Internazionalizzazione, sostenibilità e innovazione: il futuro di Gruppo Danieli e le strategie di crescita nell’intervista de “Il Corriere della Sera” ai vertici.
Gruppo Danieli: ci siamo internazionalizzati senza mai delocalizzare
L’internazionalizzazione per Gruppo Danieli è “ormai un fatto acquisito”. Lo ha spiegato a “Il Corriere della Sera” il CEO Giacomo Mareschi Danieli: “È stata una delle metamorfosi che Danieli ha vissuto nel tempo, è una presenza molto ben bilanciata”. E ora continua a guardare in più direzioni, come emerge dalle parole del CEO: “Il nostro primo mercato sono gli Usa, il secondo la Cina, il terzo, in prospettiva, l’India. Non ancora per i volumi, ma cresce la richiesta e noi siamo ben posizionati per accompagnare quella crescita”. Si può sempre migliorare, ha precisato, ma “più che sulla vastità dei nostri insediamenti direi che dovremo concentrarci sulla crescita tecnologica e la tipologia dei clienti”. Guardare al passato per proiettarsi nel futuro: “Noi, che siamo nati con le mini-acciaierie, possiamo diventare più forti nel rapporto con i grandi gruppi integrati, dai cinesi agli indiani. Poi, certo, qualche dossier lo valutiamo sempre, ne abbiamo sull’eventuale presenza futura in Messico, Bangladesh e Brasile. Ma l’esame di geografia l’abbiamo passato largamente, ci siamo internazionalizzati senza mai delocalizzare, ora possiamo applicarci alla segmentazione del mercato e al tipo di clientela” ha sottolineato il CEO di Gruppo Danieli, intervistato su “Il Corriere della Sera” insieme a Camilla Benedetti, Vicepresidente della capogruppo e Presidente di Abs.
Green Steel: i progetti internazionali di Gruppo Danieli
Nell’articolo ampio spazio viene dato anche all’impegno green di Gruppo Danieli, riconosciuto a livello internazionale come confermano i progetti in sviluppo in numerosi Paesi tra cui Austria, Germania, Olanda. E anche in Giappone dove il Gruppo, insieme a Nippon Steel, è al lavoro su una Experimental Direct Reduction Plant da realizzare presso l’R&D Center di Hasaki: un nuovo impianto pilota dove saranno condotte sperimentazioni relative all’utilizzo di idrogeno come agente riducente per la produzione di acciaio decarbonizzato. “Abbiamo risorse per investire in tecnologia, innovazione, prototipi, sostenibilità e digitalizzazione. Riteniamo di avere le migliori tecnologie a disposizione – lo dimostra la nostra penetrazione con i forni elettrici digitali in un mercato difficile come il Giappone – e vogliamo esser sicuri di averle anche tra dieci anni. Poi, certo, la concorrenza non dorme, stanno provando a raggiungerci. Quasi tutti gli attori del settore pensano a come competere con il nostro forno digitale, ma ci sono patent e anni di esperienza. Siamo 15 anni avanti al mercato” spiegano a “Il Corriere della Sera” i vertici di Gruppo Danieli.