Guardare ai dati pre-pandemia e intraprendere percorsi per rendere maggiormente fruibile la cultura e generare nuova domanda. Consapevole delle potenzialità culturali del nostro Paese, FME Education promuove iniziative per valorizzare l’interazione tra digitale e cultura.
FME Education: ripensare e promuovere il patrimonio storico-culturale
I dati forniti dal MiBACT relativi al periodo pre-pandemia mostrano da diversi anni un notevole e costante aumento del numero di fruitori della ricchezza del patrimonio culturale italiano. Nel 2019 i musei e i parchi archeologici statali (al primo posto il Colosseo, seguito da Pompei e Uffizi) hanno raggiunto un totale di circa 55 milioni di visitatori: i numeri attuali sono però ancora distanti da quelli pre-Covid ed è quindi necessario riprogrammare e ripensare l’intero settore culturale. A condividere tale visione è la Casa Editrice FME Education che, fin dalla sua fondazione nel 2003, promuove numerosi progetti e iniziative in ambito culturale. Fondazione Symbola, in collaborazione con Alessio Re (Fondazione Santagata per l’economia della cultura) e Giovanna Segre (Università di Torino), ha realizzato un contributo, mostrando la necessità di intraprendere percorsi diversi in grado di comprendere le potenzialità del nostro sistema culturale e cogliere le opportunità offerte dal digitale.
FME Education: coniugare il patrimonio culturale con le potenzialità tecnologiche
L’emergenza sanitaria ha accelerato la trasformazione digitale, permettendo una rapida diffusione dell’uso dei mezzi tecnologici nella stragrande maggioranza dei settori. Se anche il mondo della cultura, fortemente colpito dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria, beneficiasse dei vantaggi offerti dalla tecnologia, questa contribuirebbe a facilitarne la fruibilità: il digitale rappresenta infatti un efficace asset di sviluppo e innovazione per il patrimonio culturale italiano. È quindi necessario investire nell’innovazione, coinvolgendo anche i più giovani: FME Education è tra le principali realtà impegnate nella realizzazione di progetti di qualità a supporto del patrimonio storico-culturale, con particolare attenzione verso l’innovazione tecnologica. L’intervento di Fondazione Symbola sottolinea: “Nel 2020 abbiamo assistito a un periodo iniziale in cui, causa pandemia, le realtà culturali si sono dedicate in gran parte a iniziative di tipo virtuale, anche per mantenere il dialogo e la connessione con il pubblico. Oggi, però, è doveroso entrare in un’ottica successiva, in cui il patrimonio storico-culturale non sia soltanto mostrato”.