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Cos’è la laurea magistrale

Facciamo chiarezza con i termini dell’università. Da qualche anno, in ambienti universitari, si sente parlare di laurea magistrale. Un termine che fino a pochi anni fa non era diffuso in ambito accademico. Infatti, la laurea magistrale ha sostituito da qualche anno, precisamente dal 2004, la precedente qualifica di laurea specialistica. Sostanzialmente è la vecchia laurea specialistica, conseguita dopo la laurea di primo livello (triennale), di due anni.

Esiste un particolare tipo di laurea magistrale, chiamata a ciclo unico, durano cinque o sei anni e sono previste per le professioni regolamentate, cioè gli albi professionali, come gli avvocati, i commercialisti e i consulenti del lavoro.

La laurea magistrale, insomma, è un tipo di laurea dedicato a chi intende intraprendere una carriera professionale all’interno di un albo al quale si accede solo tramite concorso dell’ordine e solo se in possesso di un titolo di studio riconosciuto.

Un passo importante dunque, quello della laurea magistrale che vuole in un certo senso dare una regolamentazione alle professioni selezionando, fin dai primi anni di studio, dall’accesso all’università, i profili che poi entreranno a fare parte dell’albo professionale. Inoltre viene data crescente importanza alla formazione universitaria dei professionisti, uniformando in tutta Italia i programmi e i curricula delle facoltà, riconoscendone l’importanza nel mercato del lavoro nazionale e l’obbligatoria professionalità di tali figure nel mondo del lavoro.

In periodi come questo, in cui molti studenti stanno decidendo quale facoltà universitaria intraprendere è importante porre attenzione su non solo una tipologia di laurea, quella magistrale, soprattutto va posto l’accento sulle possibilità lavorative che questi percorsi di studio offrono se si conseguono i risultati.

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