l’oro e l’argento sono le due materie prime che muovono quotidianamente i più elevati volumi di investimento.

E’ possibile comunque acquisire una serie di nozioni ed informazioni in merito all’argomento visitando portali come http://www.on-line-trading.it

Speculare con le materie prime

Ci sono diversi metodi che si possono utilizzare per fare trading di materie prima, vediamo quali.

Intanto è possibile guadagnare senza dover investire. Questo metodo si basa su un accordo tra venditore e compratore in merito ad una data precisa prevista per l’acquisto/vendita del valore dello scambio al tasso del momento. Non è necessario possedere fisicamente i beni.

E’ possibile anche applicare alle materie prime le opzioni binarie, in questo modo è possibile “scommettere” come per gli altri capitali sul ribasso o rialzo. In poche parole, si scommette sul rialzo o sul ribasso futuro di oro, argento, petrolio o quello che si vuole, cercando di ricavare profitti e rendimenti speculando sulle tendenze future. I profitti possono derivare sia dall’acquisto che dalla vendita e ciò permette guadagno numerosi e di certo interessanti.

Insomma, di opzioni ce ne sono molte: non resta che trovare la propria strada!

 

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Dimagrire con frullati, centrifugati e succhi vivi

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  • 25 Aprile 2017

Si avvicina l’estate e con la bella stagione anche la voglia di rimettersi in forma. Oltre all’attività fisica che non deve mai mancare in un percorso di remise en forme, l’alimentazione fa decisamente la sua parte. Per arrivare in maniera graduale e salutare ai risultati ambiti non è bene improvvisare. È importante, infatti, lasciarsi consigliare da esperti del settore dell’alimentazione e dell’estetica che sappiano guidarci nel più giusto e corretto percorso per la perdita di peso corporeo. Il Salone delle Follie, per esempio, è un centro dimagrimento a Roma esperto nella cura del corpo per rassodare, snellire e ringiovanire il corpo con l’aiuto dei più moderni ritrovati dell’estetica come criosauna, pressoterapia e massaggi mirati per donare al corpo nuova vita.

Dimagrire con gusto

Un toccasana per la dieta sono i centrifugati di frutta, i frullati e i succhi per esempio, beveroni ad alto contenuto vitaminico che riempiono occhi o pancia con il loro gusto e la loro freschezza. Ma che differenza c’è tra queste tipologie di beverone? Quali i benefici che ognuno di loro apportano?

Ecco allora una mini guida gustosa per non far confusione.

Frullati

Il frullato si può preparare con frutta, ortaggi e verdura in versione cruda o cotta mediante dell’utilizzo del frullatore. Nella preparazione si può aggiungere latte, acqua di cocco, acqua, frutta secca, spezie in polvere, cannella, vaniglia e dolcificanti naturali. I frullati, nonostante siano delle bevande, saziano molto e possono essere, in base agli ingredienti, sostituti del pasto o della merenda. Per il loro elevato contenuto di fibre, a differenza di centrifugati e succhi vivi, aiutano le funzioni intestinali e l’organismo a espellere le tossine. Le varianti più cremose sono chiamate smoothie e frappè, si possono usare anche frutta congelata e ghiaccio.

Centrifugati

Per prepararli è necessario avere una centrifuga dove inserirvi frutta e verdura che, se bio, può non essere sbucciata. I centrifugati hanno un potere idratante, ideali per una colazione o una merenda fresca e gustosa a basso contenuto calorico ma estremamente ricca di vitamine. Queste bevande sono meno cremose dei frullati, mentre assomigliano molto ai succhi ma senza conservanti, zuccheri aggiunti e coloranti.

Succhi vivi

Questi particolari succhi sono realizzati con l’estrattore dove è possibile inserirvi ortaggi, verdura e frutta per estratte, appunto, il loro succo senza alterare vitamine e enzimi dal momento che il macchinario in funzione non riscalda gli ingredienti. I succhi vivi sono bevande ricche di vitamine, sali minerali e ricche di acqua, mentre sono povere di fibre che costituiscono la parte di scarto.
Che siano frullati, centrifugati o succhi vivi esistono tantissimi mix e ricette per seguire una dieta decisamente più gustosa.

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A Roma c’è la Fabbrica dei sogni

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  • 21 Aprile 2017

Tra le attrattive più particolari di Roma, alla quale non si può rinunciare, c’è Cinecittà. Un mondo parallelo, legato al mondo del cinema che ha da sempre incuriosito gli appassionati del mondo della tv e del cinema. Quando si pensa alla capitale, infatti, non ci si ferma solo a pensare ai suoi monumenti, alle università, ai locali, ai negozi e alla movida, ma la mente vola anche verso quei mondi paralleli che abbiamo visto nei film. Decidere di visitare Cinecittà, allora, ci riporta in un’atmosfera nuova, magica, altra.

Cosa aspettarsi da Cinecittà

Cinecittà è stata descritta come la Fabbrica dei Sogni e vale la pena dedicare qualche ora alla visita degli studios. Fondata nel 1935 da Benito Mussolini, la struttura di via Tuscolana 1055 ha visto nascere più di 4mila film. Il complesso conta 400mila metri quadrati di studi, ci sono circa 22 studi e, per grandezza è seconda solo a Hollywood. La visita a Cinecittà non va improvvisata, ma studiata e programmata per poter dedicare il giusto tempo anche per gustarsi le mostre temporanee e permanenti.

Cosa vedere negli studios

Tra le mostre permanenti vale la pena visitare “Girando a Cinecittà”, “Perché Cinecittà”, quella dedicata a Federico Fellini e “Gli inquilini di Cinecittà”. Tra i set che non si possono perdere ci sono quelli usati per girare i film “Cleopatra”, “Ben Hur”, ma anche “I Borgia”, “Il Tempio di Gerusalemme” e “The Passion” per dirne alcuni. Inoltre sono presenti tre set permanenti che possono essere visitati con una guida dedicata. Questi sono “Broadway” che ricreano gli ambienti della New York di metà Ottocento, “Rome” che riporta nella Roma antica e poi “Firenze del Quattrocento” che abbiamo visto nella fiction dedicata a San Francesco o nel film di Neri Parenti “Amici miei – come tutto ebbe inizio”.

Un tuffo autentico nella romanità

Andare a Roma e visitare gli studios, non significa rinunciare a tutto il resto che la città può offrire. Tutto sta nella giusta scelta di un albergo dalla posizione ideale, comoda e funzionale per raggiungere tutti i punti di interesse. Una comoda occupazione potrebbe essere un hotel vicino a Roma Termini a 4 Stelle, ideale per chi arriva in treno o per chi ha bisogno di un punto di riferimento. Per esempio l’Ateneo Garden Palace rappresenta il giusto compromesso tra comfort e funzionalità. Da qui, infatti, si potranno facilmente raggiungere ristoranti tipici, locali alla moda, gallerie d’arte e negozi caratteristici per un autentico tuffo nella romanità.

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Compleanno bambini1: location e temi per divertirli

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  • 12 Aprile 2017

Organizzare una festa di compleanno per bambini è sempre un piacere anche se richiede molto impegno per far sì che nulla sia lasciato al caso. Dal buffet all’intrattenimento passando per l’individuazione del tema attorno al quale ruoterà tutto l’allestimento, addobbi compresi. La prima cosa da fare è decidere se vogliamo festeggiare la festa di compleanno in casa o in una struttura attrezzate per le feste.

Come scegliere il luogo della festa

Se scegliamo di organizzare una festa in casa dobbiamo tener ben presente il rapporto tra il numero degli invitati e le dimensioni degli spazi che mettiamo a disposizione. Inoltre si dovrà tener presente che peserà sulle nostre spalle l’allestimento della sala, del giardino e della terrazza, l’organizzazione del buffet e l’intrattenimento, a meno che non ci rivolga a un catering e a un’agenzia di animatori. Se abbandoniamo l’idea di festeggiare in casa, allora dobbiamo iniziare a cercare delle sale per feste di bambini a Roma da affittare, se viviamo nella capitale. Simile ricerca può essere fatta agevolmente sul web in qualsiasi parte d’Italia si abiti. Nella scelta della sala per la festa di compleanno si tenderanno a preferire strutture facili da raggiungere, con parcheggi sufficienti e, soprattutto, con giochi a disposizione adatti per tutte le età come quelli che possiamo trovare in parchi giochi come il Giardino dei Demar.

Come scegliere il tema della festa

Che sia una festa organizzata in casa o in una sala per feste, è divertente per i bimbi partecipare a una festa a tema. La scelta del tema risponde molto alle caratteristiche e alle preferenze del festeggiato. Se il festeggiato è un maschietto, i temi potrebbero essere: pirati, astronauta, sport, lego, auto e moto. Se la festeggiata è una femmina i temi potrebbero essere: Disney, principesse, bambole, moda, fiori. Un tema che potrebbe accontentare maschi e femmine sarà sicuramente il tema chef.

Intrattenimento a tema chef

Il tema chef, oltre ad essere la linea guida per gli addobbi e il tema generale della festa, può essere d’ispirazione anche per intrattenere i piccoli ospiti. Per organizzare l’intrattenimento a tema chef innanzitutto preoccupiamoci di avere sotto controllo il numero di bambini che parteciperanno alla festa. A ogni bambino, infatti, verrà consegnato un cappello da chef già pronto oppure tutti insieme si realizzeranno con la carta velina dei cappelli da chef. Procuriamo, inoltre, piccoli mattarelli e formine e tanta base per pizza o pasta sfoglia già pronta (o gli ingredienti da impastare se i bimbi hanno un’età adatta). Ad ogni bimbo, poi, sarà consegnata una dose di impasto da spianare e a cui dare la forma che vuole con l’utilizzo degli stampi che abbiamo messo a disposizione. Infine, se stiamo festeggiando a casa mettiamo tutte le creazione sulla teglia e inforniamole, altrimenti la festa si svolge in una sala in affitto bisogna accordarsi con la struttura per una pizza express fatta dai bambini.

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Inviti e partecipazioni per la Prima Comunione: ecco come scriverli

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  • 12 Aprile 2017

Maggio e giugno sono i mesi in cui le parrocchie di mezza Italia sono in fermento per la preparazione della Prima Comunione che nella vita di un giovane cattolico è un evento importante perché si riceve il dono dell’Eucarestia, il Corpo di Cristo donato per la salvezza dell’umanità. È un sacramento importante che merita di essere onorato anche con una festa che segni l’importanza del momento e che pertanto richiede una preparazione accurata ed elegante, almeno ché non la si voglia catalogare come una pizza tra amici. Ci si può affidare al fai-da-te e al proprio buon gusto oppure rivolgersi a organizzatori di cerimonie esperti come Capitaleventi, nel caso di residenti a Roma e provincia. In questo caso la festa di comunione a Roma sarà paragonabile a una cerimonia impegnativa che richiederà la cura di ogni piccolo dettaglio a partire dall’invito o biglietto di partecipazione.

Guida alla scelta dell’invito di partecipazione per la Comunione

Quando si viene a conoscenza della data stabilita per la prima Comunione del figlio è opportuno fare una lista degli invitati tra parenti e amici ai quali comunicare l’evento attraverso un biglietto di invito o partecipazione. È buona norma inviarlo almeno una settimana prima, ma se possibile anche con più anticipo in modo tale da permettere agli invitati di organizzarsi di conseguenza. È raccomandabile invitare solo persone che si conoscono bene, come i parenti più stretti (nonni, zii e cugini) e amici di scuola se non sono coinvolti anch’essi nella preparazione dello stesso evento. Ai parenti si può consegnare l’invito direttamente a mano, sempre con il dovuto anticipo o anche a voce.

Il formato ideale del biglietto si compone di uno o massimo due fogli. Nel caso del biglietto a due fogli, sarà opportuno scegliere quelli che hanno sulla facciata un’illustrazione a tema, possibilmente riproducenti opere d’arte o con soggetti sacri sobri e gioiosi, come Cristo che accoglie i bambini o il calice con l’ostia e simili. Nelle facciate interne si scrive il testo dell’invito che è molto apprezzato se scritto a mano perché trasmette l’idea di aver dedicato personalmente del tempo alla scrittura del biglietto, ma vanno anche bene formule prestampate o testi stampati e originali – riportanti data, ora della messa e eventuale luogo del ricevimento – fatti appositamente stampare da un tipografo.

La scelta del carattere, della grafica e della carta sarà suggerita dallo stesso tipografo e, in ogni caso, deve risultare leggibile, sobrio, cordiale.

Alcuni esempi di frasi per partecipazione alla Comunione

Nella scelta del tono da usare nel biglietto di invito si hanno due possibilità:

  • Un tono informale in cui è il bambino festeggiato che usando la prima persona invita il parente o l’amico con la formula “Caro nonno … cara zia … il giorno X riceverò la Prima Comunione e sono molto contento e emozionato di condividere con voi questo importante evento. La cerimonia si svolgerà nella Chiesa … alle ore … in Via/Piazza …. Vi aspetto alla cerimonia per il pranzo che si svolgerà alle ore … presso il Ristorante … in Via/Piazza … Il vostro …
  • Un tono formale in cui sono i genitori a invitare parenti e amici alla comunione del figlio, con la formula “Paolo e Anna Rossi (nomi fittizi) sono lieti di invitarvi alla cerimonia per la Prima Comunione di nostro figlio/a …. Vi aspettano domenica (data) alle ore …, presso la chiesa di …, in Via/Piazza. Sarete, inoltre, graditi ospiti a pranzo, presso il ristorante …, in via/Piazza…”.
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Cremazione, cosa c’è da sapere

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  • 11 Aprile 2017

Quando scompare un familiare, anche se è un momento molto difficile e doloroso bisogna gestire una serie di impegni e incombenze. Questo non sono altro che una serie di procedure sia nel caso che si scelga un funerale classico e la tumulazione la cimitero sia nel caso in cui si scelga di cremare la persona dipartita. Innanzitutto va ricordato e ribadito che la cremazione è contemplata dalla religione cristiana. La scelta di optare per la cremazione a Roma, come nel resto d’Italia, va comunicata dalla persona in vita tramite un’apposita dichiarazione che prevede la compilazione di un modulo. Se la persone defunta non ha compilato alcun modulo, ma ha solo accennato in vita a questa intenzione, spetterà al familiare far rispettare la sua volontà.

Rispettare la volontà del defunto

Le ceneri del defunto possono essere disperse in apposite aree del cimitero, in zone private all’aperto e in natura. Oppure le ceneri possono essere raccolte all’interno di un’urna ed essere consegnate ad un parente, seppellirle in giardino o nel loculo del cimitero. Da tenere a mente, però, che anche se il Vaticano ha dato l’ok alla cremazione sussistono delle riserve in merito alla dispersione delle ceneri. E’ vietato, infatti, conservare le ceneri dei defunti nelle proprie case, la divisione dei resti tra parenti, la loro dispersione in natura, la conversioni in oggetti di commemorazione ed esemplari di gioielleria. Quindi per la Chiesa i defunti, cremati o no, vanno seppelliti nel cimitero o, comunque, in un luogo sacro. La fede cristiana, infatti, crede nella conservazione dell’individualità e dell’identità dell’essere umano anche dopo la morte. In merito a questo è stato aperto un vero e proprio dibattito teologico che a portato, in definitiva, all’accettazione della cremazione ma non alla dispersione come anche alla sepoltura in forma anonima. In ogni caso la linea guida è quella di rispettare la volontà del defunto, se dichiarata in maniera scritta o verbalmente in vita. Da rispettare i dettami della religione, se credenti, e le normative comunali.

Come avviene la cremazione

I familiari che si rivolgono all’agenzia di onoranze funebri comunica le disposizioni per la sepoltura del defunto, affidandosi completamente ad essa. Gli addetti si occuperanno della vestizione, dell’allestimento della camera ardente, del trasporto della salma verso la chiesa, se è previsto il rito religioso, e verso il forno crematorio comunale e della consegna dei resti per la sepoltura al cimitero o per le altre opzioni contemplate. Normalmente il costo base di questo servizio oscilla tra i 500 e i 600 euro a seconda delle zone.

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Ecco come scegliere il vestito del battesimo per il bebè

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  • 11 Aprile 2017

Quando una coppia è allietata dalla nascita di una nuova vita il primo pensiero è quello di auspicare e sperare sempre il meglio per il proprio figlio e dargli protezione. Le coppie cattoliche e credenti auspicano anche la benedizione e la guida della Chiesa attraverso il sacramento del Battesimo, un momento praticamente e simbolicamente significativo per la famiglia. La Chiesa prevede per le coppie un periodo di formazione pre-battesimale, quindi spesso il battesimo può svolgersi pochi mesi dopo la nascita come anche dopo uno o due anni (dipende anche dagli impegni dei genitori) e sebbene ci siano alcune richieste specifiche da parte della Chiesa  relativamente al vestito da far indossare al bebè non vi è più l’obbligo categorico del “bianco”, ma c’è più libertà di scelta su come vestire il piccolo per il battesimo. Se, poi, si vive nella capitale non sarà affatto un problema trovare un atelier specifico che vende abiti per bambini e con un’ampia gamma anche per la cerimonia del battesimo a Roma.

Come scegliere il vestito del battesimo per le bambine

La moda bebè da 0 a 2 anni propone vestitini per bambine davvero spettacolari e ricercati ma dai prezzi ragionevoli, soprattutto se si riesce ad approfittare della stagione dei saldi in prospettiva futura o prossima che sia. Per la piccola principessa di casa, la collezione Aletta propone dei veri e propri capolavori di tulle, pizzo, raso e cotoni finissimi per avvolgere la bambina in una nuvola di tenerezza. Ma per le mamme che optano per un look colorato, pratico, ma ugualmente elegante possono rivolgersi alla collezione Mayoral che propone svolazzanti abiti a pois o con delicate trame fiorate oppure leggings rifiniti con trine e un bel vestitino a maniche lunghe o corte a seconda della stagione.

E il vestito di battesimo per il bambino?

La linea Aletta ha anche proposte interessanti per il piccolo ometto a partire dal completo classico con pantaloni alla zuava bianchi di cotone, camicia a righe sottili e gilet blu. La combinazione di bianco e blu è sempre molto appropriata ed elegante per le occasioni importanti. Anche in base alla stagione si può optare per pantaloncini lunghi, gilet in lana o un cardigan con o senza doppio petto. Per i piccoli sportivi, si può optare per l’intramontabile salopette e la Benetton ne propone di ogni tipo dai tessuti più eleganti a quelli colorati o in denim. A completare il look sia delle bimbe che dei bimbi, le impeccabili e intramontabili scarpette bianche in pelle traforata.

Come scegliere il vestito del battesimo per bambini da 2 a 3 anni

Tra i due e i tre anni i bambini hanno già una loro spiccata personalità per cui nella scelta del vestito per il battesimo – che sia protagonista del rito o “ospite” – bisogna tener conto del carattere e della vivacità del pargolo. Per questa fascia di età, Zara Kids propone per le bambine abiti in pizzo stampato e per le bimbe vivaci che amano la praticità e la comodità, l’azienda propone le tute fashion con fiocchi e pantaloni a gamba lunga e mezze maniche. Per i maschietti, Zara propone un completo classico con camicia alla coreana su fantasia a righe sottilissime, bottoni ferma maniche in wood, pantaloncini con bretelle. Per i look sportivi, Benetton offre la più ampia gamma di scelta.

È certo che dopo aver scelto il look perfetto per il bebè occorre scegliere anche la location giusta oppure affidarsi a qualcuno che organizzi l’evento in ogni piccolo dettaglio: in questo caso per i residenti a Roma, la soluzione ideale potrebbe essere Capitaleventi per un’assistenza completa per qualsiasi tipo di cerimonia.

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I posti più belli in giro per il mondo

Chi ama viaggiare, possibilità economiche permettendo, non può evitare di visitare almeno una volta nella vita le 15 località più belle del mondo.

Secondo una classifica stilata nel 2016 da Travel 365 al primo posto tra le località più interessanti del mondo troviamo l’Antelope Canyon in Arizona con le sue meravigliose grotte in arenaria rossa. Seguono sul podio poi il Great Blue Hole dei Caraibi e il tempio di Angor Kwat in Cambogia. A completare la top five abbiamo la roccia di Trolltunga in Norvegia e il percorso del Golden Circle Route in Islanda. Continuando fino alla decima posizione ci sono il Morain Lake in Canada, famoso per il colore delle sue acque blu-verdi; la Golden Rock in Birmania dove migliaia di turisti ogni anno si recano per attaccare una lamina d’oro; il santuario shintoista di Inari in Giappone; il massiccio roccioso Uluru in Australia e la Valle dei Nove Villaggi in Cina dichiarata patrimonio dell’Unesco.

Infine, ma non per minor bellezza, la classifica termina con le Fairy Pools in Scozia; le formazioni rocciose, dette Meteore, in Grecia su cui da secoli una serie di monasteri si mantengono in bilico circondati dalle nuvole; la cittadella sacra di Machu Picchu in Perù, le acque termali di Pamukkale in Turchia, dette anche “Castello di cotone” e per finire il Parco Nazionale di Lençois Maranhenses in Brasile.

Meraviglie d’Italia

Pur non trovandosi in questa classifica anche l’Italia possiede meraviglie che non si può mancare di visitare almeno una volta nella vita!

Tra le città e i borghi più belli ci sono sicuramente Sulmona in Abruzzo con il suo suggestivo centro storico; Torino, ricca di storia e cultura; Madonna di Campiglio in Trentino, che è una famosa località sciistica; Bologna e la sua Piazza Grande; Cagliari che racchiude tutto il fascino della Sardegna; Ragusa e Cefalù in Sicilia, che offrono sia divertimento su meravigliose spiagge che panorami di cultura grazie alla loro storia.

Ma l’Italia è tutta meravigliosa e da visitare. Un discorso a parte merita la stupenda Capitale, Roma.

Roma: una delle 7 meraviglie del mondo moderno

Il Colosseo a Roma è senza ombra di dubbio uno dei posti più belli da visitare, tanto da essere rientrato nella lista delle sette meraviglie del mondo moderno. Conosciuto anche come Anfiteatro Flavio è il più grande anfiteatro al mondo, anticamente utilizzato per spettacoli di vario genere ma soprattutto per le lotte dei gladiatori.

Ma a Roma ci sono molti altri posti da visitare e si potrà farlo sfruttando la permanenza nei meravigliosi hotel della città, alcuni  di carattere storico ma  eleganti e confortevoli come l’hotel Laurentia, che a prezzi vantaggiosi offre comodità e tutti i servizi per rendere perfetto il soggiorno.

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Sale da ballo, balere e discoteche: nascita e storia

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  • 20 Febbraio 2017

Le discoteche nascono intorno agli anni ’60 come locali frequentati da giovani dove si ascolta bella musica. Il boom si ha negli anni ’70; si tratta di strutture, ove viene “passata” musica ballabile e si differenziano per le dimensioni e la collocazione. Nell’immaginario collettivo rappresentano un luogo in cui è possibile estraniarsi dalla realtà. Nelle località turistiche tali locali sono all’aperto, sono accessoriati di piscine e vengono serviti cocktail per tutti i gusti. Le sale da ballo di città sono poste in periferia, in modo da non arrecare fastidio agli abitanti, sono al chiuso e spesso sono aperte solo il fine settimana. Spesso tra tali locali estivi o di città non sussiste alcuna differenza.  Attualmente nelle città universitarie inoltre, restano aperte per tutta la settimana.

La discoteca dagli anni ’50 ad oggi

La sua nascita si fa risalire al 1954 al “Le Whisky a go go” di Paul Pacini, A quel tempo nelle notti parigine una giovane show girl di origine belga in arte “Regine” era l’animatrice incontrastata delle notti di ballo. Fino ai primi anni ’60 nei luogo di villeggiatura termali e balneari,  gli sport club offrivano servizi musicali. Con l’avvento del benessere economico, nella Riviera Romagnola sorgevano i primi grandi locali. Il fenomeno nasce dapprima dalla presenza dei famosi jubox, fino ad espandersi rapidamente in una vera e propria tendenza. Nascono luoghi da ballo, chiamate anche balere, che rappresentano le discoteche popolari; locali più lussuosi in posti come Alassio, Forte dei Marmi. Tra le prime discoteche a Roma ricordiamo lo storico Piper, oggi ne troviamo tantissime come il Room 26 Roma, il Vinile e moltre altre dislocate tra il centro e il quartiere Eur, nuovo polo della movida romana. Nel 1970 , in Italia si trovano sale da ballo con musica dal vivo il disc jockey che si occupava di metter i dischi. Nasce l’arte del mixaggio, la discomix; si può distinguere la musica bianca di provenienza europea e la musica nera, la musica lenta che portava alla nascita del famoso ballo lento o la musica veloce detta shake. Nei primi anni ’70 imperversa il liscio con Roul Casadei. In Emilia Romagna, tali locali hanno rappresentato è rappresentano un luogo che caratterizza la vita dei romagnoli, i quali immancabilmente il sabato sera, vanno a ballare. Nel 1980, si ha un cambio di musica si passa dalla Discomusic alla Musica Elettronica, cambia anche la discoteca, il pubblico. Nel 1983 al Festival della Canzone di San Remo, vengono realizzati raggi laser come scenografia, nelle trasmissioni come Fantastico viene suonata la dance. Nel 1990, cambia il genere di musica prende piede la House, che determina un cambiamento fisico delle discoteche. Infatti i locali diventano sempre più grandi, si dividono le sale, si afferma il modello multisala. Nascono, per i ragazzi, le discoteche pomeridiane; insomma il ballo e le discoteche prepotentemente, si affermano nella cultura italiana. Col tempo si affermano altri generi musicali come il raggae, la techno ed altri. Tutto ciò porta alla rielaborazione del concetto di locale da ballo; si dà peso alla sicurezza della struttura, alla presenza di porte anti panico, della presenza dei vigili del fuoco e di buttafuori, i quali devo bloccare e null’altro personaggi rissosi. All’ingresso si fa una selezione degli ospiti per evitare problemi all’interno. Anche l’estetica cambia; cambiano le illuminazioni, i divani, le decorazioni alle pareti . Ovviamente l’elemento base è la pista da ballo. Sebbene il tempo sia passato, i locali in cui si balla sono sempre di moda, sono presi d’assalto e rappresentano luoghi in cui la gente vuole evadere, lasciare a casa i problemi e divertirsi completamente, andando spesso fuori ogni schema e giudizio.

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Come equipaggiare la mountain bike per un viaggio

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  • 1 Dicembre 2016

Solitamente si pensa alla bicicletta come uno strumento di svago per il tempo libero, occasionalmente per gli spostamenti in città (quando le città lo permettono), generalmente mai si pensa alla bici per fare un viaggio. Eppure, la bicicletta ed in particolar modo la mountain bike può essere un mezzo ideale per il cicloturismo e i lunghi spostamenti. La mountain bike, inoltre, è molto più comoda della bici da strada per affrontare un viaggio grazie alla seduta più eretta, alla robustezza e alla possibilità di equipaggiarla con un bagaglio leggero. Chi pensa di fare cicloturismo in mountain bike, oltre a procurarsi il corretto abbigliamento mountain bike, deve anche pensare all’equipaggiamento del mezzo stesso.

Cosa serve per attrezzare una MTB per un viaggio

I viaggi organizzati dalle agenzie che propongono tour in bicicletta, offrono uno spostamento in autobus verso la destinazione prescelta, forniscono le mountain bike già allestite, si effettua il tour in bici con una guida e poi si torna in hotel per prepararsi alla tappa successiva. Ma come fare se il tour lo si organizza da soli effettuando gli spostamenti più grandi con il mezzo privato?

Premesso che i vantaggi di un viaggio indipendente permette la libertà di studiare percorsi montani di percorrenze e tipologie diverse, scegliere i dislivelli, i tempi e le velocità di percorrenza, contenere il budget, adeguare il tracciato alle proprie capacità ed esigenze, per fare un viaggio in ogni caso godibile è opportuno prestare attenzione ad una serie di passaggi riguardanti l’allestimento della mountain bike a cominciare dai copertoni che per queste occasioni devono presentare un disegno a tasselli bassi e fitti con una sezione di 2,1’’ di larghezza e di mescola molto dura in modo da prolungare la durata e ridurre il rischio di forature. Le sospensioni da utilizzare sono quelle di una MTB front sospended equipaggiata con comando per il bloccaggio della compressione della forcella. Le mountain bike non sono naturalmente dotate di fori per alloggiamenti di portapacchi, però è possibile attrezzarle con delle borse o bikepacking piuttosto capienti, però devono essere scelte in base alla misura della propria bici, perché non sono “universali”: una borsa sbagliata rischia di non poter essere montata o di ostacolare il funzionamento della bici o la comodità di guida. Ideali sono le borse da fissare alla sella, facendo sempre attenzione a scegliere quelle idonee per le sospensioni della propria MTB, per evitare il contatto tra borsa e copertone. Lo stesso vale per la scelta del porta borraccia. La sella di una MTB è ideale per viaggiare perché è robusta, con imbottitura deformabile per attutire i sobbalzi; tuttavia, bisognerà adeguare la scelta al tipo di viaggio: percorrenza di lunghi tratti seduti o frequenti fuori-sella? La sella deve sostenere il bacino o assorbire le vibrazioni di un terreno irregolare? A seconda delle proprie valutazioni si opterà per il sellino più idoneo al viaggio scelto. È bene dotare la propria MTB con parafanghi e luce, però ogni modello ha il suo a seconda dell’azienda produttrice e con i relativi costi.

Infine, è buona norma controllare freni, trasmissione, catena, pedali e tutto quanto riguarda la normale manutenzione della propria bici.

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Lo smaltimento dei rifiuti e la sua importanza

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  • 30 Novembre 2016

Proviamo a capire insieme come funzione il procedimento di smaltimento rifiuti a Roma e nel nostro paese in generale.

È il DPR 915 a stabilire inoltre quali sono le competenze degli enti pubblici riguardo lo smaltimento dei rifiuti. Innanzitutto, lo Stato svolge compiti di indirizzo, promozione e coordinamento generale, nonché l’emanazione di norme tecniche; inoltre è suo compito mettere a disposizione dei Comuni i finanziamenti per la realizzazione degli impianti. Le Regioni, invece, si occupano della predisposizione dei piani di organizzazione dei servizi di smaltimento dei rifiuti, del rilascio delle autorizzazioni per le attività di smaltimento e dell’emanazione di norme e leggi al fine di promuovere iniziative che eliminino la formazione dei rifiuti e ne favoriscano il recupero. Le Province hanno una funzione di controllo sulle attività di smaltimento. Infine, i Comuni svolgono il servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti urbani. Questo può essere effettuato direttamente o avvalersi di Aziende speciali. Inoltre, ai Comuni spetta l’attivazione di appositi servizi di raccolta differenziata dei rifiuti urbani pericolosi come le pile, i farmaci scaduti, ecc.

Esistono diverse tecnologie si smaltimento dei rifiuti: trattamento, incenerimento, discarica controllata, compostaggio. Il trattamento riguarda tutte le operazioni di trasformazione necessarie per riutilizzare, rigenerare, recuperare e riciclare i rifiuti. L’incenerimento, invece, consiste nella distruzione dei rifiuti attraverso la loro combustione in forni appositi chiamati inceneritori. L’enorme quantità di calore che viene utilizzata fa sì che venga sterilizzato il residuo e si distruggano gli odori. Ma non è tutto oro ciò che luccica, infatti questa tecnologia ha non pochi punti a sfavore, quali l’impatto ambientale da inquinamento atmosferico, possibili danni alla salute per gli operatori e degli abitanti dei centri vicini, la distruzione di prodotti utili e recuperabili e la produzione di altri rifiuti dai rifiuti stessi (cenere, polvere, ecc.). D’altro canto, però, questa tecnologia permette di ridurre il peso dei rifiuti e di recuperare calore.

La discarica controllata riguarda l’accumulo di rifiuti sul terreno e il loro successivo interramento. Con il passare del tempo, infatti, rifiuti subiscono dei cambiamenti, e quando la discarica non riesce più a contenere altri rifiuti, questa viene coperta con del materiale impermeabile sopra il quale viene poi buttato del terreno. Dunque, viene poi riutilizzata. Si tratta, quindi, di un sistema semplice e molto economico, che può permettere di recuperare dei terreni che, diversamente, sarebbero degradati. Ma così come per l’incenerimento dei rifiuti, anche la discarica controllata ha degli aspetti negativi, in quanto si rischia di causare un inquinamento delle acque e non è semplice trovare delle aree idonee in zone abitate che si trovino a una distanza “sicura”; per questo motivo in genere la popolazione non guarda a questa tecnologia in maniera positiva.

Infine, il compostaggio consiste nel recuperare dai rifiuti urbani la loro parte organica e sottoporla a una fermentazione aerobica fino ad ottenere un terriccio asciutto, detto composto.

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Piastrelle del bagno, quale scegliere?

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  • 30 Novembre 2016

Le piastrelle del bagno sono molto più difficili da scegliere di quel che possa sembrare, dipende tutto dal materiale delle piastrelle, il colore, la resistenza e la scivolosità. Tutte variabili e cose importanti da tenere bene a mente nella scelta, ovviamente se non ve ne intendete molto vi consigliamo di affidarvi ad un’azienda specializzata. Ecco una guida alla scelta grazie alle indicazioni fornite da una ditta che si occupa di ristrutturazione bagno a Roma.

Colore delle piastrelle

Il colore è molto importante, le tonalità diverse delle piastrelle faranno risaltare di più l’ambiente se sono abbinate al colore dei mobili presenti nel bagno. Certamente un qualsiasi interior design consiglierebbe dei colori neutri come il bianco, ma la scelta è solo vostra e quindi scegliete il colore che più vi aggrada. Scegliete però pareti dai colori più chiari possibili, rendono l’ambiente più arioso e lo fanno sembrare più ampio.

Tipologia della piastrella

Sul mercato ci sono vari materiali differenti e tutti in realtà validi per la scelta finale, ma si rischia appunto di andare in confusione proprio per questo.  Quali sono le piastrelle migliori, allora? Ceramica e gres porcellanato sono le due tipologie più “comode” come scelta, perché non attirano molta polvere e, quando lo fanno, non è particolarmente visibile. Oltre questi due tipi di piastrelleper il bagno c’è la pietra naturale e acrilica, molto belle esteticamente. Un altro fattore da tenere in considerazione durante la scelta è la resistenza di una piastrella: a prescindere dalla tipologia è una cosa molto importante, per una pulizia più facilitata bisognerà scegliere una tipologia di piastrella resistente ai solventi chimici. Assicurarsi anche che la piastrella sia di alta qualità, verificare ciò tramite la graduazione presente da 1 a 5 per quanto riguarda la resistenza a usura e abrasione.

Dimensioni di una piastrella

Le dimensioni ovviamente sono moltissime, le si possono racchiudere però in tre categorie:

  • Piastrelle per rivestire la parete
  • Modelli per fare la pavimentazione
  • Rivestimento dello spazio dentro la doccia

Per la doccia consigliamo assolutamente delle piastrelle a mosaico, molto di moda in questi ultimi anni, possono essere alternate tranquillamente a delle piastrelle dello stesso colore. Vi consigliamo, inoltre, di scegliere dei colori con un leggero contrasto cromatico, in modo da rendere più vario il disegno finale

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Come diventare un organizzatore di eventi

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  • 28 Novembre 2016

Tutti noi abbiamo un sogno nel cassetto fin da quando eravamo piccoli; quello che poi, crescendo, abbiamo capito che forse non si sarebbe mai avverato e abbiamo tralasciato per puntare su altro. Alcuni, però, riescono ad avvicinarsi alla meta.

Se il vostro più grande sogno è quello di diventare organizzatori o organizzatrici di eventi, abbiamo qualche suggerimento per voi.

Se siete creativi e avete ottime capacità relazionali, siete già a buon punto perché queste sono le caratteristiche base per un organizzatore di eventi di successo. Un evento viene creato stando a contatto con altre persone, quindi bisogna essere in grado di ascoltare e comprendere quello che i clienti vogliono; inoltre, bisogna creare (e mantenere) una rete di contatti e relazioni con i fornitori.

Un buon modo per iniziare a fare esperienza potrebbe essere quello di occuparsi dell’organizzazione di un evento che interessi la vostra famiglia o i vostri amici, oppure creare in maniera del tutto volontaria un evento per la vostra scuola, la palestra dove andate ad allenarvi o l’azienda presso la quale lavorate. In questo modo, è possibile affinare le proprie abilità e acquisirne di nuove.

Con le prime esperienze, si riesce già ad avere più successo nella pianificazione vera e propria: organizzare un evento di successo significa essere in grado di coniugare servizi e fornitori alla perfezione. Con il tempo, poi, ci si rende conto che per ogni evento esistono delle operazioni che si ripetono sempre, come il catering, la scelta della data e degli invitati, la scelta della location, la valutazione del budget, l’intrattenimento, ecc. Una volta compreso questo meccanismo, l’organizzazione del grosso dell’evento verrà da sé e sarà poi la parte più specifica (in base alla tipologia di evento che si intende organizzare) a richiedere il maggior sforzo.

Potete poi scegliere se farvi assumere come organizzatori di eventi presso qualche struttura alberghiera, centri congressi, parchi divertimento, sale ricevimenti o se avviare una vostra attività diventando titolari di un’agenzia eventi Roma. Prima di fare il grande passo, createvi una rete di contatti con dei fornitori, quali ristoratori, fiorai, noleggio attrezzature, alberghi, musicisti, fotografi, ecc.

Essere organizzatore di eventi permette di non svolgere un lavoro statico, ma in continuo cambiamento ed evoluzione. Per questo, anche se siete già riusciti ad aprire la vostra attività, non dovete mai smettere di imparare e migliorare voi stessi, di provare qualcosa di nuovo, perché come i tutti i sogni, è bene che anche questo venga sempre alimentato dalla propria passione e dedizione.

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Professioni curiose: come diventare un clown

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  • 23 Novembre 2016

Ridere è una delle cose più belle del mondo, ma d’altro canto riuscire a far ridere gli altri non è una cosa semplice. Se riusciamo in modo naturale in quest’arte la possiamo anche trasformare in un lavoro curioso e allo stesso tempo accattivante come quello del clown.

Si tratta di un lavoro particolare e che richiede una grande preparazione e attenzione a tutti i dettagli, ma le possibilità di essere ingaggiati e ottenere guadagni sono alte, basti pensare all’animazione richiesta per le feste dei bimbi.  Infatti è possibile sia farsi conoscere con il passaparola che addirittura prendere accordi con le sale feste roma per esempio, città in cui la varietà e quantità di locali ed eventi di questo tipo è molto alta.

La prima cosa da fare quando si decide d’intraprendere questa strada è quella di scegliere il tipo di clown che si desidera diventare, ovviamente  in base alla nostra personalità, inclinazione e doti specifiche, nonchè al pubblico a cui rivolgersi con il nostro spettacolo, che può essere quello di:

  • Feste per Bambini
  • Feste per adulti
  • Ospedali Pediatrici attraverso la clown terapia
  • Circhi

Le strade per poter diventare clown sono diverse e la più importante è sicuramente quella di effettuare la scuola per clown,  come la  Barnum e Bailey, che offre  un corso annuale di lezioni.

Oltre alle scuole per clown è possibile anche partecipare a delle convention dove si possono imparare i vari trucchi del mestiere. Inoltre anche  su internet attraverso il sito “The Clowns of America International” o con i video  su youtube è possibile prendere spunto per trucchi e spettacoli.

Cosa deve fare un clown

Cosa importante è quella di procurarsi anche gli oggetti di scena e quelli tipici per il travestimento: naso rosso, parrucca riccia e colorata, vestito in tema, palloncini, palline per giocolieri, musica di sottofondo che accompagni l’esibizione. In merito al trucco e al carattere del clown ecco qualche indicazione:,

  • Augusto:  la base del trucco è sui toni neutri (color carne), mentre il cerone bianco è per il contorno occhi e bocca. Indossa lunghe giacche o camicie a quadri, pantaloni tenuti su dalle bretelle e naso rosso. Si tratta di un personaggio goffo e maldestro quanto amante dei giochi.
  • Bianco: in questo caso la base del trucco è tutta bianca, mentre i colori sono pochi per un risultato quasi essenziale. Anche il vestito è sempre monocolore e tutto intero. La sua caratteristica è quella di un clown intelligente e abile che spesso viene disturbato sul palco dal goffo augusto.
  • Trump: è il clown con l’aria sfortunata, indossa un vestito spiegazzato e con le toppe e il suo viso è truccato con una base scura, tra il nero e il marrone, con evidenziato in bianco solo il contorno labbra.  

Molti clown si fanno accompagnare in scena da un pupazzo ventriloquo oppure propongono giochi di magia che appassionano sempre grandi e piccoli.

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Organizzare una cena tra amici in casa

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  • 19 Novembre 2016

In un momento di grande crisi economica come questo, anche la vita sociale potrebbe risentirne. Andare a cena fuori diventa sempre più complicato, spendere trenta euro per un pasto diventa un’utopia, perché è meglio risparmiare in vista delle bollette del prossimo mese. Ne risente la vita di coppia, quella familiare e anche quella sociale. E allora che fare?

Ad esempio, una soluzione molto carina e adatta davvero a tutte le tasche perché facilmente personalizzabile è quella di organizzare delle bellissime cene tra amici in casa propria. In questo modo si farà facilmente a meno delle spese più importanti che andare fuori a mangiare comporta. Certo, si dovrà comunque fare a meno del catering e di pietanze super fashion, la location sarà quella a cui siamo abituati, ma almeno non si dovrà rinunciare al piacere della compagnia dei propri migliori amici e di una bella serata solo per i consueti problemi economici. Unico tasto dolente: il giorno successivo alla nostra cena, probabilmente dovremo chiamare un’ impresa di pulizie per sistemare la casa! Ma un paio d’ore e tutto tornerà perfetto come sempre!

La cena in casa perfetta

Ma come organizzare una perfetta cena in casa tra amici? Innanzitutto scegliamo la serata in cui siamo meno oberati di lavoro e impegni extra, quando i bambini magari possono stare dai nonni almeno fino a mezzanotte o quando saranno sicuramente così stanchi da filare a letto già alle otto. È importante, poi, preparare la casa, in particolar modo la stanza dove mangeremo, cucina o salotto che sia, nei minimi dettagli. Via libera a effetti scenografici – ma non per questo costosi – sulla tavola, con sottopiatti, posate, bicchieri da vino fantastici. Spazio anche a qualche gioco di luce, magari con applicazioni led ad arte. E poi c’è il menu. Dovremo tener conto dei gusti e delle abitudini alimentari dei nostri amici, nel caso ci sia un vegetariano o un vegano la cena sarà per tutti la stessa, non faremo di certo piatti a parte per nessuno! Se abbiamo in casa un partner con la passione per la cucina il gioco è fatto: riusciremo facilmente a sbalordire i nostri amici con una spesa ragionevole e un’atmosfera che più intima non si può. Se invece nessuno in famiglia si intende di cucina, sarà bene optare per un menu semplice ma genuino: legumi, polenta, un pollo arrosto con patate o del pesce, molto semplice da cucinare e, soprattutto, veloce. La cena sarà anticipata da un piccolo brindisi con qualche oliva all’ascolana magari o del finger food semplice da preparare e a tavola dovrà sempre esserci del buon vino, magari anche quello portato senz’altro dai nostri ospiti. E così, il gioco è fatto.

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La cremazione e i passaggi per poterla richiedere

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  • 26 Ottobre 2016

Nella Capitale cosi come negli altri paesi italiani l’atto della cremazione Roma è in continua crescita. Una crescita che ormai avviene in pianta stabile da alcuni anni e non sembra indirizzata ad avere ripercussioni negative da qui a breve tempo. Ragion per cui molte persone, per lo più chi sta male ed è consapevole di non poter trascorrere ancora molto tempo nella vita terrena, pensano a questa soluzione e spesso decidono di investire i propri familiari del ruolo di decidere per la cremazione una volta che questi abbiano esalato l’ultimo respiro. Ma quale è stato il motivo scatenante di tutto questo successo? In molti sostengono che la crescita di questo fenomeno abbia preso un certo ritmo dopo che la Chiesa Cattolica ha deciso di togliere il divieto canonico che ne impediva l’esecuzione verso le persone cristiane.

I passaggi per richiedere la cremazione

Per far si che tutto si svolga secondo le regole, è necessario che per praticare la cerimonia della cremazione questa venga autorizzata dal Sindaco del Comune dove avviene il decesso della persona che dovrà subire l’atto. Sembra scontato ma è bene ribadirlo onde evitare incomprensioni, ma di solito la decisione di cremare il corpo spetta alla stessa vittima che, magari consapevole di non aver più alcuna speranza di restare in vita, esprime la propria volontà di essere cremato. Questa volontà può essere recapitata dal futuro defunto a un soggetto a lui vicino mediante una disposizione testamentaria o anche a voce, qualora a riportare le intenzioni sia il coniuge o al massimo il parente più prossimo della stessa persona che ne ha avanzato la richiesta. Il familiare, a questo punto, dovrà compilare alcuni moduli che verranno forniti dall’agenzia funebre cui si decide di affidare le esequie del proprio caro, allegando a questi la copia di un personale documento di identità. In secondo luogo sarà compito dell’agenzia eseguire tutte le pratiche burocratiche necessarie tra cui fissare l’appuntamento con il responsabile del forno crematorio, che nella Capitale è presente all’interno del cimitero Flaminio. Una volta terminata la cremazione, l’agenzia funebre si assumerà la responsabilità di riporre le ceneri all’interno dell’urna, cosicché poi si possa decidere se queste saranno tumulate in una tomba di famiglia, in un loculo cinerario, affidate alla famiglia che li terrà all’interno della propria abitazione oppure, infine, disperse in mezzo alla natura o all’interno degli spazi dedicati all’interno dei vari cimiteri.  

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Classificazione dei rifiuti agricoli

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  • 24 Ottobre 2016

Il mondo dei rifiuti è molto variegato e diviso in diverse categorie ed ognuna di loro presenta delle modalità di smaltimento differenti e una lunga pratica burocratica, fondamentale soprattutto per quei rifiuti come quelli agricoli.

I rifiuti agricoli  vengono classificati attraverso il  D.Lgs. 152/ 06 che li caratterizza come rifiuti speciali, a cui viene applicata la direttiva ministeriale dell’Ambiente del 9 aprile del 2002.

La prima distinzione che viene fatta per quel che riguarda i rifiuti agricoli speciali è quella tra non pericolosi e pericolosi.

Tra quelli non pericolosi, che risultano essere la maggior parte troviamo:

  • Rifiuti plastici (nylon, pacciamatura, manichette, tubi per l’irrigazione)
  • Imballaggi di carta e cartone ( sacchi per sementi e concimi, mangimi e cassette di frutta)
  • Oli vegetali esausti
  • Fanghi di sedimentazione ed effluenti di allevamento
  • Pneumatici usati
  • Contenitori di fitofarmaci
  • Veicoli e macchine da rottamare adibite al lavoro agricolo
  • Scarti vegetali

Per quello che riguarda i rifiuti pericolosi abbiamo:

  • Oli esausti usati per motori, freni, e trasmissioni idrauliche
  • Batterie esauste
  • Fitofarmari scaduti
  • Fitofarmaci non bonificati
  • Farmaci ad uso zootecnico scaduti o inutilizzabili

Obblighi per i rifiuti speciali agricoli

 

I rifiuti speciali obbligatori hanno bisogno di essere raggruppati in uno specifico  luogo per non essere dispersi nell’ambiente,in modo da evitare l’inquinamento del suolo delle acque.

E’ molto importante che i rifiuti siano riuniti in base al  gruppo di loro appartenenza, senza essere mischiati.

I rifiuti non pericolosi vanno raccolti e mandati allo smaltimento seguendo le specifiche modalità, che comprendono:

  • Raccolta con cadenza trimestrale, indipendemente dalla quantità del deposito
  • Quando i rifiuti raggiungono i 20 metri cubi, il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno

Per quel che riguarda lo smaltimento i rifiuti agricoli non pericolosi vanno eliminati:

  • Attraverso il servizio pubblico
  • Ditte specializzate allo smaltimento

Il trasporto dei rifiuti è molto importante e deve rispettare delle regole specifiche che includono la presenza  del nome e dell’indirizzo del detentore, l’origine e la tipologia del rifiuto,  quello che sarà l’impianto di destinazione con il suo relativo indirizzo e infine le date e il percorso che seguirà lo stesso.

Questo formulario, chiamato registro di carico e scarico dei rifiuti deve essere compilato in quattro copie, che vanno firmate e datate  dal produttore dei rifiuti e poi controfirmate dal trasformatore.

Una copia deve rimanere al produttore, mentre le altre tre vanno al destinatario e tenute per almeno 5 anni.

 

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Applicazione del fair value: cos’è e a cosa serve

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  • 24 Ottobre 2016

Nell’analisi fondamentale, il fair value rappresenta il valore teorico del titolo, che viene confrontato con la  suo valore effettivo, cioè la quotazione di mercato. L’analisi ha, infatti, la finalità di valorizzare i titoli rispetto ai risultati economici e, di conseguenza, di verificare se la loro quotazione è sovrastimata (fair value minore del prezzo di mercato) o sottostimata (fair value maggiore prezzo di mercato).
Nei contratti derivati, il fair value rappresenta il prezzo di equilibrio. Alcuni tipi di contratti derivati sono i CFD; questi si utilizzano in momento precisi del mercato, in quanto sono degli strumenti che si utilizzano per muoversi sul mercato dei prezzi di azioni, titoli di stati, indici etc..

Ad esempio, se pensate che determinate azioni, in un contesto già rialzista, potrebbero salire ancora  di livello, è il momento di comprare. Naturalmente non venderete subito, ma attenderete il rialzo che vi aspettate. Il guadagno così sarà più alto.

Se invece in una situazione di mercato ribassista, hai un prodotto che pensi sia destinato a scendere ancora di più di valore, è il momento di vendere.

Naturalmente in entrambi i casi, una predizione dei trend del mercato sbagliata comporterebbe delle perdite.

Un aspetto interessante dei cfd è che essi sono strumenti a leva, ciò comporta anche che per acquistare gli strumento è possibile anche depositare soltanto una percentuale del loro valore. Il suggerimento più ovvio per evitare disastri in caso di perdite è quantificare prima di depositare le percentuali quanto avete a disposizione per muovervi. Se la percentuale è vicina al valore del complessivo del vostro conto, lasciate perdere. Assicuratevi di essere sempre coperti in caso di perdite.
Un altro tipo di contratto sono i contratti future. Nei contratti future, per fair value si intende il prezzo teorico al quale il future dovrebbe essere scambiato affinché per chi acquista il contratto sia indifferente la scelta tra mantenere la posizione aperta fino alla scadenza e finanziarsi per l’acquisto del titolo sottostante. Il fair value è in sostanza, il prezzo teorico di un contratto future che rende nulla la convenienza di operazioni di arbitraggio. Nelle opzioni, il fair value rappresenta il prezzo al quale sia il venditore che il compratore raggiungono il break-even alla scadenza, ossia non realizzano né un guadagno, né una perdita. Si noti che nelle opzioni il valore intrinseco è una parte del prezzo dell’opzione (pari alla somma del valore intrinseco e del valore temporale).

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Milano supera Roma per numero di turisti

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  • 18 Ottobre 2016

Incredibile ma vero, la città di Milano per il terzo anno di fila supera Roma per numero di turisti in visita.  Se Milano è da sempre considerata fulcro dell’attività finanziaria ed economica del paese, la capitale lo è per l’arte e la cultura, grazie alla presenza di musei, monumenti e luoghi di grande interesse storico. Finora quest’ultima  registrava  il maggior afflusso di turisti che riempivano gli hotel per gruppi Roma, per viaggi di piacere, lavoro, religiosi o anche per brevi weekend ma negli ultimi tempi è Milano che l’ha spodestata.

All’ esplosione turistica di Milano ha sicuramente contribuito l’ EXPO, che nel 2015 ha portato tantissimi turisti da tutto il mondo. Nel capoluogo lombardo hanno accolto questo successo con grande enfasi,  infatti essere la prima città per turismo è un grande vanto, anche in virtù del fatto che la capitale per problemi gestionali non ha saputo sfruttare al meglio il suo potenziale. p

Milano, che entro la fine del 2016 dovrebbe registrare almeno 7,7 milioni di visitatori complessivi ( secondo i dati  rilasciati dal Sindaco Giuseppe Sala) la piazzano Milano al quattordicesimo posto nella classifica mondiale riguardo alle metropoli più visitate.

Roma invece si piazza al sedicesimo posto, nonostante il Giubileo speciale voluto da Papa Francesco, che  ha aumentato il numero di turisti nella capitale senza però riuscire a superare Milano. Infatti Roma si è fermata a 7 milioni di visitatori, che hanno pernottato in: alberghi, bed and breakfast e case in affitto.

Tra il 2011 e il 2015 il flusso dei turisti è cresciuto ma non quanto ci si poteva aspettare, infatti nella capitale siamo ad un aumento del 5 %  contro il 9 % di Milano e nell’ultimo anno secondo i dati degli albergatori l’aumento si è fermato al 1%.

La grande differenza è stata fatta dall’EXPO, che ad un anno dalla fine ancora fa da traino alla città portando tantissimi turisti richiamati dall’ottima organizzazione e dalla funzionalità della città, mentre il Giubileo della Misericordia secondo gli esperti di settore ha portato molti meno turisti rispetto a quelli che erano attesi. Inoltre a Roma, dopo la bocciatura per la candidatura alle olimpiadi del 2024, il futuro non è roseo, mentre a Milano si sta paventando l’idea per la candidatura per le olimpiadi del 2028.

Dando uno sguardo a livello mondiale alle metropoli più gettonate al primo posto troviamo Bangkok, seguita da Londra, Parigi e New York e a seguire Tokyo, Dubai e Singapore.

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Come intagliare la zucca per Halloween

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  • 18 Ottobre 2016

Uno dei simboli di Halloween è la zucca, che deriva dalla tradizione irlandese legata al personaggio di Jack O’Lantern, ovvero Stingy Jack il quale era un irlandese dalla vita dissoluta e dedito all’alcol che riuscì a ingannare persino il diavolo.La leggenda vuole che quando Jack morì non trovò posto né in Paradiso né all’inferno e pertanto fu costretto a vagare, reggendo in mano una rapa all’interno della quale mise una luce per riuscire a trovare la propria strada. Originariamente, dunque, non si trattava di una zucca, ma di una rapa. La zucca fu introdotta quando ci fu una carestia di rape, al contrario la zucca era più abbondante. La zucca che si usa come decorazione appartiene ad una qualità non commestibile che costa meno e si presta ad essere intagliata. La tradizione di intagliare zucche ad Halloween è giunta anche in Italia e nelle scuole delle grandi città e nei negozi è facile imbattersi in decorazioni con la zucca. Quindi, anche l’Halloween a Roma – come ovunque – non può prescindere dalle decorazioni più o meno mostruose e dalle lanterne ricavate dalle zucche.

Consigli per intagliare la zucca di Halloween

Ecco come procedere per l’intaglio perfetto della zucca di Halloween:

  • procurarsi la zucca della misura preferita – scegliendole tra quelle non commestibili adatte ad essere intarsiate;
  • sistemarsi su un piano da lavoro duro rivestito di giornali e strofinacci di cotone;
  • procurarsi coltelli lunghi e dalla lama fine, una ciotola capiente e cucchiai;
  • un paio di guanti leggeri, tipo da chirurgo, per chi è sensibile alle cose viscide.

Per prima cosa, togliere il cappello superiore della zucca arrivando fino al picciolo e assicurandosi di riuscire ad infilare la mano all’interno per eliminare la polpa della zucca: il consiglio è di togliere la cima con un taglio secco praticato con un coltello affilato dopo aver disegnato la sagoma da ritagliare con un pennarello nero.

La seconda operazione è la pulizia interna: una volta tolta la calotta e pulita, si infilano le mani dentro la  zucca e si raschia pareti e fondo usando un coltello. Buttare tutto l’interno nella ciotola e asciugare le pareti tamponando con uno strofinaccio per assorbire il liquido in eccesso.

La terza fase è disegnare con un pennarello nero il volto di Jack O’Lantern sulla  zucca e con l’aiuto di un coltellino piccolo a lama affilata, si ritagliano le sagome dalla parte esterna fino a ritracciare il volto disegnato.

Al termine dell’intaglio di asciuga la zucca esteriormente e la si mette a riposare per una notte o due dentro una busta di plastica in modo tale che l’esterno resti fresco e l’interno si asciughi leggermente. La  mattina dopo si prende una candela e la si posiziona sulla base (se non si regge in equilibrio occorre livellare ancora la parte bassa della zucca con un cucchiaio!) quindi si copre con la calotta tagliata e si aspetta halloween per accenderla!

La zucca non si mantiene a lungo perché si secca rapidamente, il consiglio è di tenerla in luogo asciutto ma fresco e di spalmare la superficie esterna con della cera per capelli per mantenerla idratata ed evitare che si raggrinzi. Per le zucche piccole, è meglio riporle nel congelatore dopo averle svuotate e intagliate e di tirarle fuori la sera prima o la mattina stessa di Halloween per essere sicuri di mantenerle fresche.

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L’importanza di una sana alimentazione e attività fisica

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  • 14 Ottobre 2016

Mangiare in modo sano significa assicurare al corpo la corretta quantità di tutti i principi nutritivi, ossia grassi, proteine, sali minerali, vitamine e carboidrati, dei quali ha bisogno per funzionare al meglio. Molte persone sottovalutano l’importanza che il mangiare sano ricopre nella vita. Una scorretta alimentazione, può essere una delle cause principali di importanti patologie, che colpiscono in particolar modo il sistema cardio-circolatorio.

Nella maggior parte dei casi gli individui ricorrono ad un’alimentazione equilibrata al solo scopo di perdere peso, magari in previsione di un evento particolare, ad esempio una rimpatriata con vecchi amici oppure una festa 18 anni roma o in vista dell’estate e della temuta prova costume. E’ importante sottolineare anche l’importanza della qualità del cibo che ingeriamo, se gli alimenti contengono ad esempio pesticidi o ormoni della crescita, nonostante ne assumiamo la giusta quantità, possono comunque causare a lungo andare dei danni all’organismo.

La pratica dell’attività fisica

L’importanza della pratica di un’attività fisica viene spesso da molte persone sottovalutata. Purtroppo i ritmi frenetici di vita ai quali la maggior parte delle persone è sottoposta, lascia poco spazio al tempo libero, che viene preferibilmente impiegato per svolgere diverse attività, come fare la spesa, pulire la casa ecc. Fare sport è invece fondamentale per prendersi cura al meglio della propria salute fisica e mentale. Non è necessario iscriversi in una palestra ma basta semplicemente decidere di dedicare almeno due ore la settimana alla pratica di una qualsiasi attività fisica, che può essere eseguita anche in casa. La propria abitazione può essere facilmente trasformata in una palestra, ad esempio attrezzandola con una cyclette, oppure procurandosi un semplice tappetino sul quale svolgere alcuni esercizi a corpo libero, come addominali, dorsali, glutei, flessioni ecc.

Gli amanti della passeggiate possono trasformare questa loro passione in uno sport, ad esempio prendendo l’impegno di fare una passeggiata a passo svelto nel parco vicino casa o l’ufficio, che abbia la durata di almeno 40 minuti. Un’ ottima attività sportiva da praticare all’aria aperta è la corsa e la bicicletta. Fare sport consente al corpo di bruciare una buona quantità di calorie che si assumono con l’alimentazione, allenare il cuore, i muscoli, irrobustire l’apparato delle ossa e scaricare lo stress, temibile nemico della salute dell’uomo. Da ormai numerosi anni medici professionisti consigliano a tutti, bambini, giovani e adulti di mangiare in modo equilibrato e praticare una moderata attività fisica almeno due volte la settimana.

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Isolamento sismico: intervento di ristrutturazione alle fondamenta

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  • 13 Ottobre 2016

L’Italia è un paese il cui rischio sismico e idrogeologico è alto, mentre l’80% delle abitazioni – nonostante la normativa vigente – non è adeguatamente strutturata per sopportare eventi naturali e sismici catastrofici. Parte della mancanza è dovuta anche alla disinformazione. Non tutti sanno che esistono metodi per mettere in sicurezza anche gli edifici esistenti grazie al cosiddetto “isolamento sismico”. Persino la Capitale che è sempre stata considerata al sicuro da eventi sismici gravi, in realtà versa in uno stato idrogeologico molto rischioso anche per via delle numerose cavità sotterranee che la rendono maggiormente sensibile anche ad eventi naturali all’apparenza privi di conseguenze disastrose. Per questo motivo, è bene valutare l’opportunità di una stima della sicurezza del proprio stabile e la necessità di far svolgere la ristrutturazione appartamenti Roma a ditte specializzate, certificate e tecnicamente aggiornate sui più innovativi sistemi di messa in sicurezza degli stabili.

Interventi alle fondazioni

Prima di effettuare qualsiasi intervento occorre svolgere un’analisi approfondita del terreno e del sottosuolo sul quale si erige lo stabile. La conoscenza del sottosuolo e delle strutture di fondazione sono le basi per capire il comportamento sismico dello stabile. L’analisi prevede anche la conoscenza della storia di precedenti interventi o modifiche nel tempo sia di carattere geologico che antropico (scavi, costruzioni adiacenti, variazioni di falde, deviazioni di tubature e simili). A coadiuvare l’analisi ci sono, inoltre, le prove penetro metriche (carotaggi), monitoraggio di piezometri per lo studio delle acque sotterranee,l’interazione terreno/fondamenta/struttura. Il risultato dell’analisi consente di provare la vulnerabilità della fondazione e permette di individuare i possibili interventi di ristrutturazione.

In caso di intervento alle fondazioni si dovrà ottenere la massima uniformità dell’appoggio privilegiando interventi di ampliamento della base fondale con sotto-murazione piuttosto che ricorrere a pali di piccolo diametro o altre soluzioni tecniche di consolidamento localizzato. La sotto-murazione rende l’edificio maggiormente in grado di resistere a un evento naturale catastrofico e contenerne i danni. Le normative tecniche italiane per le costruzioni in zone sismiche prevedono l’adozione del cosiddetto isolamento della base dell’edificio dal terreno. Sostanzialmente si tratta di riuscire a porre dei cuscinetti o “ammortizzatori” tra il terreno di appoggio e l’edificio per aumentare la dinamicità o elasticità dell’edificio impedendone il crollo. Un approccio rivoluzionario e, apparentemente contrario alla logica, ma che permette allo stabile di oscillare, di piegarsi, ma non di spezzarsi o crollare. L’intervento di isolamento sismico degli edifici esistenti è un brevetto italiano sviluppato dal centro di ricerca ENEA in collaborazione con il Politecnico di Torino. Questo intervento ha, però, dei costi molto importanti.

La tecnica di isolamento sismico negli edifici esistenti

La tecnologia per l’adeguamento sismico degli edifici esistenti consiste nella realizzazione di una piattaforma isolante sotto il piano di posa delle fondazioni, separando l’edificio dal terreno. Le operazioni prevedono l’inserimento a spinta di tubi orizzontali di grosso diametro al di sotto del piano di fondazione dell’edificio stesso. I dispositivi di isolamento sismico vengono poi piazzati in corrispondenza della porzione orizzontale della sezione del diametro andando a creare due mezzi tubi che possono scorrere l’uno sull’altro. Il mezzo tubo superiore sarà solidale al terreno su cui fonda l’edificio esistente mentre il mezzo tubo inferiore si muoverà con la base stratigrafica del suolo. l’obiettivo è creare una discontinuità tra le fondazioni ed il sottosuolo. Nelle fasi di intervento si dovrà separare il terreno circostante con trincee verticali di minima ampiezza, sufficienti solo a consentire gli spostamenti previsti dalle oscillazioni degli isolatori sismici. Questa tecnica non richiede di effettuare interventi di altra natura sull’edificio e sugli apparati murari storici, né tantomeno di modificare le caratteristiche architettoniche dell’edificio o del complesso monumentale su cui è stato fatto l’intervento. Il risultato che si riesce ad ottenere però, è tale da garantire l’incolumità del patrimonio architettonico e decorativo. Si tratta di una tecnologia fortemente consigliata in un Paese come l’Italia ricco di monumenti storici dove hanno sede anche istituzioni pubbliche e scuole. L’investimento è impegnativo, ma i risultati sul lungo termine creano un vantaggio maggiore. L’isolamento sismico è una tecnica ben nota e adottata all’estero e che sta iniziando ad essere implementata anche in Italia sulle nuove costruzioni, ma che non si era ancora ipotizzata in modo esecutivo per gli edifici esistenti i cui primi tentativi sono stati posti in essere sugli edifici storici dell’Aquila e se ne stanno valutando di simili per intervenire contro le maree a Venezia. ormai, l’adeguamento sismico e la messa in sicurezza degli edifici è una priorità inderogabile per l’Italia.

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Un tour all’insegna del verde: i parchi della Capitale

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  • 13 Ottobre 2016

La città di Roma è una delle mete preferite dai turisti di tutto il mondo, che affascinati dalla magnificenza della cultura dell’antica Roma popolano gli hotel Roma per delle vacanze all’insegna della cultura e di tutte le attrazioni che può offrire la capitale.

Roma non è però solo monumenti, infatti per chi ama il verde la capitale offre la possibilità di fare grandi passeggiate e respirare aria aperta nei suoi numerosi e grandi parchi, conosciuti in tutto il mondo.

I  parchi più belli della capitale

Tutti i turisti che vogliono fare un giro per i parchi della capitale hanno solo l’imbarazzo della scelta e possono  quindi scegliere il parco più vicino alla zona dove hanno pernottato.

Villa Borghese

Senza dubbio il più importante parco della capitale, situato nella zona dei Parioli, nei pressi del Pincio, presenta al suo interno delle ampie zone di verde con giardini in stile italiano e la presenza di numerose fontane antiche, alcune  usate come decorazione, mentre in altre è possibile dissetarsi durante il jogging.

All’interno di Villa Borghese si trovano anche numerosi edifici antichi e la Galleria Borghese, che espone opere dei più grandi artisti italiani, come Michelangelo e Raffaello.

Villa Ada

Situata in zona Salario, questa villa presenta diverse zone di verde con boschi e giardini in stile inglese ed è conosciuta soprattutto per i concerti di grandi artisti che vengono fatti durante l’estate.

All’interno di Villa Ada sono presenti numerosi edifici di interesse storico e anche un bunker, che fu fatto costruire durante il periodo della seconda guerra mondiale.

Parco della Caffarella

Il Parco della Caffarella si trova sull’Appia Antica, ed attualmente è considerato tra le aree verdi più  grandi della capitale con ben 132 ettari di verde dove è possibile fare passeggiate e giri in bicicletta.

All’interno del Parco della Cafarella è possibile trovare oltre a monumenti storici come il Colombario costantiniano e il Ninfeo di Egefria, diversi casali antichi che risalgono al Medioevo,  tra questi il più famoso è il Casale della Vacareccia.

Parco Savello

Il Parco Savello e i Giardini degli Aranci si trovano nella zona dell’Aventino e presentano al loro interno un magnifico giardino, che regala una vista mozzafiato su alcuni punti della capitale come il Circo Massimo e il Quartiere Trastevere.

Il nome di Giardino degli Aranci è dato dalla presenza di numerosi e caratteristiche piante di aranci amari e  presenta una struttura simmetrica con un viale, che è stato dedicato all’attore Nino Manfredi dopo la sua morte nel 2004.

 

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Quale pavimentazione scegliere per il bagno?

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  • 13 Ottobre 2016

Essendo uno degli ambienti più frequentati ed “intimi” della casa, il bagno di tanto in tanto potrebbe aver bisogno di un aggiustamento, di una ritoccatina o, se il bilancio familiare lo consente, anche di una ristrutturazione, magari aggiungendovi o cambiando qualche particolare che col passare del tempo non ci piaceva più di tanto. In effetti, un’ottima motivazione per renderlo ancora più comodo o accogliente. Uno dei primi e più importanti elementi che si potrebbero modificare è il pavimento. Prima di procedere con i lavori e poter fare quindi una ristrutturazione bagno Roma, città nella quale si trovano diversi abili professionisti in questo settore, bisogna scegliere bene i materiali da utilizzare, in particolare tipologia e colori più adatti per questo tipo di ambiente.

 

Detto che il bagno è un luogo molto frequentato ed umido, dobbiamo tener presente questi due fattori, in quanto si avrà bisogno di una pavimentazione e quindi di piastrelle resistenti all’usura da un lato e che tendano ad assorbire poca acqua dall’altro. Un’usura dovuta ai molti passaggi effettuati  dalle persone e, al tempo stesso, dal frequente utilizzo di prodotti per la pulizia. E questo porta anche al fattore “igiene”, molto importante in questo tipo di ambiente. Dunque, le piastrelle dovranno essere lavabili facilmente con diversi tipi di detergenti. Di conseguenza, il materiale prescelto dovrà essere resistente, poco o per nulla assorbente e di facile pulizia. La scelta potrebbe ricadere quindi su diverse tipologie: dalla pietra naturale alla ceramica, dal gres fino al cotto, con queste ultime dal costo economico inferiore. Negli ultimi tempi tuttavia, una certa diffusione ha avuto anche il parquet: un materiale “caldo”, esteticamente bello, che con particolari trattamenti si può adattare anche in bagno.
Una volta individuato il materiale più idoneo, bisogna scegliere la forma ed il colore della pavimentazione e quindi delle piastrelle, magari da abbinare anche ai sanitari. In genere, essendo un locale piccolo, la tonalità scelta dovrebbe essere chiara così da ampliare almeno visivamente lo spazio percepito. L’aggiunta poi di uno specchio grande potrebbe rendere ancor più ampia questa percezione. Il colore chiaro inoltre tende anche a rendere più luminoso l’ambiente. Poi si può optare per l’impiego di un’unica oppure per più tonalità abbinate. Per quanto riguarda le forme delle piastrelle, ve ne sono diverse tra cui scegliere: dalle mattonelle classiche di vari formati alle grandi lastre. Esteticamente suggestivo ed elegante sarebbe poi l’uso di un bel mosaico. Una soluzione che se da un lato avrebbe costi superiori rispetto ad altri stili, tuttavia renderebbe quest’ambiente ancora più caldo e accogliente.      

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Storia e curiosità sul Cimitero Acattolico di Roma

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  • 13 Ottobre 2016

Situato nei pressi di Porta San Paolo, alle spalle della Piramide Cestia, il Cimitero Acattolico rappresenta uno dei luoghi di sepoltura più suggestivi dell’intera Capitale. Adibito ad ultima dimora per coloro che non erano di fede cattolica, considerato che le leggi ecclesiastiche romane non permettevano a questi (protestanti, ortodossi ed ebrei) di essere sepolti in terra consacrata, questo luogo accoglie i resti di italiani e stranieri, personaggi celebri e meno celebri, da ben 300 anni.
Non molto conosciuto da romani e turisti italiani, tuttavia è discretamente visitato da quelli stranieri per la bellezza del luogo, l’originalità artistica di alcune tombe e per essere dimora definitiva di alcuni personaggi famosi. Facilmente raggiungibile dal centro della città ed anche dai diversi hotel Stazione Termini, inizialmente presso il cimitero acattolico cominciarono ad essere sepolti, grazie ad una concessione dell’allora Papa Clemente XI°, alcuni cittadini inglesi della corte degli Stuart in esilio a Roma. In seguito furono seppelliti qui anche altre persone di diversa nazionalità e fede religiosa. Famose e molto visitate sono le tombe di diversi scrittori. Tra questi, un italiano illustre è Carlo Emilio Gadda, romanziere di origine lombarda noto per la varietà e l’originalità del linguaggio usato nei suoi scritti e in particolare nei romanzi appunto. Tra gli stranieri spiccano John Keats, celebre poeta britannico esponente del Romanticismo, deceduto giovanissimo a soli 26 anni a Roma nel 1821 e il cui epitaffio sulla tomba recita amaramente: “Qui giace uno il cui nome è stato scritto sull’acqua”. Poco distante si trova la tomba di un altro poeta inglese, Percy Shelley, anch’egli morto giovanissimo all’età di 30 anni ed esponente come Keats del romanticismo europeo, autore di liriche suggestive e poemi originali e alquanto visionari. La moglie di Percy, tra l’altro, è quella Mary Shelley autrice del celebre “Frankenstein”. Tra le diverse tombe di questo cimitero, spiccano per la loro bellezza quella di William Wetmore Story, scultore di origine stratunitense che creò “L’Angelo del dolore” in onore della moglie defunta e accanto alla quale giace, e quella di Thomas Jefferson Page, esploratore statunitense, la cui ultima dimora è costituita da una bellissima scultura che mostra una statuta, un sarcofago, un obelisco e due colonne. Altri “ospiti” illustri di questo luogo di sepoltura sono il politico e filosofo Antonio Gramsci, tra i fondatori del partito comunista italiano, morto nel 1937, dopo essere stato rinchiuso per diversi anni nelle terribili carceri fasciste; e lo scienziato Bruno Pontecorvo, fisico di fama mondiale e tra i membri del gruppo di giovani pionieri italiani nel settore dell’energia nucleare, guidati dal premio Nobel Enrico Fermi negli anni ’30.         

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Come aiutare un cane smarrito

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  • 13 Ottobre 2016

Può capitare quando si fa una passeggiata o una semplice uscita di imbattersi in cani dispersi o smarriti, per la strada oppure in qualche parco. Alcune persone continuano per la loro strada incuranti, altre invece, per fortuna, si fermano ad aiutare il povero animale in difficoltà. Una volta che ci si è accorti e accertati dell’assenza del loro proprietario, come ci si deve comportare in situazioni simili? Quali sono i comportamenti più appropriati e adatti da tenere quando incrociamo dei cani smarriti che vagano senza meta e alla ricerca del loro proprietario?
Innanzitutto, agiamo con prudenza, in quanto il cane potrebbe essere spaventato e timoroso, di conseguenza potrebbe scappar via da noi. E, nel caso ci si trovasse nei pressi di una strada, questo potrebbe essere pericoloso sia per lui che per eventuali automobili o scooter. Una delle prime cose da fare è controllare gli spostamenti del cane, avvicinarsi a lui in maniera tranquilla e magari cercare di accarezzarlo per infondergli fiducia e calma. Se vicini ad una strada, è bene spostarsi verso un luogo più sicuro : magari un’area verde o un parco, anche offrendogli un pò di cibo per attirarlo. Una volta situati in una zona tranquilla e conquistata la fiducia del cane, possiamo controllare, con la debita accortezza, se ha un collare con una medaglietta identificativa (così da poter contattare immediatamente il suo proprietario) oppure è tatuato all’interno dell’orecchio o della coscia. In caso negativo, bisogna chiamare i vigili urbani oppure le guardie zoofile, mentre se l’animale presentasse delle ferite dobbiamo contattare l’Asl, i cui veterinari sono tenuti ad essere reperibili 24h su 24. In tale situazione è bene non fornirgli acqua o cibo e, se si evidenziassero dei traumi o fratture, bisogna appoggiarlo su una superficie rigida (una tavola di legno o metallo o simili), per evitare un peggioramento delle sue condizioni. Se l’animale si dovesse trovare invece in anfratti, cunicoli o comunque in situazioni particolari, si può richiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco. Una volta consegnato a chi di competenza (addetto al canile chiamato dai vigili urbani o veterinario dell’Asl), si potrebbe, nei giorni successivi, creare ed affiggere dei volantini nella zona del ritrovamento, con indicazioni sulle caratteristiche del cane e i contatti di chi ha preso in consegna il cane. La medesima procedura si potrebbe effettuare sul web, pubblicando degli annunci sui siti che trattano di smarrimento animali. Una volta condotto al canile, trascorso un certo periodo di tempo e se il proprietario non si è presentato, il cane diventa adottabile.

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Curiosità su Villa Ada, il secondo parco più grande della capitale

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  • 26 Luglio 2016

Una delle zone più affascinanti e intriganti di Roma  è quella che si snoda attorno a Villa Ada,  il secondo parco pubblico più grande di Roma, dopo Villa Doria Pamphili, meta per tutti i turisti che si trovano nella capitale a soggiornare negli hotel stazione Termini e che scelgono il parco per una bella passeggiata in assoluto relax immersi nella natura.

Il parco di Villa Ada si trova nella zona settentrionale di Roma, nei pressi della via Salaria, nel quartiere Parioli e si contraddistingue perchè al suo interno è presente un massiccia presenza faunistica, grazie soprattutto alla vicinanza del Tevere, che porta ad avere  dentro al parco animali come: scoiattoli, talpe, ricci, conigli selvatici.

La zona di Villa Ada è anche un luogo di ritrovo per i giovani, grazie allenumerose manifestazione che vengono organizzate, tra queste la più importante è “Roma incontra il mondo” , una serie di concerti di artisti provenienti da tutto il mondo. Tale manifestazione viene organizzata fin dal 1994 dal Comune di Roma e dall’ARCI, per  sensibilizzare la cittadinanza su tematiche come la pace, l’integrazione culturale, la guerra, il razzismo e la pena di morte.

Molte associazioni ambientaliste della capitale si sono lamentate e hanno contestato  queste manifestazioni che si svolgono all’interno del parco di Villa Ada, poichè a loro dire causerebbero danni al patrimonio arboreo.

La storia di Villa Ada

Villa Ada è una delle più antiche presenti sul territorio italiano, infatti i primi resti d’insediamento risalgono al VII secolo a.C,  vista anche la vicinanza con la via Salaria che è la più antica via consolare di Roma,  inoltre sotto il territorio della villa si trovano le antichissime catacombe di Priscilla.

Risulta essere più recente l’edificazione dei palazzi all’interno, questa viene fatta risalire al XVII, periodo in cui la villa era di proprietà del Collegio Irlandese.

Alla fine del  ‘700 la villa viene acquistata dalla famiglia Pallavicini, che la sistemò come un giardino di passaggio creando all’interno delle piccole costruzioni come: il Tempio di Flora, il Belvedere, il Cafehaus.

La famiglia Savoia  acquistò la villa nel 1872, con il re Vittorio Emanuele II, che fece realizzare dei lavori per ampliarla, mentre il suo successore Umberto I la vendette al Conte Telfener, che la intitolò alla moglie Ada.

Fu riacquistata dal re Vittorio Emanule III, che la tenne fino al 1946, quando dopo la  vittoria della repubblica nel referendum del 2 giugno, fu costretto all’esilio.

Durante il periodo della seconda guerra mondiale, Benito Mussolini fece costruire nelle vicinanze della villa un bunker antibombardamento.

 

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Pubblica Amministrazione: tutto sul portale NoiPa

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  • 26 Luglio 2016

Il NoiPa è il nuovo portale dedicato alla pubblica amministrazione, realizzato nell’anno

2012, la sua struttura interna è molto più semplice e quindi rende la consultazione da parte degli interessati più facile e veloce, rispetto al sistema usato precedentemente.

Prima della creazione del NoiPa gli interessati dovevano usare il portale SPT per avere informazioni riguardo i servizi relativi allo stipendio e ai contributi, mentre tramite il portale Stipendi PA, potevano consultare il cedolino unico. All’interno del noipa sono presenti due aree ben distinte, la prima è pubblica, quindi può essere consultata da chiunque ne abbia interesse, la seconda è invece privata, si può accedere solamente dopo aver effettuato la registrazione, ed è dedicata ai dipendenti della pubblica amministrazione. L’area pubblica è suddivisa in quattro sezioni distinte, la prima per l’offerta, vale a dire che sono presenti tutte le informazioni utili per poter accedere al sito, la seconda è denominata persone, all’interno sono presenti tutte le informazioni riguardo i vari servizi presenti, la terza è definita amministrazioni, custodisce i servizi usati dalla pubblica amministrazione per la gestione del trattamento fiscale, economico e previdenziale dei lavoratori. L’ultima sezione è la partner, dove sono presenti i vari soggetti erogatori dei numerosi servizi integrati. Sono presenti all’interno dell’area pubblica anche informazioni sul fisco, sulla modulistica, sulle convenzioni ecc.

Come si accede all’area riservata

Le credenziali delle quali bisogna essere in possesso per poter accedere all’area riservata sono il proprio codice fiscale e la password, che viene assegnata in automatico, durante la fase di registrazione e che può essere poi cambiata con una personale, accedendo all’apposita area del portale. E’ importante sapere che nel caso in cui il proprio indirizzo di posta elettronica è stato già comunicato all’amministrazione di competenza, sarà quest’ultima a dovergli assegnare un numero di matricola.

Cedolino

Com’è stato già detto in precedenza il Noipa permette agli interessati di poter avere numerose informazioni e documenti importanti, ad esempio il Cud, il cedolino dello stipendio. in modo più veloce e semplice. Il lavoratore della pubblica amministrazione che desidera ad esempio visualizzare e stampare il cedolino dello stipendio, non deve fare altro che accedere inserendo le proprie credenziali, cliccare sulla voce documenti disponibili e infine scegliere la voce relativa al cedolino. Quest’ultimo sarà composto da tre pagine, all’interno della prima sono presenti varie informazioni di riepilogo, nella seconda le stesse informazioni sono trattate in modo più approfondito e infine nella terza sono inserite le varie eventuali note del lavoratore.

 

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Come realizzare siti e-commerce con Moonfruit

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  • 18 Luglio 2016

Le attività commerciali trovano nel web un alleato interessante per incrementare le vendite. Le possibilità offerte dal web sono testimoniate da giganti come Amazon, e-Bay e altri, ma anche una piccola realtà può trovare il proprio spazio nel mare di internet. Se non si vuole ricorrere all’aiuto di specialisti nella realizzazione di siti web a Roma o Milano – dove sono concentrate il maggior numero di agenzie – si può fare da soli utilizzando il programma on-line Moonfruit, un servizio che consente di creare siti web con negozi incorporati in pochi passaggi. La versione base è gratuita, ma limitata: si possono caricare fino a 20 MB di contenuti e un massimo di 15 pagine.

Come impostare Moonlight per creare un sito e-commerce

Per realizzare da soli il proprio sito e-commerce, dalla homepage di moonfruit.com si seleziona la voce “Shop” nell’elenco dei temi che si possono utilizzare per creare il proprio sito. All’interno dell’area shop, scegliere il “template” (grafica) che piace e cliccare su “Click to build”. A questo punto, viene richiesto di creare un account gratuito indicando l’indirizzo e-mail, user e password per accedere al servizio ogni volta che lo si utilizza. Cliccare sul tasto “Launch my site”. Questo step richiede la conferma tramite e-mail. Il sito appena creato avrà un indirizzo (URL) del tipo nome.moonfruit.com.

Al primo accesso, è bene consultare  il tutorial per ambientarsi nell’editor. Sulla barra degli strumenti, cliccando su Edit si accede all’area in cui modificare i contenuti, gli stili, gli effetti, aggiungere foto, aggiungere pagine o cancellare. È possibile personalizzare i colori, la scelta del carattere di scrittura e gli stili selezionando la voce “design”.

Per impostare il negozio on-line, cliccando sul tasto “shop” di moonfruit, selezionare la voce settings, digitare l’indirizzo e-mail associato al proprio account Paypal (se non si possiede un account paypal, occorre aprirlo) e nell’apposito campo di testo si imposta la valuta selezionando dal menù a tendina. Lo step successivo è impostare i metodi di spedizione nell’apposita sezione “shipping settings” e inserire i prezzi della spedizione degli oggetti che si desidera vendere on-line. È possibile anche selezionare la lista delle nazioni in cui effettuare le spedizioni, selezionandole dal menù “regions”.

Con l’opzione Facebook shop si possono pubblicare i contenuti del proprio negozio online anche su face book.

Quando si vuole aggiungere un prodotto, occorre selezionare la sezione “Product list” e cliccare su add product, compilare il modulo con le informazioni richieste. Per rimuovere un prodotto non più in vendita, si clicca sulla freccia accanto al pulsante Edit e selezionare la voce “delete”.

Tutte le funzionalità – anche quelle avanzate – sono usufruibili gratuitamente per 15 giorni, trascorsi i quali si dovrà decidere se passare alla versione a pagamento o mantenere quella free. Selezionando il tasto “Keep your site for free”, in alto a destra, si mantiene la versione gratuita, ma è bene aggiornare il sito almeno ogni 6 mesi per evitare che venga cancellato dal sito per inattività.

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La tua casa, il tuo spazio di comfort

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  • 18 Luglio 2016

In qualunque modo abbiate arredato la vostra casa, siamo certi che sia meravigliosa. Le nostre case parlano di noi e per questo le teniamo con cura, ordinandole e ripulendole. A volte, però, è necessario un cambiamento, magari una ristrutturazione appartamenti Roma. Ristrutturare un appartamento può essere un’operazione complessa e soprattutto un dispendio di energie e di finanze non indifferente. Bisogna tener conto del costo dell’impresa di ristrutturazione e del costo delle nuove forniture, ai quali possiamo aggiungere anche il costo della ditta di pulizie che renderà il nuovo ambiente fresco e accogliente. È fondamentale fissare un budget iniziale che saprà orientarci durante tutte le fasi dell lavoro. Avere un punto di riferimento ci permetterà di rimanere con i piedi per terra. Dopo aver fissato un budget e dato l’incarico ad una ditta di fiducia, è l’ora di fissare il progetto. Oltre ad immaginare la casa dei nostri sogni, dobbiamo verificare se questa è concretamente realizzabile o se il sogno vada un po’ modificato. Alcuni elementi della casa, come pilastri portanti, non possono essere abbattuti, e prima di iniziare i lavori sarebbe opportuno verificare che non ci siano infiltrazioni, umidità o muffe di alcun tipo, perché potrebbero risultare dannose per la salute. Una volta risolti questi eventuali problemi, è tempo di procedere.

Quanto dura una ristrutturazione? Occorrono circa dieci settimane di lavoro per uno spazio di 100 mq circa. Naturalmente influiscono diverse variabili ed è bene avere un progetto definito con degli obiettivi a breve e lungo termine da realizzare. Per guadagnare qualche giorno, si possono fare simultaneamente i lavori in più stanze. Mentre aspettate che l’intonaco della camera da letto si asciughi, occupatevi delle prese elettriche in cucina.

Se volete risparmiare, fare da soli non sempre è una buona idea. Molto spesso lavorare da soli significa commettere errori che non solo prolungano il periodo di lavoro, ma che sono anche economicamente devastanti. Basti pensare ad un tubo rotto che allaga il bagno! Potete affidarvi ad una ditta e realizzare i lavori di una stanza per volta. Rinunciate ad un viaggio o a comprare la macchina nuova e rendete migliore la vostra casa, sarà un sacrificio che non vi peserà.

Quando la casa dei vostri sogni è pronta, non dimenticare di tenerla sotto controllo: non potete permettere che si danneggi adesso che è perfetta! Fate manutenzione, rinfrescate le pareti, tenetela in ordine e scegliete un buon deodorante alla lavanda. Una volta invitati a cena i vostri amici, non vorranno più andare via!

 

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