La concorrenza e l’informazione dei consumatori fanno bene al mercato e alle tasche degli utenti: si potrebbero riassumere in questo modo i risultati dell’indagine condotta da Facile.it (http://www.facile.it/telefonia-mobile.html), comparatore attivo anche nel campo delle offerte telefoniche per il mobile che ha messo in evidenza come, nel corso dello scorso anno, ogni famiglia italiana sia riuscita a ridurre di oltre il 5% la spesa dei cellulari, arrivando in media a 576€.
Facile.it ha analizzato i dati di mercato e le dichiarazioni rilasciate dai propri utenti in fase di ricerca di un nuovo contratto telefonico: a cambiare operatore nel corso del 2014 sono stati circa 14.000.000 di italiani, pari al 19% degli intestatari di una SIM personale; ciascuno di loro è riuscito a garantirsi un risparmio annuo del 21,8% rispetto al piano tariffario precedente.
Moltiplicando il risparmio individuale per il numero complessivo di individui che hanno sottoscritto un nuovo piano telefonico si arriva ad un risparmio annuo totale, in termini di costi sostenuti dagli italiani per mantenere il proprio telefono cellulare, pari a oltre 500.000.000 di euro.
A beneficiare della maggiore concorrenza e della conseguente riduzione dei costi sono stati non solo gli italiani che hanno cambiato operatore, ma anche gli intestatari di una SIM personale che hanno optato per una nuova tariffa telefonica. Se si considera anche il loro risparmio, si arriva ad una cifra notevole: complessivamente, nel 2014 gli italiani hanno ridotto i costi telefonici di circa 700.000.000 di euro.
«Il risparmio totale è così alto – ha dichiarato Paolo Rohr, Responsabile Business Unit Utilities di Facile.it – anche perché in virtù dell’abitudine che oggi hanno gli utenti a confrontare le offerte per trovare quella più vantaggiosa sul mercato, le compagnie hanno messo in campo molte promozioni e questo ha fatto diminuire notevolmente i prezzi. Cambiando operatore, o anche solo piano telefonico, chi ha una tariffa vecchia di qualche anno può arrivare a risparmiare più del 30%».
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