“La testimonianza del prof. Rodolfo Tavana, all’interno dei messaggi pubblicitari diffusi da Ratiopharm, consistenti nell’invito ad utilizzare il prodotto perché “Una vita attiva migliora lo stato di salute” non costituiscono violazione dell’art. 23 bis”
La testimonianza del prof. Rodolfo Tavana, all’interno dei messaggi pubblicitari diffusi da Ratiopharm, consistenti nell’invito ad utilizzare il prodotto perché “Una vita attiva migliora lo stato di salute” non costituiscono violazione dell’art. 23 bis del Codice di autodisciplina pubblicitaria, norma posta a tutela dei consumatori nel caso di messaggi che promuovono integratori e che non debbono pertanto sfruttare l’immagine e la credibilità che i medici sono in grado di creare sul pubblico. E’ questa l’importante conclusione cui è pervenuto il Giurì di autodisciplina pubblicitaria nella vertenza promossa da Enervit nei confronti di alcuni messaggi stampa, radio ed internet diffusi da Ratiopharm a supporto del suo integratore Dynamica Ratiopharm. Secondo Enervit, infatti, la presenza e le frasi dette dal professore in questione finivano per incoraggiarne l’uso verso il pubblico, attestandone così anche l’efficacia. Condotte che sarebbero state, sempre secondo Enervit, contrarie al disposto dell’art. 23 bis del Codice di autodisciplina pubblicitaria. A tali rilievi la convenuta aveva replicato ricordando come anche Enervit facesse uso di simili figure nei suoi messaggi e, soprattutto, che le frasi ora in questione non costituivano un invito all’acquisto, ma ribadivano concetti e affermazioni già conosciute da chi faccia sport ed attività fisica. Una lettura, questa, che il Giurì ha condiviso e fatta sua, così rigettando la domanda di Enervit. Secondo il Giurì, infatti, le affermazioni in oggetto non costituivano una rivendicazione o un’attestazione di qualità da parte del medico, condotta questa si vietata dall’art. 23 bis del Codice. Inoltre, si presentano come un generico invito a valutare la possibilità di procedere all’assunzione di integratori alimentari nei casi in cui si sia sottoposti ad un maggior dispendio energetico. Infine, l’invito “Chiedi al tuo farmacista”, contestato da Enervit, lungi da ammantare il prodotto di una particolare e superiore qualità, va inteso unicamente come indicazione del luogo in cui il prodotto può essere reperito, senza aggiungere nulla sul prodotto. Proprio la grande crescita del parafarmaco e della connessa distribuzione hanno fatto si che un invito come quello contestato nella pubblicità non ha alcun effetto capace di trasmettere al prodotto una natura medicale diversa da quella che nei fatti possiede. Da qui l’assoluzione su tuta la linea dei messaggi contestati.
No Comments Found