Da poco tempo è online il sito www.caldaiaacondensazione.it, specificamente dedicato ad informare gli utenti su cosa è una caldaia a condensazione, su come funziona, sui risparmi ottenibili e su molte altre questioni legate all’argomento. In questo modo il sito cerca di venire incontro all’interesse e all’importanza sempre maggiore che le caldaie a condensazione stanno avendo, in particolare negli ultimi tempi.
Dato infatti il costo sempre più alto dell’energia e considerando quanto la produzione di questa incida negativamente sull’ambiente a causa dell’inquinamento così come dell’aumento dell’effetto serra, tutti i produttori di sistemi di riscaldamento sono sempre più concentrati su realizzare prodotti che abbiano il più alto rendimento possibile.
Una delle tecnologie che al riguardo negli ultimi anni ha dato e sta dando i più interessanti risultati, è quella dell’utilizzo del calore di condensazione del vapore, utilizzata in determinati tipi di caldaie da riscaldamento, che vengono appunto chiamate caldaie a condensazione.
Il principio della condensazione
Essenzialmente tale tecnologia funziona cercando di sfruttare il più possibile tutto il calore fornito nella combustione, più di quanto sia possibile fare con le caldaie tradizionali. Il principio si basa sul fatto che più si riesce a “raffreddare” i fumi di combustione prodotti dalla caldaia e più è possibile sottrarre a questi calore per poterlo utilizzare. Per poterlo fare l’acqua dell’impianto di riscaldamento da riscaldare deve essere alla temperatura più bassa possibile. Detto diversamente più l’acqua da riscaldare è fredda, più questa sarà in grado di assorbire calore sottraendolo ai fumi di combustione. Di conseguenza una caldaia per poter avere il massimo rendimento, deve in genere lavorare con un’acqua dell’impianto di riscaldamento mantenuta più bassa possibile. Questo è un principio generale che vale sia per le caldaie tradizionali che per quelle a condensazione.
Quando la temperatura è però sufficientemente bassa, all’incirca sui 55 gradi, si ottiene un effetto ulteriore, e cioè che il vapore presente nei fumi di combustione si condensa, liberando del calore aggiuntivo che può essere utilizzato per il riscaldamento. Le caldaie a condensazione funzionano proprio sfruttando tale principio. Lavorando con temperature dell’impianto di riscaldamento sufficientemente basse, riescono a “dare” all’acqua dell’impianto il maggiore calore possibile, sottraendolo ai fumi di combustione che si raffreddano e provocano la condensazione del vapore. In tale processo viene liberato il calore del vapore che “passa” all’acqua del riscaldamento per essere utilizzato.
Grazie a questa tecnica le caldaie a condensazione sono in grado di sfruttare tutta quella parte del calore di combustione che con le caldaie normali viene invece persa attraverso il tubo di scarico della caldaia.
Il principio della condensazione del vapore era conosciuto già da molto tempo, sino ad alcuni anni fa non si riusciva però ad utilizzarlo a causa dell’effetto che il processo di condensazione ha sui materiali che compongono la caldaia. Quello che succede è che quando il vapore si condensa, tende a combinarsi con altri composti di combustione, dando luogo a miscele che hanno un grado di acidità ben maggiore di quello della normale acqua. Questa acqua acida, ha l’effetto di intaccare nel tempo i metalli che costituiscono parti della caldaia e di renderli alla fine inutilizzabili.
Sino a qualche tempo questo problema costituiva un ostacolo insormontabile alla costruzione di caldaie che utilizzassero la condensazione del vapore. Negli ultimi 10/15 anni lo sviluppo della tecnologia ha però consentito di utilizzare nella realizzazione delle parti della caldaia più esposte all’attacco degli acidi, particolari materiali a questi resistenti, che prima non esistevano o avevano comunque un costo non sostenibile. Oggigiorno tale costo rimane sempre più alto di quello dei materiali tradizionali, ma è in ogni caso abbastanza basso da poter essere utilizzato in elettrodomestici di massa venduti su larga scala. Si tenga comunque presente che è proprio il costo superiore di alcuni di tali componenti resistenti agli acidi, la principale ragione del maggiore costo delle caldaie a condensazione rispetto a quelle tradizionali.
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