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Asportazione delle cisti sinoidali e trattamento del dito a scatto

Questa settimana su Chirurgo-plastico-estetico.it si parla di chirurgia della mano tramite due domande di utenti del sito dedicato alla chirurgia plastica del Dott. Antonoio Tambuscio.
Chirurgo-plastico-estetico.it è un portale che vuole essere uno strumento utile e diretto d’informazione, per capire e conoscere la chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva. Si tratta di un portale innovativo dove ognuno può raccogliere e chiedere direttamente informazioni e curiosità riguardanti i diversi tipi d’interventi chirurgici (dalla chirurgia ambulatoriale minore alla chirurgia del corpo, passando per la sempre più richiesta mastoplastica additiva, liposuzione o rinoplastica).
Il Dott. Antonio Tambuscio (Dottore Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva) risponde regolarmente alle più disparate domande degli utenti pubblicandole poi in forma rigorosamente anonima nel sito. In questo modo Chirurgo-plastico-estetico.it funge da vero e proprio archivio d’informazioni. Una fonte gratuita, utile e funzionale alla quale poter sottoporre i propri dubbi e le proprie perplessità in fatto di chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva.
Qui di seguito riportiamo l’ultima domanda inviata al portale e la conseguente risposta del Dott. Antonio Tambuscio riguardante la chirurgia della mano.

Una cisti sinoviale sul dorso del piede che non da dolore deve essere asportata? Devo fare un intervento chirurgico con anestesia locale, generale o addirittura un’epidurale?

L’indicazione ad asportare una cisti al piede può essere di ordine funzionale (se da fastidio) o estetica. Negli altri casi non è assolutamente necessario toglierla. Sulle modalità di asportazione, nella quasi totalità dei casi è sufficiente una anestesia locale. L’intervento è ambulatoriale e di breve durata (20’ circa).

Sono stata operata da poco di tunnel carpale. Ora ho 1° e 2° dito a scatto. L’unica soluzione è l’intervento?

In persone giovani la scelta terapeutica migliore per il dito a scatto è senz’altro l’intervento chirurgico, indipendentemente dal fatto che la stessa mano sia stata già operata per sindrome del tunnel carpale. Del resto è un intervento di pochissimi minuti in anestesia locale con recupero pieno della funzionalità della mano in circa dieci giorni. Solo in alcuni casi selezionati è indicata la terapia conservativa con i filtrazioni di cortisone ma quasi sempre i disturbi si ripresentano a distanza di qualche mese.

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La cicatrice da appendicectomia in gravidanza

Su Chirurgo-plastico-estetico.it si parla di correzione di cicatrici tramite il quesito posto da un utente del sito dedicato alla chirurgia plastica del Dott. Antonoio Tambuscio.
Chirurgo-plastico-estetico.it è un portale che vuole essere uno strumento utile e diretto d’informazione, per capire e conoscere la chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva. Si tratta di un portale innovativo dove ognuno può raccogliere e chiedere direttamente informazioni e curiosità riguardanti i diversi tipi d’interventi chirurgici (dalla chirurgia ambulatoriale minore alla chirurgia del corpo, passando per la sempre più richiesta mastoplastica additiva, liposuzione o rinoplastica).
Il Dott. Antonio Tambuscio (Dottore Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva) risponde regolarmente alle più disparate domande degli utenti pubblicandole poi in forma rigorosamente anonima nel sito. In questo modo Chirurgo-plastico-estetico.it funge da vero e proprio archivio d’informazioni. Una fonte gratuita, utile e funzionale alla quale poter sottoporre i propri dubbi e le proprie perplessità in fatto di chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva.

Ho una brutta cicatrice da appendicectomia che in alcuni momenti mi da un forte senso di tensione. Può creare problemi durante una gravidanza?

Quel tipo di cicatrice non comporta assolutamente alcun problema per un’eventuale gravidanza. La sensazione di tensione è dovuta a delle aderenze che si sono create tra la pelle e le fasce muscolari profonde. Un eventuale gravidanza darebbe solo un po’ di tensione iniziale destinata comunque a ridursi nel tempo, soprattutto se si ha cura di applicare delle creme elasticizzanti (Rilastil).

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Quale incisione è preferibile praticare nell’intervento di mastoplastica additiva

Su Chirurgo-plastico-estetico.it si parla di mastoplastica additiva tramite il quesito posto da un utente del sito dedicato alla chirurgia plastica del Dott. Antonoio Tambuscio.
Chirurgo-plastico-estetico.it è un portale che vuole essere uno strumento utile e diretto d’informazione, per capire e conoscere la chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva. Si tratta di un portale innovativo dove ognuno può raccogliere e chiedere direttamente informazioni e curiosità riguardanti i diversi tipi d’interventi chirurgici (dalla chirurgia ambulatoriale minore alla chirurgia del corpo, passando per la sempre più richiesta mastoplastica additiva, liposuzione o rinoplastica).
Il Dott. Antonio Tambuscio (Dottore Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva) risponde regolarmente alle più disparate domande degli utenti pubblicandole poi in forma rigorosamente anonima nel sito. In questo modo Chirurgo-plastico-estetico.it funge da vero e proprio archivio d’informazioni. Una fonte gratuita, utile e funzionale alla quale poter sottoporre i propri dubbi e le proprie perplessità in fatto di chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva.
Qui di seguito riportiamo l’ultima domanda inviata al portale e la conseguente risposta del Dott. Antonio Tambuscio riguardante l’intervento di mastoplastica additiva.

E’ migliore l’incisione a livello dell’areola (capezzolo) o nel solco inframammario?

Nelle pazienti con diametro areolare sufficiente (maggiore di 3 cm) è possibile scegliere se fare il taglio nel bordo inferiore dell’areola o nel solco inframammario. Dal punto di vista squisitamente estetico non vi sono grosse differenze. Entrambe le incisioni sono lunghe circa 3.8 cm e se suturate bene ed in assenza di complicanze (infezioni e ritardo di guarigione, molto rare) lasciano cicatrici assai poco visibili. Ben inteso che la “cicatrice invisibile” non esiste. Ad ogni modo l’incisione si maschera bene, in entrambi i casi, anche perché cade in un punto dove riesce a mimetizzarsi, nel passaggio di colore tra lo scuro della mammella e il chiaro dell’areola e nell’ombra del solco inframammario. Per questi motivi in molti casi è possibile dopo 6-12 mesi prendere il sole in topless senza destare “sospetti”.
Dal punto di vista tecnico non vi sono differenze in termini di complessità o tempi di esecuzione. Nell’incisione dal solco inframammario lo scollamento è completamente extra ghiandolare ossia la mammella non viene minimamente toccata, mentre nell’accesso dall’areola viene praticato un piccolo tunnel nella parte inferiore della ghiandola per raggiungere il piano di alloggiamento della protesi. In questo secondo caso la ghiandola viene comunque danneggiata pochissimo e conserva più del 90% della sua funzionalità. Ovviamente entrambe le tecniche sono pienamente compatibili con gravidanza e allattamento.
Per quanto riguarda infine la sensibilità, pur essendo piuttosto rari difetti di sensibilità cutanea permanenti dopo un intervento di mastoplastica additiva, non è chiaramente documentata una differenza di incidenza fra le due tecniche. La scelta quindi dipende principalmente dai gusti della paziente tenendo comunque bene a mente che, in ogni caso, la cicatrice rimarrà sempre coperta da qualsiasi bikini indosserà, per quanto piccolo.

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L’intervento di simmetrizzazione delle mammelle in ospedale

u Chirurgo-plastico-estetico.it si parla di asimmetria mammaria mediante il quesito posto da un utente del sito dedicato alla chirurgia plastica del Dott. Antonoio Tambuscio.

Chirurgo-plastico-estetico.it è un portale che vuole essere uno strumento utile e diretto d’informazione, per capire e conoscere la chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva. Si tratta di un portale innovativo dove ognuno può raccogliere e chiedere direttamente informazioni e curiosità riguardanti i diversi tipi d’interventi chirurgici (dalla chirurgia ambulatoriale minore alla chirurgia del corpo, passando per la sempre più richiesta mastoplastica additiva, liposuzione o rinoplastica).

Il Dott. Antonio Tambuscio (Dottore Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva) risponde regolarmente alle più disparate domande degli utenti pubblicandole poi in forma rigorosamente anonima nel sito. In questo modo Chirurgo-plastico-estetico.it funge da vero e proprio archivio d’informazioni. Una fonte gratuita, utile e funzionale alla quale poter sottoporre i propri dubbi e le proprie perplessità in fatto di chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva.

Qui di seguito riportiamo l’ultima domanda inviata al portale e la conseguente risposta del Dott. Antonio Tambuscio riguardante l’intervento di correzione dell’asimmetria mammaria.

Ho 22 anni e il seno asimmetrico dalla nascita con una differenza di due taglie. E’ possibile correggerlo in Ospedale?

L’unica possibilità per eseguire un intervento di simmetrizzazione delle mammelle in Ospedale è che vi sia, ben documentata, una malformazione/menomazione congenita. Nel caso specifico dovrebbe trattarsi di una agenesia (assenza totale) della ghiandola mammaria e/o del muscolo pettorale. Questa malformazione, che può essere anche abbastanza complessa, viene chiamata Sindrome di Poland. La ricostruzione mammaria, oltre che l’inserimento di una protesi, può comprendere procedure complicate di trasferimento di muscoli dalla schiena, espansione cutanea e rimodellamento della mammella controlaterale.

In tutti gli altri casi l’intervento è puramente con finalità estetiche e quindi non mutuabile.

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Wedding Planner: professione matrimonio

Anche nel nostro paese si sta da tempo facendo largo una nuova figura professionale importata dagli Stati Uniti (dove esiste da più di vent’anni): si tratta del wedding planner, “organizzatore di matrimoni” tradotto letteralmente.
Sorta di consulente / direttore artistico / supervisore volto a fare del matrimonio un evento dal carattere unico, nel rispetto dei gusti, delle esigenze e (ultimo ma non meno importante) del budget degli sposi.
Corsi a pagamento o stages presso affermati wedding planners si stanno diffondendo in Italia al fine di formare professionisti nell’organizzazione di matrimoni.

Ma quali sono i principali compiti che svolge il w.p. nell’organizzazione delle nozze?

Progettazione e regia dell’evento innanzitutto. I clienti si rivolgono al planner, spesso con un anno di anticipo rispetto alla data del matrimonio, cercando in lui/lei un aiuto per risparmiare tempo e denaro. S’individua sempre un leit motiv (spesso, ad esempio, capita si tratti dell’immaginario di un film), il tema della festa e si procede alla scelta della location, ingrediente fondamentale per creare la giusta atmosfera. Le situazioni possono essere molteplici: dalla villa sul lago alla cascina nel verde della campagna, dal suggestivo castello al moderno loft in pieno centro (molto gettonate risultano essere ultimamente le ville venete site tra Venezia e Padova).

Il wedding planner segue ogni cosa, è il primo ad arrivare in loco e l’ultimo ad andarsene. Cura dell’immagine, il beauty day per la sposa, make up, acconciatura e abito, il tutto in armonia con la personalità e gli intenti degli sposi.
Sarà suo il compito di suggerire un’elegante partecipazione nuziale, i cadeaux de marriage, le bomboniere, i confetti, i regali per i testimoni di nozze.
Ma non solo: si occuperà allora del ricevimento, dai segnaposti al tableau de marriage, selezionando e valutando le migliori proposte di catering, per un banchetto impeccabile. Deciderà quale sarà la musica più pertinente per  accompagnare prima la cerimonia e poi il ricevimento, darà disposizioni ai fotografi e videomakers incaricati di documentare il matrimonio. Il wedding planner inoltre selezionerà i tour operator più interessanti e vantaggiosi per rendere speciale anche il viaggio di nozze.

Insomma in un epoca in cui le persone sono sempre più indaffarate con impegni e lavoro, il tempo sembra scarseggiare e sempre più persone sono propense ad affidare la gestione del proprio matrimonio a questa nuova figura professionale, che colma quella che un tempo (non troppo lontano) era una mansione a carico delle rispettive famiglie degli sposi.
I tempi cambiano.

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Rinoplastica gratis o a pagamento?

Chirurgo-plastico-estetico.it oggi risponde ad una domanda riguardante la modalità di pagamento per l’intervento di rinoplastica, mediante il quesito posto da un utente del sito dedicato alla chirurgia plastica del Dott. Chirurgo Antonio Tambuscio.

Chirurgo-plastico-estetico.it è un portale che vuole essere uno strumento utile e diretto d’informazione, per capire e conoscere la chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva.
Si tratta di un portale innovativo dove ognuno può raccogliere e chiedere direttamente informazioni e curiosità riguardanti i diversi tipi d’interventi chirurgici (dalla chirurgia ambulatoriale minore alla chirurgia del corpo, passando per la sempre più richiesta mastoplastica additiva, liposuzione o rinoplastica).
Il Dott. Antonio Tambuscio (Dottore Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva) risponde regolarmente alle più disparate domande degli utenti pubblicandole poi in forma rigorosamente anonima nel sito. In questo modo Chirurgo-plastico-estetico.it funge da vero e proprio archivio d’informazioni. Una fonte gratuita, utile e funzionale alla quale poter sottoporre i propri dubbi e le proprie perplessità in fatto di chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva.

Qui di seguito riportiamo l’ultima domanda inviata al portale e la conseguente risposta del Dott. Antonio Tambuscio riguardante la modalità di pagamento per l’intervento di rinoplastica.

L’intervento di rinoplastica è a carico del servizio sanitario o devo pagare un supplemento di ticket?

L’argomento è già stato affrontato dettagliatamente in un altro post. La rinoplastica, ovvero l’intervento che riguarda esclusivamente la piramide nasale (il naso esterno per intenderci), è una procedura squisitamente estetica e quindi a pagamento, a meno che non vi sia una deformità derivante da un trauma. La settoplastica invece è un intervento generalmente di tipo funzionale, ossia volto a correggere una deformità interna che compromette la qualità della respirazione. Quindi rinoplastica in esito di trauma e settoplastica con disturbi della respirazione sono interventi mutuabili nelle strutture pubbliche e perciò gratuiti. L’unico ticket da pagare è quello della prima visita specialistica.
Si ricordi che nell’intervento mutuato NON è possibile scegliere il chirurgo operatore e che la tempistica dipende dalle liste d’attesa della struttura cui ci si rivolge.

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Rinosettoplastica e asimmetria del mento

Su Chirurgo-plastico-estetico.it si parla della possibilità di associare l’intervento di rinosettoplastica alla correzione di una asimmetria del mento tramite il quesito posto da un utente del sito dedicato alla chirurgia plastica del Dott. Chirurgo Antonio Tambuscio.

Chirurgo-plastico-estetico.it è un portale che vuole essere uno strumento utile e diretto d’informazione, per capire e conoscere la chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva.
Si tratta di un portale innovativo dove ognuno può raccogliere e chiedere direttamente informazioni e curiosità riguardanti i diversi tipi d’interventi chirurgici (dalla chirurgia ambulatoriale minore alla chirurgia del corpo, passando per la sempre più richiesta mastoplastica additiva, liposuzione o rinoplastica).
Il Dott. Antonio Tambuscio (Dottore Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva) risponde regolarmente alle più disparate domande degli utenti pubblicandole poi in forma rigorosamente anonima nel sito. In questo modo Chirurgo-plastico-estetico.it funge da vero e proprio archivio d’informazioni. Una fonte gratuita, utile e funzionale alla quale poter sottoporre i propri dubbi e le proprie perplessità in fatto di chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva.

Qui di seguito riportiamo l’ultima domanda inviata al portale e la conseguente risposta del Dott. Antonio Tambuscio riguardante la possibilità di associare l’intervento di rinosettoplastica alla correzione di una asimmetria del mento.

E’ possibile associare l’intervento di rinosettoplastica alla correzione di una asimmetria del mento?

L’associazione dei due interventi non solo è possibile ma è anche relativamente frequente nel caso in cui sussista una disarmonia tra profilo del naso, delle labbra e del mento stesso. La parte dell’intervento riguardante il mento può consistere in una mentoplastica riduttiva fatta attraverso raspatura, osteotomia o fresatura della tuerosità mentale della mandibola. In caso di difetto del mento è possibile invece eseguire una mentoplastica aumentativa con l’utilizzo di una piccola protesi in silicone o ricorrendo ad un lipofilling (autotrapianto di grasso). Infine, nel caso in cui il problema dipenda da una malposizione della mandibola (retroversione, protrusione) con eventuale malocclusione dentale, l’intervento è di competenza del chirurgo maxillofaciale.

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Mutuabilità degli interventi di mastoplastica riduttiva

Questa settimana in Chirurgo-plastico-estetico.it si parla dell’eventuale mutuabilità dell’intervento di rimpicciolimento del seno tramite il quesito posto da un utente del sito dedicato alla chirurgia plastica del Dott. Chirurgo Antonio Tambuscio.

Chirurgo-plastico-estetico.it è un portale che vuole essere uno strumento utile e diretto d’informazione, per capire e conoscere la chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva.
Si tratta di un portale innovativo dove ognuno può raccogliere e chiedere direttamente informazioni e curiosità riguardanti i diversi tipi d’interventi chirurgici (dalla chirurgia ambulatoriale minore alla chirurgia del corpo, passando per la sempre più richiesta mastoplastica additiva, liposuzione o rinoplastica).
Il Dott. Antonio Tambuscio (Dottore Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva) risponde regolarmente alle più disparate domande degli utenti pubblicandole poi in forma rigorosamente anonima nel sito. In questo modo Chirurgo-plastico-estetico.it funge da vero e proprio archivio d’informazioni. Una fonte gratuita, utile e funzionale alla quale poter sottoporre i propri dubbi e le proprie perplessità in fatto di chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva.

Qui di seguito riportiamo l’ultima domanda inviata al portale e la conseguente risposta del Dott. Antonio Tambuscio riguardante l’eventualità nelle quali la mastoplastica riduttiva risulti mutuabile.

E’ mutuabile l’intervento per il rimpicciolimento del seno?

La mastoplastica riduttiva è un intervento di chirurgia estetica che viene normalmente eseguito in libera professione e quindi a pagamento. In rari casi di gigantomastia gravissima, se è documentato chiaramente un problema di salute causato dal volume e dal peso delle mammelle, l’intervento può essere eseguito in ospedale. In questi casi è necessario dimostrare inequivocabilmente con un iter ospedaliero un problema quale un grave vizio posturale e/o una artrite toraco-cervicale o un problema dermatologico. E’ bene ricordare che nei casi così detti “mutuabili” il paziente non può scegliersi il chirurgo.

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In cosa consiste l’utilizzo estetico delle cellule staminali?

Chirurgo-plastico-estetico.it è un portale che vuole essere uno strumento utile e diretto d’informazione, per capire e conoscere la chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva.
Si tratta di un portale innovativo dove ognuno può raccogliere e chiedere direttamente informazioni e curiosità riguardanti i diversi tipi d’interventi chirurgici (dalla chirurgia ambulatoriale minore alla chirurgia del corpo, passando per la sempre più richiesta mastoplastica additiva, liposuzione o rinoplastica).
Il Dott. Antonio Tambuscio (Dottore Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva) risponde regolarmente alle più disparate domande degli utenti pubblicandole poi in forma rigorosamente anonima nel sito. In questo modo Chirurgo-plastico-estetico.it funge da vero e proprio archivio d’informazioni. Una fonte gratuita, utile e funzionale alla quale poter sottoporre i propri dubbi e le proprie perplessità in fatto di chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva.

Qui di seguito riportiamo l’ultima domanda inviata al portale e la conseguente risposta del Dott. Antonio Tambuscio riguardante il Lipofilling, una nuova frontiera nell’ambito della chirurgia del corpo.

In cosa consiste l’utilizzo estetico delle cellule staminali?

Il lipofilling e le cellule staminali sono in effetti una nuova frontiera in chirurgia plastica sia in campo estetico che ricostruttivo. Tuttavia molte cose imprecise e alcune totalmente sbagliate sono state dette in merito al loro utilizzo. In termini semplici il lipofilling consiste nel prelievo di tessuto adiposo con una piccola liposuzione e il successivo reimpianto dello stesso attraverso micro iniezioni, a scopo riempitivo. E’ appunto l’effetto riempitivo che ha una applicazione immediata in chirurgia estetica per procedure quali il rassodamento del viso e dei glutei, piccoli aumenti del seno, correzione di esiti di traumi o altri interventi chirurgici. E’ stato dimostrato inoltre che all’interno del tessuto adiposo sono presenti grandi quantità di cellule staminali adulte in grado di differenziarsi in molti altri tessuti tra cui tessuto connettivo, vasi sanguigni, etc. Questa caratteristica consente trattamenti anche estremamente efficaci soprattutto in campo ricostruttivo, in caso di esito di traumi, ulcere croniche, danni da radioterapia, etc… La validità e l’utilita della “componente staminale” del grasso in campo estetico è in realtà ancora in fase di studio e spesso erroneamente decantata.

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