Energie rinnovabili. Parte il bando di sperimentazione per la realizzazione di batterie con tecnologia al sodio. Un progetto che vede coinvolte Terna, società che gestisce la rete elettrica nazionale e Fiamm, gruppo italiano del settore batterie. Nuova tecnologia per un nuovo futuro verso l’autoconsumo.
Anzi, come sottolinea il Quotidiano Energia, dopo il primo bando da 10MW basato sul litio, Terna ne ha promosso subito un altro, sempre nell’ambito dello storage lab, per la realizzazione di almeno 2 impianti da 1 MV complessivi con tecnologia al sodio. Proprio quest’ultimo segna un momento storico per il settore energetico visto che vedrà coinvolto il principale gruppo italiano del comparto batterie: FIamm.
L’opportunità offerta da Terna è di quelle irripetibili. Perché se la sperimentazione dovesse avere l’ok sia di Terna che dell’Aeeg nell’ambito appunto dei 3 progetti pilota a incentivo aggiuntivo del 2 in ballo ci saranno centinaia di milioni di euro. Terna infatti ha in programma 240 MW, di cui almeno 110 MW riservati a tecnologie che non siano quella di sali Na/S.
Del resto il gruppo Fiamm è pronto da tempo a questa opportunità, come ha rivelato a QE Nicola Cosciani, direttore della business unit Energy storage solution. La fase di prequalifica al bando (che scade il 7 agosto) potrebbe coinvolgere altri candidati (con requisiti: fatturato di 10 milioni di euro negli ultimi 3 anni di cui almeno 500mila negli accumuli e aver realizzato batterie al sodio per almeno 0,5 MW), anche quelle società ad esempio attive nell’assemblaggio delle batterie stesse.
Cosciani ha anche aggiunto come le opportunità di utilizzo degli accumuli vanno al di là delle reti di trasmissione e distribuzione. Per esempio le batterie sarebbero un mezzo fondamentale per promuovere l’autoconsumo, su quale ha posto l’accento anche il V Conto Energia e le cui potenzialità si limiterebbero al 20/25% della produzione senza l’utilizzo dello storage. Non solo: Fiamm è convinta che in futuro lo storage dovrà essere visto “come una delle soluzioni per la risoluzione delle diverse criticità del sistema elettrico, con pari dignità rispetto alle altre”.
In tal senso all’interno di Anie Confindustria è stato creato un gruppo ad hoc che oltre a Fiamm, vede in prima linea Abb, Nec Italia, Siemens, Ansaldo e prossimamente anche Gruppo Tozzi e Saet.
FONTE: Terna Web Magazine