TRUGLIO: «LA NUOVA LEGGE DI STABILITÀ NON CONTRIBUISCE AL RILANCIO ECONOMICO»
CATANIA – «Le novità del fisco italiano per il 2014 non contribuiscono in maniera incisiva al rilancio del nostro sistema economico. Gli interventi introdotti sono un palliativo rispetto alle misure in ambito fiscale ed economico di cui il Paese avrebbe bisogno, come se a un malato grave il legislatore abbia suggerito un’aspirina». È una metafora eloquente quella usata dal presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Odcec) di Catania, Sebastiano Truglio, per descrivere la mancata occasione, da parte del governo italiano, di leggi fiscali meno complesse e più efficienti. L’argomento è stato al centro del 23esimo Telefisco, la videoconferenza nazionale organizzata da “L’esperto risponde” del Sole24Ore, svoltosi quest’oggi (30 gennaio) e considerato l’appuntamento annuale più importante per la formazione professionale e il confronto tra gli operatori del settore e l’Amministrazione finanziaria.
«La Legge di stabilità, di cui oggi approfondiamo le novità, è costituita da un solo articolo di ben 748 commi scritti in “burocratese” – ha continuato Truglio – segnale di un fisco non ancora semplificato ma farraginoso. Basti pensare alle numerose e continue modifiche sulla tassazione degli immobili. Dopo l’Imu e la Tasi, l’ultima sigla introdotta è la Iuc – Imposta Unica Comunale su casa e rifiuti. Anche i cambiamenti sul fronte dell’Iva, dell’accertamento, della rateazione delle cartelle, della rivalutazione dei beni di impresa, quest’ultima particolarmente importante, sono di carattere superficiale, senza le significative innovazioni che invece occorrono per un fisco più efficace ed equo per la ripartenza dell’economia del Paese. Una volontà che non si manifesta nella riduzione delle detrazioni per le famiglie, prevista dalle legge di stabilità, e in una legge successiva che invece introduce nuove e rilevanti detrazioni per il finanziamento dei partiti politici».
La nuova imposta di registro, i crediti d’imposta, la correzione delle dichiarazioni, la riscossione e nuovo redditometro, sono alcune delle altre tematiche sviluppate durante la giornata di lavori, a cui sono intervenuti gli esperti del maggiore quotidiano economico d’Italia e i rappresentanti dell’Agenzia delle Entrate. Il decreto sul rientro dei capitali, pubblicato questa notte in Gazzetta ufficiale, secondo il direttore dell’Agenzia Attilio Befera «non è e non può essere un condono – ha dichiarato durante la videoconferenza nelle 103 sedi sparse sulla penisola – ci sono segnali abbastanza interessanti di voglia di rientrare. La prossima settimana metteremo online i modelli, saranno molto ampi e prevedono la possibilità di aderire per i contribuenti che hanno un solo o più investimenti. Il tema dell’evasione internazionale è in profonda modifica, va combattuta seriamente. Ha effetti anche da un punto di vista politico, perché la soprannazionalità dei capitali limita la capacità fiscale e decisionale dei Paesi». E sul redditometro ha detto: «A breve emaneremo la direttiva. Non partiremo con un numero esagerato di controlli, ma li limiteremo ai casi più eclatanti, facendo una preselezione».
«Catania è tra le sedi più importanti della penisola per il numero di partecipanti – ha affermato il tesoriere dell’Odcec Catania Giuseppe Grillo, che ha coordinato il convegno etneo, tenutosi al Grand Hotel Villa Itria di Viagrande – oltre 600 gli iscritti che hanno preso parte ai lavori. Questo conferma la rilevanza del nostro Ordine nel panorama nazionale, e l’impegno costante dei professionisti nel campo dell’aggiornamento per fornire una consulenza e un sostegno di qualità sempre maggiore ai clienti e alle aziende del territorio, volàno della nostra economia».
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