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Ciro Visone, imprenditore di successo al servizio della collettività.

Nella mia continua ricerca di aziende innovative e capaci di cogliere nella crisi opportunità di crescita, mi ha fatto piacere imbattermi in un gruppo assicurativo, finanziario che opera pure nel settore aereo guidato da… un napoletano che si chiama Ciro.

Si tratta di Ciro Visone 58 anni, molto ben portati, occhi azzurri che lo fanno sembrare più cittadino del mondo e tombeur de femme, che padre assennato e manager capace… ma basta parlargli per capire che l’esperienza accumulata in tanti anni di lavoro è fatta con sacrifici e dedizione crescendo su nel contempo pure un figlio, Raffaele, che oggi inizia a distinguersi per il lavoro all’interno di un’azienda del gruppo.

Basta parlargli: sì bisogna far parlare la gente. Ma anche saperla ascoltare. Cosa che ho avuto il piacere di fare con Ciro Visone e scoprire un imprenditore capace di stare su più mercati e business diversi in più Paesi ma sempre con la testa (e il cuore!) a Napoli. Con orgoglio desideravo incontrare questo napoletano che ce l’ha fatta a tirar su un’azienda capace di creare valore e ricchezza per sé per i propri collaboratori e per il territorio. E cosi sono andato a trovarlo.

La sede degli Uffici è molto prestigiosa, impreziosita peraltro da una foresteria per il personale che transita alla sede, e centrale nell’area urbana di Napoli: a pochi passi dal centro direzionale in un centro servizi appositamente realizzato con parcheggi a pochi metri dai principali svincoli autostradali, in Via Poggioreale.

Un vista molto bella sulla città, sul mare, segno di una visione capace di andare oltre il proprio territorio e i problemi di Napoli.

La storia di Ciro Visone è ancora tutta da scrivere per i margini di crescita che i suoi prodotti finanziari e assicurativi hanno; ma è pur vero che molto di quanto è stato fatto merita alcune considerazioni sul gruppo EMA Assistance.

In primo luogo, è ancora possibile guidare un’azienda con personale altamente specializzato a Napoli, vincendo le difficoltà del territorio che saranno sì maggiori ma per chi ci nasce diventa un forte motivo etico e un riconoscimento in più per gustare il meritato successo.

Il secondo punto riguarda la peculiarità oggettiva di EMA Assistance: concepire e realizzare un servizio assicurativo e finanziario innovativo, garantendo all’associato nel mondo, il soccorso aereo specializzato al costo di un caffè al giorno, è la migliore testimonianza di quanto un privato possa favorire assistenza sanitaria specializzata meglio di qualunque (carrozzone) pubblico.

Ultima (ma non la peggiore!) osservazione: Ciro Visone è un imprenditore di successo ma è pure un uomo attento al sociale e un volontario praticante. Molto ha fatto in Africa per la popolazioni sfortunate del Madagascar, tanto da ricevere il prestigioso riconoscimento dell’Assistenza al Consiglio Superiore della Transizione, massimo riconoscimento istituzionale malgascio.

L’esperienza di Ciro Visone mi fa tornare in mente gli studi di politica economica del grande professore Albert Hirschman perchè nel conoscerlo mi chiedo quanto conta lo studio e l’impegno per realizzare un’azienda internazionale di successo e quanto invece la motivazione, la passione di rendersi utile in modo originale per la propria società, il proprio territorio la propria famiglia. Interessi e passioni dunque camminano a braccetto e rappresentano meglio di ogni altra cosa la vita anche in termini di cause e di effetti dell’impresa di Visone che proveremo a raccontare nel corso di questo numero del giornale.

Buona lettura

Massimo Lucidi

–      Comincerei col chiederle l’età, il titolo di studio e soprattutto quando a cominciato a lavorare?

“Ho 58 anni, sono laureato in sociologia e scienze sociali e ho cominciato a lavorare molto presto a 21 anni in Alenia la realtà è che gli studi camminavano di pari passo con la voglia di volare e così sono diventato pilota, già prendendo il primo brevetto di pilota civile a poco meno di 18 anni”

Che ricordi mantiene della sua giovinezza?

“Tutto. Bello e brutto. Sono la forza che oggi mi incoraggia a guardare avanti, a continuare a costruire, consapevole che le crisi economiche sono cicliche e sebbene il buio possa durare più della luce, prima o poi arriva anche quella e non va sciupata. L’arte di arrangiarsi che ogni napoletano porta nel suo dna dovrebbe rappresentare il migliore antidoto per superare lo sconforto, le difficoltà e la mancanza di fiducia per il futuro di cui siamo vittime ogni giorno. Se penso che a 30 anni fui colpito da un proiettile vagante e oggi sono qui con Lei e mio figlio cosa posso dirle”.

–      Ce lo racconti se Le va?

“La passione per il volontariato, la politica, diciamo l’impegno civico me lo trasmisero i miei genitori in tenera età e così entrai presto nel gruppo giovani della Democrazia cristiana. Ero spessissimo in mezzo alla strada in piazza nel centro di san Sebastiano al Vesuvio e lo ero anche quel fatidico giorno il 6 luglio del 1981 per festeggiare il mio ingresso nel comitato provinciale della DC. Ci fu un omicidio di camorra e un proiettile mi colpi accidentalmente e io vissi tante settimane tra la vita e la morte per poi svegliarmi e….. quella lezione mi ricorda tutti i giorni che la vita non ci appartiene, non è nostra e rappresenta un’esperienza da condividere. Per questo oggi sono impegnato a parlare e agire per l’Africa in un momento che nessuno ne parla”.

–      Proprio ieri il Papa ha ricordato la fame nel mondo nel discorso che ha preceduto l’Angelus (31 luglio 2011 ndr)….

“Il mondo cattolico è in prima linea, per carità, e la voce del Santo Padre chiunque sia si è sempre levata a favore dei più deboli e degli oppressi. Ma Benedetto XVI dicendo che è vietato dimenticare chi patisce fame e sete riconosce il pericolo che nella società dell’informazione globale chi ne è fuori viene dimenticato. E quindi a mio avviso siamo tutti responsabili e chiamati a dare una risposta vera ed efficace. Per questo ho pensato di destinare parte della mia attività professionale e quella delle aziende mie partner in progetti di assistenza mirata in Madagascar. Lì abbiamo realizzato un poliambulatorio che potrà occuparsi di oltre 1600 bambini che sono assistiti dalle amorevoli cure delle Suore Discepole del Sacro Cuore.”

–      La ringrazio Visone perché la sua risposta mi ha pure tagliato una domanda sul Madagascar… di questo Paese Lei è Assistente del Consiglio Superiore della Transizione. Ce lo spiega il valore di questo riconoscimento?

“Sono io che La ringrazio perchè al telefono avevamo costruito un’intervista sul lavoro e le avevo detto che avrei preferito parlare di quello. Del mio impegno come volontario ne parlo poco solo con chi come sente il bisogno di fare e partecipare… altrimenti si rischia di fare annunci e invece servono fatti. Il Presidente del Consiglio Superiore della Transizione che è il massimo organismo ufficiale del Madagascar riconosciuto a livello internazionale mi ha nominato Assistente del Consiglio che è un incarico prestigioso, gratuito, per dare un contributo di esperienza e professionalità a questo delicato momento di passaggio verso la democrazia e lo sviluppo economico di un Paese molto grande con delle potenzialità enormi e con problemi ancor più grandi, che è il Madagascar. Mi creda è un paese bellissimo – e nel dirmelo, Visone si emoziona e mi mostra delle foto dell’ultimo viaggio – che se opportunamente guidato in termini di cooperazione economica può dare un grande contributo allo sviluppo economico mondiale.”

–      Visone Lei è un imprenditore di successo e tra poco Le chiederò proprio in termini specifici del Suo gruppo di imprese, ma nel materiale che ho raccolto prima di incontrarLa e da quanto mi ha detto sin qui anche a riguardo dell’Africa, mi sembra come una pentola a pressione rispetto a questi temi “civili”… mi dica un po’ quello che pensa dell’attuale momento economico. Vedo che viene usato dai colleghi anche come opinionista…

“Di recente un Suo collega mi venne a chiedere di queste elezioni a Napoli e parlai di inadeguatezza del candidato del centro destra  rispetto alle sfide sul tappeto. E alle risorse inesplorate, sconosciute, mortificate al Sud. Ebbene Le dirò che Napoli come l’Africa rappresentano le opportunità vere, per la crescita le sfide da cogliere. Come l’Italia non crescerà se non cresce Napoli, appare evidente e inspiegabile che un intero continente non dia il proprio contributo alla crescita globale. Spero che dopo che il Presidente Obama risolva col Congresso e col compromesso la questione del debito USA, si rivolga al mondo quale leader globale e Africano e rivendichi un diverso modello di sviluppo. Ma credo che questo il Presidente Obama lo abbia in mente molto chiaramente.  Il problema è invece chi deve avere un modello di sviluppo nel nostro Paese. Sono appena rientrato da Gibilterra e davvero non si capisce più nulla. Tra Governo non reattivo, opposizioni finte e presunte ma non mi faccia dire altro.”

–      Su questi macro scenari ci fermiamo qui. Ora ci presenti l’Ema Assistance.

“Quello che oggi vede è l’evoluzione più specializzata del soccorso sanitario, con il ricorso ai mezzi aeronautici a tutte le latitudini, longitudini e altitudini possibili al mondo. Ovunque il nostro assistito si rechi, lì arriva Ema che si avvale di una flotta di 59 elicotteri e 11 aereombulanze che possono pure sfruttare 3 piste di atterraggio di proprietà e una rete di 38 centri di assistenza. Grazie a un sistema di partnership ed accordi possiamo garantire 32.000 interventi l’anno. Ema Assistance è un’associazione che ha stretto partnership con società di trasporto e salvataggio aereo in Germania, Austria, Italia e si serve della collaborazione di organizzazioni simili in Europa, Stati Uniti, Asia e Africa.”

–      Quando nasce Ema Assistance? E perchè?

“EMA Assistance  viene fondata nel 2005, come un’associazione senza scopo di lucro, che si occupa, tra l’altro, di trasporti sanitari in qualsiasi parte del mondo per problematiche sanitarie (infortunio/malattia/decesso) occorse ai propri associati. La nascita di EMA ASSISTANCE risponde alla esigenza di assicurare un secondo livello di soccorso, che non è garantito dal servizio pubblico con i servizi di Pronto Intervento come, per esempio, i trasferimenti di persone con incapacità temporanea o permanente di spostamento o deambulazione (in gergo, PRM – Passengers with Reduced Mobility), a seguito di un ricovero o di una grave malattia. L’iniziativa colma il vuoto esistente tra l’assistenza, la cura e il recupero garantiti dal Servizio Sanitario Nazionale attraverso i propri Enti operativi ed il ruolo ed i servizi tradizionalmente offerti dalle compagnie di assicurazione in caso di incidenti, infortunio, malattie occorsi ai propri assicurati in Italia e all’estero.

–      Ci spieghi meglio questo passaggio sull’assistenza sanitaria del SSN

“Mentre l’assistenza sanitaria pubblica garantisce ai cittadini italiani (ma in genere a chiunque ne abbia necessità dal momento che la nostra legislazione estende l’assistenza, indistintamente, a tutti quei cittadini -italiani e non- che, presenti sul nostro territorio, abbiano bisogno di cure mediche) il miglior servizio possibile di assistenza e cura erogati, direttamente o in convenzione, il sistema sanitario privato e le compagnie di assicurazione liquidano, invece, i danni subiti dai propri assicurati nella misura e nelle modalità previste dai contratti stipulati. Tali contratti, in genere, prevedono la copertura delle spese di degenza, l’assistenza di specialisti e una indennità sia per il periodo di convalescenza sia per le giornate di lavoro perse; e, nel caso di lavoratori autonomi, anche un risarcimento per gli eventuali danni temporanei o permanenti subiti. Esistono, ovviamente, contratti di assicurazione che prevedono garanzie o coperture di lungo periodo e rispondenti a specifiche richieste ed esigenze dell’assicurato, ma in genere la tendenza è quella di erogare un servizio standardizzato.

–      Quindi Ema Assistance offre agli associati un servizio assicurativo a pieno titolo?

“Il servizio offerto da Ema Assistance si configura, quindi, come un vero e proprio servizio di assicurazione che ha l’obiettivo di garantire all’associato/assicurato/assistito uno stato di protezione ancora più elevato, consentendogli l’immediato rientro nella propria città di origine dopo un ricovero di urgenza a seguito di malattia o infortunio occorsi in Italia o all’estero, utilizzando ogni mezzo di trasporto si renda necessario. Nell’ambito di questo servizio, Ema Assistance garantisce anche il trasporto delle spoglie mortali dell’associato da qualunque parte d’Italia o del mondo al Comune di residenza o domicilio abituale”.

–      Avete concorrenti in Italia che offrono lo stesso tipo di assistenza?

“Al momento ci permettiamo di affermare che i servizi garantiti da Ema possono essere considerati unici e sottolineo che si tratta di un servizio innovativo e integrativo che da un lato garantisce in caso di infortunio o malattia una migliore qualità di vita per i propri associati e i loro cari ricevendo le cure più adeguate nei luoghi ritenuti più idonei dal personale medico di fiducia. Nello stesso tempo rispetto ad un eventuale improvviso decesso Ema si fa carico degli oneri e degli insostenibili fastidi burocratici afferenti il trasporto delle spoglie mortali dell’associato.”

–      Dove opera Ema e con chi?

“Come Le dicevo prima ci muoviamo in una logica world wide e siamo in grado di assicurare i nostri servizi sia in Italia che all’estero grazie ad una rete di partner qualificati. Ne cito qualcuno. DRF in Germania, Austria ed altri paesi Europei, SlamAir ed Helitalia e CabAir in Italia, numerosi altri partners in Brasile, India, Cina, Giappone e Stati Uniti, con un complessivo staff di 750 medici in tutto il mondo. Le coperture assicurative, per conto di Ema sono garantite da apposito accordo stipulato con la Compagnia di Assicurazione Hill Insurance Company LTD con sede in Gibilterra*.

– Come ci si associa a Ema Assistance?

“Sta per partire una grande campagna di viral marketing per far conoscere in rete il nostro prodotto. Ma oltre le singole adesioni via web, il nostro metodo di promuovere l’associazione e i servizi è attraverso la convenzione. Attualmente i 2,4 milioni di iscritti all’associazione degli Enti previdenziali, l’Adepp, la Confapi con le sue 40.000 partite Iva iscritte e la Confederazione nazionale dei lavoratori ricevono la proposta di tesserarsi all’Ema. Noi pensiamo di trasformare tale proposta in un servizio obbligatorio per determinate fasce di lavoratori e professionisti che di fatto per ragioni legate al proprio lavoro sono particolarmente legati alle tematiche del viaggio e della salute. Di conseguenza stiamo sempre molto attenti in Italia alle occasioni di comunicazione istituzionale. Ma crediamo che il futuro sia la rete. Lì viene sempre premiata la cultura dell’innovazione. E noi nel nostro piccolo la rappresentiamo”.

L’incontro finisce con una buona tazza di caffè napoletano e devo dire che è l’unica cosa che lega il contesto internazionale, lo spirito di Ciro Visone e la voglia di competere con un’accaldata città che saprà risorgere se imprenditori e professionisti migliori sono capaci davvero di cercare nuove intese e sinergie per il bene comune. Con lo spirito volto davvero alla solidarietà e al prossimo. Mentre lascio lo studio di Visone, mi accorgo di una foto con l’indimenticato Pontefice Karol Woytila che nel 1986 si volle complimentare con lui per il lavoro e l’impegno svolto nelle azioni di elisoccorso in qualità di Presidente della Air Tirreno. Ma non ho il tempo di approfondire perchè Ciro Visone si impegna a fare meglio e di più per meritare di nuovo un incontro con il Papa. Pochi annunci, molti fatti, mai il tempo di celebrarli: questa la lezione che ho porto a casa.

* La Compagnia di Assicurazione Hill Insurance Company LTD, con sede in Gibilterra, autorizzata  all’esercizio dell’attività assicurativa, ramo 18 (assistenza), con decreto della  Financial Services Commission (FSC) del Governo di Gibilterra, in data 20/01/2010 ed in Italia, in regime di L.P.S. (Libera Prestazione di Servizi), dall’ISVAP Cod. Impresa 40323 – Albo Imprese II.01026.

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