Renato Ravanelli, alla guida della Sgr F2i, spiega in un’intervista a Mag i risultati conseguiti con la chiusura della raccolta del terzo fondo e le prossime mosse sul mercato.
Renato Ravanelli, la terza vita di F2i nell’intervista di Mag
Per la Sgr capitanata dall’ottobre del 2014 dall’Amministratore Delegato Renato Ravanelli, il 2017 è stato sicuramente un anno positivo. F2i, acronimo di Fondi Italiani per le Infrastrutture, è riuscita infatti a mettere a segno la chiusura di sette operazioni dal valore complessivo di 1,4 miliardi di euro, tra le quali rientrano l’acquisizione di San Marco Bioenergie e del 90% del capitale di KPNQWEST Italia. A queste va sommata l’importante chiusura della raccolta del Terzo Fondo, all’interno del quale sono confluiti gli asset del Primo. Grazie anche alla partecipazione di investitori come il fondo sovrano del Singapore Gic e del fondo pensione canadese Psp Investment, è stata raggiunta la cifra di 3,3 miliardi euro, che si prevede verrà portata a 3,6 miliardi nella prima parte del 2018. Fondata nel 2007, la Sgr può vantare oggi in portafoglio 18 società, che impiegano oltre 10 mila occupati. Numeri importanti, che Renato Ravanelli integra ricordando l’alta disponibilità di risorse: “Al momento gestiamo due fondi, il Terzo, che conta una dotazione disponibile di 1,5 miliardi, e il Secondo fondo da 1,250 miliardi, con 300 milioni ancora da investire”. Il capitale disponibile si aggira intorno ai 2 miliardi di euro. Cifre riservate nella maggior parte dei casi all’Italia, sebbene non manchino progetti da sviluppare in sede estera.
Renato Ravanelli, AD di F2i, delinea le strategie future
“Il terzo fondo si è chiuso con una raccolta importante, il più grande mai lanciato in Italia. Abbiamo avuto davvero molte richieste da parte degli investitori e stiamo riflettendo se ampliare l’importo”. Così Renato Ravanelli, Amministratore Delegato di F2i, commenta a Mag il successo della chiusura del Terzo Fondo. Interpellato sulle prossime mosse, il manager chiarisce che “Dati alla mano, penso che stiamo facendo bene considerando il numero di investitori, molti dei quali esteri, che ci hanno dato fiducia. Con queste risorse continueremo anche a sostenere la crescita delle aziende che già abbiamo in portafoglio”. Spazio anche all’internazionalizzazione nelle parole di Renato Ravanelli: “Per noi internazionalizzarci vuol dire continuare a fare il nostro mestiere gradualmente e con prudenza in Italia così come all’estero”. Per il top manager i target principali di F2i rimangono le società che operano in contesti di settore dove la struttura dell’offerta è frammentata. In tal senso, l’aggregazione di piccole realtà è la principale strategia adottata dalla Sgr: “Entriamo in un settore, acquisiamo un’azienda e poi un’altra e cerchiamo di integrarle facendole crescere di scala. Nel comparto infrastrutturale la scala di attività è molto importante e se ben gestita genera efficienze operative e aumenta la qualità del servizio a beneficio degli investitori ma più in generale del sistema Paese”.
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