“Negli Stati Uniti le sopracciglia sono diventate uno status symbol: quasi nessuna star riesce a farne a meno e le richieste per alzarle chirurgicamente sono sempre più numerose.”
Ad affermarlo è Francesco Bernardini, chirurgo oculoplastico socio della American Society Oculoplastic Reconstructive Surgery.
“I pazienti sono più consapevoli dell’importanza del sopracciglio nell’estetica dello sguardo. Nel mio studio sono aumentate del 40% negli ultimi cinque anni le pazienti che scelgono di abbinare a una blefaroplastica un lifting del sopracciglio, eseguendo una “blefaropiù”, che consiste in un intervento di ringiovanimento limitato agli occhi, ma che va ad incidere su tutto il volto, generando quindi un effetto lifting complessivo.”
Intervenendo solo su una parte si hanno anche dei notevoli benefici: la tecnica associabile alla blefaroplastica, viene eseguita senza ulteriori disagi per il paziente.
La blefaroplastica aiuta a cancellare i segni dell’età e ridare freschezza allo sguardo, non dimenticando mai l’importanza dell’equilibrio complessivo del viso che è l’obiettivo principale del chirurgo oculoplastico.
Con gli anni infatti, la tonicità dei tessuti e la forma delle nostre palpebre tende a cambiare. L’esposizione al sole e fattori ereditari predisponenti possono contribuire a rendere il nostro sguardo più vecchio e stanco.
Si ritiene che l’aumento della quantità di pelle che riveste una palpebra sia dovuto all’effetto della forza di gravità e al movimento continuo delle palpebre superiori.
La chirurgia deve avvenire in una sala operatoria certificata, in assoluta sicurezza, con l’ausilio di un’anestesia locale associata ad una sedazione endovenosa monitorata da un anestesista, in maniera da rendere la permanenza in sala operatoria indolore, se non addirittura piacevole per il paziente.
L’incisione della palpebra superiore è fatta lungo la piega naturale della palpebra che è visibile solo nello sguardo in basso o ad occhi chiusi, rendendola quindi invisibile.
La rimozione della cute e del muscolo orbicolare sottostante può avvenire con laser (elettrochirurgia, radiofrequenza, CO2) o con lama fredda (bisturi) a seconda della preferenza del chirurgo.
Una volta rimosso questo strato cutaneo, il grasso viene rimosso e la ghiandola lacrimale riposizionata, se necessario.
La sutura della cute è l’ultimo passaggio ed avviene con un filo da sutura non riassorbibile in modo da minimizzare la visibilità della cicatrice.
Dott. Francesco Bernardini
Genova – v. Cecchi 4/8 – tel 010.570.5845
Torino – c. Einaudi 18/a – tel 011.591.388
Milano – v. Marco Polo 8 – tel 02.626.94.658
www.oculoplasticabernardini.it
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