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Formazione e lavoro, Gruppo FS prende parte al progetto “Distretto Italia”

Circa 40mila le assunzioni previste dal Gruppo FS nei prossimi dieci anni. Luigi Ferraris: in Italia trasporti e infrastrutture necessitano di 350mila tecnici. 

Gruppo FS al fianco dei giovani per il rilancio sostenibile del Paese

Orientare, formare e avviare al lavoro ragazze e ragazzi in età scolare e giovani adulti, con particolare attenzione ai “neet”, i giovani che non studiano, non lavorano e non cercano un’occupazione. È l’obiettivo di “Distretto Italia”, il progetto lanciato lo scorso autunno dal Consorzio di Aziende e Università ELIS e al quale ha deciso di prendere parte anche Gruppo FS. L’iniziativa mette al centro le professioni tecniche e conta sulla partecipazione di oltre 100 aziende. Due le linee di intervento: con “Scuola dei Mestieri”, il progetto avvierà in queste settimane i primi corsi e master post-diploma da realizzare d’intesa con aziende e scuole, in particolare gli Istituti Tecnici Superiori; con “Accompagnare alla scoperta dei talenti” il Consorzio intende sviluppare parallelamente percorsi di orientamento non all’interno di singole aziende ma di interi settori industriali. Per Gruppo FS, principale soggetto attuatore del PNRR (25 miliardi di euro assegnati), “Distretto Italia” rappresenta un’opportunità per colmare il gap di tecnici e incentivare l’occupazione giovanile nel settore dei trasporti e delle infrastrutture. Comparti che, ha spiegato l’AD Luigi Ferraris, oggi necessitano di circa 350mila tra tecnici, informatici, carpentieri ed esperti di energie rinnovabili.

Luigi Ferraris (Gruppo FS): identificare le professionalità e capitalizzare le competenze

Nell’arco dei prossimi dieci anni, grazie agli investimenti previsti nel Piano Industriale 2022-2031, Gruppo FS creerà circa 40mila posti di lavoro. Per Luigi Ferraris è necessario che i giovani capiscano che le professioni tecniche “non sono soluzioni di serie B ma mestieri che vanno valorizzati e raccontati bene”. “Distretto Italia” è quindi l’occasione per riscoprire il valore di queste figure professionali e “riaccendere quella passione e far venire i giovani al lavoro con gioia”. E provare a soddisfare il fabbisogno delle aziende italiane in termini di professionalità: “Come Gruppo Fs siamo molto impegnati su questo tema – ha ricordato l’AD – il nostro Piano Industriale decennale è utile anche per capire cosa stiamo facendo e quale contributo possiamo dare al Paese”. Fondamentale per le aziende, ha aggiunto, guardare ai Piani industriali tenendo conto non solo dell’aspetto finanziario ma anche come opportunità per identificare le professionalità necessarie e capitalizzare le competenze.

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