Studiare le forme e le strategie di radicalizzazione non solo nelle sue molteplici forme, ma anche nelle sue differenziazioni applicate ai contesti europei ed extraeuropei, sulla base delle competenze di studiosi ed ufficiali di polizia esperti antiterrorismo provenienti da tutto il mondo.
Questo l’obiettivo che si prefigge la giornata di studio dal titolo “Radicalizzazione, de-radicalizzazione ed estremismo violento. Un approccio internazionale comparato” in programma venerdì 10 maggio 2019, dalle 9 alle 18, presso la Sala Conferenze della sede di Sant’Agostino dell’Università degli Studi di Bergamo.
L’evento si inserisce nella più ampia attività di formazione del Master di II Livello in Prevenzione e contrasto alla radicalizzazione, al terrorismo e per le politiche di integrazione e sicurezza internazionale, dell’Università degli Studi di Bergamo – ideato e diretto dal Prof. Michele Brunelli e il Col. Paolo Storoni, Comandante Provinciale Carabinieri Bergamo – finalizzato a creare competenze professionali necessarie a coloro i quali vogliano affrontare le tematiche connesse sia allo studio, alla elaborazione ed alla valutazione di politiche sociali per l’integrazione interreligiosa ed interculturale, sia alla prevenzione della radicalizzazione e dell’estremismo violento, anche attraverso l’analisi e l’applicazione di metodi di de-radicalizzazione e di strategie antiterrorismo.
Il convegno è parte dell’attività di ricerca e di formazione specifica sul problema della radicalizzazione e del reclutamento, del Progetto Internazionale PRaNet (Prevention of Radicalisation Network), finanziato dal MIUR, e che vede la collaborazione di due Università di paesi appartenenti all’Organizzazione della Conferenza Islamica (ADA University di Baku, Azerbaijan e Université Mohamed Lamine Debaghine Sétif 2 – Algeria), con l’Ateneo di Bergamo, capofila del progetto e del Master di II livello, realizzato con la collaborazione di Fidelitas SpA, Intesa SanPaolo SpA, Nexi SpA, Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. e Kariba SpA.
“Il continuo afflusso di militanti, necessario sia per alimentare gli stessi gruppi terroristici, sia per propagarne, anche in una dimensione spaziale, le idee e quindi le azioni, può essere reso possibile solo attraverso un’abile strategia propagandistica, che si attua anche attraverso specifici processi di radicalizzazione. Questi sono sì modellati su una precisa matrice comune, ma vengono poi adattati a singole realtà sociali, politiche, economiche e/o geografiche, dimostrando così la loro estrema versatilità ed efficacia” spiega il Prof. Michele Brunelli, Direttore del Master di II livello “Prevenzione e contrasto alla radicalizzazione, al terrorismo e per le politiche di integrazione e sicurezza internazionale, dell’Università degli Studi di Bergamo.
Il programma della giornata di studi di venerdì 10 maggio prevede alle 9.00 la registrazione dei partecipanti seguita dalla prima sessione su “La prevenzione della radicalizzazione ed il livello di minaccia dell’estremismo violento in Italia”. Sono previsti gli interventi dell’On. Lorenzo Guerini, Presidente del COPASIR, del Dott. Nicola Piacente, Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Como e Presidente del Comitato degli Stati Parte della convenzione europea sulla prevenzione del terrorismo, e del Col. Marco Rosi, Comandante Reparto Antiterrorismo ROS. Moderano la discussione, e le sessioni Q&A che seguiranno, il Prof. Michele Brunelli e il Col. Paolo Storoni, Comandante Provinciale Carabinieri Bergamo.
La seconda sessione, dal titolo “Il sistema integrato di prevenzione ed investigativo sul fenomeno del terrorismo confessionale: l’esperienza internazionale”, verrà guidata dal Col. Paolo Storoni, Comandante Provinciale Carabinieri Bergamo. Interverranno Kellie Leclair, Special Agent dell’FBI in servizio presso l’Ambasciata statunitense di Roma, Marco Bardetti del Comando Antiterrorismo del Metropolitan Police Service di Londra e Maurizio Faraone, Comandante Gendarmeria San Marino – INTERPOL.
La terza e ultima sessione, del convegno dedicata alle esperienze internazionali, vedrà l’intervento di Carlos Magadan Martinez, del Cuerpo Nacional de Policía spagnolo, e di Damien Halat, che parlerà de “La Francia dopo il Bataclan. Lessons Learned”.
No Comments Found