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Gli antichi scrivono sul web

E’ online il portale web dedicato all’antichità. Notizie e articoli per affrontare a 360 gradi i grandi temi dell’antichità, con i moderni strumenti del web 2.0 – www.theancientimes.info

The Ancient Times, con singolare accostamento di termini, si potrebbe definire come una alterumwissenschaft  on – line, ovvero come una vera e propria “scuola dell’antichità e dell’antico” con l’obiettivo della comprensione, divulgazione e studio del passato e del mondo antico in particolare. E forse nulla meglio del linguaggio e degli strumenti del web 2.0 possono oggi tradurre in concreto il nobile ideale della cultura tedesca di approdare ad una conoscenza globale dell’antico, cogliendone i suoi aspetti storici, culturali, archeologici, antiquari e, aggiungerei oggi, metodologici.

Questo nobile ideale però non può prescindere, per il suo successo, da una adeguata capacità di divulgazione scientifica, un settore che, in Italia, appare singolarmente trascurato dagli addetti ai lavori, siano essi storici, filologi, archeologi, etc., che hanno da sempre preferito, il che suona altrettanto sorprendente, lasciare il “campo” a divulgatori di professione, segnando una curiosa frattura tra le scienze dell’antico e il mondo della divulgazione scientifica. Una frattura tutta italiana, se si pensa, ad esempio, al ruolo che un grande archeologo come Mortimer Wheeler  seppe ritagliarsi nel mondo dei media e della divulgazione con una serie di popolari programmi sulla BBC.

Con The Ancient Times si vuole tentare di attraversare per così dire il ponte, permettendo agli addetti ai lavori delle più svariate discipline (perché oggi l’antichità è sempre più specialistica e al tempo stesso pluridisciplinare) di parlare direttamente al pubblico, con rigore, competenza, passione e professionalità, dando vita ad una esperienza di divulgazione alta della quale in Italia si sente urgentemente il bisogno.
La scelta del web si spiega in quest’ottica: raggiungere il maggior numero di persone, in modo diretto, semplice ed economico, da un lato “strizzando l’occhio” all’universo blogger (vieppiù presente anche nelle più austere istituzioni accademiche anglossassoni) dall’altro mantenendo un approccio che oserei dire “classico” nella scelta e nella trattazione dei contenuti, con articoli facilmente leggibili, consultabili, senza troppi “effetti speciali”, ritenendo che i migliori “effetti” risiedano nella qualità dei contenuti.

The Ancient Times al tempo stesso vorrebbe assolvere ad un altro difficile compito: mettere a dialogo studiosi e cultori di diverse discipline, insomma mettere a contatto gli addetti ai lavori, al fine di un arricchimento professionale, culturale ed umano, con l’obiettivo di offrire uno sguardo e una lettura sempre più “erodotea” del passato, colto nelle sua varie sfumature, aspetti e peculiarità, che solo studiosi con diverse competenze, differenti approcci metodologici e culturali possono garantire. Come hanno rilevato Ranuccio Bianchi Bandinelli, Sebastiano Timpanaro e Filippo Coarelli non è possibile approdare a risultati degni di questo nome, senza superare le logiche verrebbe da dire di “steccato” della varie discipline, senza uscire dai recinti cognitivi che ancora oggi, secolo globale e della comunicazione, si tendono ad erigere attorno ai propri saperi.

The Ancient Times non è certamente la risposta definitiva a questo problema, ma parafrasando N. Armstrong, rappresenta “un piccolo passo” verso un nuovo modo di comprendere l’antico e più in generale di interpretare la cultura, che è cosa viva e vivida, non già polverosa ed ammuffita.
A tutti noi resta il compito di trasformarlo in un grande passo per la società e la conoscenza.

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