Il posizionamento dei siti sul Web assume sempre più un’importanza vitale nell’ambito delle strategie dei Web Marketer. Le consulenze SEO (ottimizzazione per i motori di ricerca) crescono di anno in anno, in termini di frequenza e volume complessivo.
Mai come oggi infatti la visibilità sulla Rete è divenuta una necessità per il business, un valore aggiunto del quale non è possibile fare a meno: e come si può dar torto agli analisti visto che, tanto per citare un key driver, l’ecommerce a livello globale ha superato il tetto di 1000 miliardi di dollari nell’ormai lontano 2011 ed è atteso raggiungere nel 2013 la cifra “extraterrestre” di 1,298 trilioni di dollari?
E’ proprio per questo motivo che il 2013 sta registrando un incremento vertiginoso del numero di consulenti SEO presenti sul web che offrono servizi di ottimizzazione SEO. Il consulente SEO, a differenza di altre figure simili, come il webmaster o il consulente di web marketing, si occupa esclusivamente dell’ottimizzazione per i motori di ricerca, come Google, Bing e Yahoo.
Questo è quanto emerge dal rapporto “L’E-commerce in Italia – 2013” che Casaleggio Associati ha di recente pubblicato.
L’Italia, sempre secondo questo studio, vanta numeri di tutto rispetto:
- – 41,7 milioni sono gli italiani che accedono quotidianamente ad Internet di cui il 38,4% in grado di accedere da cellulare, il 5,6% da tablet
- – il 2013 sarà l’anno in cui le aziende italiane inizieranno ad aumentare gli investimenti sul canale mobile (il 49% delle aziende intervistate ha dichiarato di voler ampliare gli investimenti in questa direzione)
- – i Social Network, con Facebook in particolare, saranno sempre più utilizzati dalle aziende come potenti alleati per generare traffico verso il proprio sito web (il 51% delle aziende intervistate ha detto di voler incrementare gli investimenti in area “social”)
- – il valore dell’ E-commerce in Italia viaggia con percentuali di crescita in doppia cifra anno su anno (+12% il 2012 sul 2011) ed ha raggiunto un fatturato complessivo pari a 21 miliardi di euro nel 2012.
A questi dati se ne affianca un altro, forse ancora più interessante, che evidenzia come le vendite online siano in crescita ed in controtendenza rispetto alle vendite “tradizionali” che, complice la crisi, sono in contrazione.
Tutto questo dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno, quanto il consumatore online sia divenuto, anche in Italia, sempre più numeroso, consapevole ed esigente, più fiducioso nella tecnologia e soprattutto negli strumenti di “online payment”.
Da questi dati è facile dedurre il motivo per cui i consulenti SEO stanno aumentando di anno in anno. Questo scenario nostrano quindi pone le aziende italiane di fronte ad un’opportunità che non bisogna lasciarsi sfuggire: la domanda di prodotti e servizi sulla Rete diventa sempre più consapevole e matura e, conseguentemente, anche l’offerta, i negozi online per intenderci, deve adeguarsi. I siti web commerciali (e non) devono quindi essere in grado non solo di regalare una user experience sempre più coinvolgente ma anche di curare la visibilità, il “farsi trovare nel posto migliore” pronti a soddisfare i desideri dei consumatori. Mancare questa opportunità significa, ormai, essere fuori dal business e perdere clienti a favore della competizione che, complice sempre la Rete, è ora più aggressiva e soprattutto “globale”.
Da queste prime considerazioni emerge un concetto importante: un sito può essere ben fatto, di semplice utilizzo e accattivante alla vista ma se non genera traffico sulla rete è praticamente invisibile rendendo altrettanto “invisibili” gli sforzi fatti per realizzarlo e conseguentemente i fatturati che da esso dovrebbero derivare. E’ un po’ come essere proprietari di uno splendido albergo, dotato di ogni comfort, che però nessuno conosce dal momento che si trova in un posto improbabile e raggiungibile solo da quei (pochi) clienti che ne conoscono l’esatta ubicazione.
In questo scenario l’attività SEO, acronimo di Search Engine Optimization, assume un ruolo ancora più importante divenendo centrale nelle strategie dei guru del marketing.
In tale direzione il 2013 vedrà sostanzialmente confermato quel trend di investimenti che porterà l’Italia a coprire il gap con gli Stati Uniti, dove SEO da circa dieci anni è legato imprescindibilmente al successo degli investimenti “web based” delle aziende.
Al giorno d’oggi, però, una strategia SEO pone delle complessità ancora maggiori dal momento che si articola su più canali di intervento: non solo le tecniche classiche di sviluppo web necessarie per il posizionamento ottimale sui motori di ricerca, ma anche le strategie legate all’utilizzo delle leve “social” e “mobile”.
Solo in questo modo si può sperare di attrarre “naturalmente” i visitatori: generare quindi quel traffico cosiddetto “organico” ovvero quello ottenuto perchè il sito è ben fatto, ha contenuti di valore e rispetta le regole di indicizzazione applicate dal motore. Quindi viene conseguentemente posizionato nella pagina dei risultati. Google, tanto per fare un esempio, ha in Pagerank il proprio algoritmo di ricerca. Sviluppare i siti in modo che Pagerank li “veda” in modo corretto e quindi li posizioni all’interno delle pagine di risultato è un approccio vincente perchè meritocratico e soprattutto trasparente: la posizione raggiunta è merito esclusivamente della qualità dei contentuti e del valore attribuito dagli utenti senza inserimenti artificiali (e costosi) di traffico. La posizione è in questo modo direttamente legata al valore percepito.
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