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Efficienza Energetica: il Piano del Governo

Nel Piano di Azione Nazionale anche le misure per l’efficientamento energetico in edilizia

Sullo schema il Ministero ha aperto la consultazione pubblica, finalizzata a raccogliere commenti e suggerimenti prima dell’elaborazione e dell’approvazione definitive del testo.

Il documento – spiega il Ministero in una nota – deriva da una proposta dell’ENEA e tiene conto delle prime osservazioni formulate nell’ambito di un gruppo di lavoro paritetico che ha coinvolto le Amministrazioni centrali e le Regioni.

Nel secondo PAEE 2011 – si legge nella sintesi del documento – vengono illustrati i risultati conseguiti al 2010 e aggiornate le misure di efficienza energetica da adottare per il conseguimento dell’obiettivo generale al 2016, che viene mantenuto pari al 9,6%. Oltre alle misure relative ai Certificati Bianchi (o Titoli di Efficienza Energetica) e agli incentivi agli interventi di efficientamento energetico in edilizia, sono considerati anche gli effetti del Dlgs 192/2005, che recepisce la Direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico in edilizia.

Questo decreto – spiega il documento – ha apportato forti novità, rispetto al quadro legislativo preesistente, nella metodologia progettuale, nelle prescrizioni minime e nell’ispezione degli impianti oltre ad aver introdotto la certificazione energetica degli edifici. Il decreto, già autosufficiente per la parte relativa alla climatizzazione invernale, prevedeva anche provvedimenti attuativi, tra i quali risultano emanate le seguenti norme: il decreto del Presidente della Repubblica del 2 aprile 2009, n. 59 e il decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 26 giugno 2009 relativi alle Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici.

L’articolazione del PAEE 2011 è stata sostanzialmente mantenuta inalterata rispetto al PAEE 2007 a parte qualche modifica rivolta all’ottimizzazione delle misure di efficienza energetica, dei relativi meccanismi di incentivazione e in qualche caso, alla revisione della metodologia di calcolo. In particolare, per quanto riguarda il settore residenziale, la sostituzione dei vetri semplici con quelli doppi e la sostituzione degli scaldacqua elettrici hanno avuto un ottimo riscontro, mentre la coibentazione delle superfici opache degli edifici residenziali ha raggiunto risultati inferiori alle attese, probabilmente a causa dei costi più elevati che caratterizzano questa tipologia di opere. Saranno pertanto studiate e messe in atto nuove forme di incentivazione per stimolare gli interventi sull’involucro opaco, parte del sistema edificio-impianto che presenta il più alto potenziale di risparmio energetico.

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