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EUGENIO RIPEPI: “ROMA NON SI RADE” è il nuovo album del cantautore ligure in uscita il 3 luglio

 

 

Il disco, primo tassello di una dilogia, viene definito dall’artista di Imperia come “il proprio occhio destro”, capace di intuire il divenire senza mettere a fuoco ciò che è concreto.

 

La copertina è un’opera di Settimio Benedusi

 

“Roma non si rade” è il terzo disco di Eugenio Ripepi, in uscita il 3 luglio 2020.

La didascalia dell’album recita: “Colori a occhi chiusi – Occhio destro”.

“Occhio destro” è una metafora che inquadra questo disco come il primo di una dilogia a cui seguirà un secondo progetto discografico (“l’occhio sinistro”), dal titolo ancora nascosto.

L’occhio destro dell’autore, per ragioni autobiografiche dovute a difficoltà di lettura, attiene alla parte metafisica che non mette a fuoco il concreto e intuisce il divenire. L’occhio sinistro vede più nitido, ma meno lontano, ed è lo sguardo della rabbia sociale.

«“Roma non si rade” perché, se le scansi di mattina le strade dal volto antico, non si cura di prepararsi per te, piccolo frammento nel respiro della storia, e la rugiada trattenuta ti racconta il profumo dell’immortalità». Eugenio Ripepi

 

 

 

 

 

TRACK BY TRACK

 

Un contatto

“Un invito ad avvicinare l’assoluto, a congiungersi con la natura, con la semplicità, che non è facilità, come diceva il filosofo Danilo Dolci. I recenti avvenimenti, ci hanno dimostrato come il ritorno alla natura, e il rispetto per le sue leggi, è forse l’unica via d’uscita per un futuro sostenibile”.

 

Come l’acqua ad un’aiuola

“Veloce ma delicato, il brano si muove in punta di piedi per descrivere un itinerario, questa volta però, con qualcuno accanto. Il cielo, stavolta, è intento a trattenere il suo sole, e anche la macchina, finita la benzina, non vuole disturbare il momento”.

 

La frontiera

“La canzone racconta la movimentata, anche musicalmente, storia di un fuggiasco. Potrebbe essere nel vecchio West, nell’America del proibizionismo, oppure oggi. Un passo falso può costare la vita, per i protagonisti ma anche per gli ignari comprimari”.

 

Acrobatiche sere.

“Gli artisti, apolidi, perennemente precari, inizialmente faticano a trovare una collocazione, e spesso poi la rifiutano, un po’ per difesa, un po’ per necessità. Alla fine, però, i conti non tornano. Non tornano mai. È una scommessa con un prezzo molto alto. Ma non si può fare altrimenti, perché l’unico equilibrio possibile è quello che si raggiunge tenendo tutto insieme a fatica su un filo, sorretti dall’ironia che pervade questo pezzo, e alcune vite particolari”.

 

Un ritratto di foglia e di paglia

“Un brano che descrive occhi verdi come le foglie e capelli del colore della paglia, di una ballerina che ha appeso le scarpine al chiodo e abbandonato gli studi, in vista del miraggio di un amore troppo possessivo. Una scelta obbligata dalla pressione che l’ha catapultata in un eremitaggio dorato, senza preoccupazioni ma forse anche senza slanci”.

 

Tra trent’anni

“È il ritratto di una umana felina, spigolosa e sfuggente. Un sentimento vero rimane intatto anche nel corso degli anni, e non scende di un centimetro la distanza che si avverte da una persona per cui si prova questo sentimento”.

 

Roccia

“Il brano è un invito a scuotersi. Il discernimento a volte ci porta a non agire. Dobbiamo prendere esempio da quello che ci circonda di non umano”.

 

Nicole

“Il primo singolo estratto dall’album è un pezzo dal sound estivo intriso di un’atmosfera pop-swing ballabile che si sposa perfettamente con una storia ironica. Il protagonista della canzone immagina, in un’atmosfera onirica frutto di un mix “rhum-anestetico”, di lanciare (per scherzo) dalla finestra, e poi di recuperare, il tirannico gatto della fidanzata. Una vendetta impossibile, un’iperbole che fa omaggio a una celebre sequenza cinematografica di Francesco Nuti”.

 

Latte di Aprile

“L’Eden è ancora qui, sulla Terra. L’esercizio difficile è scoprirlo e difenderlo, sceglierlo rispetto al consumismo industriale che spesso diventa l’unico ritaglio dalle fatiche di obblighi insostenibili. La capacità di ascolto va sviluppata, e non si tratta solo dell’udito: tutti i nostri sensi possono essere amplificati e possiamo curarci l’anima con il respiro del verde”.

 

Villaggio globale

“Il reggae è il giusto ritmo per cantare il disequilibrio sociale, vero motore e problema del mondo. Chi ha troppo e chi troppo poco, è purtroppo noto. Talmente tanto che per alcuni risulta un pensiero fastidioso. Il senso di colpa affligge la società del benessere, ma non sfocia mai in vere politiche di aiuto per le classi meno agiate del villaggio globale”.

 

Il mio mare

“Il mare di ognuno di noi è un movimento metafisico, dove è impossibile raccogliere gli intenti trascorsi, che riaffiorano soltanto per venire coperti da una nuova onda. Le persone che attraversano il nostro mare transitano, ma sono portate via da nuove correnti”.

 

Tanto tempo fa

“Il sentimento nostalgico è sviluppato con una chiave musicale molto dinamica e gradevole. I giorni delle merende, dei cartoni alla tv, del conforto. I giorni in cui un bambino non può capire la complessità dei rapporti che gli si costruiscono attorno. Tutto ha un alone di purezza e di verità, e non può che intenerire e commuovere il pensiero dei tempi in cui si viveva senza affanni”.

 

Specchi negli specchi

“Un brano intimo e spirituale, una preghiera laica accompagnata dal commento tensivo degli archi e del coro. Il bisogno di sollevarsi è figlio di un’esigenza concreta: trascendere il nostro quotidiano. Rivolgersi oltre il conosciuto è un esercizio di catarsi. Superando i limiti della nostra contingenza, usciamo dal dominio della nube che ci accompagna e ci intimorisce”.

 

Sei mattina

“Qui torna un tono allegro, di nuovo un reggae, che però non va a tangere adesso i temi della denuncia sociale. È una storia da cui scaturisce la considerazione di sé come elemento di oscurità e dell’altro come una luce che non è fortunatamente in grado di farsi assorbire dal buio”

 

Ci sarà

“Il brano lancia uno sguardo ferito alle storture del nostro consesso sociale. Alberga però una speranza, volutamente messaggio di conclusione dell’album”.

 

Etichetta: Music Fc

Pubblicazione album: 3 luglio 2020

 

 

 

BIO

Eugenio Ripepi è un cantautore, regista, produttore, direttore artistico e scrittore ligure, di Imperia.

Pubblica l’album “La buccia del buio”, prodotto da Milo Durante, di cui ha scritto testi e musiche, e curato la produzione artistica affidando la sezione ritmica del disco a Ellade Bandini (Fabrizio De Andrè, Francesco Guccini, Paolo Conte), Marco Fadda (Ivano Fossati, Eugenio Finardi), Luca Scansani (Enzo Jannacci, Ivan Graziani). Pubblica poi il 45 giri di Canzone Sociale”, curando testi e musiche e interpretando il videoclip “Thyssen”, terzo video tratto dal progetto dopo i due videoclip “La luce scalza” e “Scarpe di colla”. Ha girato altri otto videoclip di altrettanti suoi brani: “Latte di Aprile”, “Un ritratto di foglia e di paglia”, “Come l’acqua ad un’aiuola”, “Ci sarà”, “Roccia”, “Il mio mare”, “Specchi negli specchi”, “Un contatto”, che fanno parte del nuovo album “Roma non si rade” in uscita il 3 luglio 2020. Il 19 giugno 2020 esce il primo singolo estratto “Nicole”, di cui cura anche questa volta il video,

Come scrittore Ripepi pubblica i libri: “Teatro-Canzone, Storia, Artisti, Percorsi”; “Scritti in festa per Eugenio Buonaccorsi”, prefato da Gino Paoli; “La canzone teatrale di Piero Ciampi”, presentato al Premio Tenco, “Il carnet del carnefice”, prefato da Vittorio Coletti; “Eredi del punto su tele di carne”, prefato da Giuseppe Conte; “La luce scalza”, prefato da Mario Stefani. Ha diretto inoltre la rivista culturale “Artwhere” per l’Eco della Riviera.

È stato insignito del Premio Città di Imperia San Leonardo come Cittadino Emerito, del Premio Anassilaos per la poesia di Reggio Calabria accanto a importanti personalità del mondo culturale internazionale, del Premio per la Cultura e lo Spettacolo nell’ambito del decennale della testata Sanremo News da Pepi Morgia come “Personaggio che ha segnato negli ultimi dieci anni la storia della Riviera Ligure”, della menzione speciale al concorso letterario InediTO nella sezione Testo-Canzone, del Premio Speciale Città di Reggio Calabria Rhegium Julii, e di numerosi altri riconoscimenti nel campo della cultura, dello spettacolo e dello sport.

È regista di vari allestimenti e direttore artistico dello Spazio Calvino di Imperia, del Teatro Tommaso Salvini di Pieve di Teco, del Teatro del Mare presso il Museo Navale di Imperia. Ha ideato e diretto la stagione teatrale di monologhisti “Discorsi Da Solo” e stagioni teatrali, musicali e letterarie come coordinatore delle attività culturali del Dams di Imperia. Nell’ambito della produzione cinematografica, ha diretto la Sezione Internazionale del Videofestival Città di Imperia, ha presieduto la giuria tecnica del Festival di Cortometraggi “Ciak un’Emozione” città di Sanremo, ha organizzato dall’Associazione Matteo Bolla e il festival cinematografico “Smartfest”, ha collaborato al progetto Dark Resurrection di Angelo Licata e con Macaia Film di Simone Gandolfo ed altre realtà produttive. Ha fondato con Fabrizio Noè e Danilo Damagika la Ithil Factory, centro di sperimentazione per la videoripresa.

 

 

Contatti e social

Sito ufficiale: www.eugenioripepi.eu
 YouTube  www.youtube.com/user/EugenioRipepi
     Facebook  www.facebook.com/eugenio.ripepi  

Instagram www.instagram.com/eugenioripepi/

 

 

 

 

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Online il nuovo album di Devya : “When Aliens Call my Name”!(Music)

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Si intitola “When Aliens Call My Name” il nuovo album strumentale di DevyaIspirato dalla città delle 100 chiese toscana e dagli studi  di clipeologia, l’opera racchiude otto tracce di musica elettronica registrate tra Londra e Udine. Interamente concepito e suonato con sintetizzatori digitali vintage, vede la partecipazione alla chitarra di Mattia Romanut (aka Stringe) e del pianista Fabrizio Bon. I segmenti sonori descrivono incontri ravvicinati del III tipo e avvistamenti U.F.O. immaginari nella “lucchesia”, luogo mistico, religioso e santo, in Italia e nel mondo. Il disco si apre con la triangolazione di synth , chitarra e piano descrivendo l’arrivo della città spaziale sulla Terra “Supernova City”, prosegue con gli arpeggiatori soltitari di “Alone In The Sky”, l’acida e suggestiva percezione del contatto extraterrestre dell’ ononima “When  Aliens Call My Name”, la sequenza Dub Step di “Tripping To Nowhere”, l’ipnotico drumming di “Abracadabra”, la texture malinconica del ritorno a “casa”  con “Lovely Time For Jupiter”, il vocal alien speach sample di “Communication”, per concludere con la ninna nanna stellare additiva “Wonderland“.

Bio :

Devya è il progetto musicale di Devis Simonetti. Dal 1996 al 2002 la permanenza in Inghilterra con Lorenzo Bertoli, grazie al produttore Roberto Concina, gli consente di dedicarsi all’ autoproduzione e alla musica elettronica.

Fonda i Devya con Francesca Mombelli nel 2010. L’album d’esordio, “I Don’t Know What Is Christmas” (uscito per la Media Company Audio Ferox / Paige 2013) è la prova evidente di quanto la new-wave, il brit –pop, lo shoegaze, l’ industrial e il pop sintetico, siano stati ascoltati, assorbiti e rielaborati. Nel 2014 pubblicano il singolo e il video “Going To Town”, partecipando nel 2015 a un radio tour e diverse compilations.

Nel 2017 siglano con la Dark Ace Record Kompany , rilasciando il 14 dicembre il nuovo digital 45 del progetto intitolato “Witch – Hunt”, che anticipa “Black Waves And Floating Foams”, il nuovo E.P. per la medesima label. Producono il video e singolo “Bodies” nel 2018 insieme al regista Paolo Parisotto (BBC ,Rete 4).  Il 7 luglio 2018 pubblicano sempre con la Dark Ace label i singoli dei primi cinque anni di attività: “Collection  2013-2018”, vincendo diversi contest radio in Italia. Pubblicano nel 2020 il digital 45  synth pop “Away”con la Net label White Dolphin Records.

“When Aliens Call My Name” è un album da ascoltare di notte sotto il cielo stellato. Disponibile in streaming e download sugli store di musica digitale.

Etichetta : White Dolphin Records

Link FB Band : Devya

Link Album : https://whitedolphin.bandcamp.com/album/when-aliens-call-my-name

Digitroniks Corporation 2020

#musica #album #elettronica #devya #whitedolphinrecords #lucca

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Il ritorno del cantautore Vemo con il nuovo singolo “Andrà tutto bene”

Fuori oggi, venerdì 26 giugno, in radio e su tutte le piattaforme digitali “ANDRÀ TUTTO BENE” il nuovo singolo del cantautore sannita VEMO. Un brano nuovo, che vuole essere un inno alla ripartenza! Ora più che mai, la musica ha preso il sopravvento, ci ha permesso di viaggiare attraverso le limitazioni, di riflettere sulle contraddizioni, di resistere! VEMO mette in musica i suoi giorni, che in fondo poi, sono stati i giorni di tutti, ma sempre con uno sguardo ottimistico alla luce del domani, invitandoci, attraverso l’arte a non smettere di correre e di sognare.

Voglio………. Esprimere ………… Musica…………….. Ostinatamente

Massimo Viglione in arte VEMO, nasce a Benevento nel 1985 e si racconta così…

La musica è stata sempre parte della mia vita, ho cominciato ad avvicinarmi alla musica quando avevo 7 anni, suonando il pianoforte, avevo la ritmica e le note dentro di me, avevo un apprendimento velocissimo e pertanto ho cominciato subito ad allenarmi con brani di artisti famosi. Nel lontano 2002, con un gruppo di amici ho formato una band rock “Brainless”, insieme seguivamo un sogno, è stato il primo approccio con il palcoscenico, quell’emozione rimarrà indelebile nel mio animo, forse già allora ho capito che volevo fare musica. Dopo qualche anno (2006) la band ha subito delle trasformazioni, sono subentrati altri amici, altri musicisti, abbiamo dato vita ad una nuova formazione “Ceiling down” con la quale ci siamo inoltrati nel mondo del punk rock all’italiana con contaminazioni californiane, la band era composta da ( Pilla Emiliano basso , Luca inglese chitarra , Pellegrino Bosco batteria ed io alla voce) registrammo nell’arco di 3 anni due dischi, la continua ricerca di suoni, vibrazioni e generi musicali mi ha dato tanto. La mia vita è stata sempre scandita dal ritmo della musica, infatti ha influenzato anche i miei studi, ho conseguito una laurea al Dams di Bologna ed ho concluso un Master di primo livello in arte e musicoterapia all’ Università Roma Tre. Uno dei miei primi maestri di canto è stato Antonio Salomone, grande bassista, il quale mi ha regalato una sua canzone, sono molto legato a questo brano perché mi ha fatto scoprire nuovi orizzonti musicali e sarà sicuramente presente nel nuovo progetto. Di grande stimolo, è la mia vocal coach Raffaela Carotenuto, mi segue sempre con affetto e dedizione ed ha partecipato attivamente anche al nuovo video. Oggi sono arrivato ad un punto di svolta per la mia idea di musica perché sento una maturità tale che mi consente di vivere la musica in un modo ancora diverso. Il percorso da solista consente di muoverti liberamente, mi sono messo a nudo senza pensare troppo ad un tornaconto, ho dato libero sfogo alla mia identità, quello che conta è la musica, perché senza di essa sarei un uomo incompleto”.

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“RONDINI” è il nuovo singolo in radio e in tutti i digital store di ZUIN

Una canzone malinconica racconta di come l’abitudine possa consumare i rapporti umani, portando due persone a non parlarsi più se non distrattamente, a non condividere momenti, sorrisi, paure finendo per prendere strade che percorrono direzioni opposte.

“A volte basta fermarsi, guardarsi negli occhi e tornare ad essere rondini nella stagione più bella dell’anno.” Zuin

 

La produzione artistica del brano è affidata ancora una volta al chitarrista e produttore Claudio Cupelli, con cui Zuin collabora fin dal disco d’esordio PER TUTTI QUESTI ANNI (Volume!, 2018).

 

Il cantautore rock che nel 2018 ha suonato sul palco del Primo Maggio Roma, sostiene da sempre il progetto #specialstage di Officine Buone per dare supporto ai pazienti degli ospedali tramite la musica live.

 

ETICHETTA: VOLUME!

RADIO DATE: 19 GIUGNO

 

 

 

BIO

Zuin è un progetto nato nel 2016 con la voglia di raccontare storie, sentimenti e sensazioni. Fin da subito per Zuin inizia un never-endig tour, chitarra e voce, che lo porta a suonare su palchi importanti e come supporter di artisti di punta della scena musicale indipendente italiana. Nell’aprile 2017 partecipa alla finale di Special Stage di Officine Buone, ricevendo il Premio Social, fino ad arrivare nel 2018 al prestigioso palco del Primo Maggio a Roma come uno dei tre vincitori del contest 1MNext.

Con l’etichetta VOLUME! pubblica i singoli Fantasmi, Oh mio Dio!, Io non ho paura e Bianco che anticipano l’uscita del disco d’esordio PER TUTTI QUESTI ANNI. Gli ultimi estratti dall’album sono Monza Saronno e Hannah Baker. Tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 pubblica i singoli Cuore di polvere e Missili a Baghdad. Tutti i brani sono realizzati con la collaborazione artistica di Claudio Cupelli (produttore artistico e co-arrangiatore dei brani).

Contatti e social

Zuin

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Volume!

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Business News

Editoria, l’intervista a Marco Maria Durante, Presidente di LaPresse S.p.A.

Varato da poco dal Governo, il Decreto Rilancio introduce misure a sostegno dell’economia in Italia e, tra queste, un pacchetto di norme per rilanciare l’editoria: “È un bellissimo gesto che ha fatto il Governo”, il commento di Marco Maria Durante, intervistato da LaPresse S.p.A.

Marco Maria Durante

Editoria e Decreto Rilancio, il punto di Marco Maria Durante

In un recente intervento rilasciato negli studi di LaPresse S.p.A., Marco Maria Durante, Presidente dell’agenzia, ha parlato della situazione di crisi che da diversi mesi sta coinvolgendo tutto il sistema italiano. In particolare, il fondatore di LaPresse S.p.A. ha espresso la propria soddisfazione per le misure adottate dal Governo e dal Sottosegretario all’Editoria Andrea Martella per contrastare tale scenario negativo: “Il Sottosegretario”, ha sottolineato, “ha riconosciuto in un momento così difficile, un momento di crisi per tutti, il grande sforzo che han fatto le agenzie di stampa rinnovando il contratto in scadenza fino a giungo 2021”. Il Decreto da 55 miliardi prevede, infatti, norme a sostegno del comparto editoriale nell’attuale momento di grande crisi e, allo stesso tempo, di enorme utilità nel ruolo di mezzo di informazione e pubblico servizio. “Questo è stato un gesto di grande fiducia e di riconoscimento del lavoro prodotto in questo periodo”, ha proseguito il Presidente, “in cui tutti i giornalisti delle agenzie di stampa sono stati in prima linea dopo i medici, è stato riconosciuto questo”. Marco Maria Durante ha quindi concluso con parole di apprezzamento per le misure introdotte, che, a suo parere, potranno apportare beneficio al settore: “In questo Decreto da 55 miliardi c’è una buona parte su di noi. È un bellissimo gesto che hanno fatto il Governo e il Sottosegretario all’Editoria, che apprezzo e ammiro. Sono felice di questa cosa”, ha sottolineato, “perché dà un po’ di fiato a questo mondo”.

Il percorso imprenditoriale di Marco Maria Durante

Di origini torinesi, Marco Maria Durante è un imprenditore italiano e fondatore dell’agenzia di stampa multimedia LaPresse S.p.A., di cui è l’attuale Presidente. Dopo la Laurea conseguita all’ISEF, diventa Docente alla cattedra di Nuoto di Torino. Il suo percorso formativo include inoltre un corso in Business Administration (Rotman School of Management, Toronto), una Laurea in discipline sportive (Université Claude Bernard, Lione) e una Laurea con lode e menzione in Giurisprudenza (Università di Napoli/Pegaso). Dal 2015 svolge attività di docenza in Strategie di Comunicazione d’Impresa presso l’Università di Napoli. Marco Maria Durante è conosciuto in ambito sportivo per la sua esperienza da mediano nelle giovanili del Torino F.C., nonché come allenatore della squadra di nuoto Libertas SAFA, che ha condotto alla conquista di 4 scudetti e alla partecipazione a campionati Europei, Mondiali e ben tre Olimpiadi. Nel mondo dell’editoria, inizia la sua collaborazione con Publifoto nel 1992 e dopo due anni, insieme al fratello Massimo, fonda LaPresse S.p.A. Grazie al suo intuito imprenditoriale, l’agenzia è oggi una delle media company più innovative del panorama italiano. Pioniera in Italia, LaPresse S.p.A. ha unito videonews e foto reporting in un modello incentrato su fotografia industriale, archivi storici, coordinamento di immagine e valorizzazione visiva del brand. A seguito dell’internazionalizzazione avviata nel 2008, l’agenzia acquisisce i diritti di distribuzione della produzione Associated Press. Nel corso della carriera ha assistito personalità di grande fama, tra cui la famiglia Agnelli. L’esperienza imprenditoriale di Marco Maria Durante annovera anche la fondazione di LaPresse S.p.A. Nuoto Torino nel 2005, con cui ha raggiunto numerosi successi e attratto campioni come Laure Manadou.

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Fase due anche per il CUS: dal 29 giugno ripartenza soft con ingressi contingentati e su prenotazione

Riaprirà con grande cautela lunedì 29 giugno il Centro Universitario Sportivo dell’Università degli studi di Bergamo. Per evitare assembramenti, al Centro si potrà accedere solo su prenotazione, sia per i corsi singoli a numero chiuso che per la sala fitness. Con un meccanismo a rotazione – 10 persone ogni 15 minuti per un massimo di un’ora e mezza di allenamento – sarà possibile garantire un accesso in totale sicurezza. Restano sospese fino a settembre le attività sportive diverse dai corsi e dalla sala fitness.

Le ampie metrature di cui dispone il CUS – ben 5.500 mq – danno infatti la possibilità sia agli atleti che alle persone con disabilità di allenarsi nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19 avendo sempre a propria disposizione istruttori opportunamente formati e attrezzature di primo livello. Tutti i macchinari, infatti, sono stati distanziati e redistribuiti così da assicurare la distanza minima necessaria tra gli utenti che avranno a disposizione dei disinfettanti per poter igienizzare le attrezzature prima e dopo l’uso.

Così come previsto per legge, il Centro informerà i clienti sulle norme sanitarie con apposita segnaletica, conserverà l’elenco delle presenze per le due settimane successive, consentirà gli accessi solo a chi ha temperatura sotto i 37,5° e delimiterà le aree per l’accesso alle docce. Inoltre, a tutti coloro che erano abbonati al CUS prima della Pandemia, verrà data la possibilità di recuperare il periodo inutilizzato accodando i giorni di chiusura del Centro all’abbonamento in essere. Per prenotare il proprio accesso al Centro sarà necessario creare un account sul sito www.cusbergamo.it nella sezione Servizi Online – Tesseramento e Iscrizione Online – Prenotazione, scegliendo la fascia oraria o il corso desiderati. Sul sito web del CUS, nella sezione “Manuale dell’utente in fase 3”, sarà possibile anche reperire tutte le informazioni circa le modalità di accesso al Centro e l’autocertificazione richiesta al primo accesso in cui l’utente dichiara di non essere positivo al Covid19, non manifestare sintomi, nemmeno negli ultimi 14 giorni.

«Durante i difficili momenti del lockdown, lo sport ha assunto un’importanza vitale per moltissimi italiani. Ne è la prova il seguito riscontrato dalle video lezioni online organizzate dal CUS diventate un appuntamento quotidiano per tantissime persone, studenti e non solo. Ora, con l’avvio di questa nuova fase in cui tutti noi stiamo cercando di ritrovare la normalità perduta, seppur con nuove accortezze, anche lo sport torna alla sua dimensione originaria: dal virtuale al reale. Ed è in questo momento che un Centro come il nostro riscopre la sua vocazione identitaria: essere un luogo sano di aggregazione tra persone accomunate da un interesse comune, lo sport. Un’attività, ma soprattutto una passione, che mai come oggi può essere la chiave per ritrovare nuova energia e voglia di fare» – dichiara Andrea Cattaneo, responsabile area fitness del Cus Bergamo.

 

Per informazioni:

www.unibg.it

www.cusbergamo.it

 

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La guardia medica di Garlasco cambia sede dallo storico spazio di Borgo San Siro a Piazza Unità d’Italia

A partire da venerdì 26 giugno la sede del servizio di continuità assistenziale di Garlasco sarà trasferita da via Borgo San Siro in Piazza Unità d’Italia ai civici 5 e 7. La sede del nuovo ufficio per il veterinario, che si trovava in viale Matteotti, è in fase di definizione.

Per gli utenti sarà più facile accedere ai servizi di Piazza Unità d’Italia, situata in zona centrale in un’area di recente ristrutturazione, ricca di parcheggi. Uno spostamento rapido a cui ha contribuito anche il Comune di Garlasco, mettendo a disposizione le unità immobiliari della nuova sede della guardia medica e adeguando gli spazi in accordo con Ats.

La guardia medica resterà nella nuova sede per circa due anni, ovvero fino alla ristrutturazione di un altro edificio in via Borgo San Siro (di fronte all’ex-guardia medica).

Intanto restano attive le 5 USCA – Unità speciali di continuità assistenziale che per il territorio di Chignolo – Belgioioso-Pavia città e pavese, per il territorio di Garlasco e bassa Lomellina e parte del pavese, per il territorio di Vigevano e alta Lomellina, per il territorio di Stradella e basso Oltrepo, per il territorio di Voghera e alto Oltrepo garantiscono la gestione dei pazienti affetti da COVID-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero, consentendo a medici di medicina generale, pediatri di libera scelta medici di continuità assistenziale di garantire l’attività ordinaria.

 

Per informazioni www.ats-pavia.it

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Comunicati Musica e Video News

LUCIANO MACCHIA CROONER: “AL MARE CI VADO DA SOLO” è il nuovo singolo del trombonista, crooner e conduttore radiofonico

Luciano Macchia Al mare ci vado da solo

Dopo aver collaborato con artisti come Afterhours, Niccolò Fabi e Vinicio Capossela, e aver suonato al Teatro alla Scala e nell’Orchestra Sinfonica Friuli Venezia Giulia, l’eclettico musicista e speaker di Radio Popolare propone un brano in chiave ska/drum and bass.

 

“Al mare ci vado da solo” è il nuovo singolo di Luciano Macchia crooner. 

Registrato nel periodo di lockdown sotto l’attenta guida di Kole Laca che ha curato gli arrangiamenti e i mix, il pezzo sin da principio ha assorbito un ritmo tra il drum and bass e lo ska.






Insieme alla voce, alla fisarmonica, al bombardino e alla tromba bassa del crooner stesso, si sono aggiunti poi i cori di
Silvia Reale, la darbouka rumena di Ionut Brinza, la tromba di Raffaele Kohler e i suoni elettronici sempre di Kole Laca.

 

Questa è una canzone che non trae ispirazione dagli eventi pandemici: «è solo il racconto del sogno di un uomo, interrotto da un postino che lo riporta subito alla realtà» – spiega Luciano Macchia crooner. 

Sin da bambino l’artista ha associato la musica al divertimento. Così anche questo progetto ha un solo intento: quello di divertirsi suonando per divertire gli ascoltatori. Le canzoni di Luciano Macchia crooner sono sempre ricche di ironia e doppi sensi, a volte anche di nonsense, con l’obiettivo di suscitare nell’ascoltatore sentimenti ludici e positivi. 

 

Luciano Macchia ha appena pubblicato il disco “Live in Milano”, registrato durante un concerto tenuto a Milano nel settembre 2019.






È stato trombone aggiunto al
Teatro alla Scala e primo trombone dell’OSFVG, oltre che aver fondato, con Raffaele Kohler, la band milanese Ottavo Richter, e nel contempo aver inciso dischi e partecipato a tournée con Afterhours, Dente, Niccolò Fabi, Vinicio Capossela, Banda Osiris. Attualmente co-conduce il programma radiofonico “Notte vulnerabile” su Radio Popolare ed è docente di trombone presso il Conservatorio di Pavia.

Autoproduzione

Radio date: 9 giugno 2020

 

BIO

 

Luciano Macchia è un trombonista, crooner e conduttore radiofonico di origini lucane. Nel 2017, dopo una lunga carriera che va dalla musica classica (trombone aggiunto al Teatro alla Scala e primo trombone dell’Orchestra Sinfonica Friuli Venezia Giulia) al pop-rock (fonda con Raffaele Kohler la band milanese Ottavo Richter e nel contempo incide dischi e partecipa a tournée con Afterhours, Dente, Niccolò Fabi, Vinicio Capossela, Banda Osiris), incide il suo primo album da crooner “TWIST O ROCK AMMERICANO”. Nel 2019 esce il singolo “La banda”, una fotografia delle emozioni ritrovate durante la sfilata di una banda di paese. Nel maggio 2020 pubblica il disco “Live in Milano”, registrato durante un concerto tenuto a Milano nel settembre 2019. Luciano Macchia è anche docente di trombone presso il Conservatorio di Pavia, e co-conduttore di “Notte vulnerabile” su radio Popolare. Come da buona tradizione “crooner”, l’artista ripropone vecchi successi della canzone italiana, alternati da brani originali e brani tradizionali, tutto in chiave ska / rocksteady.

 

Contatti e social

 

Sito 

www.lucianomacchia.com

 

Spotify

https://open.spotify.com/artist/4aoN6KAmeZOiT595Eg1pav?si=twi2eAWLTxehGYGiUvHE6g

 

Apple Music

https://music.apple.com/it/artist/luciano-macchia-crooner/1252296877

 

Facebook

www.facebook.com/lucianomacchiacrooner

 

Instagram

www.instagram.com/lucianomacchiacrooner

 

Youtube

www.youtube.com/user/macchialuciano

 

Twitter

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Ambiente News Società

Isola Bergamasca: la rete idrica del territorio efficiente e di qualità

Uniacque è il nuovo gestore del servizio idrico integrato nell’Isola Bergamasca. Subentrata da novembre 2019 a Hidrogest, la Società si occupa del ciclo integrato dell’acqua (acquedotto, fognatura e depurazione) a 360°, prendendosi carico, oltre alla manutenzione ordinaria per garantire la continuità e la qualità dei servizi, sia degli interventi infrastrutturali, sia degli interventi di manutenzione straordinaria.

Anche nell’Isola Bergamasca gli obiettivi di ammodernamento delle reti, di riduzione delle perdite e di limitazione dell’impatto ambientale sono per Uniacque delle priorità. Per questo da inizio anno la società è impegnata quotidianamente nell’Isola Bergamasca nei lavori previsti dal piano provinciale degli investimenti, che riguardano i settori acquedotto, fognatura e depurazione sul territorio per l’approvvigionamento idrico potabile, l’ammodernamento delle reti e degli impianti e l’eliminazione delle acque parassite. Questi Interventi comportano un iter complesso di autorizzazioni sulla base della pianificazione fatta dall’Ufficio di Ambito, Ente di Governo dell’acqua su scala provinciale, ai quali si aggiungono gli interventi di manutenzione straordinaria, come il miglioramento degli impianti e delle reti, oltre all’efficientamento del servizio per il risparmio energetico, interventi questi molto spesso imprevisti. Come per tutto il territorio gestito da UNIACQUE, anche i 28 comuni dell’Isola Bergamasca potranno disporre del servizio di pronto intervento, implementato nel rispetto di tutti gli standard ARERA, l’autorità amministrativa che tutela gli interessi di utenti e consumatori per i servizi di pubblica utilità.

Uniacque continua i lavori programmati per il 2020, con investimenti stimati, in aggiunta agli ordinari costi di gestione, per un totale di €3.500.000, di cui €1.500.000 per gli interventi di piano e €2.000.000 per quelli di manutenzione straordinaria.

La procedura di subentro all’ex gestore del servizio idrico necessita ancora di un periodo di allineamento, al fine di implementare anche nell’Isola Bergamasca e nella Valle San Martino gli standard garantiti da Uniacque su tutto il territorio bergamasco. Un servizio che si completa con l’attivazione per i cittadini dell’Isola di due numeri verdi, di cui quello per le emergenze (800 123955) è attivo tutti i giorni, 24 ore su 24 ed è dedicato alla soluzione di eventuali guasti o emergenze, mentre l’altro (800 269595) è destinato alla richiesta di informazioni, secondo quanto previsto dalle linee guida ARERA. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito internet www.uniacque.bg.it e sulla pagina facebook della Società.

«L’acqua è un bene primario fondamentale per ogni comunità la cui gestione presuppone una grande responsabilità. Occuparsi del servizio idrico integrato significa, infatti, lavorare per assicurare un’acqua di qualità a tutti i nostri clienti. Portiamo direttamente nelle loro case un’acqua sicura, controllata, buona da bere. Un’acqua che crea lavoro direttamente sul territorio, visto che impieghiamo più di 400 persone, e che stimola l’economia, dato che abbiamo in programma importanti investimenti infrastrutturali. Investimenti che nascono dal territorio e che generano un beneficio diretto sul territorio stesso. Con questo spirito intraprendiamo questo nuovo percorso, certi di poter operare al meglio per garantire alla comunità una risorsa preziosa e di qualità» – dichiara Paolo Franco, presidente di Uniacque. 

Uniacque nasce nel 2006 per volontà dei sindaci bergamaschi che ritennero di tutelare il bene acqua dalle speculazioni di mercato, ha realizzato sinora investimenti per quasi 150 milioni di euro e ha in programma opere per l’Isola Bergamasca per oltre 4 milioni di euro l’anno seguendo il profilo di investimenti d’ambito già assestati ad oltre 25 milioni di euro l’anno, per garantire la corretta erogazione del servizio in tutta la provincia. Uniacque si occupa di captare l’acqua da sorgenti e pozzi, trattarne la potabilità, trasportarla nelle abitazioni, raccoglierla dopo l’utilizzo, depurarla per restituirla ai fiumi e manutenere le reti e gli impianti. Un ciclo integrato, realizzato nel pieno rispetto dei parametri previsti dall’autority ARERA così da rispondere al fabbisogno della cittadinanza assicurando la massima qualità dell’acqua.
Nel territorio dell’Isola Bergamasca e della Valle San Martino, Uniacque opera nei 28 comuni di Almenno San Bartolomeo, Ambivere, Barzana, Brembate, Brembate Sopra, Bonate Sopra, Bonate Sotto, Bottanuco, Calusco D’Adda, Capriate San Gervasio, Caprino Bergamasco, Carvico, Chignolo D’Isola, Cisano Bergamasco, Madone, Mapello, Medolago, Palazzago, Ponte San Pietro, Pontida, Presezzo, Roncola, Solza, Sotto il Monte Giovanni XXIII, Suisio, Terno D’Isola, Torre de Busi, Villa D’Adda.

 

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Business News

Riva Acciaio, le origini del leader italiano della siderurgia

Riva Acciaio è il ramo italiano del Gruppo Riva, che nasce con lo stabilimento di Caronno Pertusella nel 1954 grazie all’esperienza di Emilio Riva.

Riva Acciaio

Dalla fondazione alla prima colata continua: i successi di Riva Acciaio

Nato negli anni ’20 a Milano, fin da ragazzo Emilio Riva lavora nel settore della siderurgia collaborando con diverse aziende del territorio. Nel 1954 decide di mettersi in proprio, fondando con il fratello Adriano la Riva & C., specializzata nel commercio di rottami ferrosi: è il primo passo verso Riva Acciaio. Dopo due anni i due fratelli aprono a Caronno Pertusella, in provincia di Varese, il primo stabilimento dedicato alla produzione diretta dell’acciaio: l’anno successivo, il 7 marzo, il sito viene inaugurato con la prima colata. A Caronno, dopo una prima fase, sono stati messi in servizio 5 forni elettrici con una produzione giornaliera di circa 600 tonnellate. Il 1961 è l’anno che segnerà la storia dell’azienda: Emilio Riva incontra Renzo Colombo, ingegnere che collaborerà con l’azienda ad installare nello stabilimento il primo impianto in Italia a colata continua curva. Il risultato dell’innovazione tecnologica è che nel 1970 Riva Acciaio registra una crescita di produzione dando inizio al successo internazionale.

I nuovi stabilimenti di Riva Acciaio e l’ingresso nei mercati esteri

Poco dopo l’introduzione della colata continua, Riva Acciaio rileva un impianto a Lesegno, in provincia di Cuneo, colpito dalla crisi che investe il settore nel 1964. Il primo approccio con l’estero avviene nel 1971 per rilevare la spagnola Siderurgica Sevillana. Nel 1974 Adriano Riva sbarca in Canada, a Montreal, dove fonda la Associated Steel Industries, azienda specializzata nel recupero del rottame automobilistico. Due anni più tardi Emilio Riva acquisisce la francese Iton Seine. Grazie ai due fratelli, la produzione italiana d’acciaio supera quella dei maggiori concorrenti europei: nel 1978 l’azienda arriva addirittura nel mercato cinese, che fino a quel momento per l’acciaio si era rivolta esclusivamente al Giappone. Si susseguono poi altre acquisizioni in Italia (Officine e Fonderie Galtarossa a Verona, lo stabilimento di Cerveno in provincia di Brescia) e all’estero (Belgio e Germania). Oggi Riva Acciaio, controllata dalla capogruppo Riva Forni Elettrici, rappresenta il ramo italiano del Gruppo e possiede 5 stabilimenti, tutti situati nel Nord del Paese.

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Attualità e News News Salute e Benessere

Al via il 18 giugno la campagna di screening sierologico all’Università di Bergamo

Al via all’Università degli Studi di Bergamo la campagna di screeening sierologico volta a comprendere la diffusione del virus Covid-19 nel territorio e a garantire la massima sicurezza alla comunità accademica.

Da oggi, presso la sede di Caniana, il personale docente e tecnico amministrativo ha la possibilità di svolgere il test, in maniera del tutto gratuita e volontaria. In seguito alla compilazione di un questionario anagrafico-anamnesico, ai partecipanti viene effettuato il prelievo di sangue venoso sul quale verrà ricercata con metodo immunocromatografico la presenza degli anticorpi IgM e IgG contro il virus, permettendo di capire chi ha già contratto l’infezione da SARS-CoV-2.

Qualora i test sierologici evidenziassero l’infezione in atto per la presenza di anticorpi IgM, è previsto un percorso assistenziale per i soggetti risultati positivi i quali verranno sottoposti a tampone rinofaringeo per la ricerca di SARS-CoV-2 e a tutti i provvedimenti successivi che si rendessero necessari sulla base dei protocolli in vigore.

Un’operazione molto importante che il Rettore dell’Università, Remo Morzenti Pellegrini, ritiene indispensabile per affrontare la fase 3 in tutta sicurezza: “L’ateneo ha deciso di eseguire a proprio carico i test e i tamponi molecolari di controllo a chi ha un test sierologico positivo agli anticorpi perché, a solo un mese di distanza dal termine del lockdown, riteniamo sia fondamentale manterere una sorveglianza attiva, al fine di garantire sicurezza a tutta la comunità accademica e minare alla base la possibilità di un contagio di ritorno. Abbiamo riscontrato sin da subito un manifesto interesse all’iniziativa: ha aderito immediatamente il 70% del personale, corrispondente a circa 400 dipendenti dell’ateneo, i quali saranno sottoposti ai test a gruppi da 50, fino a esaurimento della campagna”.

L’università conferma l’impegno in favore alla salvaguardia della salute. Al termine della campagna ora in corso, darà infatti nuovo via a quella in favore alle vaccinazione anti-meningococco, rivolta a docenti e personale tecnico-amministrativo avviata a inizio anno ma sospesa a causa della pandemia.

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Musica e Video News

RITA ZINGARIELLO: “RISALIRE” è il brano della cantautrice pugliese che lancia un messaggio di rinascita e speranza

Rita Zingariello - Risalire

Il video, realizzato durante i mesi di lockdown, attraverso i volti e le storie dell’Italia della pandemia, ha regalato nuova vita ad una canzone del passato perfettamente inserita nel momento storico che stiamo attraversando.

 

“Risalire” è una canzone di Rita Zingariello, scritta qualche tempo fa, ma che rivive nell’attualità con un testo che assume oggi un significato diverso, ma di fondo sempre legato ai sentimenti universali di     rinascita e speranza.

Il brano, registrato presso lo Stones Lab di Gravina in Puglia e arrangiato da Vincenzo Cristallo (che ha aggiunto le sue chitarre al suono vintage di un piano rhodes suonato da Rita), ha trovato massima espressione nel video realizzato nei mesi scorsi dalla stessa Rita e da Dalia Gravela.

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Il clip raccoglie le vite sospese, le emozioni e i silenzi di spazi dilatati che si sono susseguiti durante la pausa lunga 3 mesi del lockdown. «Dopo un lungo silenzioracconta Ritale voci della gente sono tornate ad animare i nostri luoghi e hanno ripreso a confondersi coi suoni della natura e le bellezze millenarie e indiscutibili del nostro Paese».

 

Il video ha compiuto un viaggio attraverso l’Italia raccontata da oltre cento sguardi di diversa provenienza geografica e sociale: dai commercianti agli operatori socio-sanitari, dalla Croce Rossa Italiana alle famiglie, dagli artisti agli sportivi, in un lungo abbraccio da Bari a Verona, da Matera a Bologna, da Roma a Torino, Da Parma a Napoli, da Bergamo a Palermo.

 

«Fare arte è una necessità – aggiunge la cantautrice una di quelle cose che fanno bene a tutti e che va condivisa con tutti, in questo momento più che in ogni altro. Uniti, ancora una volta, possiamo e dobbiamo farcela».

 

Nel video di “Risalire” appaiono luoghi celebri come la Madonna dell’Idris di Matera, piazza Maggiore di Bologna, piazza Garibaldi di Parma, la spiaggia di Mondello a Palermo e Santa Maria in Trastevere di Roma. 

 

Etichetta: Volume!

Radio date: 16 giugno 2020

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BIO

 

Rita Zingariello è di origini pugliesi. Esordisce nel 2008 con “È alba”, un ep di cinque canzoni. Tra il 2012 e il 2016 ottiene molti riconoscimenti in premi a valenza nazionale: Frequenze Mediterranee, Festival della Canzone Friulana, Voci per la libertà per Amnesty International, UP, Festival dell’Alta Murgia, Red Bull Tour. 

Il suo primo album è “Possibili percorsi”, prodotto dal polistrumentista trentino Phil Mer. Dopo aver aperto concerti di Gino Paoli, Paola Turci, Mario Venuti, PFM e molti altri, collabora con Mogol per uno spettacolo incentrato sulle canzoni del grande autore. 

Nella primavera del 2018 pubblica “Il canto dell’ape”, secondo album che riceve una serie di riconoscimenti: Premio InediTo, Premio Pigro, Premio Peppino Impastato, Premio Pascoli. Il disco viene accolto molto positivamente da pubblico e critica. Nel 2019 realizza un progetto ambizioso: un doppio album, distribuito su supporto USB, in cui raccoglie trenta cover arrangiate con gusto e interpretate con originalità, dal titolo “I giganti e la bambina – canzoni a richiesta”.

 

Contatti social

Sito www.ritazingariello.com

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Instagram www.instagram.com/ritazingariello/

Canale YouTube YouTube.com/c/RZingariello

 

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Rinegoziazione mutui PA: l’annuncio di Fabrizio Palermo

Sono numerose le iniziative messe in campo da Cdp per affrontare l’emergenza Coronavirus: il Gruppo, guidato da Fabrizio Palermo, è pronto per un nuovo piano di aiuti destinati alle realtà istituzionali locali.

Fabrizio Palermo, AD e DG Cassa Depositi e Prestiti

Fabrizio Palermo: “Legame storico tra Cdp e territori”

Saranno oltre 7.200 gli Enti territoriali interessati dalla rinegoziazione dei mutui prevista da Cassa Depositi e Prestiti: l’Amministratore Delegato Fabrizio Palermo ha annunciato che dal 6 maggio partirà il piano previsto dal Gruppo per sostenere le realtà locali colpite dall’emergenza sanitaria. Il Gruppo ha messo in campo circa 1 miliardo e mezzo di euro per coprire fino a 135mila mutui. Le PA avranno tempo fino al 27 maggio per aderire all’iniziativa: la procedura potrà essere conclusa sul sito ufficiale di Cdp anche grazie ad alcuni corsi online previsti. Una misura che si va ad aggiungere a quella di Sace Simest, controllata Cdp, che attraverso un sistema di garanzie e coperture assicurative permette agli Enti locali di richiedere nuova liquidità per l’acquisto di dispositivi e materiale sanitario. Lo scopo delle rinegoziazioni procede sulla stessa linea: destinare maggiori risorse alla risoluzione delle problematiche sorte sui territori a causa del Coronavirus. “Un’iniziativa mai assunta prima in forma così diffusa – ha dichiarato Fabrizio Palermoche conferma il legame storico di Cassa Depositi e Prestiti con i territori e rilancia il suo ruolo di partner chiave della Pubblica Amministrazione”.

Formazione e percorso professionale: le esperienze di Fabrizio Palermo

Agli inizi del mese di aprile Cassa Depositi e Prestiti ha approvato il Bilancio d’esercizio e consolidato del 2019: sotto la gestione di Fabrizio Palermo, il Gruppo ha potuto registrare i primi risultati positivi del Piano Industriale incentrato sullo sviluppo del Paese. Il manager è stato anche protagonista delle ultime due certificazioni “Top Employers Italia” ottenute dall’azienda. Nato a Perugia nel 1971 e laureatosi con lode nel 1994 in Economia e Commercio presso l’Università “La Sapienza”, il suo percorso professionale inizia fin da subito in realtà del calibro di Morgan Stanley e McKinsey & Company, dove il manager si occupa in particolare di trasformazione e rilancio di grandi gruppi industriali e finanziari. Un’esperienza che lo porta in Fincantieri prima come Direttore Business Development e Corporate Finance e in seguito come Chief Financial Officer: dal 2011 al 2014 ricopre il ruolo di Vicedirettore Generale, diventando uno dei promotori della crescita del Gruppo. Fabrizio Palermo inizia la sua avventura in Cdp come Direttore Finanziario: 4 anni più tardi verrà scelto sia come Amministratore Delegato che come Direttore Generale del Gruppo.

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Coronavirus, Open Fiber risponde all’emergenza: intervista di “Affari Italiani” a Elisabetta Ripa

“Accompagniamo l’Italia verso la Gigabit Society”: l’impegno di Open Fiber nelle parole dell’AD Elisabetta Ripa, intervistata da “Affari Italiani”.

Elisabetta Ripa, amministratore delegato Open Fiber

Fase 2, l’AD di Open Fiber Elisabetta Ripa ad “Affari Italiani”: continueremo a investire e ad essere innovativi

“Riscrivere insieme un futuro più sostenibile per tutti”: è l’invito lanciato da Elisabetta Ripa, Amministratore Delegato di Open Fiber, in un’intervista ad “Affari Italiani” in cui sottolinea come la società sia pronta a fare la propria parte. Ripercorrendo le settimane del lockdown, l’AD evidenzia l’intenso lavoro svolto per sostenere il traffico dati aumentato esponenzialmente (in media del 50-70% con picchi del 300% in upload) “grazie alla nostra rete interamente in fibra, in grado di sopportare volumi molto importanti con una qualità elevatissima”. Nonostante la permanenza forzata in casa “gli italiani hanno potuto continuare a lavorare, studiare, restare in contatto con i propri cari”. L’emergenza ha messo in luce il valore della rete e la necessità di dotare il Paese di un’infrastruttura idonea: “Garantire questi benefici a sempre più persone è la nostra missione, per questo assicurare la continuità di business è stata fin dal principio la nostra stella polare, seguita adottando tutte le misure in tema di salute e sicurezza sul lavoro sia verso i nostri lavoratori sia verso le imprese che operano sui cantieri e nelle operazioni di allaccio della linea in casa dei clienti”. Per farlo, come ricorda Elisabetta Ripa, la società si è dovuta riorganizzare, ricorrendo in larga misura allo smart working, strumento “che certamente resterà una parte integrante della nostra organizzazione del lavoro anche nella fase 2 e, in prospettiva, in una fase 3, quando le condizioni sanitarie ci permetteranno di tornare gradualmente alle nostre vite di prima”. Il nuovo assetto ha permesso alla società di non fermarsi: “La nostra attività seppur rallentata dall’esplosione della pandemia, non si è mai arrestata in virtù della qualità di servizio pubblico essenziale che il settore delle telecomunicazioni riveste, come riconosciuto anche dal Decreto Cura del governo”.

Open Fiber, l’AD Elisabetta Ripa: il nostro piano di investimenti un’opportunità per il Paese

“Questa pandemia è stata una sorta di corso accelerato di cultura digitale per tutti gli italiani” osserva nell’intervista l’AD di Open Fiber Elisabetta Ripa: “Noi vogliamo contribuire ad accrescerla ulteriormente accompagnando l’Italia verso la Gigabit society. Spero che dopo questa emergenza, ci sia meno burocrazia nel rilascio delle autorizzazioni e che gli enti concedenti siano ancora più partecipi nella realizzazione del progetto comune”. Nel 2020 quindi Open Fiber punta ad estendere ed accelerare ancora di più il piano di costruzione di una infrastruttura in fibra Ftth, cioè fino a casa: “Lavoriamo in un mercato e in un business che sono sempre stati molto dinamici e lo saranno sempre di più, continueremo a investire e ad essere innovativi, perché quando lo siamo stati, si è rivelata una scelta vincente. Mi riferisco al modello che abbiamo implementato in Italia per la realizzazione di una rete in fibra: un modello wholesale only, cioè esclusivamente dedicato al supporto degli operatori in maniera neutrale e trasversale per tutto il Paese”. Secondo l’AD dunque è questa “la ricetta più corretta per accelerare gli investimenti e soprattutto consentire una competizione ad armi pari da parte di tutti i soggetti che desiderano entrare in questo mercato”. Elisabetta Ripa aggiunge inoltre come la ripartenza debba passare anche attraverso “la formazione delle risorse da destinare alla realizzazione di nuove infrastrutture e nuovi servizi” e una diffusione più capillare della cultura digitale, in modo da aiutare “i segmenti più senior a entrare in contatto e usare con dimestichezza le nuove tecnologie che sono molto utili per migliorare la vita di tutti e rendere più efficienti i servizi della PA”. In questo contesto “la scuola avrà un ruolo centrale e le aziende dovranno seguire con misure straordinarie di formazione a tutti i livelli”. L’AD conclude parlando degli impatti anche in termini socio-economici della pandemia: “Ci attende una recessione globale, forse peggiore della Grande Depressione del 1930. Ma io vedo soprattutto una grande opportunità, quella di riscrivere insieme un futuro più sostenibile per tutti. Per quanto ci riguarda, accelereremo il nostro piano di investimento, che rappresenta un’opportunità non solo per il settore delle telecomunicazioni ma per il Paese in generale, perché al di là della logica keynesiana il digitale stimola produttività e occupazione e consente di comunicare a tutto il mercato potenziale l’ingegno e le eccellenze italiane”.

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Ultimi giorni per iscriversi alla Summer School di lingua e cultura russa

Dal 24 al 29 agosto torna, in modalità online, l’appuntamento estivo del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture straniere dell’Università degli Studi di Bergamo

C’è tempo fino al 19 giugno per iscriversi alla summer school di lingua e cultura russa, programma internazionale dell’Università degli studi di Bergamo che annualmente coinvolge molti studenti nel mese di agosto. In programma dal dal 24 al 29 agosto corsi di lingua russa indirizzati a chi per la prima volta si approccia alla lingua e a chi ne voglia approfondire la conoscenza mentre, dal 31 agosto al 4 settembre 2020, si terranno gli esami di certificazione internazionale TRKI-TORFL (scadenza iscrizioni 3 luglio).

I corsi, così come gli esami, si svolgeranno online e saranno tenuti da docenti, italiani e madrelingua, che organizzeranno le classi in piccoli gruppi al fine di creare l’atmosfera più consona e un apprendimento proficuo e stimolante, tanto quanto quello in presenza.

L’obiettivo è di fornire un corso intensivo a distanza continuando l’esperienza legata al Seminario internazionale di Lingua e Cultura russa avviato nel 1969, giunto lo scorso anno alla sua cinquantesima edizione.

«È nostro desiderio – afferma la prof.ssa Maria Chiara Pesenti, responsabile per l’organizzazione del Seminario di lingua e cultura russa e promotrice della cultura russa (premiata lo scorso novembre dal Presidente Vladmir Putin con la prestigiosa medaglia Pushkin) – rispettare, soprattutto quest’anno, una tradizione che ha reso, per tutti i partecipanti, l’appuntamento di fine estate a Bergamo un’occasione preziosa per allargare i propri orizzonti culturali e che è diventata, specie per gli studenti universitari, un momento di consolidamento e preparazione al nuovo anno accademico».

L’offerta rimane ampia e includerà corsi di diversi livelli, indirizzati tanto a principianti assoluti quanto agli esperti e ai tecnici-specializzati, così come corsi preparatori alla certificazione internazionale russa.

Per informazioni e approfondimenti:

[email protected]

http://www.unibg.it/russo

 

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News Salute e Benessere

Mascherine, igienizzazione delle mani e ora la app immuni: i tre strumenti per prevenire una nuova crisi

Dopo la sperimentazione in Puglia, Abruzzo, Marche e Liguria, Immuni, la app di contact tracing del Covid, da lunedì 15 giugno è attiva anche nella regione più colpita d’Italia, la Lombardia, e quindi anche nel pavese.

L’applicazione, scaricata nelle prime 24 ore da 2,2 milioni di utenti, è disponibile per chiunque abbia uno smartphone e, se usata in modo diffuso e preciso, permette di prevenire una nuova ondata epidemiologica grazie al tracciamento delle persone potenzialmente contagiose.

«Non smetteremo mai di dire che, finchè non sarà disponibile un vaccino, non saremo fuori pericolo. Ciò che possiamo fare oggi, con gli strumenti a nostra disposizione, è prevenire la diffusione dell’epidemia e acquisire nuovi strumenti per un’eventuale nuova ondata in autunno. Dobbiamo tornare alla normalità, è vero, e ciò significa tornare a frequentare locali, negozi e giardini pubblici ma con intelligenza. L’app Immuni va in questa direzione e permette un’autodiagnosi prevenendo il contagio massivo: più persone la scaricano, maggiore sarà la sua efficacia» evidenzia Mara Azzi, direttore generale di Ats Pavia.

Il funzionamento di Immuni è molto semplice: tramite il bluetooth del proprio smartphone, l’applicazione registra tutti i dispositivi con cui si è entrati in contatto ravvicinato per un determinato lasso di tempo. Nel caso di positività accertata al virus, l’utente tramite l’app invia una notifica a tutte le app delle persone che ha incontrato negli ultimi 14 giorni invitando a mettersi in contatto con il proprio medico di medicina generale.

«Questa modalità garantisce la privacy dell’utente perché vengono generati dei codici identificativi e non i dati personali della persona proprietaria del dispositivo, né tantomeno utilizza sistemi di geolocalizzazione. Pertanto, l’app non può determinare dove sia avvenuto un contatto né coloro che vi hanno preso parte» aggiunge il direttore generale.

Per una maggior efficacia diventano quindi fondamentali il download e l’utilizzo corretto di questo strumento di prevenzione. Uscendo di casa è importante avere sempre con sé l’applicazione attiva (verificando che ci sia scritto “servizio attivo” e che il bluetooth sia funzionante), leggere le notifiche che arrivano e seguire le indicazioni fornite, che siano chiamare il medico, isolarsi o altro.

«D’ora in poi sono 3 le armi di prevenzione che abbiamo a disposizione: mascherina, igienizzazione frequente delle mani e l’app Immuni. Semplici strumenti da utilizzare con serenità e sicurezza per difenderci da un’eventuale ripresa del virus che dipendono dalla consapevolezza di ognuno di noi di fronte a un rischio che resta alto». conclude la dott.ssa Mara Azzi.

Nella sezione Faq del sito predisposto dal Ministero dell’Innovazione sono disponibili tutte le informazioni sul funzionamento di Immuni, che è disponibile per smartphone con sistema operativo Android (90% dei modelli compatibili, secondo Google) e iOS di Apple (compatibili gli iPhone aggiornati a 13.5 e superiori).

Per informazioni www.ats-pavia.it

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Comunicati News Servizi

Rifiuti: MUD prorogato al 30 giugno

Il MUD, Modello Unico di Dichiarazione Ambientale per le spese dei rifiuti del 2019 deve essere consegnato entro il 30 giugno 2020. A fare slittare la data di consegna del documento, l’emergenza sanitaria.

 

MUD: che cos’è e come si articola?

Il MUD, o Modello Unico di Dichiarazione Ambientale, è il documento che consente di denunciare i rifiuti prodotti da attività economiche o dai comuni per l’anno 2019. Il documento si articola in sette comunicazioni:

 

  • rifiuti urbani
  • rifiuti speciali
  • rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche
  • assimilati e raccolti in convenzione
  • imballaggi
  • veicoli fuori uso
  • produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche

 

Prima che l’emergenza Coronavirus investisse anche il nostro Paese, la scadenza originaria per l’invio del modello era fissata al 30 aprile. In seguito alle nuove disposizioni del Decreto Cura Italia e al rinvio di questa e altre comunicazioni, l’invio è stato prorogato al 30 giugno.

 

Come inviare il proprio Modello per i rifiuti

La modalità di invio per il MUD è duplice. Gli utenti possono avvalersi della modalità online grazie alla piattaforma dedicata. Qualora gli utenti debbano invece dichiarare fino a un massimo di sette rifiuti, possono inviare il modello in formato PDF all’indirizzo mail certificato. A variare per i due metodi di invio, sono soprattutto i costi: 10 € per la prima modalità, 15 € per la seconda.

 

Rifiuti: chi è esonerato dall’invio

Non tutti i soggetti sono obbligati a compilare e a inviare il MUD. Alcuni soggetti infatti sono esonerati, tra questi ne ricordiamo alcuni:

 

  • i liberi professionisti che non lavorano in forma d’impresa
  • le attività agricole citate all’art. 2135 del Codice Civile
  • le imprese e gli enti il cui numero di risorse non supera il numero di dieci

 

 

Fertrans Srl è un’azienda della provincia di Piacenza dotata di mezzi specializzati nel trasporto rifiuti. I trasporti transfrontalieri di rifiuti di tutti i codici CER, pericolosi e non e in ADR, rappresentano il core operativo dell’azienda.

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Torniamo in scena | Estate duemila[e]venti

Torniamo in scena. Estate duemilaeventi è la grande manifestazione organizzata dall’Amministrazione comunale, primo importante evento collettivo dopo la pausa forzata di questo triste periodo, che riunisce tutte le realtà bergamasche dello spettacolo dal vivo.

I primi mesi del 2020 hanno segnato in modo inequivocabile le nostre vite: un periodo che sembrava infinito, in cui molti hanno subito perdite dolorose e in cui l’Italia si è fermata. Il settore culturale e dello spettacolo dal vivo è stato particolarmente colpito da questa crisi, proprio per le sue caratteristiche intrinseche di presenza fisica e vicinanza: tutte le iniziative culturali previste sono state annullate.

Questo ha comportato un grave danno sia per gli operatori del settore, che non hanno lavorato, sia per gli spet- tatori, che non hanno potuto godere di questa ricca offerta artistica.

L’Assessorato alla Cultura, per permettere ai cittadini di essere nuovamente pubblico partecipe delle realtà artistiche e culturali presenti sul territorio, ha pensato di organizzare una programmazione unica per luglio e agosto che restituisca, almeno in parte, ciò che in questi mesi è andato perduto.

Bergamo, tra le città più colpite in Italia, oggi riaccende lo sguardo, rialza la testa, in un’estate che quest’anno ci sembra come una primavera, una rinascita.” – dichiara Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura della città – “Ci siamo fortemente impegnati per realizzare una programmazione che fa dello spettacolo la sua punta di diamante. Incontro, socialità, confronto, condivisione di spazi ed emozioni diventano allora il fulcro di questa estate che si avvicina, finalmente insieme, anche se magari ancora un po’ “a distanza”. È con il teatro, la musica, la danza che Bergamo torna a farsi vedere, chiamando a raccolta tutti i soggetti, le associazioni, i singoli artisti del nostro territorio”.

Due sono le azioni su cui l’Amministrazione comunale ha lavorato: un nuovo palco al Lazzaretto e i quartieri. Questi ultimi vengono valorizzati seguendo la linea di mandato di cultura diffusa: cortili e piazzette di tanti punti della città si animeranno con incursioni light, rapide pennellate di svago, poesia, leggerezza, umorismo. Questa linea d’azione, in fase di definizione, sarà avviata a luglio e comunicata con apposita conferenza stampa.

Una stagione estiva più strutturata troverà invece spazio nel luogo simbolico ed evocativo del Lazzaretto, che così diventa il nuovo teatro cittadino, grazie a un palco professionale e una platea che potrà ospitare almeno 300 persone, per mantenere le distanze necessarie ma permettendo ugualmente l’incontro e la partecipazione. Lazzaretto on stage è il nome di questa proposta che si caratterizza come una “prima volta” in tanti sensi:

Bergamo riparte, e lo fa con un cartellone che raccoglie in un unico spazio e in un periodo ristretto il meglio della nostra creatività, quella stessa creatività che non ha potuto esprimersi a causa dell’emergenza sanitaria e della sospensione di tutte le attività artistiche.

Sono chiamati a raccolta i diversi soggetti che producono spettacoli, ciascuno con il proprio linguaggio specifico e unico: Bergamo Jazz, Stagione di Prosa e Donizetti Opera, Festival Pianistico, Festival Danza Estate, Orlando, deSidera, Eccentrici, Shakespeare is now!, Borghi&Burattini, i Teatri dei Bambini, che erano pre- visti tra marzo e settembre, ma anche altre realtà come Pandemonium, Teatro Caverna, Teatro Prova, CDpM si ritrovano a condividere lo stesso obiettivo, ovvero coinvolgere bambini, giovani, adulti attraverso espressioni artistiche differenti, con l’auspicio di un inedito intreccio tra pubblici diversi.

Lazzaretto on stage partirà il 4 luglio con 66/67, un progetto musicale nato dalla collaborazione artistica tra

Alessio Boni e Omar Pedrini, che coinvolgerà il pubblico con brani della storia della musica dagli anni ‘60 a oggi.

In Lucia Off, sabato 11 luglio, Francesco Micheli racconta Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti, sve- landone i segreti anche a chi non è appassionato d’opera, facendo scoprire la profondità della trama e la sua forza espressiva ancora oggi attuale.

E ancora: Gianluca Petrella ed Enrico Rava si esibiranno nell’ambito del Bergamo Jazz Festival, Borghi&Bu- rattini e i Teatri dei Bambini intratterranno i più piccoli, gli artisti di Festival Danza Estate danzeranno per regalare emozioni.

Davvero una proposta ricca e varia, un grande sforzo organizzativo che l’Amministrazione comunale, in dialogo costante con le molte e straordinarie realtà culturali cittadine, ha voluto costruire come parte di quell’impegno stipulato con la cittadinanza, che ha nei suoi obiettivi anche la cultura come cura e benessere della comunità. E per favorire il più possibile la partecipazione, ha voluto, in accordo con le compagnie, mantenere una politica di prezzi dei biglietti calmierati.

Biglietteria

Biglietti in vendita esclusivamente on line su www.vivaticket.it a partire dal 22 giugno Costi biglietto da 2 a 7 euro (più diritti prevendita).

È possibile acquistare i biglietti fino 5 minuti prima dell’orario di inizio dello spettacolo. In caso di maltempo lo spettacolo sarà recuperato la sera successiva.

 

Lazzaretto on stage rientra nella programmazione estiva Torniamo in scena. Estate duemilaeventi organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo.

Fondazione Comunità Bergamasca sarà partner del progetto.

 

Resta informato su www.comune.bergamo.it e sulle pagine fb e instagram

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Attualità e News Eventi News

Laboratorio, webinar, visite guidate e percorsi digitali: domenica 21 giugno gli Orti Botanici lombardi celebrano il solstizio d’estate

Mentre l’Italia abbraccia la fase 3, desiderosa di lasciarsi alle spalle l’incubo del lockdown, la natura risplende. E i 7 meravigliosi giardini e orti aderenti alla Rete degli Orti Botanici della Lombardia ne celebrano la rinascita il weekend del 20 e 21 giugno, in occasione del solstizio d’estate.

La natura si prepara a una nuova, intensa, stagione estiva ed è pronta a condividere i propri colori, fiori e frutti e celebrarne la bellezza in occasione della XVII edizione della festa del Solstizio d’estate. Una XVII edizione che arriva in concomitanza con l’”Anno internazionale della salute delle piante” – indetto dalla FAO – invitando tutti gli amanti della natura a riflettere su quanto le piante siano portatrici di benessere e su quanto sia importante il compito degli Orti, veri custodi della biodiversità.

Per l’occasione, gli orti botanici hanno organizzati incontri digitali, workshop, laboratori e visite per famiglie – virtuali e in presenza- , percorsi ad anello e autoguidati tematici (a disposizione una guida scaricabile dal sito della Rete per visitare in autonomia le collezioni).

Ogni orto botanico è aperto con modalità e orari specifici, che si consiglia di verificare sul sito della Rete (link https://reteortibotanicilombardia.it/2020/05/20/aperti-al-pubblico/). Per richiedere visite guidate per famiglie su prenotazione e a pagamento, scrivere a [email protected].

PROGRAMMA A DISTANZA E IN PRESENZA

Orto Botanico di Pavia

Sabato 20 giugno

History walk“: una passeggiata tra storia e botanica in lingua inglese nel pomeriggio, a cura de “I viaggi di Tels” e apertura straordinaria prolungata serale con una visita guidata in notturna.

Domenica 21

Visite guidate per bambini e famiglie.

Orto Botanico “Lorenzo Rota” di Bergamo – sezione di Città Alta

Sabato 20 giugno

visita guidata “Amore vegetale: quando Romeo e Giulietta, nonostante tutto, riescono a vincere

Domenica 21 giugno

visita guidata “Abete rosso e musica: questioni di risonanza“.

Orto Botanico “Lorenzo Rota” di Bergamo – sezione di Astino 

Sabato 20 giugno

Prima, durante e dopo – le piante nell’era del Covid“, conversazione con Gabriele Rinaldi, direttore dell’Orto Botanico di Bergamo.

Orto Botanico “G.E. Ghirardi” di Toscolano Maderno (BS)

Sabato 20 e domenica 21 le proposte di “Officina di molecole”.

Online collegandosi alla pagina Facebook della Rete (@reteortibotanicilombardia) o al canale YouTube

Sabato 20 giugno
GOOD MORNING dall’Orto Botanico di Brera: messaggio di saluto del Presidente Martin Kater e video con visita virtuale dell’Orto botanico.

VERDE COME: attività per bambini e famiglie. Workshop-game con Caterina Francolini, naturalista ed etologa che accompagna gli spettatori nella costruzione di un museo botanico.

ESPLORAZIONE DELLA MORFOLOGIA DEL FIORE: workshop sulla tecnica della dissezione a cura di Giulia Torta, agronoma e co-autrice delle attività del progetto “Botanica a distanza”.

ARBOLARIO delle specie autoctone: visita virtuale interattiva alle specie arboree autoctone presenti all’Orto Botanico Città Studi (MI) a cura di Angela Ronchi e dello staff dei servizi educativi.

Domenica 21 giugno
IO ABITO, TU ABITI, EGLI HABITAT: conversazione on line tra ecologia e sostenibilità a cura di Silvia Assini, dell’Università di Pavia, vicepresidente della Rete degli Orti Botanici della Lombardia e responsabile scientifico del progetto LifeDrylands.
VERDE COME: attività per bambini e famiglie. Workshop-game con Caterina Francolini, naturalista ed etologa che accompagna gli spettatori nella costruzione di un museo botanico.
TINGERE, MACCHIARE, COLORARE: UNA PIANTA PER OGNI USO: visita guidata itinerante tra arte, scienza e tradizioni d’uso a partire dalla collezione delle piante tintorie presenti all’Orto botanico Città Studi. A cura di Angela Ronchi e lo staff dei servizi educativi.
L’ORA DEL TE, CONVERSAZIONE TRA STORIA E BOTANICA: presentazione della Camellia ticinensis – con approfondimenti storici e botanici in stile “vittoriano”. A cura di Paolo Cauzzi e Maria Pozzozengaro dell’Orto Botanico di Pavia.
APERIORTO: workshop di cucina naturale a cura di Betti Taglietti, dott.ssa in biologia della nutrizione

Gli appuntamenti in programma per il solstizio d’estate sono numerosi e sempre in aggiornamento.

Per maggiori informazioni e approfondimenti: https://reteortibotanicilombardia.it/2020/06/11/solstizio-2020/

La Rete degli Orti Botanici della Lombardia, è una Associazione non profit, che opera per favorire e promuovere le azioni degli Orti botanici aderenti. 
Ne fanno parte: l’Orto botanico di Bergamo “Lorenzo Rota”; il Giardino Botanico Alpino “Rezia” di Bormio; gli Orti Botanici milanesi di Brera e Città Studi; l’Orto Botanico di Pavia; il Giardino Botanico “G.E Ghirardi” di Toscolano Maderno (BS); Villa Carlotta Museo e Giardino Botanico a Tremezzina (CO). 
La Rete, nata nel 2002 per valorizzare e mettere in comune le reciproche esperienze, e costituitasi in Associazione nel 2009, si occupa inoltre della tutela, della conoscenza, della promozione e della valorizzazione del patrimonio culturale vegetale degli Orti Botanici, con particolare attenzione alla conservazione delle piante, alla divulgazione scientifica e alle attività educative.
www.reteortibotanicilombardia.it

 

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Musica e Video News

CANE SULLA LUNA – “UNO CONTRO UNO”: in radio dal 29 maggio il brano vincitore del Premo Inedito 2019 per la sezione “Testo Canzone”

Il cantautore di Terni, finalista lo scorso anno a “Musicultura”, presenta un singolo introspettivo, scritto in un momento di impasse personale e sociale.

  

 

“Uno contro uno” è il primo singolo di Cane Sulla Luna, il progetto cantautorale di Nicola Pressi.

Il brano si è aggiudicato la vittoria del Premio InediTO per la sezione “Testo Canzone”, nel 2019.

 

Questo pezzo nasce dalla consapevolezza, da parte dell’artista, di dover convivere con due entità opposte dentro sé. La prima anima, intraprendente, scanzonata, spregiudicata e a volte incosciente, dialoga in modo ironico con una seconda essenza più tranquilla, sedentaria, spesso timorosa e sempre intransigente su diritti e doveri acquisiti e da acquisire. 

 

«In ognuno di noi convivono molte personalità che uno status di coscienza prova a far restare in equilibrio, ma spesso senza risultati. In tutto questo caos sono riuscito a trovare un punto di incontro fra due di esse, che si traduce nella volontà di concentrarmi sul momento esatto che sto vivendo, gustandomelo e dando il massimo in quel preciso istante». Cane Sulla Luna

 

Radio date: 29 maggio 2020

 

Autoproduzione

Distribuzione: Artist First

 

BIO

 

Cane Sulla Luna nasce nel 2019 come progetto cantautorale di Nicola Pressi. Sempre nello stesso anno, l’artista ternano si è guadagnato la finale di Musicultura, ha vinto il Premio InediTO (sezione “Testo Canzone”), è stato ospite al MEI di Faenza, ed ha continuato a suonare live per tutta l’Italia. Il 29 maggio 2020 arriva in radio il singolo “Uno contro uno”. 

 

Nota

 

Il Cane sulla Luna non c’è mai andato e, finché non riuscirà a raggiungerla, il Cane potrà solo ammirarla e calcolare tutti i giorni la distanza che lo divide da essa. Il Cane intanto vive sulla Terra, vede quello che succede, in modo semplice, sulle sue quattro zampe e con la vista in bianco e nero; si rammarica quando assiste alle cose brutte e scodinzola quando percepisce il bene. È una creatura semplice il cane, e come tutte le creature semplici, ha bisogno di nutrirsi, di riprodursi e vorrebbe tanto che l’amore trionfasse. Sempre. Il Cane calcola e racconta la distanza che divide le persone dalle cose belle, così come fa con la Luna, che tanto ammira; probabilmente, però, se le cose andassero bene sulla Terra, al Cane non intesserebbe più di andare sulla Luna. L’obiettivo del Cane è di essere sintetico nei suoi racconti, dato che i contenuti si rinnovano ogni giorno.

 

Contatti e social

Facebook www.facebook.com/canesullaluna/

Instagram www.instagram.com/canesullaluna/?hl=it

Spotify https://open.spotify.com/artist/5a7fsMP6LEH5M2ival24O3

Management

 Ludovica Russo [email protected]

 

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Comunicati News Società

Le donne tra meritocrazia e potere: le considerazioni di Paola Severino al “Corriere della Sera”

Paola Severino e marito Paolo Di Benedetto

Le donne uniscano il potere al merito: in un’intervista al “Corriere della Sera”, la Vice Presidente dell’Università Luiss Guido Carli Paola Severino riflette su talento femminile e meritocrazia.

Paola Severino

Paola Severino: l’intervista al “Corriere della Sera” sul riconoscimento del valore delle donne

Il talento femminile, anche in relazione all’ambito professionale, alla meritocrazia e ai ruoli di potere: Paola Severino, Vice Presidente dell’Università Luiss Guido Carli ne parla in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”. La Professoressa osserva come le donne separino il merito dal potere, diversamente dagli uomini: “Dico che il merito per le donne non ha come riconoscimento naturale e obbligato il potere. È un po’ anche nostra responsabilità. Troppo spesso ci accontentiamo di essere brave. Gli uomini invece si accontentano solo col potere, e si nominano l’un l’altro”. E aggiunge: “Abbiamo pudore nel parlare di potere e accettarlo come misuratore abituale di qualità e competenza. Il nostro primo problema è di creare più occasioni per il riconoscimento del merito femminile e ridurre così il gap tra merito e potere. Credo anche che le donne che ce l’hanno fatta a sfondare il soffitto di cristallo dovrebbero aiutare le altre donne ad avere occasioni per mostrarlo”. Le leggi possono aiutare? Paola Severino cita in merito la cosiddetta Golfo-Mosca del 2011, che imponeva certe percentuali di donne nei Consigli di Amministrazione delle aziende, seppur per un tempo limitato: “Mi trovo davanti a un caso tipico in cui la norma anticipa e promuove una realtà sociale che stenta ad affermarsi. La realtà si è adeguata. Ma ogni volta che, per la mia esperienza universitaria, un uomo mi chiede qualche nome di donne capaci, e io ne indico una, sento sempre la frase: ah, è vero, non ci avevo pensato. Perché non ci pensano? È questo il problema”.

Paola Severino: donne sottovalutate anche contro il Coronavirus

Nel comitato tecnico-scientifico che lavora con la Protezione civile occupandosi dell’emergenza coronavirus non compare neanche una donna. “I primari sono tutti uomini? I dirigenti dei ministeri sono tutti uomini? E che attrito fa questo con l’immagine delle tantissime operatrici sanitarie che il coronavirus lo combattono nelle corsie e nei laboratori, dottoresse, ricercatrici e infermiere?” osserva Paola Severino nell’intervista al “Corriere della Sera” firmata da Antonio Polito. In merito, la Vice Presidente ricorda come a individuare il virus nel “paziente 1” di Codogno quando regole e prassi non lo prevedevano sia stata proprio una donna, la dottoressa Annalisa Malara: “Ha vinto la sua battaglia. Ha mostrato intuizione e tenacia, due grandi virtù che le donne possono portare alla comunità, perché sono loro proprie. Però non chiede niente, non ha il “complesso dell’eroe”, così tipicamente maschile. Con nobiltà e generosità vuole solo tornare al suo lavoro, come prima”. La strada è ancora lunga: “Il cammino della parità in Italia procede per gradini. Ogni tanto accelera, poi si ferma” spiega Paola Severino ripercorrendone le tappe. Ma è in famiglia che comincia: “Penso al modo di dire: “Dietro un grande uomo c’è sempre una donna intelligente”. Perché non si dice “accanto” invece che “dietro”? E, in secondo luogo, quando cominceremo a dire che dietro una donna di successo c’è sempre un uomo intelligente? Perché anche questo conta, eccome. Conta la capacità degli uomini di essere uno stimolo e non un ostacolo alla crescita delle donne. La disponibilità ad accompagnare la loro strada e la fatica che comporta, a compensare il tempo che sottrae. Quanti ce ne sono, di uomini così?”.

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Al Parco Ittico Paradiso torna protagonista il bagliore delle lucciole, due appuntamenti per ammirare lo spettacolo serale

Venerdì 12 e venerdì 19 giugno saranno le ultime due occasioni, prima dell’arrivo dell’estate, per inoltrarsi nella notte del Parco Ittico Paradiso alla ricerca delle centinaia di lucciole che illuminano il bosco. L’oasi naturale di oltre 13 ettari a meno di 30 km da Milano, è pronta ad accogliere i più curiosi per due serate all’insegna del divertimento e dallo stupore.

Torna la lucciolata, evento amato e conosciuto da grandi e piccini, una serata emozionante alla scoperta di uno degli insetti più curiosi e divertenti di sempre che senza alcuna fatica, illumina i boschi e le campagne nelle notti primaverili, lasciandoci a bocca aperta. Gli alchimisti hanno studiato per secoli cercando di scoprire i segreti della trasmutazione delle sostanze dei metalli. Segreto che le lucciole hanno in sé, infatti, questi piccoli coleotteri, appartenente alla famiglia dei Lampiridi (Lampyridae) assimilano ossigeno e, all’interno di apposite cellule, lo uniscono ad una sostanza chiamata luciferina, ciò genera una reazione chimica in grado di produrre luce quasi senza calore. Questo fenomeno è definito bioluminescenza ed è finalizzato all’accoppiamento. La luce, infatti, serve a maschi e femmine per vedersi. Le lucciole, che sono state riconosciute parte del patrimonio naturalistico italiano, stanno però gradualmente scomparendo a causa dei pesticidi, della cementificazione e dell’inquinamento luminoso.

Un’occasione in più per non perdere le visite guidate del Parco Ittico Paradiso per godere al meglio dello spettacolo di luci naturali e imparare a conoscere questi incredibili insetti in un’uscita della durata di venti minuti con partenza alle ore 22. Le visite guidate sono gratuite, comprese nel prezzo d’ingresso, ma per garantire la massima sicurezza è richiesta la prenotazione obbligatoria chiamando al numero 02/9065714 per permettere l’organizzazione della visita guidata con il biologo in gruppi da 25 persone, assicurando così il distanziamento sociale dei partecipanti.

Durante le due serate sarà possibile assaggiare il menu serale dello chef Fabrizio Camer rigorosamente servito con piatti e posate sostenibili, o gustarsi un drink durante l’Happy Hour “green style”, che tutti i venerdì, i sabati e le domeniche offre la possibilità di godersi la natura.

Tutto il Parco applica le nuove normative che prevedono: l’utilizzo di dispenser igienizzanti all’ingresso e all’uscita, la sospensione del servizio navetta – con la possibilità di avvicinarsi al Parco in auto, percorrendo l’ultimo tratto a piedi –, e l’obbligo di mascherina. In caso di maltempo gli eventi saranno rimandati a data da destinarsi. Per tutte le info: www.parcoittico.it 02/9065714 – [email protected]

PROGRAMMA ESTATE 2020

I due incontri con la lucciolata si inseriscono nel calendario di appuntamenti che il Parco ha predisposto per l’estate 2020 e che vede nelle prossime settimane:

4 luglio 2020 – Serata spagnola: musica e paella

18 luglio 2020 – Serata caviale e bollicine bellavista

Week-end 31 luglio | 1 agosto | 2 agosto 2020 – Serata birra

10 agosto 2020 – Notte di San Lorenzo

22 agosto 2020 – Serata musica anni 80/90

SU PRENOTAZIONE

Il sabato sera “Speciale Famiglia” con visita guidata e possibilità di cenare a bordo canale

 

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Attualità e News Comunicati News

I docenti dell’Università di Bergamo dalla cattedra ai banchi per diventare esperti di didattica a distanza

Quando nel mese di febbraio si è manifestata l’improrogabile necessità di attivare una didattica a distanza, la risposta dei docenti e del personale tecnico amministrativo dell’Università degli studi di Bergamo è stata pronta e generosa: uno straordinario risultato che in piena pandemia ha assicurato continuità e qualità agli oltre 23mila studenti della community universitaria orobica.

Una reazione all’emergenza apprezzata anche dai docenti che si sono dimostrati disposti e interessati ad approfondire le potenzialità della didattica a distanza integrativa (e non sostituitutiva alla didattica frontale).

Per questo motivo, il Presidio Qualità di Ateneo ha programmato un ciclo di webinar sulla didattica a distanza per i docenti e il personale tecnico amministrativo dell’Università degli studi di Bergamo, al via il prossimo 10 giugno.

Proprio per capire meglio i vantaggi e sfruttarne le potenzialità, il programma di webinar sarà focalizzato sul tema “Condivisione di buone pratiche di didattica assistita dalla rete”.

«Anche se la didattica a distanza non soppianterà mai quella che è propria della nostra Università, la didattica a distanza continuerà ad essere parzialmente presente nel nostro Ateneo, con tutti i vantaggi che, se ben utilizzata, porta con sé – dichiara il rettore Remo Morzenti Pellegrini -. È nell’interesse dell’ateneo arricchire il background dei docenti proponendo loro nuovi modelli d’erogazione della didattica e, sebbene la vocazione principale rimanga quella della didattica “in presenza”, vogliamo essere comunque pronti a qualsiasi scenario dovesse delinearsi a settembre».

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ESOF2020 : al via le dieci settimane d’informazione promosse dalla rete internazionale Borghi d’Europa – La sostenibilità nella filiera del vino : l’incontro con RoncSoreli a Prepotto

Trieste è stata scelta per l’organizzazione di ESOF2020, la più rilevante manifestazione europea focalizzata sul dibattito tra scienza, tecnologia, società e politica. La manifestazione si svolgerà a Trieste dal 2 al 6 settembre. La candidatura era stata proposta dalla Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze

ESOF (EuroScience Open Forum) è un marchio di EuroScience, Your Voice on Research in Europe, Associazione non-profit tra ricercatori. L’ESOF si tiene ogni 2 anni: Trieste segue Stoccolma (2004), Monaco di Baviera (2006), Barcellona (2008), Torino (2010), Dublino (2012), Copenhagen (2014), Manchester (2016) e Tolosa (2018).
La rete internazionale Borghi d’Europa, nel quadro del progetto L’Europa delle scienze e della cultura, patrocinato da ESOF2020 e dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica), propone un percorso informativo sui temi della sostenibilità nella filiera agroalimentare.
Inizia in questi giorni un viaggio d’informazione articolato in dieci settimane, che farà tappa
in diverse Regioni italiane e Paesi Europei, per incontrare il mondo della comunicazione e
far conoscere gli obiettivi e le iniziative di ESOF2020.
“ I temi della sostenibilità – osserva Renzo Lupatin,presidente di Borghi d’Europa-, non vengono affrontati con i paroloni o le disquisizioni filosofiche, ma ‘intervistando’ le aziende che praticano la
sostenibilità quotidianamente.E’ così che abbiamo incontrato l’azienda agricola RoncSoreli di
Prepotto,Terra dello Schioppettino.”
Flavio Shiratti :
“Secondo l’accezione più classica della definizione, consideriamo il vigneto un ecosistema integrato con l’ambiente circostante. Pertanto dedichiamo risorse e attenzioni affinchè sia in grado di mantenere, anche in futuro, i processi ecologici che avvengono al suo interno. Il tutto per poter garantire, anche alle prossime generazioni, la possibilità di beneficiare del potenziale enologico del sito.”
Viene posta, quindi,grande attenzione al terreno, alla sua fertilità naturale, rinnovata annualmente con concimazioni organiche. Vengono conservate le preziose aree boscate che incorniciano l’azienda fornendo rifugio ad insetti e animali. Viene applicata la difesa integrata nella lotta ai parassiti della vite. L’azienda interviene solamente secondo calendari dettati dalle condizioni climatiche, affinchè non avvenga lo sviluppo dei patogeni.
“Tutto questo- continua Schiratti-, richiede un grande sforzo che facciamo ben volentieri, per offrire un prodotto naturale che sia la massima espressione del nostro territorio.”
Sono stati questi principi che hanno spinto l’Azienda ad andare anche oltre. Nel 2016 si è infatti concluso il percorso di conversione al biologico di una parte dei vigneti e RoncSoreli ha quindi ottenuto, per gli stessi, la certificazione di operatore biologico..

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Roberto Tomasi, focus sulla carriera dell’AD di Autostrade

Roberto Tomasi, laureato in Ingegneria Meccanica, è l’Amministratore Delegato di Autostrade per l’Italia, alla guida del recente processo di trasformazione avviato dalla società.

Roberto Tomasi, AD Autostrade per l'Italia

La nuova ASPI: il Piano di Roberto Tomasi

Pochi mesi fa Roberto Tomasi ha reso note le linee guida che trasformeranno Autostrade per l’Italia: il nuovo Piano 2020-2023 vedrà investimenti che si aggireranno intorno agli 8 miliardi. Gli interventi riguarderanno in primis la manutenzione. Ma ciò che trasformerà l’organizzazione è l’entrata di circa 1.000 nuove risorse: inserite in ogni ambito di intervento di Autostrade, saranno il primo grande passo per il “change management” della multinazionale. La Società inoltre porterà avanti, potenziandolo, il percorso su sostenibilità, ricerca e applicazione delle nuove tecnologie. Il CdA ha nominato Roberto Tomasi Amministratore Delegato nel febbraio 2019. Il manager, precedentemente, ha ricoperto il ruolo di Direttore Generale, assunto dopo quello di Co-Direttore nel 2015: in quegli anni, sotto la sua direzione, ASPI è stata protagonista di un piano di investimenti di 14,5 miliardi dedicato ad opere come il completamento della dorsale Adriatica A14 e il Passante di Bologna.

Roberto Tomasi: la formazione e la carriera in Enel

Originario della Provincia di Bolzano, Roberto Tomasi si laurea all’Università di Padova presso la facoltà di Ingegneria: completa il suo percorso formativo grazie a un master in Finance e Project Control presso la SDA Bocconi di Milano. Partecipa, presso l’Harvard Business School, all’Executive Program dell’Istituto di Boston, oltre a completare l’International Executive Program all’INSEAD, in Francia. Dapprima all’IVECO di Bolzano e in seguito alla FIAT AVIO, si occupa rispettivamente di mezzi militari e impianti di energia elettrica. La sua esperienza internazionale gli consente di approdare in Enel, dove assume il ruolo di Direttore delle Unità di Business delle Centrali di produzione in Liguria. È il 1996: sarà l’inizio di una lunga collaborazione, che terminerà solo nel 2015. Durante il suo percorso in Enel, Roberto Tomasi è arrivato ricoprire l’incarico di Executive Vice President della Business Unit di Ingegneria, gestendo un’organizzazione di migliaia di risorse in contesti esteri.

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Attualità e News News

La ripresa post Covid-19 parla il linguaggio della natura al Parco Ittico Paradiso

Dopo i due mesi di lockdown, è tempo di rinascere. A pochi chilometri da Milano sorge un’oasi unica di biodiversità. Per ripartire insieme alla Natura ogni weekend, dal 5 giugno, appuntamento con gli Happy Hour “green style”

La Fase 3 si colora d’azzurro al Parco Ittico Paradiso. L’oasi naturale a meno di 30 km da Milano è pronta ad accogliere gli amanti della Natura dopo il lungo periodo di lockdown. Una riapertura in piena sicurezza per dare la possibilità ai visitatori di immergersi negli oltre 13 ettari di parco e ammirare da vicino circa 20 specie di pesci d’acqua dolce, tra cui alcuni esemplari unici in Italia, immersi in un bosco di oltre 6 mila piante e tanti altri ospiti da animali da fattoria e uccelli tipici della riserva naturale.

Una vitalità che va di pari passo con le leggi della natura: è proprio quando la primavera si appresta a lasciare il posto all’estate, infatti, che le specie si rigenerano. Si schiudono le uova, sbocciano i fiori, i colori diventano più accesi. E ogni cosa brilla di luce propria. Uno spettacolo che mai come quest’anno aiuta grandi e piccini a riscoprire lo stupore della natura alla vista degli storioni Beluga, anche detto Ladano, i più grandi tra tutti gli storioni, e degli storioni Cobice, considerati “fossili viventi” in quanto immutati da milioni di anni. Nonostante siano specie difficilissime da trovare poiché minacciate dall’attività umana, al Parco vivono serenamente, facendo sfoggia della loro particolare corporatura. Si pensi che una delle femmine con i suoi 30 anni di vita è arrivata a 3 metri di lunghezza: più lunga di un adulto sdraiato!

Lo stupore lascia il posto all’ammirazione davanti alle voliere con cicogne e pavoni. La prima, volatrice di lunghe distanze, è abituata a spostarsi di stagione in stagione, arrivando in Africa in inverno per poi tornare al Parco con l’arrivo delle temperature miti. Estintasi in Italia nel 1700, vi ha infatti fatto ritorno dalla metà del secolo scorso, facendo avvertire la sua presenza non solo con grandi nidi – al momento nel Parco ce ne sono 3 con rispettive coppie e nuovi nati – ma anche “battibeccando” con gli altri esemplari della sua specie. Essendo muta, infatti, per comunicare batte ritmicamente il becco ogni qual volta incontra un suo simile. I pavoni, invece, noti per la loro bellezza: il maschio ha capo e collo blu elettrico, con corpo castano e coda verde che si apre a ventaglio per fare la ruota, mentre la femmina si distingue per la testa bianca, il collo bruno e verde, il resto del piumaggio grigio-marrone e la coda corta.

I più curiosi potranno invece dilettarsi con le damigelle blu, affascinanti insetti, appartenenti all’ordine degli odonati, come le libellule, dalle quali si distinguono perché tengono le ali chiuse sul corpo una volta posate. Amanti dei corsi d’acqua pulita e ben ossigenata, sono bravissime nella caccia e facilmente riconoscibili: i maschi sono di colore blu, con ali dai riflessi metallici, mentre le femmine sono verdi con le ali brune. Quando si incontrano, è spettacolo di colori e amore a prima vista: le femmine depongono le uova su una foglia sott’acqua e il maschio le feconda. Dalla loro unione, nasce una piccola ninfa dalle sembianze molto simili a quelle degli adulti, ma senza ali.

Ma non è tutto perché al Parco è possibile osservare molte altre specie: dall’airone guardabuoi, noto per il cambio di “guardaroba” a seconda della stagione (in inverno veste un tipico piumaggio bianco che in estate, durante la fase riproduttiva, diventa arancione in prossimità di nuca e dorso) allo scoiattolo rosso, il roditore che utilizza la sua folta coda sia come mezzo per mantenersi in equilibrio durante i salti da un ramo all’altro, sia come sciarpa termica per riscaldarsi durante il sonno. E ancora fra gli uccelli: le gallinelle d’acqua e le folaghe, i germani reali e i fagiani. Più difficili da vedere fra gli insetti: i tricotteri, bioindicatori di acqua pulita che normalmente vivono nei torrenti di montagna e le lucciole, quest’anno già arrivate a illuminare i cespugli del Parco, a testimonianza della straordinaria salubrità dell’aria e delle temperature invernali più miti.

Il Parco Ittico è un’area protetta in cui piante e animali si integrano perfettamente. Qui, un caratteristico bosco umido di pianura fa da cornice a laghetti, ruscelli, canali, stagni, risorgive e fontanili che ospitano anche una nutrita colonia di piante acquatiche come le ninfee e i giunchi. Un ambiente affascinante e privo di barriere architettoniche che sorge all’interno dell’area protetta del Parco Adda Sud, rispettando tutte le normative per la salvaguardia delle specie. Un luogo in cui apprendere tante piccole, grandi, verità sul mondo animale visto che il Parco è anche una Fattoria Didattica, in cui i bambini possono conoscere da vicino anche animali di taglia più grande, come pony, maiali, daini, capretti e anche conigli.

E per chi volesse utilizzare la visita al Parco non solo come momento didattico ma anche come occasione di relax, dal 5 giugno, tutti i venerdì, i sabati e le domeniche, è possibile concedersi un Happy Hour “green style” assaggiando le proposte dello chef Fabrizio Camer rigorosamente servite con piatti e posate sostenibili. Un aperitivo da godere immersi nel verde, lontani dalle città, e nel pieno rispetto delle norme sanitarie anti Covid-19. Tutto il Parco, infatti, applica le nuove normative che prevedono: l’utilizzo di dispenser igienizzanti all’ingresso e all’uscita, la sospensione del servizio navetta – con la possibilità di avvicinarsi al Parco in auto, percorrendo l’ultimo tratto a piedi –, e l’obbligo di mascherina. Chi, invece, volesse festeggiare il proprio compleanno in questa location unica, potrà ancora farlo. Per tutte le info: www.parcoittico.it 02/9065714 – [email protected]

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Attualità e News News Volontariato e società

Gesti di vicinanza e solidarietà dalle Università italiane e straniere con un profondo legame con l’Università e la città di Bergamo

L’Università degli studi di Catania dona al Comune e all’Università degli Studi di Bergamo gel igienizzante. La donazione si aggiunge alla fornitura di gel già inviata dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria, le mascherine dall’Università cinese Dalian University of Foreign Languages alle 300 visiere protettive prodotto dall’Università di Stoccarda che, nel ricordo della partecipazione ai 50 anni di UNIBG, dedica oggi in un ensamble virtuale “Va, pensiero”. Prosegue anche la raccolta fondi, promossa da Don Thomas Schwartz, parroco di Mering e docente di Etica ed economia all’Università di Augsburg.

Sono numerosi gli attestati di solidarietà che l’Università degli studi di Bergamo continua a ricevere dagli atenei italiani e stranieri.

Raccolte fondi, donazioni di materiali da destinare al territorio bergamasco fortemente colpito, ma anche gesti di vicinanza come quello di Unimusik Stuttgart, coro e orchestra dell’Università di Stoccarda, che ha interpretato in un ensamble virtuale “Va, pensiero” dell’opera di Giuseppe Verdi “Nabucco“. (link al video https://www.youtube.com/watch?v=ep_NziH5pZI&feature=youtu.be ).

L’idea del “Virtual Verdi Solidarity Project” di Unimusik Stuttgart è nata nelle prime settimane del lockdown europeo come desiderio dei membri del coro accademico e dell’orchestra di riunirsi nella grande famiglia musicale dell’università, per trovare conforto e forza nel fare musica e come desiderio di diversi membri del coro, che hanno un legame personale con l’Università di Bergamo attraverso la collaborazione delle due istituzioni, di creare un segno musicale di solidarietà con la città europea più colpita dalla pandemia di Corona. Il coro nel maggio del 2018 si era esibito nell’Aula Magna dell’Università con la “Petite messe solennelle” di Gioachino Rossini per festeggiare il mezzo secolo di un ateneo aperto al mondo.

Un gesto di vicinanza, che si aggiunge alla donazione da parte dell’Università di Stoccarda di 300 visiere protettive per il personale dell’ateneo e degli ospedali bergamaschi, a testimonianza del dialogo fruttuoso che lega gli atenei.

Ma non è tutto. L’Università di Catania ha deciso di donare gel igienizzante all’Università e al Comune di Bergamo grazie a un protocollo d’intesa voluto dall’Università di Catania, con il rettore Francesco Priolo e il direttore generale Giovanni La Via, e dal presidente della Regione, Nello Masumeci, tramite l’ingegnere Calogero Foti, responsabile della protezione civile regionale, e attuato da un team del dipartimento di Scienze chimiche, coordinato dal prof. Roberto Purrello.

Il trasporto di circa tremila litri di materiale igienizzante è stato effettuato gratuitamente dall’azienda Lct e i flaconi sono distribuiti in questi giorni grazie alla Protezione Civile locale. Per l’Università di Bergamo è un gesto molto prezioso che aiuta a rispondere al forte bisogno di sanificazione di queste settimane, sia dentro che fuori gli spazi universitari.

Un segno di grande solidarietà quello dell’Università di Catania che si aggiunge a quello dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria che, nelle settimane scorse, aveva fatto pervenire all’Ateneo altro gel igienizzante e alla donazione delle mascherine da parte dell’Università cinese di Dalian.

Intanto prosegue anche la raccolta fondi, promossa da Don Thomas Schwartz, parroco di Mering e docente di Etica ed economia all’Università di Augsburg, ateneo con un profondo legame con l’Università di Bergamo, a Sosteniamo Bergamo, a favore di progetti che hanno a cuore le persone rese fragili da quest’emergenza sanitaria.

Ciascuna regione contribuisce con le proprie qualità e possibilità in questa situazione di emergenza, ma soprattutto si tratta, come dice il rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrinidi segni di concreta vicinanza, solidarietà e attenzione che testimoniano la forza dell’unione tra atenei e territori. L’Universität Stuttgart – spiega il Rettore, Remo Morzenti Pellegrini – è da tempo uno dei partner strategici del nostro ateneo con cui negli ultimi anni abbiamo avviato importanti iniziative non solo in ambito prettamente accademico e didattico ma anche di incontro tra la cultura umanistica e quella scientifica, come il concerto del magnifico coro e orchestra in occasione dei 50 anni del nostro ateneo Questo gesto di vicinanza, che si aggiunge alla donazione di inizio aprile di 300 visiere protettive per i nostri ospedali, testimonia una collaborazione che va oltre l’insegnamento”.

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Tecnologie per la prevenzione COVID19: sostegno economico in Fase 3 per limitare una seconda ondata

“L’emergenza è finita ma non abbassiamo la guardia. Con strumenti per prevenire e limitare i contagi guardiamo al futuro con fiducia. Una sfida che possiamo vincere solo insieme”. Con queste parole Simonetta Tiezzi, governatore del Distretto Rotary 2041, annuncia l’acquisto di strumenti richiesti dal personale sanitario dei principali presidi della Lombardia: dopo aver fornito barelle bio-contenitive, Covid Triage Unit e ventilatori polmonari, utili nella gestione della fase di emergenza è ora il turno di ecografi, ventilatori portatili, mascherine chirurgiche e filtranti per il personale sanitario per la prevenzione del contagio. Un impegno che rientra nell’ampio progetto sostenuto da Rotary Italia dal valore di 1,3 milioni di euro realizzato da tutti e 13 distretti italiani per dotare 28 centri ospedalieri di tecnologie avanzatissime.

Nella fase 3 dell’emergenza Covid-19, con la consapevolezza che solo grazie ad azioni concrete si può fare la differenza, il Distretto Rotary 2041 prosegue a rifornire gli ospedali milanesi, medici di medicina generale, RSA, associazioni di mutuo soccorso, di volontariato e istituzioni carcerarie di strumenti utili alla prevenzione, per un investimento di oltre 500 mila euro a sostegno dell’area metropolitana, una delle maggiormente colpite, grazie a una squadra affiatata di persone e volontari.

Ciò che rimane al termine di questa esperienza è l’immensa gratitudine verso chi ha fatto in modo che gli aiuti giungessero a destinazione e la comunione che ha legato tutti. Un sentimento che anche nella Fase 3 Rotary Club vuole mantenere vivo.

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È NATA COSTANZA, LA APP PER LA DISTANZA. IL BADGE/BRACCIALETTO MADE IN ITALY PER IL SOCIAL DISTANCING È GIA’ REALTÀ PER OLTRE 1000 DIPENDENTI

Un badge o braccialetto collegato ad una App per aiutare le aziende a mantenere i dipendenti al sicuro. Smart Beacon lancia COSTANZA – la App per la distanza. Ad adottarla per i suoi oltre 1000 dipendenti SMAT, la prima azienda in Italia a dotare i propri lavoratori di una App che tuteli la loro salute monitorando costantemente il distanziamento durante lo svolgimento delle quotidiane attività lavorative.

Le persone sono la risorsa più importante per qualsiasi organizzazione ed in questo periodo le aziende sono concentrate a trovare soluzioni efficienti per tutelare al meglio i propri dipendenti. Le idee per aiutare il mondo del lavoro a ripartire sono tante. Una delle soluzioni lanciate dal mondo IT, e già attiva per gli oltre 1000 dipendenti SMAT, arriva dall’azienda italiana Smart Beacon che da sempre studia e realizza applicazioni della tecnologia Beacon per il mondo del turismo e delle aziende.

Sfruttando la tecnologia Beacon l’azienda torinese ha creato COSTANZA – La App per la distanza, che consente ai lavoratori di acquisire comportamenti socialmente corretti e all’azienda di implementare e automatizzare il protocollo di distanziamento.

Ogni dipendente è dotato di un badge o braccialetto associato anonimamente ad un numero di matricola. La applicazione installata sul device aziendale avvisa l’utente qualora si trovi troppo vicino ad un altro collega e, nel pieno rispetto della privacy, traccia in maniera anonima i contatti fra i dispositivi consentendone la ricostruzione precisa in caso di contagio.

Il sistema prevede l’utilizzo combinato di uno smartphone e di un dispositivo (Tag BLE) indossato dal lavoratore. Qualora venga meno la prevista distanza di sicurezza di circa 2 metri fra i due devices, il cellulare emetterà un segnale acustico ed una vibrazione. Nel caso in cui un Tag rimanga nel raggio d’azione di uno smartphone per un periodo di tempo prolungato, l’avviso acustico sarà ripetuto ogni 60 secondi e, se il tempo di contatto ravvicinato supererà i 10 minuti, COSTANZA registrerà l’evento. Le registrazioni, che riguarderanno esclusivamente il numero di matricola dei lavoratori entrati in “contatto”, l’identificativo del cellulare, l’eventuale disattivazione dell’APP ed i riferimenti temporali di data e ora, resteranno disponibili per 60 giorni. Le informazioni raccolte consentiranno, nel caso si verificasse un caso di positività Sars-Cov2 tra i lavoratori, di identificare efficacemente e tempestivamente i cosiddetti “contatti stretti”.

“La nuova era post contagio – ha spiegato Simona Caudera di Smart Beacon – ha richiesto di ripensare rapidamente soluzioni per garantire la sicurezza in azienda. Tutti i luoghi di lavoro devono rispettare i protocolli ma esistono situazioni dove è più difficile mantenere la distanza: pensiamo agli ambienti produttivi e ai cantieri. Siamo partiti da questo tipo di esigenza per creare COSTANZA. Sfruttando la tecnologia Beacon COSTANZA consente alle persone all’interno di una organizzazione di sentirsi sicure di tornare al lavoro.  La App aiuta le persone a capire cosa significa la distanza sociale e l’esposizione, li responsabilizza come parte della nuova normalità nelle operazioni di business. Attraverso un avviso sul proprio cellulare il dipendente viene avvisato se si trova in uno spazio ristretto troppo vicino ad un altro utente, mettendo a repentaglio la sicurezza di entrambi. Dal punto di vista aziendale consente invece all’ufficio del personale, in caso di contagio, di ricostruire i contatti avvenuti e quindi di circoscrivere la quarantena a chi è potenzialmente venuto in contatto con il virus, garantendo la continuità della produzione. La prima azienda ad adottare COSTANZA è stata la SMAT di Torino, che ha dotato tutti gli oltre 1000 dipendenti del nostro badge. La dirigenza dell’azienda, sempre attenta nei confronti della salute dei propri dipendenti, ha dimostrato grande spirito di sensibilità adottando quanto di più innovativo offre il mercato. Il sistema è efficiente, poco invasivo e facilmente implementabile e per questo abbiamo già altre richieste da tutta Europa. Il collegamento con la App consente anche di offrire agli utenti una user experience personalizzata; le aziende possono implementarla con contenuti relativi alla sicurezza, indicazioni dei comportamenti da seguire ed il corretto utilizzo delle dotazioni individuali; per i siti di interesse artistico archeologico di offrire informazioni e contenuti utili alla visita”.

Smart Beacon è da sempre attiva anche nella realizzazione di soluzioni IT per il turismo, come per esempio la APP La Venaria, realizzata per La Venaria Reale in provincia di Torino e sta lavorando anche ad uno sviluppo del progetto in campo turistico, per consentire l’accesso ai musei, alle chiese e ai siti archeologici in tutta sicurezza.

www.smartbeacon.it

 

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“Super Contango”: l’analisi di Pompeo Pontone sul mercato del petrolio

Da oltre 25 anni nel settore della finanza, l’esperto Pompeo Pontone affronta gli effetti sul mercato dei futures causati dalla crisi del petrolio.

Stoccaggio e riduzione dei consumi: la tesi di Pompeo Pontone

Nelle ultime settimane, la domanda di petrolio ha registrato un calo del 30% rispetto ai mesi precedenti alle misure di lockdown decise dai Paesi. Il 20 aprile, il prezzo del greggio West Texas Intermediate ha registrato un collasso senza precedenti. Ciò ha comportato, come spiega Pompeo Pontone, un’accentuazione della condizione conosciuta come “contango”, in cui i contratti futurse a lunga scadenza trattano a prezzi superiori a quelli di prossima consegna. I contratti con consegna a maggio per i futures sul WTI hanno subito un collasso a causa di fattori quali il crollo della domanda causata dal Covid-19 e la capacità sempre minore di stoccaggio. “Attualmente si tratta di ‘super’ contango – scrive Pompeo Pontoneuna delle curve più ripide nella storia dei futures sul petrolio”.

Finanza e Data Science: il percorso professionale di Pompeo Pontone

Esperto di Investment Management e Capital Markets, Pompeo Pontone è un consulente finanziario e investitore privato: appassionato di informatica, attualmente è impegnato in progetti nell’ambito della FinTech. Negli ultimi mesi, grazie alle sue conoscenze di Data Science, ha realizzato una serie di articoli incentrati sull’analisi dell’aspetto sanitario ed economico dell’emergenza causata dal Coronavirus. Laureato presso l’Università Bocconi in Economia e specializzato in Quantitative Finance presso il Birkbeck College di Londra, prima di intraprendere la carriera da consulente ha collaborato con diverse realtà di calibro internazionale. Tra il 2010 e il 2012 ha ricoperto rispettivamente l’incarico di Managing Director per Amstel Securities LLP e di Senior Financial Advisor presso Method Investments & Advisory Ltd. In precedenza, Pompeo Pontone per circa 8 anni è stato Managing Director presso la sede londinese di Mps, occupandosi principalmente di derivati; ha ricoperto lo stesso ruolo anche per Fineco Bank agli inizi degli anni 2000.

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