Fare SEO, vuol dire ottimizzare un sito web e la sua popolarità affinché sia ben indicizzato dai motori di ricerca.
Un sito nella prima pagina di google avrà un traffico naturale molto elevato, visto che oltre l’80 % degli utenti inizia la propria navigazione dai motori di ricerca. Non essere ben indicizzato dai motori di ricerca, fa perdere una grande opportunità di business. L’esperienza insegna che il successo di molte società è dovuto al traffico prodotto in maniera naturale.
Investire in Seo richiede tempo e finanze ma puo’ avere un rendimento eccezionale rispetto ad altri tipi di promozione marketing. Per ottimizzare un sito ci sono due macroaspetti da considerare.
Il primo aspetto riguarda la qualità di un sito, un concetto molto ampio, che passa per la creatività, l’usabilità, la quantità e qualità dei contenuti. In breve un utente attratto da un sito ben fatto è probabile che ci ritorni e questo genera traffico e quindi business. Affinché un utente arrivi al sito bisogna che il sito sia costruito in ottica SEO, cioè sia ben indicizzato dai motori di ricerca. Ottimizzare un sito vuol dire prestare attenzione ad una molteplicità di aspetti, dalla navigazione quindi la costruzione dei link per accedere ai contenuti che di solito si identifica nel menu, alla scelta dei titoli delle pagine alla semantica costruttiva dell’html, quindi i soliti titoli h1 e sottotitoli h2. Oltre alla normale navigazione è buona indicazione usare anche dei cross link interni per una navigazione orizzontale e non solo verticale. Questo permette infatti di indirizzare gli utenti a contenuti meno visibili ma importanti, e questo vale anche per i motori di ricerca. Se un sito non ha una buona architettura di link sarà difficilmente ben indicizzato in tutte le sue parti. Nei casi di siti di grandi dimensioni, ma anche per quelli ridotti, il sitemap, aiuta i motori di ricerca a identificare l’architettura del sito (a dare i pesi dalla home page al livello foglia). Quindi un buona navigazione è parte fondamentale per una corretta indicizzazione dei contenuti. Avere buoni contenuti che non sono inidicizzati è come non averli. La costruzione di link orizzontali al sito, migliora la user experience e l’indicizzazione.
Il secondo aspetto riguarda la popolarità di un sito, e quindi parliamo di link building. Sembra un concetto semplice quello di creare link off-site che indirizzino l’utente, e quindi anche gli spider, invece è molto complesso. Gli algoritmi dei motori di ricerca si sono molto evoluti, penguin insegna, e quindi anche l’inserimento in web directory e rassegne stampa online che prima venivano costruite guardando troppo all’inidicizzazione hanno subito cambiamenti radicali. Non che non portino risultati, ma deve essere chiaro che i contenuti, devono essere scritti in maniera più professionale, cioè più targettizzata. Questo vuol dire che fare SEO è sempre più una multi disciplina più che una consulenza fatta da un singolo. Se prima bastava una ritoccata ai contenuti e una submission a web directory, con qualche rassegna stampa creata ad arte per l’indicizzazione oggi, serve qualcosa di più. Tutto deve essere armonico, contestualizzato.
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