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Claudio Descalzi: Eni disegna il futuro dell’energia nel Piano 2023-2026, i dettagli

L’AD Claudio Descalzi: “Nel 2014 abbiamo intrapreso un percorso di trasformazione industriale e finanziaria che ci ha progressivamente permesso di creare valore anche in scenari difficili, garantendo la sicurezza degli approvvigionamenti e la sostenibilità ambientale”.

Claudio Descalzi

Piano Eni 2023-2026, l’AD Claudio Descalzi: obiettivi di decarbonizzazione confermati

Presentato lo scorso 23 febbraio dall’AD Claudio Descalzi, il Piano 2023-2026 di Eni si erge principalmente su quattro pilastri: la sicurezza energetica e l’accessibilità attraverso la diversificazione geografica e tecnologica; la riduzione delle emissioni; la tecnologia come leva per le iniziative di oggi e per le future opportunità di innovazione; la creazione di valore per gli azionisti. Il nuovo Piano riflette “la forza e l’efficacia della nostra strategia”, ha spiegato l’AD sottolineando il valore del “percorso di trasformazione industriale e finanziaria” avviato nel 2014: “Ci ha progressivamente permesso di creare valore anche in scenari difficili, garantendo la sicurezza degli approvvigionamenti e la sostenibilità ambientale”. La strategia di esplorazione e produzione è stata infatti focalizzata principalmente sul gas “facendo leva sulle nostre produzioni e diversificando gli investimenti tra diversi Paesi”: questo permette oggi “di attuare il nostro Piano finalizzato alla sostituzione di 20 miliardi di metri cubi di gas russo entro il 2025”. E ancora, ha ricordato l’AD Claudio Descalzi, “abbiamo trasformato la nostra piattaforma downstream e investito significativamente in tecnologia per creare e far crescere i nostri business legati alla transizione energetica, con l’obiettivo di azzerare le emissioni Scope 1, 2 e 3”. Eni riparte da qui con il nuovo Piano, riconfermando pienamente gli obiettivi di decarbonizzazione “nonostante lo scenario attuale della sicurezza energetica e la necessità di far fronte a una forte domanda di energie tradizionali”: -35% entro il 2030; -80% entro il 2040; e net zero entro il 2050.

Claudio Descalzi: oggi possiamo delineare chiaramente come sarà Eni nel 2030

Eni attraverso il Piano 2023-2026, come evidenziato dall’AD Claudio Descalzi, punta quindi a soddisfare ciascuno dei pilastri essenziali del trilemma energetico raggiungendo la sostenibilità ambientale parallelamente alla sicurezza energetica e all’accessibilità: mai come oggi, alla luce di quanto sta accadendo sul fronte geopolitico, è necessario diversificare a livello geografico e tecnologico le fonti energetiche, creando un differente mix energetico e mantenendo una forte attenzione alla creazione di valore per gli azionisti. Lo sguardo di Eni è proiettato ben oltre il 2026 perché già oggi è possibile “delineare chiaramente” come sarà il Gruppo nel 2030: “Le nostre attività Upstream non genereranno più emissioni nette; la nostra produzione di idrocarburi sarà composta principalmente da gas; la nostra capacità di biocarburanti supererà i 5 milioni di tonnellate all’anno; la nostra capacità di energia rinnovabile sarà superiore ai 15 GW. E i nostri investimenti nella tecnologia più rivoluzionaria legata alla transizione energetica – la fusione a confinamento magnetico – saranno prossimi a concretizzarsi nel primo impianto industriale”. In questi anni Eni si è rafforzata profondamente anche dal punto di vista finanziario grazie all’ottimizzazione e alla razionalizzazione delle spese “e questo ci permette oggi di presentare forti obiettivi finanziari: un significativo CFFO generato sia dalle nostre attività tradizionali che dal contributo delle attività legate alla transizione; un modello di business a satelliti che ci consente di valorizzare le nostre attività liberando al contempo risorse aggiuntive per gli investimenti nella transizione; e un livello di debito molto basso”. La solidità finanziaria, ha aggiunto infine l’AD Claudio Descalzi, “ci permette oggi di creare valore crescente per i nostri azionisti e di potenziare la politica di remunerazione”.

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