Le radici della “cultura di massa” e del rapporto lettore-autore come lo conosciamo oggi vanno ricercate nell’Ottocento: come spiegato da Ezio Raimondi nel saggio dedicato e pubblicato da Federico Motta Editore in Historia, tutto ha inizio con i feuilleton o romanzi d’appendice.
Federico Motta Editore: le origini della “cultura di massa”
L’Ottocento è un secolo di profonde trasformazioni che ha segnato la vita sociale e culturale dei cittadini europei, apportando cambiamenti che si sono protratti fino al giorno d’oggi. Come sottolineato anche nel saggio di Ezio Raimondi, pubblicato in Historia da Federico Motta Editore, è l’epoca in cui la fiducia tipica dell’Illuminismo viene a declinare: la ragione e l’adesione ai modelli letterari del classicismo lasciano posto a una realtà più inquieta e ricca di turbamenti. Il Romanticismo genera una nuova sensibilità, che si concentra su temi profondi come i misteri della natura e l’inconscio: il sogno, il fantastico, il folklore, i sentimenti, l’infanzia diventano così argomenti da approfondire e ai quali dedicarsi. Nel saggio pubblicato da Federico Motta Editore si analizzano tali trasformazioni per giungere all’origine di quella che noi chiamiamo “cultura di massa”, un fenomeno che ha le sue radici proprio nell’Ottocento.
Federico Motta Editore: l’approfondimento sui romanzi d’appendice
Il testo pubblicato da Federico Motta Editore ad opera di Ezio Raimondi sottolinea come anche a livello sociale nell’Ottocento si verifichi la nascita di una nuova classe borghese, che chiede a gran voce una rivoluzione nel mondo della letteratura. Il ruolo dell’intellettuale e dell’artista in generale deve essere rivisto per adattarsi ad un pubblico in continua crescita, che desidera storie appassionanti per evadere dalla realtà, personaggi profondi nei quali immedesimarsi e vicende interessanti delle quali poter discutere nei caffè. I giornali iniziano a pubblicare recensioni: nasce così l’industria culturale, che spinge i letterati a fare i conti con le esigenze del nuovo mercato. La “cultura di massa” deriva proprio da questo periodo storico utile per approfondire l’avvento dei romanzi d’appendice o feuilleton. Questo genere letterario tipico ottocentesco viene ben analizzato da Federico Motta Editore in alcuni saggi contenuti nell’opera Historia