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Angelo Agnoni

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Le ragioni per realizzare un pavimento in resina

Un rivestimento in resina, epossidico o poliuretanico che sia, può essere applicato su di un pavimento già esistente; senza la necessità di rimuoverlo perché ha uno spessore molto contenuto (circa 2-3 mm). Evitando cosi di dover smantellare il pavimento sottostante e di non avere costi di smaltimento dei materiali di risulta.

Il pavimento e le finiture in resina, grazie alla continuità della superficie  (niente fughe ne giunti) sono altamente igienici ed estremamente facili da pulire. L’assenza di giunti  permette che l’eventuale sporcizia non si insinui come tra le fughe di un normale pavimento in piastrelle.

La resina, al pari delle pitture artistiche, permette la piena espressione del gusto dell’applicatore o del committente.  Estremamente personalizzabile e capace di allinearsi anche con un arredamento già esistente. Le finiture in resina, intese come espressione di un gusto raffinato ed inimitabile, sono quanto di meglio il mercato possa chiedere al moderno design.

La natura dei formulati di un pavimento in resina, oltre ad essere di forte impatto ed altamente estetici, garantiscono la piena impermeabilità della superficie!

Un pavimento o una finitura in resina hanno un’ottima resistenza e capacità di tenuta, al pari di qualsiasi altro rivestimento.  La sua “durezza” è oramai dimostrata dagli oltre venti anni di utilizzo in campo di pavimentazioni industriali.

Il pavimento o le finiture in resina permettono, specie se utilizzati in locali commerciali come show-room o negozi, in poco tempo  di essere rinnovati con finiture superficiali sempre diverse ed accattivanti. In caso di danneggiamento occasionale sarà inoltre possibile rinnovare la parte danneggiata senza dover ripristinare l’interno pavimento.

 

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Angelo Agnoni, il perito esperto in resine sintetiche

La figura del Perito Esperto in Resine Sintetiche è un nuovo inquadramento previsto e possibile attraverso l’iscrizione ad una Camera di Commercio (seguito accertamento dei requisiti). Questo ruolo è espressione di una  forte espansione del settore ed è nato per meglio rispondere alle richieste di natura tecnica non assolte da altri profili professionali.
In questo “vuoto” si inserisce il Perito Esperto in Resine Sintetiche, in quali campi opera?
Consulenze ad imprese e studi tecnici (architetti, ingegneri edili, geometri e designer di prodotto e d’interni): analisi e processi di realizzazione di rivestimenti a pareti e pavimenti in resina; individuare valide soluzioni  alternative alla realizzazione di interventi a sostituzione di rivestimenti degradati, ammalorati etc..
Garantire una consulenza altamente specializzata per individuare le voci di capitolato da rispettare e l’individuazione dei migliori cicli di lavorazione. La selezione dei migliori prodotti resinosi (per finiture o impermeabilizzazioni) per la risoluzione di controversie o problematiche di mala applicazione.  Perizie su applicazioni oggetto di contese.
Sia nell’edilizia civile che industriale una delle  maggiori richieste di consulenza riguarda la fase progettuale di un rivestimento in resina. Fase in cui oltre all’individuazione del sistema resinoso da realizzare bisognerà anche analizzare le criticità del supporto oggetto di rivestimento; delle dinamiche ambientali e soprattutto un’opportuna valutazione dei carichi che la finitura dovrà supportare.  Le temperature, la preparazione del supporto in base al tipo di rivestimento. Questi ed altri aspetti devono essere presi in considerazione affinché la lavorazione risulti idonea ed allineata agli standard più elevati.
In sintesi, la consulenza di un perito esperto di resine spazia dalla creazione di una voce di capitolato lavori alla individuazione di un problema e, soprattutto nel trovarne la soluzione.

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LiveTheLight.eu. Il nuovo portale al servizio del Design e della Luce.

Dal primo gennaio 2012 è online un nuovo portale di sicuro successo. LiveTheLight.eu, community ambiziosa e frizzante, sbarcata sul web per formare e coinvolgere; per discutere e far parlar di sé.

Il mondo dell’arte, e per certi versi anche quello del design, negli ultimi anni ha cercato con diversi approcci e modalità di fare di internet uno dei canali privilegiati per veicolare delle informazioni e dei valori legati al suo mondo, cultura di riferimento. Spesso con risultati non proprio gratificanti: perchè internet molte volte viene visto come un semplice canale di emissione di contenuti, una via a senso unico di sola uscita. Beh non è così. Internet è partecipazione, confronto e crescita.

LivetheLight sarà proprio questo: un accreditato luogo d’incontro dove relazionarsi sui temi legati alla cultura della luce, alle dinamiche illuminotecniche e a tutto quel mondo del design e dell’arte che in questo contesto può sentirsi raffigurato.

Martino Cusano, artista poliedrico e fotografo di sicura fama, con questo nuovo progetto di web 2.0 vuole mettersi in discussione, portando ad una logica di condivisione non piramidale per aumentare le possibilità di crescita individuale e come movimento.

Il sito internet offre tutta un’area dedicata alla comunity con all’interno un blog ed un forum. Il blog sicuramente servirà a veicolare contenuti di alto profilo attraverso i quali innescare discussioni non convenzionali e serrate su argomenti di interesse comune. Il forum, pensato e fortemente voluto dal creativo latinense, servirà a guidare la crescita di tutti coloro che vorranno attraverso questi spazi virtuali iniziare un percorso di crescita sui temi del lighting design e sull’illuminazione d’interni ed arredi artistici urbani. I presupposti dai quali Martino Cusano vuole innescare la discussione hanno anche radici etimologiche: “Lighting Design non vuol dire illuminare, ma percepire il mondo sotto il suo aspetto migliore”.Una scommessa questa che siamo sicuri porterà ad un movimento strutturato sui temi in oggetto e che permetterà di operare in questi contesti con rinnovata creatività e cognizione di causa. Il lighting design in Europa da diversi anni oramai porta tantissime novità e movimenti alla ribalta; è ora che anche in Italia, al di la delle sedi più convenzionali, si inizi un cammino articolato verso più significative esibizioni di design, cultura dell’innnovazione e gestione anche architettonica dell’arredo urbano.

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Martino Cusano. Live The Light: esperienza di Luce e Design a Latina.

Dalla proattività di Martino Cusano nasce una nuova creatura che solcherà i mari del design legato alla pratica illuminotecnica. Un percorso, avvincente, che farà parlare molto di sé.

Con l’anno appena entrato il poliedrico artista e fotografo latinense apre le porte del pubblico italiano e di tutti i visitatori della “rete” per prendere visione del suo ultimo progetto/movimento: Live The Light. Un progetto nato qualche anno fa ma che solamente oggi, anno 2012, si affaccia al pubblico.

Ma cos’è? Live The Light è un “movimento”, un pensiero artistico che si fa “pensiero di design”. Una filosofia che parla del ruolo centrale luce in ogni pratica quotidiana e di come una corretta gestione degli impianti di illuminazione, siano essi artificiali o naturali, possano concorrere ad una più intensa esperienza del vivere giornaliero. Il tutto visto dagl’occhi di un esperto e navigato artista che della corretta gestione della luce ha fatto il suo mestiere e raccogliendo i consensi dai più disparati attori del settore. Live The Light quindi va intensa come una nuova corrente, d’avanguardia, nel solco della cultura del lighting design.

Illuminare un ambiente al meglio, sia esso uno spazio abitativo o un’area esterna, richiede una profonda conoscenza dei più basilari concetti di illuminazione ma anche soprattutto una profonda conoscenza di come la modulazione della luce possa influire in maniera oggettiva nel “sentire” uno spazio, guidando l’esperienza visiva e sensoriale lungo un percorso di benessere e totalità.

Martino Cusano, determinato fondatore di questa nuova corrente, senza mezzi termini afferma che: “quando costruiamo un ambiente o ne rinnoviamo uno siamo soliti concentrarci sulle linee di design che riguardano la gestione l’architettura degli spazi stessi o sulla mobilia dimenticando che, esagerando, al “buio” non è possibile vedere niente! Il “Buio” per me sta a significare una mancata riflessione complessiva sulla gestione della luce, nella sua concezione più ampia, all’interno di uno spazio del vivere”.

D’oggi in poi, LiveTheLight, sarà a disposizione di tutte quelle persone che a seguito di questa introduzione vogliano iniziare un percorso, una riflessione, su come la luce unita al design ed al “gusto” possa contribuire a standard qualitativi maggiori di felicità!

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