Le avevamo proprio sotto il naso e non riuscivamo a vederle perché utilizzavamo e usiamo ancora oggi un’inadatta e peraltro costosissima strumentazione o, più coloritamente, un inadeguato paio di occhiali, seppure incastonati in una montatura di oro massiccio!
Ma l’aspetto ancora più formidabile e inatteso è ben altra cosa e di tutt’altra portata. Quella che può definirsi essere legittimamente la scoperta del secolo non è altro che una minuscola e sparuta parte di una vera, sconvolgente e inedita esplosione scientifica che ha in sé ben più che formidabili implicazioni scientifiche. In effetti ci si renderà conto che accennando alle sole onde gravitazionali è come se avessimo finora parlato solo della minuscola punta di un iceberg che invece nasconde sott’acqua una spaventosissima e poderosissima massa tutta da esplorare. Abnorme massa piena di rivoluzionarie conseguenze che quasi annullano il fatto che finalmente riusciamo a intercettare, ovviamente sperimentalmente, quelle elusive onde gravitazionali preconizzate dalla Relatività Generale e invano ricercate dalla comunità scientifica internazionale che profonde ancora in questa ricerca ingentissime risorse sia economiche che intellettuali.
Quelle che potrebbero sembrare insensate affermazioni sono invece dimostrate proprio nelle prime ventisei pagine de L’unificazione dei campi elettromagnetici e gravitazionali. Le onde gravitazionali. L’antigravità. Parte prima di Carlo Santagata (Editore & MyBook), saggio disponibile anche in lingua inglese (The unification of the electromagnetic and gravitazional fields. Gravitational waves. The antigravity. First part – & MyBook edition, ISBN: 9788865600368) che il lettore può gratuitamente scaricare dal sito dell’Editore.
Poche pagine per convincersi che l’interazione gravitazionale non è altro che un particolare aspetto dell’interazione elettromagnetica della materia. Ciò è dimostrato dal fatto che una variazione gravitazionale del dipolo Terra-Luna, tanto per fare un esempio, comporta una corrispondente variazione magnetica che può essere rilevata attraverso lo studio di un comune magnetogramma terrestre. È facile allora concludere che il campo magnetico terrestre costituisce un’insostituibile e formidabile antenna per le onde gravitazionali che provengono sia dal nostro sistema solare che dagli abissi del cosmo e quindi abbiamo adesso la possibilità di vedere anche attraverso questa luce gravitazionale, ovvero elettromagnetica, l’intero creato.
Ma se ciò è vero, se cioè la gravità non è altro che una particolare manifestazione elettromagnetica della materia, allora possiamo concludere che è possibile, con opportune apparecchiature tutte elettromagnetiche,
VARIARE A NOSTRO PIACIMENTO IL CAMPO GRAVITAZIONALE CHE CIRCONDA UNA QUALSIASI MASSA
e questa possibilità è enormemente più forte di quella di poter finalmente rilevare le onde gravitazionali. Ma ciò cosa significa?
Oggi riusciamo a volare o grazie a una propulsione a elica (in presenza di aria) o sfruttando il principio di azione e reazione applicato nella nostra avanzata missilistica. Ma se, come andiamo dicendo, la gravità non è altro che un fatto squisitamente elettromagnetico, possiamo, con opportune apparecchiature tutte elettromagnetiche, variare l’azione gravitazionale che, ad esempio la Terra, esplica su un qualsiasi corpo che gravita sulla sua superficie. Le conseguenze di un tale fatto sono evidenti e immediate.
Per approfondimenti:
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www.leondegravitazionali.it
www.thegravitationalwaves.com
Carlo Santagata, classe 1944, vive a Santa Maria Capua Vetere (CE) dove svolge da oltre 35 anni la professione di ingegnere. Come Socio della Società di Fisica svolge anche un’intensa attività di ricerca scientifica. In quest’ambito ha pubblicato diversi articoli su varie riviste internazionali riguardanti alcune inedite proprietà della materia nonché ricerche sui fondamenti della Meccanica Quantistica.
Maggiori risultati nell’ambito della fisica teorica e dell’ingegneria strutturale sono presenti sul suo sito www.carlosantagata.it
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