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E’ NATA LA PRIMA GRAPPA DI AMARONE DELLA DISTILLERIA MAROLO

Comunicato stampa

E’ NATA LA PRIMA GRAPPA DI AMARONE

DELLA DISTILLERIA MAROLO

A settembre arriva lo “spirito” piemontese dal cuore veneto.

Settembre 2015 – La materia prima arriva dal Veneto mentre naso, mani e palato sono rigorosamente piemontesi: è questo l’inedito ed intrigante mix della nuova Grappa di Amarone della distilleria Marolo di Alba.

Paolo Marolo, insieme al figlio Lorenzo, continua con passione ed entusiasmo nella conduzione della distilleria regalando ogni anno agli appassionati grappe originali ed esclusive. Quest’autunno i riflettori saranno puntati su un nuovo prodotto che va ad arricchire una gamma di altissimo livello: la Grappa di Amarone. Un distillato insolito in terra di Langa ma che proprio per la sua originalità appassionerà sicuramente gli estimatori delle grappe Marolo.

L’idea di realizzare questo prodotto è nata sei anni fa dall’amicizia di Paolo Marolo con alcuni piccoli produttori di Amarone. Da una parte un maestro nell’arte della distillazione, dall’altra un mix di uve autoctone venete che, dopo un sapiente appassimento di diversi mesi, danno vita ad un celebre vino apprezzato in tutto il mondo: il risultato non poteva che essere una grappa di estrema eleganza e nobiltà.

Essa ha rappresentato una sfida doppiamente emozionante per la distilleria Marolo racconta Lorenzo: “Innanzitutto dal punto di vista esperienziale perché ci siamo potuti confrontare con un vitigno importante di un’altra regione e poi dal punto di vista tecnico perché ci siamo cimentati per la prima volta con la distillazione di una vinaccia da uve appassite”.

La tecnica di produzione impiegata è stata quella che da sempre caratterizza la famiglia Marolo, ovvero la distillazione discontinua a bagnomaria per assicurare morbidezza e tipicità al prodotto. Mentre l’invecchiamento non poteva che essere in fusti di rovere francese per un periodo di quattro anni. È nata così una grappa dai profumi fruttati di ciliegia, pesca, frutta rossa ma anche balsamici, che ricordano la menta e l’anice. Il tutto armonizzato da una nota ammandorlata tipica dell’appassimento delle uve. Perfetto come digestivo, magari accompagnato da un sigaro, si abbina a formaggi erborinati e a dolci al cioccolato.

La golosa nota di ciliegia che caratterizza in modo particolare questa grappa è stata anche decisiva nella scelta dell’etichetta: il disegno, selezionato tra i bozzetti donati dall’artista Gianni Gallo a Paolo Marolo, raffigura infatti una succosa ciliegia accompagnata da un intrigante scarabeo.

Prodotta in un numero limitato di bottiglie da 70 cl e con un tenore alcolico di 45% sarà distribuita in Italia e all’estero.

 

 

 

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PODERE FORTE: LA CRISTALLIZZAZIONE SENSIBILE

CRISTALLIZZAZIONE SENSIBILE:

UNA TECNICA DI ANALISI STEINERIANA AL SERVIZIO DELL’AZIENDA AGRICOLA PODERE FORTE

 

Al podere si utilizza dal 2011 la cristallizzazione sensibile per trovare il giusto mix tra suolo, vitigno e assemblaggio

 

 Castiglione d’Orcia Un’istantanea sullo stato di salute della pianta e un campanello d’allarme per le criticità in vigna, così come nel prodotto finale. Il tutto, a partire dal semplice studio morfologico di cristalli ottenuti a partire dal terreno, dalle foglie di vite o dal vino. A Podere Forte, azienda agricola toscana da sempre alla ricerca della qualità assoluta del suo vino nel pieno rispetto dell’ambiente e delle energie vitali del contesto in cui opera, la cristallizzazione sensibile è una delle operazioni tecnico-scientifiche che fanno ormai parte del bagaglio culturale della cantina.

 

Il cuore di queste sperimentazioni è il laboratorio, uno dei più avanzati del suo genere, complementare e integrato con le attività produttive. Il laboratorio analizza sia le materie prime che quelle di trasformazione, fornendo dati in tempo reale e attivando collaborazioni con importanti istituti di ricerca. Le analisi effettuate dal laboratorio interno consentono, qualora sia necessario, di intervenire prontamente in tutte le fasi di lavorazione.

 

Il laboratorio si distingue però da tutti gli altri per l’utilizzo di apparecchiature speciali per la cristallizzazione sensibile: una tecnica di analisi che deriva dalla pratica biodinamica di Rudolf Steiner e che permette di condurre valutazioni di tipo morfogenetico su suoli, foglie, vini e altro materiale di tipo organico-vegetale. Questa metodica alternativa alle analisi convenzionali consente altresì di ottenere ulteriori informazioni su tutti i prodotti aziendali riguardanti l’energia vitale e la qualità degli stessi. La metodica della cristallizzazione sensibile è apparentemente semplice: una soluzione predeterminata di cloruro di rame (CuCl2) e acqua sterilizzata, mescolata ad un estratto della sostanza da analizzare. Si pone una porzione standard della miscela su una piastra di vetro e viene fatta riposare in una camera di cristallizzazione priva di vibrazioni e in ambiente controllato. Dopo diverse ore si ottiene un’immagine “cristallizzata” specifica del campione. Con l’esperienza di molte cristallizzazioni, i ricercatori del laboratorio riconoscono le caratteristiche peculiari delle sostanze prese in esame. E le differenze dalla forma-tipo costituiscono un elemento di giudizio per la qualità di ciascun campione. Al Podere la cristallizzazione gioca un ruolo fondamentale soprattutto nell’assemblaggio dei vini e nella valutazione del potenziale d’invecchiamento.

 

“La cristallizzazione ci permette di assaggiare con gli occhi il vino, è come se potessimo entrarci dentro – spiega la dott.ssa Sara Parricchi, responsabile di laboratorio a Podere Forte. – All’inizio questa tecnica era utilizzata solo per il vino e per il suolo, ma dopo qualche tempo ci siamo resi conto che era necessario ampliare il raggio d’azione, così siamo passati alle foglie e alle piante. Ed è proprio grazie all’analisi delle foglie, ad esempio, che siamo riusciti a prevenire mancanze di ferro e altri elementi utili alla salute della pianta. La cristallizzazione infatti non solo scatta un’istantanea dello stato attuale, ma fornisce informazioni utili a prevenire situazioni di criticità”.

 

Il laboratorio infine non smette mai di innovarsi e da alcuni mesi ha introdotto la cromatografia dei suoli: una tecnica utilizzata per valutare la fertilità e la vitalità del terreno.

 

 

Podere Forte è una azienda agricola di Castiglion d’Orcia. Antica e moderna. Tradizionale e futuribile. Governata secondo criteri scientifici e biodinamici. Retta da un ecosistema perfetto e autosufficiente in grado non solo di conservare l’esistente, ma di migliorarlo. Un Podere in cui la diversità viene armonizzata e ricondotta ad un principio unico, dove la qualità a tutti i costi viene ricercata nel pieno e totale rispetto per l’ambiente. Al Podere si producono tre vini: Petrucci Orcia Doc, Guardiavigna Toscana Igt e Petruccino Orcia Doc. Per maggiori informazioni www.podereforte.it

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