Sono giorni di presentazione dei progetti per i padiglioni dei paesi partecipanti, ma solo quelli accompagnati da rendering ricevono l’attenzione dei media.
rendering: ©2014, studioDIM associati
Una immagine vale più di mille parole? Quante ne servirebbero per descrivere una costruzione che si distingue dai soliti edifici abbastanza da meritare l’appellativo di ‘architettura’? Forse mille non basterebbero. In questi giorni in cui si presentano i progetti per i padiglioni delle nazioni che parteciperanno all’Esposizione Universale di Milano l’anno prossimo, i redattori dei tanti articoli di stampa e dei molti siti web sono piuttosto avari di parole e prefriscono pubblicare i rendering dei padiglioni senza inutilmente cercare di descriverli. Se ci si fa caso, si scopre che solo i progetti accompagnati da rendering hanno ricevuto attenzione dalla stampa.
A uno in particolare si è forse dedicata più spazio, sia su carta che a schermo: il padiglione nazionale dell’Azerbaijan. Su il Resto del Carlino, la Nazione e il Giorno, cioè le varie edizioni locali del Quotidiano Nazionale, sul settimanale l’Espresso, sul sito di Repubblica risaltava per la particolarità dell’architettura e l’efficacia della sua rappresentazione. Il progetto, coordinato da Simmetrico Network, immaginato nell’architettura da Arassociati e nella sistemazione del verde da AG&P, grazie ai rendering di studioDIM associati ha potuto essere presentato con immediata efficacia attirando l’attenzione dei media, sempre alla ricerca di immagini.
Anche chi non è solito dedicare la propria attenziona alla visualizzazione 3D, osservando su internet i rendering dei tanti padiglioni in successione, potrà notare la diversità di stile con cui le varie immagini sono state realizzate e valutare se siano efficaci nel riuscire descrivere non solo la forma del progetto, ma anche a suggerirne il senso. Sono pochi i casi in cui né l’uno né l’altro dei due obbiettivi sono stati raggiunti. Tra le immagini etichettate ‘rendering Expo 2015 Milano‘ probabilmente quelle del padiglione azero spiccano di più proprio perché riescono ad essere evocative grazie alla particolarità dell’atmosfera che suggeriscono pur mantenendo il rigore nel visualizzare le forme e i materiali che compongono l’architettura rappresentata. Un esempio palese di come, nell’ambito dell’architettura, si possano dire molte cose interessanti senza pronunciare neanche una parola.