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Cuprum al lavoro per Speno International

I bellunesi chiamati a lavorare in tutta Europa

 

L’Elettromeccanica Cuprum di Belluno va alla conquista dell’Europa, con diversi incarichi per Speno International. Cuprum si sta occupando della manutenzione di treni speciali che servono a molare e riprofilare le rotaie e gli scambi. «Stiamo lavorando in Austria, in Polonia, in Germania, in Spagna e in Francia», dice uno dei titolari, Mirko Costa. Questi incarichi sono svolti in collaborazione con la Dp Srl di Denis Collazuol, importante azienda bellunese ben radicata all’estero con cantieri in tutta Europa, che si occupa di meccanica e carrozzeria.

«Questo lavoro è uno dei risultati di un lungo processo iniziato circa quattro anni fa non certo per manie di grandezza, ma piuttosto per diversificare ed avere alternative al calo di lavoro che ha interessato il mercato in generale – spiega Costa. – Oggi è sempre più frequente la ricerca da parte nostra di lavori non solo su tutto il territorio nazionale, ma anche all’estero. Il risultato di tale successo è la flessibilità e l’intraprendenza del personale dell’azienda, unitamente ai numerosi investimenti non solo in infrastrutture ma soprattutto in ricerca e sviluppo, commerciale, marketing e certificazioni (una su tutte la OHSAS 18001, ottenuta già nel 2009)».

L’Elettromeccanica Cuprum si distingue in vari campi: se per quanto riguarda gli impianti civili industriali il mercato continua a rimanere soprattutto provinciale, per quanto riguarda la telefonia mobile e il fotovoltaico ha avuto un’espansione in tutto il Nord Italia. Poi ci sono lavori più particolari, come appunto quello con i treni Speno o la realizzazione per Motorola di ponti radio, che li impegna su tutto il territorio nazionale: per il 2012 i lavori riguarderanno Palermo, Napoli, Firenze, Genova, Torino e Milano.

«L’aspetto più difficile da gestire – racconta l’imprenditore – sono state le perplessità legate alle difficoltà di lavorare per mesi migliaia di chilometri lontano da casa, e di gestire da Belluno molti operai fuori sede». Se da un lato questa è un’ottima opportunità, certamente ha rappresentato un grande cambiamento nelle prospettive dei circa trentacinque lavoratori della Cuprum. «Dopo i dubbi iniziali la scelta si è rivelata un successo, per l’azienda come per le singole persone, che hanno collaborato per renderla tale. Alla fine tutti hanno capito le esigenze dell’azienda, e quest’esperienza è stata talmente buona che qualcuno ha chiesto di poter lavorare ancora all’estero», afferma Mirko Costa.

A parlare da soli oggi sono i dati: nel 2011 sono partite fino a 5 persone contemporaneamente, per una media di 1 mese ciascuna; in tutto l’arco dell’anno hanno lavorato fuori casa ben 15 persone diverse e per il 2012 si prospettano dati simili.

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