Un’operazione leggera per operare le emorroidi. Nuova, veloce, indolore e senza segni! I medici assicurano che è una svolta, perché potrebbe stimolare maggiormente i pazienti a chiedere l’intervento del dottore. Molte persone infatti tendono ad evitare le visite mediche proprio per paura dell’intervento chirurgico.
Anche se le emorroidi si possono tenere sotto controllo con creme specifiche o con attività fisica e limitando la sedentarietà, molte persone non lo fanno e si abituano a pruriti o frequenti dolori. Ad un certo punto però la convivenza con le emorroidi può diventare insostenibile anche perché, a parte i dolori frequenti e le perdite ematiche che possono generare infezioni o stitichezza, le emorroidi e le ragadi anali sono tra i fattori più diffusi di anemia.
Qualora dunque le terapie farmacologiche non dovessero bastare, bisogna intervenire chirurgicamente. La chirurgia anale spaventa quasi tutti e non è molto facile trovare qualcuno che si è sottoposto a questo genere di operazione o che sarebbe disposto a farlo. Cosa fare allora?
Oggi possiamo dire addio alla paura del bisturi. Infatti è stata messa a punto e sperimentata una tecnica soft, molto delicata e davvero poco dolorosa. Per sottoporvisi bisogna però recarsi in una struttura ospedaliera provvista di un particolare anascopio fenestrato costruito in materiale plastico chiamato HPS. Questo macchinario è stato provato su 65 pazienti di cui 43 affetti da emorroidi di secondo e terzo grado. Tutti hanno seguito una terapia endovenosa con antibiotico a base di metronidazolo per 3 giorni prima dell’intervento. L’operazione si svolge velocemente e dopo una piccola anestesia in loco.
Nel 76% dei casi i pazienti sono stati dimessi dopo 4 ore ed hanno seguito una terapia post operatoria a base di analgesici o fibre nei casi in cui le emorroidi erano dovute ad una stipsi acuta.
I controlli invece sono stati effettuati 7,30 e 60 giorni dopo l’operazione ed hanno dimostrato la buona riuscita dell’intervento. In 3 pazienti affetti da emorroidi di terzo grado si è manifestata la recidiva dopo 8 mesi, ma solo in un quadrante. Solo in 18 casi è stato riscontrato un edema anale o ecchimosi anale causate dall’anestesia locale. Ma quel che sorprende è il dolore provato dai pazienti, definito “medio” o addirittura “lieve”.
Questa nuovissima tecnica è indicata per i pazienti effetti da emorroidi di secondo e terzo grado, ma devono necessariamente essere individuate le cause, come la stipsi o la vita sedentaria. In questo modo si eviteranno recidive e si condurrà una vita più serena.