L’avvento del Cloud Computing ha cambiato per sempre il nostro modo di comunicare, e di lavorare soprattutto. È entrato ormai a far parte dell’uso comune e della cultura di massa a tutti gli effetti, perfino quando non ce ne rendiamo conto utilizzando quotidianamente servizi di gestione e archiviazione dati come Gmail, GoogleDocs, Dropbox, o quando seguendo i consigli e soccombendo alle pressioni dei nostri amici ci convertiamo definitivamente all’ultimo modello di tablet o smartphone. Se da un lato però questo sistema rende immediata e intuitiva la condivisione di dati, con un notevole e indubbio risparmio in termini di tempo e costi, dall’altro solleva tutta una serie di problematiche giuridiche legate alla sicurezza, alla privacy e alla proprietà intellettuale di dati e contenuti. Per esempio, sarà anzitutto necessario accertarsi che l’outsourcing conseguente al cloud computing non implichi automaticamente il trasferimento dei dati in un Paese posto al di fuori dei confini della Comunità Europea, per via delle limitazioni imposte dalla normativa in atto. Sarà altrettanto importante verificare la collocazione fisica del server, ovvero il fornitore dovrà indicare in quale Paese sono situati i server che ospitano i nostri dati, in primo luogo per evitare complicati procedimenti in caso di controversie. Sarà poi necessario certificare che la proprietà dei dati resti all’utente tramite apposite clausole di riservatezza, salvaguardia e rivendicazione dei diritti di proprietà intellettuale. Dovranno inoltre essere specificate le condizioni e le modalità per la restituzione, all’atto di cessazione del rapporto, dei dati e dei documenti di titolarità degli utenti.
Un’analisi e una verifica in via preventiva di tutti questi importanti punti da parte dell’utente rende possibile ridurre drasticamente la probabilità di incappare nei principali inconvenienti giuridici legati al cloud, almeno fino a quando nel 2014 verranno approvate nuove leggi specifiche in materia, all’interno di un Regolamento europeo che aggiornerà e integrerà l’attuale Codice della Privacy italiano. Per informare i propri utenti in merito a tutti questi argomenti, su Vitality Soteha ha voluto illustrare come la collocazione del server costituisca un fattore di fondamentale importanza nella gestione di un concorso.