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Milano Expo 2015: un rendering o mille parole?

Sono giorni di presentazione dei progetti per i padiglioni dei paesi partecipanti, ma solo quelli accompagnati da rendering ricevono l’attenzione dei media.

rendering Milano Expo 2015
rendering: ©2014, studioDIM associati

Una immagine vale più di mille parole? Quante ne servirebbero per descrivere una costruzione che si distingue dai soliti edifici abbastanza da meritare l’appellativo di ‘architettura’? Forse mille non basterebbero. In questi giorni in cui si presentano i progetti per i padiglioni delle nazioni che parteciperanno all’Esposizione Universale di Milano l’anno prossimo, i redattori dei tanti articoli di stampa e dei molti siti web sono piuttosto avari di parole e prefriscono pubblicare i rendering dei padiglioni senza inutilmente cercare di descriverli. Se ci si fa caso, si scopre che solo i progetti accompagnati da rendering hanno ricevuto attenzione dalla stampa.

A uno in particolare si è forse dedicata più spazio, sia su carta che a schermo: il padiglione nazionale dell’Azerbaijan. Su il Resto del Carlino, la Nazione e il Giorno, cioè le varie edizioni locali del Quotidiano Nazionale, sul settimanale l’Espresso, sul sito di Repubblica risaltava per la particolarità dell’architettura e l’efficacia della sua rappresentazione. Il progetto, coordinato da Simmetrico Network, immaginato nell’architettura da Arassociati e nella sistemazione del verde da AG&P, grazie ai rendering di studioDIM associati ha potuto essere presentato con immediata efficacia attirando l’attenzione dei media, sempre alla ricerca di immagini.

Anche chi non è solito dedicare la propria attenziona alla visualizzazione 3D, osservando su internet i rendering dei tanti padiglioni in successione, potrà notare la diversità di stile con cui le varie immagini sono state realizzate e valutare se siano efficaci nel riuscire descrivere non solo la forma del progetto, ma anche a suggerirne il senso. Sono pochi i casi in cui né l’uno né l’altro dei due obbiettivi sono stati raggiunti. Tra le immagini etichettate ‘rendering Expo 2015 Milano‘ probabilmente quelle del padiglione azero spiccano di più proprio perché riescono ad essere evocative grazie alla particolarità dell’atmosfera che suggeriscono pur mantenendo il rigore nel visualizzare le forme e i materiali che compongono l’architettura rappresentata. Un esempio palese di come, nell’ambito dell’architettura, si possano dire molte cose interessanti senza pronunciare neanche una parola.

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Michelangelo: sarà sua la facciata di San Lorenzo a Firenze?

Sul proprio sito web studioDIM propone i rendering della facciata di San Lorenzo secondo il disegno di Michelangelo.

Sono passati quasi cinquecento anni e a Firenze si torna a parlare del completamento della basilica di San Lorenzo. La grande, centrale chiesa rinascimentale progettata da Brunelleschi è tutt’ora senza facciata sebbene esista un progetto specifico disegnato da Michelangelo. Matteo Renzi, sindaco della città, ha svelato l’intenzione dell’amministrazione comunale di realizzare il progetto michelangiolesco e di voler lasciare alla cittadinanza la decisione finale attraverso un referendum.

Per questo studioDIM associati – firma fiorentina considerata tra le più autorevoli nel campo del rendering di architettura in Europa – ha scelto di condividere sul proprio sito web un lavoro realizzato nel 2009 proprio sul disegno della facciata di Michelangelo per San Lorenzo a Firenze. Un’animazione e una serie d’immagini statiche altamente realistiche visualizzano la basilica con la facciata come se fosse stata realizzata.

la facciata attuale, incompiuta
facciata di San Lorenzo a Firenze
la facciata di Michelangelo – rendering: ©2009, studioDIM associati
rendering della facciata di Michelangelo per San Lorenzo a Firenze

Questa scelta da parte dello studio di architettura fiorentino – dedito esclusivamente alla rappresentazione 3D con tecnica digitale sin dal 1995 – è stata dettata dalla volontà di mettere a disposizione della cittadinanza uno strumento di conoscenza immediato del progetto e di offrire la possibilità di valutare, vedendolo in anticipo, l’aspetto finale dell’opera in caso di realizzazione.

“Affrontiamo sempre con entusiasmo soggetti che abbiano Firenze al proprio centro e questo tema su Michelangelo e la facciata di San Lorenzo ci è parso subito straordinariamente avvincente. Non potevamo non condividere con la città il risultato del nostro lavoro, considerando la delicatezza dell’intervento proposto e la vivace discussione che si scatenerà in città tra che è favorevole e chi è contrario.” ha dichiarato uno dei soci fondatori dello studio.

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rendering, la verità degli esterni

Non sempre un bel rendering 3D è indice di piena capacità del realizzatore. La viste degli esterni sono uno strumento di verifica, ma quelle degli interni sono inaffidabili.

La semplificazione nell’uso dei software e il costante aumento di potenza di calcolo dell’hardware permette a un maggior numero di persone di organizzarsi per cercare di offrire servizi nel campo della visualizzazione architettonica. Per chi vuole fare un lavoro creativo usando la tastiera è quasi diventata una moda, come una volta lo era il fare siti web. Il tempo ha dimostrato che, sebbene fare un sito web di base sia facile, non lo è fare ogni sito web. Pensate alle complessità legate alla realizzazione del sito di una banca on-line e alle esigenze di garantire la sicurezza connesse con quello la sua strutturazione, per fare un esempio estremo.

Per il rendering si è passati in circa un decennio dall’epoca del pionierismo, quando pochi avevano persino sentito pronunciare la parola, all’epoca della corsa all’oro. Scava scava … qualcosa si trova, anche se pochi riescono a ricavarne di che vivere serenamente e, per questo, affiancano all’offerta del servizio di rendering, anche quello per realizzare siti web (ma guarda!), quello di servizi di grafica e comunicazione, quelli di web-marketing e di infinite altre varianti di lavori che si possono fare con un computer e con i giusti software anche senza avere, purtroppo, una preparazione specifica. Tanto, con il computer, a un qualche risultato si perviene sempre ed essendo il mare dei potenziali committenti grande, se si lancia un amo qualche pesce abbocca sempre.

Peccato che, ricevuto il lavoro in consegna, il committente si renda conto dell’infruttuosità del proprio investimento. Soldi mal spesi per un risultato approssimativo e consegnato spesso oltre i tempi concordati, per un lavoro inadeguato a permettere il raggiungimento della meta che ci si era prefissati. Il committente è in buona fede quando affida l’incarico. E’ certo di aver scelto il professionista più adeguato, col miglior rapporto qualità/prezzo perché ha valutato le immagini presenti sul sito web di chi offre il servizio di rendering e ha ritenuto che poco si discostino per qualità, ad una prima occhiata, da quelle di alcuni concorrenti forse più cari.

Il committente è in buona fede perché non sa che esistono, vengono vendute, intere raccolte di arredi 3D già pronti, che basta trascinare nel 3D stanza (in fondo una comune stanza è un semplice parallelepipedo, è davvero poco impegnativo realizzarla) per ottenere risultati apparentemente soddisfacenti. Fare un interno generico ricorrendo all’uso di queste librerie, per chi non è totalmente digiuno della materia, è banale. E allora ecco il proliferare di siti web che garantiscono il “fotorealismo” (parola usata sempre a sproposito) e che per ammaliare i potenziali committenti esibiscono intere pagine di rendering di interni: soggiorni, cucine, camere da letto, bagni. Tantissimi bagni, perché ricchi di riflessi e i riflessi rendono le immagini più attraenti. Tutte stanze piene di arredi tratte dalle librerie 3D di cui sopra. Tanto fumo, poco arrosto.

Raramente, se non mai, l’immagine di un esterno. Perché? Forse perché un esterno è sempre un abito tagliato su misura. Non ci sono librerie 3D già pronte da cui ricavarlo. Nessuna possibilità di copia e incolla. Bisogna saperlo fare in prima persona esattamente come previsto dal progettista. La sfida è grande: le potenziali varianti infinite, la localizzazione unica. Un rendering a Milano o a Roma è irripetibile. I committenti più accorti sanno che è sulla qualità delle visualizzazioni degli esterni che si valuta l’autentica capacità professionale di chi offre il servizio. Non c’è modo di barare. Niente fumo negli occhi come capita con i soliti interni fatti in serie.

Per questo studioDIM associati, tra le firme più autorevoli nel campo del rendering di architettura in Europa, presenta sul proprio sito in prevalenza immagini di esterni: per permettere di valutare le proprie capacità ai potenziali committenti. Inoltre, per garantire che non siano semplici esercitazioni fatte a proprio sentimento ma autentici lavori eseguiti sulla base di incarico vincolante, cita sempre il nome del progetto, la sua localizzazione e il nome del progettista. Infine, a ulteriore riprova delle proprie serietà professionale, del 1995 offre esclusivamente servizi di rendering. Niente fumo, tutto arrosto.

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rendering, secondo le varie città.

rendering
StudioDIM associati, considerata una delle firme più autorevoli nel campo del rendering di architettura in Europa, ha avviato un programma di ampliamento del proprio sito istituzionale per favorire la completa diffusione della propria opera attraverso internet. In particolare è prevista l’integrazioni del sito con una serie di pagine che propongono esempi di rendering raccolti in base alla localizzazione dei progetti rappresentati, secondo le varie città e regioni italiane.
Nell’ambito di questo programma sono state messe in linea le pagine ‘rendering Roma‘ e ‘rendering Torino’ che raccolgono le immagini dei progetti localizzati, rispettivamente, nella capitale e nel capoluogo piemontese, dopo il successo di visitatori della sezione dedicata a Milano, città dove si concentra una mole enorme di progetti la cui visualizzazione è stata curata da studioDIM nei suoi sedici anni di attività.
La finalità dell’operazione è di sottolineare come studioDIM associati, la cui sede è a Firenze, grazie alla sua capacità di garantire in tutto il Paese una gamma completa di servizi di illustrazione architettonica con tecnica digitale, sia un riferimento affidabile per gli studi di progettazione, le agenzie di comunicazione, le imprese di costruzione, le società immobiliari, le amministrazioni locali, e ogni altra realtà professionale, commerciale o istituzionale che possa avere bisogno di rendering, ovunque presenti in Italia.

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rendering e pubblicità

Nella pubblicità il rendering sostituisce la fotografia

Continua a crescere il numero di agenzie pubblicitarie che dovendo realizzare cataloghi con immagini di interni, elementi o complementi di arredo, oggetti di disegno industriale, ricorrono al set virtuale in sostituzione di quello fotografico.

Questa scelta non è specificamente dovuta alla maggiore economicità che in taluni casi è possibile raggiungere. Il vero motivo è un altro. Quello della pubblicità è un mondo che vive di tempi stretti, in cui il ripensamento in corso d’opera è una costante e la miglioria sempre auspicabile. La velocità e la flessibilità nel realizzare e modificare una scena costruita in digitale sono incomparabilmente maggiori rispetto ad un set tradizionale e offrono opportunità creative altrimenti negate. Non è cosa da poco. Inoltre il rendering, cioè l’immagine che della scena virtuale viene generata, è sostanzialmente indistinguibile da una fotografia di un set reale. Le agenzie pubblicitarie hanno capito che ricorrere ad un rendering in sostituzione di una fotografia può essere un modo per rispondere con maggiore prontezza alle esigenze dei propri committenti e per questo si rivolgono sempre più spesso a professionisti specializzati in illustrazione attraverso il computer.

Dal punto di vista della agenzia, i passaggi per giungere alla definizione dell’immagine virtuale da realizzare sono esattamente gli stessi necessari per definire l’allestimento della scena per lo scatto fotografico tradizionale. Al pubblicitario non occorre alcun cambiamento nella propria metodologia di lavoro per sostituire il computer alla macchina fotografica. Non avverte la transizione nel proprio flusso di lavoro, ma solo nella celerità con cui sperimenta le proprie visioni e perviene al risultato voluto.

Una delle firme europee più autorevoli nel campo del rendering, studioDIM associati, ha sede in Italia, a Firenze. La sua esperienza, sviluppata nella illustrazione digitale ad alto realismo, si accumula dal 1995. Il rigore tecnico e il pregio estetico delle immagini generate sono garantiti dal lavoro di un’equipe costituita da professionisti che sanno integrare le proprie competenze e passioni nel campo dell’architettura, della fotografia, delle arti grafiche e figurative, della comunicazion e visiva, per raggiungere risultati sorprendenti per la loro efficacia.

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rendering a Milano attraverso la rete

In italiano la chiamiamo Internet ricorrendo a quello che è divenuto il “nome proprio di una infrastruttura informatica” come un dizionario potrebbe definire il termine, non a caso è scritta con la maiuscola. I più intimi, avvezzi alla sua frequentazione la chiamano seccamente “la Rete” (la R è maiuscola per deferenza). In inglese si antepone sempre l’articolo determinativo ed è chiamata “the internet”, la interrete, pragmatica definizione di quello che effettivamente è: una connessione tra le reti, non un’entità autonoma come potrebbe far pensare il chiamarla per nome. E’ irrilevante se sia preferibile l’uno o l’altro modo, quello che conta davvero è che ci connette e ci dona, almeno a livello dello scambio di informazioni, l’ubiquità.

Non è necessario elencare tutti i siti attraverso cui è possibile essere contemporaneamente ovunque nella propria vita privata, vengono raggruppati in social network, blog, chat, . . . continuate voi l’elenco, se vi pare. E’ importante evidenziare, invece, come sia divenuta concretamente semplice la possibilità di lavorare con l’intero Mondo, indipendentemente dalla propria localizzazione geografica, a chi offra servizi fatti di “bit” e non di “atomi”, termini usati per distinguere “l’informazione” (il testo, il disegno, la musica, …) dal “supporto fisico” attraverso cui viene veicolata (la carta stampata, il CD, …) da Nicholas Negroponte, cofondatore e direttore emerito del Media Lab del M.I.T. di Boston nel suo bestseller del 1995 Esseri Digitali.

Facciamo l’esempio di un servizio potentemente sviluppatosi con l’avvento del computer: il rendering architettonico. Quello che si offre è la realizzazione di immagini che visualizzino un progetto prima della sua effettiva realizzazione. L’immagine è l’informazione che può essere trasmessa senza il supporto fisico, solitamente il foglio di carta. La Rete permette a chi offre il servizio ed è localizzato, per esempio, a Firenze di soddisfare le esigenze di studi di architettura che hanno bisogno di rendering a Milano senza essere penalizzati da quei trecento chilometri circa che separano il capoluogo toscano da quello lombardo. Il vantaggio è reciproco: sia per il professionista che offre il servizio di rendering, grazie all’ampiezza del bacino di committenti potenziali a cui rivolgersi, sia per il committente, che non è limitato da vincoli geografici nello scegliere a chi affidare l’incarico di rappresentare il proprio progetto. La discriminante non sarà la vicinanza, fattore che un tempo aveva il suo peso, ma esclusivamente la qualità del servizio offerto ed eventualmente la competitività economica, in caso di servizi di qualità paragonabile.

Veniamo ad un esempio concreto. Non è una caso che studioDIM associati, tra gli studi italiani più noti nel ambito del rendering di architettura in Europa, abbia sede proprio a Firenze, dove nel Rinascimento è nata la rappresentazione architettonica, mentre un’ampia parte dei propri committenti siano studi di progettazione con sede a Milano, capitale italiana dell’architettura e del design. Attraverso pagine private del proprio sito internet riservate alla visualizzazione in anteprima di ogni lavoro in corso, studioDIM è in contatto costante con i propri committente, ciascuno dei quali può verificare in ogni momento come progredisce il lavoro di illustrazione del suo intervento e fare le proprie osservazioni per assicurare che il risultato finale renda pienamente merito alla qualità del progetto e rifletta compiutamente l’idea che ne è alla base.

La costante interazione tra l’esperienza di studioDIM e l’attenzione del committente genera visualizzazioni che non si limitano a mostrare con realismo l’architettura ma arrivano a svelare la suggestione delle atmosfere generate dalle scelte architettoniche, con risultati che spesso superano le migliori aspettative. E la consegna del lavoro non avviene spedendo dei fogli di carta stampati tramite corriere attraverso l’Italia, ma semplicemente facendo un paio di click in una pagina web, in tempo reale e minimizzando l’impronta ecologica, senza dissipare inutilmente le risorse del pianeta necessarie alla spedizione fisica.

Tutto questo grazie ad una infrastruttura informatica che permette di essere a Firenze, ma anche a Milano, e in tanti altri posti allo stesso momento.

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Rendering: c’è ancora spazio per la meraviglia.

Dai primi studi sulla prospettiva alla illustrazione architettonica con tecnica digitale. 500 anni di ricerca del realismo.

La straordinaria forza comunicativa delle immagini come strumento di visualizzazione dell’architettura è nota sin dai primi tentativi di disegnare uno spazio su un foglio attraverso la prospettiva, nel Rinascimento. Era una tecnica di disegno per rappresentare rigorosamente la geometria di uno spazio. Però il senso di uno spazio non è dato solo dalla sua forma bensì dal rapporto tra i vari elementi che lo compongono, i materiali di cui sono realizzati e il modo in cui la luce interagisce con le loro superfici. L’applicazione di tecniche pittoriche ha permesso di arricchire di informazioni la spoglia descrizione geometrica e la rappresentazione architettonica si è arricchita di linguaggi più raffinati,  adatti non solo a visualizzare la forma ma anche a suggerire le atmosfere di uno spazio di progetto.

Con l’avvento dell’informatica, il computer con opportuni programmi è divenuto uno strumento ideale per disegnare geometrie 3D, simularne le finiture superficiali e impostare i parametri fotometrici delle luci che le illuminano e ha permesso di generare immagini sempre più vicine al realismo fotografico. Il rendering 3D, la tecnica digitale di resa visiva, permette a chi la utilizza con competenza di lasciare che sia l’oggettività della spazio rappresentato a narrare il suo stesso senso. Inoltre la possibilità di generare immagini in successione (i tanti fotogrammi di una ripresa da un percorso predefinito della spazio rappresentato) ha finalmente aggiunto alla fruizione dell’architettura rappresentata la quarta dimensione, la dimensione temporale uno degli elementi che maggiormente caratterizzano la fruizione di uno spazio perché nel mondo reale la fruizione di uno spazio avviene sempre nel tempo necessario a percorrerlo e a permanervi.

A qualcuno certe potenzialità potrebbero sembrare scontate, abituati come siamo a produzioni cinematografiche milionarie che propongono intere città, interi pianeti, interi universi simulati. Però nel quotidiano della maggior parte dei progettisti di architettura le organizzazioni composte da migliaia di operatori ciascuno concentrato per mesi e mesi sulla realizzazione in virtuale di una minuscola porzione dell’enorme insieme digitale da cui si genera un film sono lontane intere galassie.

Fortunatamente, c’è ancora spazio per la meraviglia. Quella di vedere la propria idea rappresentata con certezza dei tempi e ragionevolezza dei mediante visualizzazioni che riescano a render giustizia alla qualità delle proprie scelte di progetto.

Per conoscere alcuni degli esempi più avanzati di rappresentazione dell’architettura grazie alla tecnica digitale è sufficiente visitare un sito che propone l’attività professionale di un studio di architettura nato nel 1995 per dedicarsi esclusivamente alla fornitura di servizi di rendering: studioDIM associati. Il progettista ha ora la possibilità di mostrare con immediatezza le proprie scelte progettuali attraverso immagini altamente realistiche, evitando possibili fraintendimenti con il proprio committente o con i pubblici ufficiali incaricati di approvare il progetto. Attraverso l’animazione 3D l’investitore immobiliare ha a disposizione uno strumento di comunicazione di straordinaria efficacia che, rendendo concreto il progetto agli occhi dei potenziali acquirenti, facilita le vendite e permette di anticipare largamente il ritorno di cassa. La Pubblica Amministrazione ha la facoltà di verificare con oggettività l’impatto visivo di un intervento per valutarne l’idoneità.

rendering: ©2009, studioDIM associati - www.studiodim.it
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15 anni di 3D rendering vissuti intensamente

StudioDIM associati, pioniere in Italia nella fornitura di servizi di visualizzazione architettonica, celebra il 15mo anniversario della sua costituzione, avvenuta nel 1995.

Lo studio fiorentino opera nel campo del rendering 3D di architettura e offre i servizi di un affiatato gruppo di architetti specializzati nel campo della illustrazione.

Dai tempi del pionierismo – quando pochi conoscevano il significato dell’anglicismo rendering – alla avanzata realtà professionale odierna, studioDIM ha costantemente accresciuto il portfolio dei propri committenti arricchendolo con nomi di spicco dell’architettura contemporanea, fino a diventare una delle firme più rispettate nel campo del rendering di architettura del vecchio continente. Significativo è l’alto numero di riviste e monografie all’interno delle quali sono state pubblicati render elaborati dallo studio.

Sin dalla sua fondazione studioDIM è stata tra le poche realtà italiane ad offrire servizi di rendering come ‘struttura organizzata’ pur operando in un campo dove era e rimane prevalente la presenza di singoli free-lance. La particolare organizzazione del flusso di lavoro, che viene distribuito tra vari professionisti, permette la gestione in parallelo di più progetti e garantisce tempi di consegna straordinariamente brevi se comparati con quelli necessari ad un operatore singolo per pervenire allo stesso risultato. Tuttavia, per una scelta ponderata, questo modello organizzativo resta artigianale: ciascuno cura con dedizione e perizia la propria parte, ma ha conoscenza dell’intero processo e ne segue con partecipazione lo sviluppo all’interno dell’equipe. Gli incarichi vengono svolti con la consapevolezza che ogni progetto da illustrare è unico e, di conseguenza, specifici sono i presupposti tecnici ed estetici della sua rappresentazione.

rendering: ©2007, studioDIM associati

E’ ormai irrinunciabile per una studio di progettazione includere visualizzazioni realistiche nella presentazione dei propri progetti. Il committente tipo di studioDIM è lo studio di progettazione che vuole essere sollevato dall’onere di realizzarli all’interno della propria struttura. Una scelta che matura dalla costatazione che realizzare le immagini in proprio raggiungendo un risultato che non sia approssimativo richiede un impegno economico, di tempo e di conoscenza rilevante. Occorre acquistare, gestire e ripetutamente aggiornare computer con una lunga serie di programmi specialistici ciascuno dei quali esige da chi li utilizza una continua applicazione per sfruttarne vantaggiosamente tutte le potenzialità. Troppo per una frazione tutto sommato piccola del processo progettuale che però non può essere minimamente trascurata: la qualità della visualizzazione, nel giudizio del fruitore finale, si proietta sulla qualità della progettazione.

Grazie alla passione, all’esperienza, all’affidabilità di tutti i suoi membri studioDIM ha creando centinaia di rendering tecnicamente accurati ed esteticamente pregevoli che hanno accompagnato la presentazione di importanti progetti localizzati in quasi ogni paese d’Europa, in Nord America, in Asia e in Africa.

Auguri studioDIM per i tuoi primi 15 anni di 3D rendering vissuti intensamente!

Per un approfondimento in italiano rendering e animazione 3D | studioDIM e in inglese 3D rendering and animation | studioDIM

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