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Enel: l’intervista di Claudio Machetti a Milano Finanza sui Weather Derivates

“Abbiamo iniziato con gli impatti che la temperatura ha sui consumi dei nostri clienti, per poi passare a studiare le necessità della generazione rinnovabile”: l’intervista di Claudio Machetti a Milano Finanza spiega i progetti di Enel in materia di derivati climatici.

Claudio Machetti: gli effetti del clima sul business delle aziende italiane

Enel punta sui Weather Derivates: è quello che si evince in maniera chiara da un’intervista di Claudio Machetti, Presidente Enel Global Trading S.p.A., su Milano Finanza. Le coperture sulle condizioni meteorologiche influenzano la produzione di energia e non solo, per questo i derivati climatici hanno un grande valore per il Gruppo Enel. “Abbiamo maturato nel tempo expertise notevoli nella gestione di queste esposizioni all’interno di un portafoglio sempre più diversificato e integrato”, ha spiegato il Responsabile, “ma è solo da due anni che lo sviluppo dei derivati climatici ha permesso di iniziare ad estendere queste pratiche di hedging maturate in ambito commodities per mitigare gli effetti della volatilità degli elementi metereologici sui nostri margini attesi”. Enel ha intuito le potenzialità di questi strumenti finanziari ancora oggi poco utilizzati, cogliendo a pieno i dati raccolti dall’indagine di DNV GL e GfK, secondo la quale quattro aziende italiane su dieci ammettono che il clima ha effetti sul loro business. Quelle che prendono provvedimenti, di fatto, sono ancora molto poche. “Abbiamo iniziato con gli impatti che la temperatura ha sui consumi dei nostri clienti”, continua Claudio Machetti, “per poi passare a studiare le necessità della generazione rinnovabile che, per definizione, è la più esposta all’andamento delle variabili climatiche.”

Claudio Machetti spiega il potenziale dei Weather Derivates

I derivati climatici si differenziano da quelli finanziari, a parità di funzionamento, in quanto non stabilizzano i risultati di un’azienda sulla base dei tassi di cambio o di interesse, ma sui fattori climatici come pioggia, neve e vento. Sono trattati su listini specializzati come il CME (Chicago Mercantile Exchange) e sono ancora poco considerati dalle aziende europee. Claudio Machetti sottolinea per Milano Finanza il loro amplissimo target potenziale: “si pensi per esempio a un’azienda vinicola e a come una stagione estremamente severa possa far bruciare tutto il raccolto, agli impianti sciistici e a cosa succede quando non nevica per diverse settimane, o piove costantemente, e anche a uno stabilimento balneare e a quanto possa fare la differenza una stagione di pieno sole rispetto a una di pioggia costante”. Enel è già impegnata per migliorare la gestione dell’esposizione climatica delle diverse aree di business e per la strutturazione di prodotti funzionali alle esigenze dei clienti. Claudio Machetti ha rivelato che sono in fase di studio nuove tecnologie avanzate per le previsioni climatiche e per la valorizzazione dei potenziali benefici sulle realtà industriali. Enel si è aggiudicata i fondi europei in ambito “Horizon 2020” ed è l’unica realtà in Italia a far parte della Wrma (Weather Risk Management Association), che ha organizzato il meeting europeo sui derivati climatici che si è tenuto a Roma dal 10 al 12 ottobre.

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