La cucina italiana dimostra di amare profondamente il pomodoro e per questo lo inserisce in tantissime preparazioni. Questa pianta appartiene alla famiglia delle Solanacee ed è stata portata in Europa solo nella metà del 16esimo secolo: da allora il dna culinario mediterraneo è strettamente legato a questo frutto rosso.
Tra gli elementi fondamentali per fare la pizza, per esempio, non si possono trascurare i pomodori che daranno vita alla salsa: ma quale tipologia di pomodoro è migliore per preparare la pizza? In questa preparazione il pomodoro può essere impiegato in tantissimi modi, il più delle volte legati al gusto personale di chi cucina. L’importante è sempre partire da un’ottima materia prima e cercare di trattarla il meno possibile per preservare le proprietà organolettiche del prodotto.
Alcuni pizzaioli cuociono prima il pomodoro con olio, aglio e basilico e scelgono di utilizzare un sugo vero, altri preferiscono far solo restringere il pomodoro per addensarlo, utilizzando una preparazione simile a quella che vi servirà per imparare la ricetta per come fare la passata di pomodoro. Cuocendo due volte il pomodoro potrà verificarsi una perdita di freschezza, e probabilmente la salsa sembrerà troppo tirata e asciutta.
Prestate attenzione anche alle correzioni di gusto e acidità: lo zucchero non leverà acidità ma vi darà una perfetta maschera per il palato (anche l’amido di mais fa lo stesso effetto). Con il pomodoro pelato invece vi basterà aggiungere del sale, 3 grammi circa ogni 400 g.
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