L’automobile italiana che non ti aspetti. Effettivamente da più parti si è sentito parlare della nuova SUV molisana, la DR5, con gli occhi a mandorla perché fatta su un telaio progettato dalla casa automobilistica cinese Cherry ed equipaggiato con due motorizzazioni, uno benzina di 1,6 litri, progettato dalla stessa casa orientale ed un altro turbo diesel, un 1,9 common rail di casa Fiat.
Non stupisce come in tempi di crisi la proposta di DR sia stata accolta da un discreto successo al tempo del lancio, stupisce invece come un’iniziativa imprenditoriale innovativa riesca, nonostante il segmento di partenza della DR non fosse tra i più facili e meno competitivi, a rosicchiare fette di mercato a grandi multinazionali dell’automobile, con nomi ben più famosi del SUV molisano.
La DR5 in definitiva è una buona macchina, la scelta ideale per chi desidera guidare un SUV stando attento alle proprie finanze. Senza rinunciare al comfort e alla dotazione sulla quale, a ben vedere, la DR5 non ha nulla da farsi invidiare dalle concorrenti:
chiusura elettronica centralizzata, alzacristalli elettrici, tettino apribile elettricamente, clima, ABS e radio con lettore CD / Mp3 e porta USB con comandi al volante.
Una macchina come le altre insomma, che diversamente dalle altre però non ha un prezzo esorbitante, al contrario, la versione base, alla sua prima uscita, costava meno di 18.000 euro. Nonostante, come detto, una dotazione equiparabile ad altre automobili dal prezzo ben più elevato.
Insomma, DR Motor, la casa automobilistica molisana, ha avuto un discreto successo nella vendita della DR5 tanto che è uscita con nuovi modelli di diversi segmenti, la DR3, un SUV sportivo e compatto, e poi la DR1 e la DR2, le ultime due uscite nel 2010, la DR2 in particolare è una nuova sfida per la casa automobilistica italiana, con questa vettura infatti la DR entra nel settore più competitivo delle citycar, staremo a vedere come gli acquirenti reagiranno ad un nuovo modo di progettare e vendere automobili.