L’intervento di Claudio Descalzi all’Italian Energy Summit de “Il Sole 24 Ore”: l’AD di Eni sottolinea come le risorse europee possano rappresentare una grande opportunità per avviare il cambiamento green per un futuro sostenibile.
Transizione energetica e ripartenza economica: il pensiero di Claudio Descalzi, AD di Eni
Giunto quest’anno alla ventesima edizione, l’Italian Energy Summit riunisce a Milano i protagonisti del settore energetico per dibattere su presente e futuro del mondo dell’energia. Alla prima giornata dell’evento organizzato da “Il Sole 24 Ore” ha partecipato l’AD di Eni Claudio Descalzi che, nel corso del suo intervento, ha posto l’accento sulla grandissima opportunità offerta dal Recovery Fund per la transizione energetica: “Le risorse ci sono ma non sono infinite”, spiega, “serve competenza e capacità di realizzazione per riuscire a investire i 191 miliardi che sono il tesoretto a disposizione dell’Italia”. Fondi notevoli, quelli predisposti dall’Europa per la ripartenza del Paese, ma che è necessario saper gestire bene “perché è un’opportunità incredibile”, ha evidenziato l’AD, “si può mettere in moto la macchina del cambiamento per un futuro energetico pulito”. L’AD di Eni ha ricordato inoltre come l’impegno del Gruppo per la transizione energetica abbia già portato alla realizzazione di “molti progetti legati alla trasformazione del business, che diventerà prima ripulitura di CO2 e poi legato alla circolarità di fonti non fossili”. E il Recovery Fund, ha spiegato Claudio Descalzi, può aiutare ad accelerare tale processo green.
Eni, l’AD Claudio Descalzi: necessarie normative chiare e sviluppare nuovi modelli energetici
Ma l’impegno per accelerare decarbonizzazione e transizione energetica, sia da parte degli operatori energetici che a livello istituzionale, deve andare di pari passo con normative in linea con lo scenario energetico attuale: “Ci devono essere normative chiare”, ha precisato Claudio Descalzi, “le istituzioni danno obiettivi, ma poi ci deve essere un coordinamento nelle normative. Non si pensa al futuro con normative vecchie riferite a una struttura energetica diversa da quella di oggi”. L’AD ha fatto notare inoltre come nella decarbonizzazione del sistema energetico l’Italia possa giocare un ruolo da protagonista anche grazie all’utilizzo dell’idrogeno. “Siamo il più grosso produttore di idrogeno, lo usiamo per noi, ma dobbiamo trovare un mercato che va al di là di quello interno”, ha osservato Claudio Descalzi, che ha aggiunto “abbiamo a Ravenna il più grande polo al mondo di stoccaggio di anidride carbonica. Dal punto di vista progettuale siamo pronti. Ne faremo uno in UK”. L’attenzione green di Eni prevede dunque di proseguire sul percorso della decarbonizzazione, uno degli obiettivi principali del Gruppo: “Pensiamo nei prossimi 5-6 anni di catturare più di 6 milioni di tonnellate all’anno di CO2. Questo è importante per noi e per l’Italia”, ha concluso l’AD.