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Finanza, i mercati emergenti pagano la “sporgenza di posizionamento”

Se parole come inflazione e spread sono ormai delle presenze assidue dei nostri discorsi (chi non le ha sentite ai TG di recente?), ci sono concetti del mondo economico che rimangono strettamente confinati nell’ambito della finanza specialistica. Uno di questi è la “sporgenza di posizionamento”.

La finanza specialistica e il fenomeno della sporgenza

Con essa si descrive quella situazione nella quale i gestori dei patrimoni hanno già fatto scorta sufficiente di un certo asset finanziario, per cui anche se la sua appetibilità cresce, non si assiste ad un aumento della domanda. In sostanza i gestori dell’alta finanza hanno già accumulato volumi notevoli di quell’asset mentre il loro prezzo aumentava, per cui adesso non hanno più interesse a comprare. Questa situazione si è presentata nel caso concreto nei Paesi emergenti.

Nonostante la situazione economica complessiva di questi paesi sia migliorata molto da inizio anno, le loro valute non sono diventati degli asset finanziari molto appetitosi. Non si sta assistendo a una crescita del loro valore. Malgrado ci sia stata una forte virata in chiave più morbida da parte della Fed, il dollaro americano ha mantenuto la sua forza rispetto al paniere di valute dei mercati emergenti (lo evidenzia un indice che si chiama MSCI EM Currency Index, oppure il CCI commodity channel index è stabile). Anzi, ad essere precisi il cambio del dollaro contro molte di queste valute è cresciuto.

Le ragioni della sporgenza di posizionamento

Ma perché alla complessiva ripresa dei mercati azionari dei Paesi emergenti, non ha fatto seguito anche una crescita delle valute nazionali? Secondo uno degli istituti più importanti del mondo della finanza, l’Institute of International Finance, è proprio qui che entra in gioco il fenomeno di “sporgenza di posizionamento”. I gestori avrebbero già fatto scorta sufficiente delle monete dei Paesi emergenti durante i vari anni caratterizzati dalle politiche monetarie espansive delle banche centrali dei Paesi avanzati. Per questo, si sostiene, ogni nuova virata dovish da parte della Fed ha avuto effetti meno pronunciati nel dare slancio al cambio delle valute nazionali EM. Se questo è il motivo principale, accanto ci sono anche altre ragioni che possono variare da paese a paese. Ad esempio gli investimenti diretti in molti casi sono stagnanti, e chi sa come fare trading sul forex sa benissimo che ciò incide sull’andamento dei cambi. In particolare maggiore resilienza è stata osservata fra le monete dei Paesi e asiatici e dal rublo russo.

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