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Flavio Cattaneo e i nuovi tralicci d’autore Terna

“Proviamo a cambiare l’immagine di ‘soldati industriali’ che i tralicci oggi hanno per andare verso piloni eleganti, ispirati alle foglie e agli alberi. Proviamo a trovare un dialogo con la natura perché i tralicci possano danzare con lei”. E’ l’obiettivo – scrive Antonio Cianciullo su Repubblica – che si era posto l’architetto Hugh Dutton, dello studio Rosental di Torino. E lo ha centrato: si è piazzato al primo posto nel concorso per i tralicci d’autore bandito da Terna, la società che gestisce 60mila chilometri di rete ad alta e altissima tensione e vuole ammodernare l’immagine delle infrastrutture elettriche.

La forma non è tutto, ma conta. “Abbiamo deciso di spendere questi nomi perché il paese ha bisogno di grandi investimenti nel settore ed è il caso di farli puntando sulla qualità”, spiega Flavio Cattaneo, amministratore delegato di Terna. “Decongestionando la rete eviteremo di sprecare 1,2 miliardi di chilowattora l’anno: ci sono i margini per ottenere un buon risparmio sulle bollette e nello stesso tempo migliorare l’impatto paesaggistico delle linee. Inoltre diamo un segnale chiaro: la modernizzazione del paese può essere un vantaggio economico, estetico, ambientale”.

Terna ha investito nell’ultimo anno 850 milioni. Altri 6 miliardi verranno messi sul tappeto nel prossimo decennio. L’obiettivo è allargare i colli di bottiglia che rendono inutilizzabile una parte della produzione elettrica costringendo a costruire nuove centrali. Un’esigenza che nei prossimi anni verrà rilanciata dallo sviluppo delle fonti rinnovabili che richiedono una maggiore ramificazione della rete.

“La congestione delle linee ha un costo quantificabile: 1,5 miliardi di euro l’anno che paghiamo in bolletta”, aggiunge Cattaneo. “Per risanare la situazione spenderemo 480 milioni di euro l’anno. Resta un beneficio economico da 1 miliardo l’anno: un vantaggio netto che si traduce anche nella possibilità di evitare la costruzione di nuove centrali. La fluidificazione della rete dà al sistema l’equivalente della realizzazione di 8 impianti da 1000 megawatt. I conti dell’operazione tornano”.

Fin qui la cronaca e i commenti dei protagonisti raccolti da Repubblica.
La filosofia ispiratrice del concorso internazionale di idee “Tralicci del futuro” è di coniugare innovazione, tecnologia, design e cultura dell’ambiente per lo sviluppo sostenibile della rete di trasmissione nazionale. Elemento cruciale di questa sfida, sia nel caso delle linee già esistenti sia per le nuove realizzazioni, è il traliccio: minimizzarne l’impatto, investire nello sviluppo tecnologico, condividerne la localizzazione, studiarne gli effetti sulla biodiversità fino ad arrivare a sperimentare la sua declinazione da “avanguardia artistica”.
Tappa fondamentale della “svolta” di Terna per l’ambiente: il lancio dei “10 progetti per lo sviluppo sostenibile”.

Si tratta della più imponente opera di bonifica ambientale della rete elettrica mai programmata in Italia: l’abbattimento di oltre 1200 km di linee a fronte di 450 km di nuovi elettrodotti ad alta tecnologia. Un impegno sfidante con numeri da record, a partire da 1 miliardo di euro di investimenti, concordato con 11 Regioni, 20 Province, 100 Comuni, 13 Comunità Montane ed Enti Parco. E ancora, oltre 4.000 ettari di terreno svincolati (un’area estesa come il parco dell’Aspromonte) e più di 60 mila tonnellate di materiale recuperato, pari al peso di circa 10 Tour Eiffel. L’evento di lancio dei “10 progetti” ha rappresentato il punto d’arrivo di un percorso iniziato a fine 2005, ma anche il punto di partenza di un nuovo approccio che l’azienda ha voluto intraprendere.

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