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Cloud survey 2013: quanto è presente il cloud computing in Italia?

Nel 2013 soltanto il 29% delle imprese italiane investirà e farà uso di servizi cloud.

Facciamo un’ispezione per capire lo stato del cloud computing nel nostro Paese.

Con la fine del 2012 si è concluso in Italia l’anno della prima “svolta cloud”, ovvero il periodo in cui le tecnologie cloud hanno cominciato ad integrarsi all’interno delle strategie IT aziendali. La prima
fase di adozione è stata guidata dall’accesso in remoto alle risorse e dal notevole risparmio sui costi infrastrutturali.

Sotto il punto di vista dell’interesse suscitato dal cloud computing, il 2013 sembra andare decisamente meglio. Ciò è dimostrato anche dal numero delle risposte online che abbiamo ricevuto dalla cloud survey. Lo scorso anno, in quasi 2 settimane, ne abbiamo raccolte 124, mentre quest’anno in sole 3 ore ben 1000!

Sotto il profilo dell’adozione in ambito aziendale, però, il cloud si trova all’inizio di una strada lunga e tortuosa. Pochi scelgono di affidarsi alla nuvola e, tra i problemi maggiormente percepiti, continuano a persistere le tematiche legate alla sicurezza e alla privacy dei dati. Inoltre, due quinti degli intervistati indica come freno per l’adozione di strategie cloud i problemi di connettività.
C’è poi un problema culturale: per moltissimi il cloud computing è un sinonimo di hosting, di servizi e-mail o di storage.

Possiamo affermare con certezza che c’è bisogno ancora di molta “alfabetizzazione”. In Itala il cloud computing è ancora lontano dalla maturità ma in questa survey sono ben evidenti alcuni elementi che indicano un progresso.
Il cloud italiano, anche se inconsapevolmente, è in crescita.

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