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Climaveneta per l’efficientamento energetico dei Datacenter esistenti

Attualmente in Italia e più in generale in Europa sono rare le aperture di nuovi datacenter, mentre sono largamente diffusi gli interventi di ristrutturazione e miglioramento delle strutture esistenti. Questi sono molto delicati dal punto di vista ingegneristico e richiedono grande flessibilità impiantistica per adattare le esigenze di sostituzione degli apparati installati e di posizionamento degli stessi a quelle di corretto e continuo funzionamento del sito anche durante i lavori, senza però trascurare i requisiti di affidabilità ed efficienza, tipici dei moderni datacenter.
D’altra parte è fondamentale ricordare come gli impianti di climatizzazione e antincendio siano di vitale importanza per un datacenter. In particolare il cattivo funzionamento dell’impianto di climatizzazione può causare il blocco degli apparati causando disservizi dei flussi telefonici/dati non solo localmente ma anche a livello nazionale. Affidarsi a partner affidabili e competenti, in grado di mettere know how ed expertise a servizio dell’operatore e dei suoi siti, è quindi una scelta obbligata per l’operatore.
“Dopo uno studio attento delle soluzioni tecnologiche proposte ed una conoscenza approfondita della rete pre e post vendita dell’azienda, abbiamo scelto per i due siti attualmente in fase di efficientamento soluzioni HPAC di Climaveneta” afferma il Core Infrastructure & Energy Technical Coordinator di Vodafone, che prosegue “si tratta della prima collaborazione avviata con l’azienda Veneta, che ci ha impressionati positivamente per la professionalità ed il tempismo dimostrati nel rispondere ad ogni nostra richiesta.”
Vodafone sta infatti effettuando il rinnovamento con il conseguente efficientamento energetico di due importanti MSC, uno nel Sud Italia e l’altro nel Nord-Est del nostro Paese. Per i due siti, seguiti da due distinti studi di progettazione sono state effettuate scelte impiantistiche completamente diverse, ma entrambe mirate ad un uso più razionale dell’energia. Se infatti da un lato la soluzione idronica scelta per il sito del nord-est garantisce massima efficienza energetica ed affidabilità e minimo impatto ambientale, dall’altro le unità ad inverter installate nel sito del Sud Italia permettono di centrare perfettamente la resa ai carichi parziali, che rappresentano oltre il 75% del normale tempo di funzionamento di un datacenter.

Entrando nel dettaglio delle scelte tecnologiche adottate per i due MSC si nota come mentre per quello del Nord lo studio BMZ di Milano ha scelto una soluzione ad acqua con 6 unità close control AC 70 abbinate a due refrigeratori di liquido NX/LN-KS e ad un dry cooler. Al contrario per il sito del Mezzogiorno lo studio Progeda ha progettato un impianto a tutta aria, prevedendo l’installazione di 13 unità close control di cui 3 ridondanti per un totale di 40kW di potenza sensibile totale. Le unità sono tutte dotate di compressori inverter e sono suddivise in 4 di tipo under i-AX 50 all’interno della sala, 4 i-AX 29 a mandata frontale all’interno della sala e 5 di tipo under i-AX 50 complete di plenum Free-Cooling, installate all’esterno della sala e canalizzate. Ogni unità con free-cooling verifica il delta di differenza tra temperatura interna della sala ed esterna e, con delta maggiore di 5°C e temperatura esterna compresa tra 7°C e 20°C, attiva il funzionamento in Free-Cooling. Tutte le unità sono collegate tra loro in lan ed hanno interfaccia per sistema Mod-Bus. L’integrazione della tecnologia inverter con i plenum per Free-Cooling Diretto rappresenta la soluzione più efficiente disponibile oggi sul mercato in quanto le due tecnologie si sostengono a vicenda. Infatti ove la funzione Free-Cooling non sia sufficiente ecco che la tecnolgia Inverter si attiva modulando la potenza frigorifera necessaria per coprire il carico termico totale.

Nella progettazione di entrambi i siti la parola d’ordine è stata flessibilità. Trattandosi infatti di ammodernamento di strutture esistenti, che non potevano essere spente durante i lavori ma che dovevano al contrario mantenere sempre attiva la propria funzionalità era indispensabile trovare soluzioni ingegneristiche e di prodotto che permettessero al sito un corretto funzionamento anche durante le fasi di lavorazione. “Climaveneta ha dimostrato grande flessibilità sia a livello di progettazione di prodotto che di capacità di intervento in loco per adattare le unità alle reali esigenze dell’MSC” afferma il progettista del sito del Sud Italia.

Con un’offerta fatta di soluzioni avanzate, che vanno dall’aisle containment alle porte refrigerate, passando dal free-cooling diretto al recupero di calore totale e flessibile, e con una leadership tecnologica indiscutibile, Climaveneta si propone come la parte positiva del cambiamento in atto nel mondo dei data center. Un’evoluzione green che sta investendo queste strutture, con lo scopo di renderle più efficienti, sostenibili e remunerative.

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