Tipicamente le cravatte di seta sono un accessorio d’abbigliamento da uomo, tuttavia nel corso della storia questo accessorio è stato indossato anche da un gran numero di donne, e al giorno d’oggi non è un evento particolarmente raro quello di vedere una donna con indosso una cravatta, preferibilmente cravatte di seta e papillon.
A inizio Ottocento, all’interno di alcuni movimenti di stampo femminista, le donne iniziarono a indossare le cravatte di seta e in generale a vestirsi come gli uomini; un gesto fatto con la chiara e palese intenzione di rivendicare la propria emancipazione nei confronti di quest’ultimi: indossare cravatte di seta rappresentava, infatti, un modo appariscente di mettersi sullo stesso piano degli uomini e reclamare gli stessi diritti e le stesse opportunità.
Tra queste femministe che indossavano cravatte di seta ricordiamo in particolar modo la scrittrice e drammaturga francese George Sand, famosa anticonformista che attirò parecchie attenzioni proprio per il suo modo di vestire, dato che era solita indossare le cravatte di seta sottratte ai suoi amanti (tra cui si ricorda Chopin).
In Giappone portare una cravatta per le donne è una cosa assai comune (come anche i papillon), nonché molto alla moda. Già le uniformi scolastiche di molte scuole e istituti pubblici e privati prevedono la cravatta o il papillon anche per le donne. Tuttavia, il binomio donne-cravatte in Giappone non ha la stessa valenza di quello dei movimenti femministi dell’Europa di inizio Ottocento. Indossare una cravatta di seta oppure un papillon è spesso una scelta fatta all’insegna di uno stile ricercato e di tendenza, nonché un’arma di seduzione.
Ed è proprio all’insegna dello stile e della tendenza che la cravatta di seta al giorno d’oggi gode di una certa popolarità anche tra le donne, che le usano per sottolineare la propria femminilità in maniera quasi provocatoria, soprattutto nel campo della moda.
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