Si è tenuta oggi, presso il padiglione ungherese di Expo Milano, la conferenza sul tema dell’ Health industry, presieduta da Ádám Ruszinkó, sottosegretario di Stato per il turismo.
Con 1.289 fonti termali, 17 spa medicali riconosciute e 83 centri di bagni medicali, l’Ungheria è uno dei principali paesi europei per turismo termale.
Partendo dal tema della partecipazione a Expo Milano 2015, “Dalla fonte più pura” , si è parlato di turismo termale, cultura delle erbe medicali, cosmesi naturale e biotecnologie. Al centro della conferenza, le linee guida che sono state definite dall’Ungheria per il turismo sanitario fino al 2020: queste riguardano l’offerta del complesso sistema di acque termali del Paese, la creazione di un insieme di prodotti e servizi legati a questo settore, e l’impegno a darne priorità sia nelle politiche di sviluppo sia in quelle di marketing e promozione. L’obiettivo è costruire una “industria nazionale” fondata sulle risorse naturali dell’Ungheria.
L’health industry ungherese, infatti, vanta una lunga tradizione con 1.289 fonti termali: il Paese è riconosciuto a livello internazionale in questo campo grazie, da un lato, alle risorse naturali del territorio, e dall’altro a una fiorente industria high-tech.
Ed è proprio nel comparto del turismo sanitario che il governo ungherese ha stabilito investimenti consistenti fino al 2020. Salute e benessere sono dunque temi fondamentali attorno cui gravitano aziende e realtà economiche molteplici.
Tradizione, ma anche ricerca, sviluppo del prodotto e attività innovative ad alto contenuto tecnologico sono le direttrici di sviluppo del comparto che presenta un grande potenziale per la cooperazione internazionale. Piccole e medie imprese del settore farmaceutico, delle biotecnologie, della tecnologia medica dovrebbero collaborare per condividere competenze e strategie per poter essere competitive senza perdere il contatto con il territorio e le sue tradizioni.