Un giudizio tranchant e che non concede sconti al buonismo e al politically correct quello espresso dall’economista Geminello Alvi nel corso della soirèe organizzata dall’associazione culturale "Terra Insubre", realtà nata oltre 20 anni fa e presieduta dall’avvocato Andrea Mascetti. Oggetto della discordia, la situazione sociale ed economica italiana odierna, vista alla luce del tema della serata "Fenomenologia del presente".
Andrea Mascetti modera un dibattito dai toni accesi
L’associazione culturale "Terra Insubre", attiva sul territorio del varesotto dal lontano 1996, ha ospitato l’esperto di economia Geminello Alvi nel corso di un incontro moderato da Andrea Mascetti sull’argomento "Fenomenologia del presente". Alvi ha espresso le sue opinioni fortemente connotate sulla situazione letteraria italiana contemporanea che, a suo dire, versa in condizioni drammatiche, tanto che "sono eletti a pilastri della cultura italiana dei non scrittori, degli asintattici, come Benigni e Saviano". Un punto di non ritorno, quindi, per una letteratura che, nelle parole dell’eversivo intellettuale, parrebbe quindi rappresentata da esponenti che ne capovolgerebbero addirittura le basi e le fondamenta stesse, stravolgendone il significato.
I contenuti dell’intervento di Alvi nel dibattito moderato da Andrea Mascetti
Geminello Alvi, a onor del vero, ne ha per tutti, non solo per gli scrittori, o nel suo pensiero pseudo tali, attualmente presenti sulla scena nostrana. Il fumantino economista infatti, invitato dal moderatore dell’evento Andrea Mascetti, è intervenuto a 360 gradi parlando in generale dei protagonisti dell’Italia di oggi, ma anche di quelli dell’Italia che fu e di quella che è stata più recentemente. Uno su tutti Sergio Marchionne, definito da Alvi "servo del capitale" e reo di non aver apportato niente alla società, ma anche Cesare De Michelis, fratello di Gianni, ex politico socialista e Ministro della Repubblica, il quale contrariamente, e sempre nelle parole del provocatore Alvi, era un profondo conoscitore della letteratura italiana e, da editore competente qual era, aveva tristemente predetto la fine della stessa in tempi non sospetti. Il colpo di grazia alla già precaria situazione di cui sopra è stato dato, secondo Alvi, dall’avvento del web, da lui paragonato alla livella comunista, avendo dato dignità di parola a tutti e avendo spinto, in questo modo, sempre più in basso il dibattito generale.
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